Luigi Pirandello

Luigi Pirandello

Luigi Pirandello era di origine siciliana, si è poi laureato a Roma ed infine si è trasferito in Germania.

Ha influito sulla sua poesia:

Il fallimento economico: vive delle rendite delle miniere del suocero ma queste si allagarono e così fu costretto ad iniziare ad insegnare. Ha sperimentato il senso di declassazione dell'intellettuale e riflette sulla perdita dell'aureola, sulla società contemporanea e sull'assurdità di scrivere.

L'impazzimento della moglie: dopo la crisi economica iniziò a impazzire finché non arrivò all'infermità mentale (par. 2.1; 2.2 e 2.3).

Il suo punto di partenza è una concezione della vita tipicamente decadente, considerata come flusso inarrestabile di cui fa parte l'uomo, inoltre su Pirandello agisce molto la filosofia di Bergeson.

Se la vita è un continuo movimento, allora nulla è, perché in realtà non è: si smarrisce il concetto di essenza e di essere, niente è. Quello che l'uomo vede è forma (quella che per Schopenauer è la rappresentazione) che la vita prende irrigidendosi in qualcosa; ma la forma, irrigidendo la vita, è morte. La vita si stacca dal suo flusso.

Quindi se niente nel mondo esiste se non attraverso la sua forma, allora il mondo è una pupazzata di morte. Quando si nasce si muore e quando si muore forse si nasce; ma se l'uomo non esiste non hanno valore i concetti di nascita e morte.

Quello che crediamo di essere allora cos'è? È una costruzione artificiale, fatta dall'uomo stesso e, soprattutto, imposta dal mondo, sono proiezioni artificiali di ciò che vogliamo avere.

Noi attraverso il filtro deformato, pensiamo di giudicare anche le forme esterne e giudichiamo gli altri, che giudicano. È questo il tema del lanternino: la nostra immaginazione è il nostro lanternino, è un tentativo di fare luce sull'oltre; l'uomo giudica il mondo attraverso la luce del lanternino. Ci sono poi i lanternoni: la sovrastruttura sociale, le ideologie, le idee generali, che sono ancora più false delle altre (per esempio la fede è falsa ed ha la pretesa di uniformare anche tutti i lanternini). La vita è quindi un gioco assurdo di grandi pupazzate; non c'è nell'uomo nessuna forma di ordine e di equilibrio.