MERIGGIARE
PALLIDO E ASSORTO (Ossi di seppia)
Nel componimento,
il poeta descrive l'angoscia esistenziale dell'uomo, condannato a vivere in un
mondo incomprensibile dal quale è impossibile ogni evasione. Tutto il
brano è centrato sulla simbologia del muro: esso rappresenta, in tutta
la sua drammatica concretezza e fisicità, quella barriera di
incomunicabilità che percorre la realtà dell'uomo del Novecento.
Vivere è camminare a ridosso di una muraglia irta di cocci aguzzi di
bottiglia, oltre la quale non è possibile né andare, né vedere.La lirica
è caratterizzata da una serie di infiniti con l'intento di dare una
continuità monotona e senza senso dei vari aspetti della vita, nelle
loro parvenze labili ed effimere. Questi infiniti designano una situazione di
atemporalità, una sorta di 'delirio di immobilità',
come una parodia dell'azione alla scoperta della incomprensibilità del
mondo. La poesia si apre con una riflessione sulla natura e sul paesaggio,
passando, poi, ad una più amara e desolata ricerca di un superamento
della barriera.Il muro d'orto diviene una muraglia, secondo una climax che
culmina al concludersi del poema. L'autore, infatti, dopo aver meditato sulla
realtà che lo circonda, si rende conto che tale limite è
invalicabile e, disperato, si accorge che questa chiusura è totale e non
offre spiragli: non ci sarà mai dato di conoscere la verità, o di
raggiungere la felicità assoluta alla quale aneliamo invano.