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Le ultime scoperte ci hanno spalancato una porta sul passato, restituendoci testimonianze della civiltà egizia anteriori all'epoca delle piramidi. Durante il XX sec. l'Egitto è stato un paese di interesse mondiale per i suoi misteri; fotografi e scienziati hanno dovuto affrontare avventure alla Indiana Jones per addentrarsi nelle tombe. Per primo fu Kent Weeks, un egittologo che attraversò, strisciando carponi, l'ingresso di una tomba quasi dimenticata e si ritrovò all'interno del sepolcro più vasto fino ad ora mai ritrovato all'interno della valle dei re. L'antico Egitto, quindi, ci ha lasciato, sepolto sotto la sabbia, una quantità infinita di testimonianze. Finché proseguirà l'opera degli scienziati, finché continueranno ad emergere reperti o nuovi risultati i programmi televisivi o le riviste continueranno a tenerci informati.
La tomba più grande della valle dei re, di cui parlavamo prima, prese il nome di KV 5 per indicare che è la 5^ tomba della KV( cioè della Kings' Valley). Questa in effetti non era una vera e propria tomba ma un mausoleo di famiglia, all'interno vi erano circa 110 camere. Gli scavi iniziarono nel mattino di luglio dell'89 quando sotto un caldo impressionante gli egittologi si infilarono all'interno di alcuni stretti cunicoli per poi vedere la maestosità di questo mausoleo costruito per i li del faraone Ramses II. Di tutti i faraoni infatti egli fu il costruttore più prolifico: per esaltare il proprio nome, eresse lungo il Nilo decine di tempi e monumenti meravigliosi. Sotto il suo regno, l'Egitto esercitava il controllo su un vasto territorio, che si estendeva dall'attuale Sudan verso il nord est fino alla Siria. Esplorando questa tomba gli archeologi videro che era proprio come la descriveva James Burton che venne preso per pazzo nel 1825 quando disse di aver visto la tomba. Per esaminare tutta la necropoli di Tebe gli egittologi avrebbero impiegato vari anni, ma con una mongolfiera riuscirono in poco tempo ad assistere ad uno spettacolo straordinario che ripresero con più di 20 pellicole di macchina fotografica.
La valle dei re fu costruita tra il 1539 ed il 1078 a.C. perché i faraoni volevano che i loro sepolcri, le antiche piramidi, fossero costruiti più vicini al luogo da cui essi provenivano. Poiché la vetta che domina la zona, cioè il picco di el-Qurn assomigliava ad una piramide, la nuova necropoli risuonava di una potente carica simbolica. Secondo alcuni egittologi, la valle dei re fu scelta apposta per la presenza di questo simbolo naturale del dio sole Ra. Molti secoli dopo, quando i viaggiatori romani vennero ad avventurarsi in questi sentieri rocciosi, ad incidere i loro nomi sulle pareti dei sepolcri, trovarono spogliati gli antichi ornamenti, rovinati dai saccheggiatori. Una delle sepolture più monumentali e decorate con maggior cura è quella di Seti I, il padre di Ramses II. La sua tomba fu ritrovata da Giovan Battista Belzoni, un esploratore italiano che, nel 1815 s'imbarcò per l'Egitto e che, soltanto dopo due anni aveva ritrovato quattro tombe regali. L'interno della tomba era quasi tutto decorato con rilievi dipinti, disegni e geroglifici. Quando Belzoni entrò nella stanza del sarcofago notò che sopra di lui vi era dipinto il cielo stellato. Posando un pezzo d'alabastro semitrasparente sul sarcofago notò che questo iniziò a brillare, non si era mai vista una cosa del genere; ma la mummia era ssa. Il mistero fu risolto nel 1881, quando la famiglia Abd el-Rassul confessò di aver saccheggiato la tomba. Seti I morì un giorno di giugno del 1279 a.C. ed il lio Ramses II si occupò del suo funerale. Tutto il popolo era schierato lungo le coste del Nilo per assistere alla celebrazione e la processione attraverso il tempio di Karnak( fatto costruire da lui), il tempio di Luxor . Una simile cerimonia si ripetè soltanto 66 anni dopo, quando morì Ramses II. In quei 66 anni di regno però Ramses II tornò alla valle dei re in altre occasioni, come quando dovette progettare KV 5, la tomba per i suoi li. In questa tomba, 60 m. sottoterra, si può scoprire un'atmosfera antico egizia: vi sono stupendi affreschi di sacerdoti, ma vi è anche una statua di Osiride, il dio dei morti.
Durante il suo regno Ramses II, un alto uomo dai capelli rossastri, allargò e rafforzò i confini dell'Egitto, ma soprattutto fece edificare dei meravigliosi templi lungo le coste del Nilo e statue colossali rafuranti lui e la sua amata Nefertari. Al contrario di suo padre e dei suoi li la sua tomba è all'interno ingombra di detriti alluvionali.
La KV 5 è piena all'interno di ossa sparse, probabilmente dei li di questo grande faraone; secondo alcune teorie alcuni ladri e distruttori di tombe sono entrati all'interno del KV 5 ed hanno così procurato questi enormi danni. Fino ad ora il materiale che è stato ritrovato all'interno di questa enorme tomba è moltissimo, ci sarà da studiare per ancora molti anni, per scoprire anche se quelle ossa appartengono realmente ai li di Ramses II e per accertare le teorie fino ad ora estrapolate. Bisognerà analizzare il dna per ricostruire la vita di questi cadaveri, ridotti ormai a poche ossa. Grazie quindi alla scienza moderna potremo effettuare un grande passo avanti nel campo dell'archeologia e potremo quindi scoprire altre grandi tombe, altre costruzioni, ma soprattutto la vita di questi faraoni, che rappresentano un bellissimo mistero per un paese ancora tutto da scoprire: l'Egitto.
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