ePerTutti


Appunti, Tesina di, appunto letteratura

La tregua di P. Levi

ricerca 1
ricerca 2

La tregua di P. Levi

Casa editrice: Giulio Einaudi

Genere:romanzo storico-autobiografico

L'autore: Primo Levi nacque a Torino nel 1919 da una famiglia moderatamente agiata di ebrei piemontesi. Iscrittosi all'università cittadina nel corso per la laurea in chimica, si laurea nel 1941 a pieni voti con lode, nonostante le leggi razziali del 1938. Alla caduta del fascismo, si rifugiò in montagna e si aggregò ad una banda partigiana del movimento ''Giustizia e libertà''. Catturato in seguito a un rastrellamento il 13 dicembre 1943, fu internato nel campo di concentramento di Carpi-Fossoli, quindi fu consegnato nel gennaio 1944 ai tedeschi, che lo deportarono ad Auschwitz, nel campo di Buna-Monowitz dove fu impiegato dapprima come manovale, poi come chimico, in laboratorio. Nel gennaio 1945 , mentre i tedeschi evacuavano i prigionieri abili, si ammalò di scarlattina e di conseguenza fu abbandonato al suo destino di morte certa, che però non si compì per il repentino giungere  dei russi. Il viaggio di ritorno fu una vera odissea, appunto narrata in questo libro, conclusasi a Torino il 19 ottobre 1945, dove giunse gonfio, barbuto e lacero, e stentai quasi a farmi riconoscere. Fu così che ricominciò a condurre una vita normale: si sposò con Lucia Morpurgo ed ebbe due li (Lisa Lorenza e Renzo) lavorò dapprima presso una fabbrica di vernici, poi iniziò la sua attività letteraria scrivendo Se questo è un uomo nel 1947,



La tregua (vincitore del premio Campiello nel 1963), Storie naturali, una raccolta di racconti di vario genere, Vizio di forma, Lilit e altri racconti, Il sistema periodico.

Seguono poi il romanzo La chiave a stella, l'autobiografia I sommersi e i salvati, composta un anno prima del suicidio, avvenuto l'11 aprile 1987.

Il libro: La tregua fu composto 15 anni dopo la liberazione, e narra il viaggio di ritorno dell' autore e dei suoi comni da Auschwitz Per l'estremo disordine che la guerra aveva lasciato dietro di sé in Europa l'itinerario fu lunghissimo: esso attraversò la Polonia, l'Ucraina la Russia Bianca, la Romania, l' Ungheria e l' Austria. Assieme a lui viaggiavano ex internati francesi, polacchi, tedeschi, russi, soldati italiani, accomnati da soldati dell'Armata Rossa.

I personaggi sono riportati tutti allo stesso modo malgrado le più disparate provenienze, resi affini dalla esperienza del Lager. In tutti, si individua un forte contrasto con l'ambiente che li circonda, teso in ognuno a riprendere una vita normale al più presto, portando però un fardello di pesanti ricordi.

Il linguaggio usato è semplice, spesso gergale, in cui si immettono di prepotenza parole straniere, per la grande promiscuità linguistica, simbolo dello smarrimento che c'è ancora nei personaggi. La struttura è la medesima di quella del diario, anche se non compaiono molto spesso delle date, gli ancora vividi ricordi dell'autore danno al testo un certo dinamismo dell'azione, accentuato dalle efficaci descrizioni dei personaggi.

L'ambiente è ancora un pò quello della guerra, anche se si avvertono molti e frequenti segnali di normalizzazione, come le donne che vanno al mercato con la carriola, le attività ricreative nel campo di raccolta degli italiani, ecc. Il tempo è sia all' imperfetto che al pass rem. poichè il romanzo è stato composto tempo dopo a differenza di Se questo è un uomo dove la diversità dei tempi verbali rende l' idea dello smarrimento dei personaggi.

I romanzi di Levi sono simbolo della volontà di non dimenticare una immane tragedia dell'umanità, poichè come disse egli stesso 'è accaduto, quindi può accadere di nuovo'.

Da parte mia posso dire che questo è un romanzo che pur essendo a volte drammatico è particolarmente adatto ai giovani, perchè essi devono conoscere la storia al fine che simili eventi non si ripetano.






Privacy

© ePerTutti.com : tutti i diritti riservati
:::::
Condizioni Generali - Invia - Contatta