letteratura |
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È nato nel 1469, del suo periodo giovanile non si hanno molte informazioni. Abitava a Firenze in un periodo travagliato perché vengono cacciati i Medici e s'instaura la Repubblica. Macchiavelli partecipava attivamente nella politica fiorentina, come II segretario della cancelleria, che non era un compito molto importante, però viaggiò e gli fu molto utile per capire come veniva governato il paese, capendo che l'Italia era debole dal punto di vista politico e militare, per questo patteggiò con le milizie cittadine per i loro forti ideali ed inoltre era nel loro interesse difendere le loro proprietà (le case), quindi secondo lui questo era l'unico modo per difendersi.
Al loro ritorno, i Medici non vedevano in modo positivo Macchiavelli, perché aveva collaborato con la repubblica e quindi fu torturato ed esiliato, questo portò ad una pausa della sua vita politica, permettendogli però di scrivere, proprio in questo periodo, le sue opere più importanti.
Macchiavelli è importante perché viene ritenuto l'inventore di una nuova scienza: la politica, in quanto scinde questa dalla religione (e quindi dalla provvidenza) e la basa su fatti della realtà (le leggi universali). Il nuovo concetto della politica si basa sullo studio dell'uomo e le leggi che regolano la sua vita. Inoltre Macchiavelli fu tra i primi a teorizzare l'unificazione dell'Italia, ma nel 1500 non c'erano le condizioni per realizzarla, infatti le sue opere, in cui esprime queste teorie, vengono considerate utopie.
Per Macchiavelli il principe doveva possedere la virtù, cioè la capacità che lo mette in grado di far sì che la fortuna volga a favore dello stato.
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