letteratura |
Le Opere
I Saggi
Il 1° saggio, 'l'Umorismo' è apparso in volume nel 1908. L'importanza del saggio risiede nella presa di coscienza dello scrittore di aver tagliato tutti i ponti, con 'Il fu Mattia Pascal' (la prima edizione del saggio è dedicata 'Alla buon'anima di Mattia Pascal bibliotecario'). L'Umorismo è assolutamente diverso dal comico e dall'ironia.
Pubblicato nel 1908, il saggio sull'Umorismo è senza dubbio un ripensamento critico di tutta la sua formazione. 'L'Umorismo' potrebbe essere definito un saggio in certo senso autobiografico.
'Soggettivismo' e 'Oggettivismo'
Nel volume 'Arte e scienza', raccolto in saggi, è compreso anche il saggio 'Soggettivismo e Oggettivismo nell'arte narrativa' nel quale Pirandello si pone il problema del romanzo e delle forme narrative (come il racconto e la novella).
Pirandello vede il teatro come letteratura, non come forma autonoma d'espressione. L'arte per Pirandello non è imitazione o riproduzione della vita.
Nel 1920 scrisse 'Sei personaggi in cerca d'autore'. Due anni prima della morte, nel discorso d'apertura del Convegno Volta sul teatro drammatico indetto dall'Accademia d'Italia, Pirandello afferma l'autonomia della creazione teatrale in sé: 'Il teatro non può morire', egli dice.
La Poesia
Le prime poesie, quelle di Pirandello, affidate ad un quadretto del 1883, possono essere considerate soltanto esercitazioni parascolastiche o testimonianze del periodo formativo di Pirandello uomo, nell'ambiente famigliare e in un contesto borghese- girgentano.
'Mal Giocondo'
Quest'opera è apparsa nel 1889 a Palermo, lascia trasparire la consapevolezza da parte di Pirandello di un dislivello tra sentimento ed espressione che rimarrà sempre presente in lui.
Zampogna
La raccolta 'Zampogna' si apre con una vera e propria novella in versi, 'Padron Dio', è la storia di un vecchio randagio, mendicante contadino, Giudê, nei cui ragionamenti e nella cui vicenda si delinea già il rapporto negativo e deludente dell'uomo pirandelliano nel mondo.
'Fuori di Chiave'
Questa raccolta è apparsa nel 1912. Le poesie di questa raccolta, composte tra il 1904 e il 1910, corrispondono non soltanto al periodo cruciale della vita di Pirandello. Le poesie di 'Fuori chiave' non riflettono solo la consapevolezza di una frattura, ma altresì di un proiettarsi della sua coscienza al di là di quello che poteva essere l'orizzonte.
Le Novelle
La fortuna delle novelle pirandelliane è strettamente legata a quella del teatro. Molte novelle offrirono spunto all'autore per una rielaborazione teatrale, che gli consentiva non solo un rapporto più diretto col pubblico, ma anche un ampliamento e un approfondimento della sua tematica. Solo verso la fine della vita dell'autore, le novelle conobbero un largo successo di pubblico, sancito dall'edizione mondadoriana delle 'Novelle per un Anno', pubblicato dal 1937 al 1944. Pirandello utilizza per il teatro, personaggi, trame, situazioni delle novelle e vi trasfonde per interi brani o dialoghi.
Il Teatro
Il teatro è già presente nella prima adolescenza di Pirandello, che rappresentava in casa, insieme ai fratelli, commedie e tragedie da lui stesso scritte, di cui si è perduta ogni traccia. Il teatro non rappresenta una 'svolta' nella storia dell'opera di Pirandello, ma il coerente approdo del suo sviluppo.
L'uomo pirandelliano è sempre 'personaggio in cerca d'autore', cioè personaggio di un'opera da scrivere, di una commedia della vita nella quale egli può essere uno, come nessuno, come centomila, secondo il punto di osservazione e la disposizione dello spettatore, o dell'autore, o dello stesso personaggio. Nel teatro, come nelle novelle, e così nei romanzi, circola la stessa folla di uomini, donne, ragazzi, avvolti in casi strani da cui non trovano più modo di uscire.
La vocazione teatrale di Pirandello appare già tra il 1892 e il 1893; questa sua vocazione coincide con la pubblicazione della prima raccolta di novelle 'Amori senza amori' (1894).
Un'impronta naturalistica è accentuata dal travestimento espressionistico della tipologia in un testo come 'l'Uomo, la Bestia, e la Virtù', nel quale si sviluppa l'imbroglio familiare del 'triangolo' borghese tradizionale, moglie- marito- amante.
'Sei personaggi in cerca d'autore'
L'autore è una sorta di demiurgo che proietta il dramma dei personaggi dal mondo immobile della forma su quello in perenne movimento della vita, cioè dell'opera che si crea. Nei 'Sei personaggi in cerca d'autore', il dramma di base è un dramma famigliare: ci sono un padre, una madre, che hanno avuto un lio . .
'La vita non vissuta'
Il tema della vita non vissuta, ritorna in una dimensione crepuscolare nel personaggio di Martino Lori, protagonista di 'Tutto per bene'.
Temi e Motivi
I temi e i motivi dell'opera di Luigi Pirandello sono strettamente legati ai suoi problemi di base, ai suoi personaggi, alla natura stessa della sua ispirazione. 'Vita e Forma' è senza dubbio uno dei temi ricorrenti in tutta l'opera di Pirandello, e concorre con altri nell'espressione del suo mondo poetico. 'La Maschera', è l'altro tema costante di Pirandello. Egli sostiene che ogni essere umano è bloccato in una specie di maschera immobile che lo fa apparire sempre uguale a se stesso. Ma l'individuo non è fisso, è in continua trasformazione e si trova, nella maggior parte dei casi, costretto entro una maschera (forma) che non corrisponde più a ciò che lui è diventato.
Privacy
|
© ePerTutti.com : tutti i diritti riservati
:::::
Condizioni Generali - Invia - Contatta