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Ludovico Ariosto. Vita e opere
Vita.
Ludovico Ariosto è la tipica ura dell'intellettuale cortigiano del Rinascimento. Nasce a Reggio Emilia nel 1474 da una nobile famiglia ( infatti il padre aveva alcuni incarichi amministrativi alla corte dei duchi d' Este ), lasciò gli studi di diritto all'università di Ferrara per dedicarsi completamente alla sua vocazione letteraria. Nel 1503 entrò al servizio del cardinale Ippolito svolgendo soprattutto vari incarichi di ambasceria tra cui anche Roma. Nel 1517, Ariosto passò al servizio del duca Alfonso d' Este, poiché il cardinale Ippolito aveva accettato di prendere in possesso un vescovato in Ungheria. Muore nel 1533 in seguito ad una complicanza polmonare.
Ariosto lasciò di se l'immagine di un uomo amante della vita sedentaria e contemplativa, tesa a riparare le difficoltà e le amarezze della vita quotidiana.
Tra il 1500 e il 1504 aveva pensato di comporre un poema epico, del quale ci rimangono alcune terzine, in onore di Obizzo d' Este ma il progetto fu ben presto abbandonato a favore di un genere a lui più congeniale.
L' Orlando furioso si può definire poema epico o cavalleresco, oppure romanzo cavalleresco, in quanto in essa si richiamano i due filoni:
del ciclo carolingio ( chanson de gest );
bretone ( re Artù ).
Hanno entrambi per protagonisti i cavalieri, ma il primo è incernato sulla guerra tra saraceni e cristiani, mentre il secondo unisce al motivo della guerra la tematica dell'amore. C'è inoltre una fuga dalla realtà del momento da parte dei cavalieri per la ricerca di se stessi. Se il ciclo carolingio, incentrandosi sulla battaglia, accorpava la narrazione, quello bretone la disperdeva.
La novità di Ariosto nell'Orlando furioso.
Si riscontra una certa difficoltà nella ricostruzione della storia. Questo era l'intento di Ariosto: creare un'opera che, pur non essendo nuova nella materia, fosse innovativa nell'approccio a quest'ultima. Già nel titolo si capisce questo intento: l'Ariosto continuava l'opera del Boiardo, ma stravolge la ura del personaggio, che per amore venne in furore e matto. Cambia inoltre l'atteggiamento dell'autore rispetto alla materia che viene vista con ironia. Un'ironia che scaturisce da chi conosce le vicende e le vede in maniera distaccata. Per questo il narratore è omniscente, qusta è una novità, quasi paragonato all'occhio di Dio che guarda tutto ciò che ha creato, dalla cosa più piccola alla cosa più grande.
La trama.
La storia si divide in tre nuclei narrativi:
la guerra mossa dal re africano Agramante a Carlo Magno sul suolo di Francia, per vendicare la morte del proprio padre Troiano;
l'amore di Orlando per Angelica e l'inesausta quanto vana ricerca della donna amata, che si risolve nella scoperta del suo tradimento e del matrimonio con Medoro, nella follia dell'eroe e nel suo finale rinsavimento, grazie ad Astolfo che ne ha recuperato il senno della luna.
Le vicende di Ruggiero e Bradamante, che si concludono con le nozze da cui avrà origine la casa estense.
La struttura.
L'Orlando furioso è composto da 46 canti che scorrono sotto il ritmo dell'ottava ariostesta, anche chiamata ottava d'oro, in quanto in ogni ottava si conchiude perfettamente in se stessa. I versi sono endecasillabi. Le rime sono per i primi sei versi a rma alternata (ABAB), per gli ultimi du a rima baciata (CC).
Il processo che porta alla follia.
L'episodio è scandito in tre sequenze:
la scoperta dell'amore tra Medoro e Angelica e gli autoinganni con cui Orlando cerca di soffocare il dolore;
la conferma ottenuta nella casa del pastore e l'esplodere della sofferenza;
la follia e il suo furore distruttivo.
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