letteratura |
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MACHIAVELLI
"LA MANDRAGOLA"
PERSONAGGI
Callimaco Guadagni: Machiavelli lo presenta nel prologo come un "amante meschino"
Poi già nella I scena è lui che si presenta. è nato a Firenze, ma essendo morti i genitori, viene mandato a Parigi dai tutori a dieci anni ("avevo dieci anni quando da e mia tutori, sendo mio padre e mia madre morti, io fui mandato a Parigi, dove io sono stato venti anni"). ½ resta per vent'anni non solo perché vi vive con una "felicità grandissima", ma anche per motivi di sicurezza. Infatti in quel periodo "cominciorno . le guerre d' Italia" e Callimaco giudica di "potere in quel luogo vivere più sicuro che qui" ( Firenze). A Parigi si dedica "alli studii, parte a' piaceri e parte alle faccende" e vivendo "quietissimamente" gli pare "d'essere grato a' borghesi, a' gentiluomini, al forestiro, al terrazzano, al povero, al ricco" ( riflette la condizione di Machiavelli: è gradito a tutti). Si innamora per sentito dire di Lucrezia e decide di tornare in Italia. Qui si rivolge ad un parassita affinchè questi lo aiuti a realizzare il suo desiderio.
E' preda della sua passione, ma è anche intelligente e dunque conosce il suo stato ("Meglio morire che vivere così. Se io potessi dormire la notte, se io potessi conversare . "). Ha timore che Ligurio lo inganni, o che non riesca ad aiutarlo. Anche perché è convinto di avere ben poche possibilità e soltanto "la voglia e il desiderio che l'uomo ha di condurre la cosa" lo fa ancora sperare. Ma anche durante l'attuazione dell'inganno ha sempre paura che qlc possa andare storta (atto IV "in quanta angustia sono io stato e sto!"). E quando alla fine è quasi certo che tutto vada a buon fine quasinon ci crede, si ritiene indegno si così tanta fortuna ("per quali meriti io debba avere così tanti beni?").
Pdv : è preda di una passione che non reisce a governare e che lo travolge moralmente ("se io potessi conversare . ") e fisicamente ("le viscere si commuovono . "). E' continuamente in preda a sentimenti contrapposti come la speranza e il timore, la felicità e la disperazione .
Da una parte ha paura che ottenuto ciò che desidera, ciò si riveli deludente rispetto al desiderio ("non sai tu quanto poco bene si trova nelle cose che l'uomo desidera, rispetto a quelle che l'uomo ha presupposto trovarvi"), dall'altra l'ottrnerlo lo considera una fortuna troppo grnade per lui.
Dottor Nicia Calfucci: Machiavelli lo presenta nel prologo come "un dottore poco astuto". Nella I scena ci viene descritto da Callimaco, ma è solo nella II scena che e di persona. E' "ricchissimo", "non è giovane . ma non al tutto vecchio" e si lascia governare dalla moglie Lucrezia), molto bella e savia. Ma nonostante tutto a un certo punto ripensando al fatto di non avere avuto li, quasi rimpiange d'averla sposata ("s'io credevo non avere liuoli,io arei preso più tosto per moglie una contadina").
Vuole far sembrare ciò che non è (è molto sicuro di sé e alla sola insinuazione che sia lui impotente subito si definisce: "el piùferrigno e il più rubizzo uomo in Firenze"):
Fa il dottore, ma nonostante "'mparò in sul Boezio legge assai", "è el più semplice e el più sciocco omo di Firenze" (quando gli viene presentato Callimaco nelle vesti di dottore gli parla in latino per testare la sua scienza "Bona dies, domine magister". Anche se poi di fronte alla superiore sapienza di questi lui stesso si considera inferiore "ho cacato le curatelle per imparare due hac").
Utilizza un linguaggio che vuole apparire sofisticato, ma in realtà riprende proverbi e modi
di dire del fiorentino ("non sanno quello che si pescono").
Non si allontana volentieri da Firenze ("non ci vo' di buone gambe"), ma si vanta di aver viaggiato moltissimo da giovane ("quando io era più giovane io son stato molto randagio"). in realtà i luoghi che nomina sono tutti all'interno della Toscana.
Alla fine risulta essere l'unica vittima della beffa. E non ne ha nessun sospetto, anzi è talmente grato a Callimaco che lo invita a pranzo e ingenuamente gli offre pure la chiave della propria casa.
Pdv: cerca di apparire quello che non è, anche perché è convinto di esserlo ( sopra). E' talmente ingenuo che difronte alla resistenza della moglie si secca, ("Io vorrei ben vedere le donne schizzinose,ma non tanto; chè ci ha tolta la testa, cervello di gatta!"), mentre di fronte al cambiamento del comportamento di Lucrezia, non più remissiva, si mostra compiaciuto. E' l'unica vittima della beffa dunque e non lo intuisce nemmeno lontanamente.
Ligurio: Machiavelli lo presenta nel prologo come "un parassita di malizia el cucco". Nella I scena ci viene descritto da Callimaco ("fu già sensale di matrimoni, dipoi s'è dato a mendicare cene e desinari . piacevole uomo . "), ma è solo nella II scena che e di persona. E' un parassita, molto astuto, che utilizza questa qualità per guadagnarsi da vivere, che parla con linguaggio del ragionamento, dell'ironia e del doppio senso. Ma è anche senza scrupoli (infatti non si fa problemi a tradire Nicia, con il quale "aveva una certa dimestichezza", per aiutare Callimaco sotto amento). Rappresenta l' astuzia distinta dalla passione (Callimaco), e in grado dunque di osservarla e giudicarla con distacco.
Pdv: rappresenta l'astuzia distinta dalla passione di Callimaco, che invece governa dall'esterno. Lo aiuta non solo per motivi economici, am anche perché in fondo si sente affine al giovane ("'l tuo sangue si affà al mio").
Lucrezia: Machiavelli la presenta nel prologo come "una giovane molto accorta". Callimaco la definisce subito come una donna bellissima ( aspetto fisico), ma anche "onestissima e al tutto aliena dalle cose d'amore" e con una grande influenza sul marito ( carattere), nonostante tutto ciò si basi sulla fama della donna. Per Ligurio infine è "bella donna, savia, costumata e atta a governare un regno".
Pdv : è in grado nel corso della commedia di adattarsi alle circostanze e di mutare con esse. Prima restia, per onestà e rettezza morale, a compiere l'adulterio impostole dalla madre, dal marito e dal Frate, ("Padre, no. Questa mi pare la cosa più strana che udissi"), una volta che vi è stata costretta prende per mano la situazione e relega per sempre il marito in quella parte che si era scelta per una notte ("quello che 'l mio marito ha voluto per una sera, voglio ch'egli abbia per sempre").
Frate Timoteo : è un prete corrotto, pronto a mentire e a ingannare sotto compenso. Anche se poi cerca di convincere l'ascoltatore, ma infondo anche se stesso che agisce così per fare del bene ("ditemi el munistero, la pozione e , se vi pare, codesti danari,da potere cominciare a fare qualche bene"). Pur di convincere Lucrezia mente, spiegando che l'adulterio non è tale se non se ne ha l'intenzione cattiva, e che ciò è ribadito pure dalla Bibbia (""quanto all'atto che sia peccato, questa è una favola . " 34)
Pdv : è avido, ma possiede cmq un po' di coscienza, che però non gli impedisce di fare ciò sente ("Dio sa che io non pensavo ad iniuriare persona . " 43). Agisce spinto dal desiderio di ricevere un compenso, ma non è totalmente libero dall'idea che in quanto uomo di Chiesa non dovrebbe peccare. Ed è come se volesse convincere di questo gli altri, ma anche se stesso, afferamando che ha acconsentito in quanto tentato da una prima novella, ma che se gli fosse stata presentata subito la vera ragione della richiesta di aiuto non avrebbe mai acconsentito.
Sostrata : è la madre di Lucrezia e aiuta il frate a convincere la lia, un po' perché non è a conoscenza dell'inganno e un po' forse anche per turpe compiacenza
Pdv : ha paura che la lia una volta morto il marito molto più vecchio di lei, se senza filgi, possa rimanere "abandonata da ognuno". Le parla dunque anche in veste di madre preoccupata, ma anche ritenendo un gran fortuna poter tradire il proprio marito con il suo consenso ("C'è 50 donne in questa terra che ne alzerebbono le mani al cielo!").
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