letteratura |
Moby Dick
Di
Vita e opere dell'autore: nacque e morì a New York (1819-l891). lio di una famiglia che navigava in cattive acque economiche, -per di più il padre morì quando Herman aveva tredici anni- alternò gli studi universitari a diversi lavori sedentari.Ma nel 1839, poiché non riusciva a trovare un buon lavoro, s'imbarcò sulla nave "St. Lawrence", rotta su Liverpool, come marinaio semplice.Il 3 gennaio del 1941 eccolo su una baleniera di nome "Acushnet".Porto d'imbarco: Fairhaven, proprio di fronte a Nantucket.Intanto aveva cominciato a stendere e pubblicare le sue prime prose: la vocazione di scrittore si faceva largo.Né abbandonava le avventure marinare, anzi: sbarcato dalla "Acushnet" a Nukuhiva (Isole Marchesi, Oceano Pacifico), insieme con un amico trascorse quattro settimane quasi prigioniero degli indigeni Typee. Fuggito dall'isola, s'imbarcò su un'altra baleniera, la "Lucy Ann". Dopo aver preso parte a un ammutinamento a Tahiti, saltò su un'altra baleniera, la "Charles and Henry" e su di essa navigò fino alle Hawaii, dove cambiò ancora e s' iscrisse nei ruoli della "United States" una fregata americana. C'era abbastanza bottino d'esperienze per tramutarlo in scrittura.Tornato a Boston lavorò al suo primo romanzo, Typee (1846), che è la narrazione delle sue avventure tra gli indigeni Typee, appunto. Un grande successo.Iniziò così la sua carriera di romanziere. Moby Dick, il grande capolavoro, uscì nel 1951, prima a Londra (col titolo the wale) poi in America (col titolo Moby dick; or, the whale). E non fù un successo se ne vendettero solo pochissime migliaia di copie. Ormai pero, Melville era uno scrittore affermato e soprattutto convinto della propria forza. Scrisse ancora racconti e romanzi, nient'affatto secondari: chi vuole, dopo Moby Dick, vada a leggerli e scoprirà un autore dalle molte stupefacenti risorse.Fece ancora un viaggio in terra santa e poi si occupò -anche in versi-, della Guerra Civile americana. Lasciato il lavoro di Ispettore delle Dogane morì il 28 settembre 1891 nel luogo che si è detto.
Riassunto:Ismaele è un giovane ragazzo che decide di lasciare il suo mondo e partire per mare su una baleniera; prima di salpare per la città da cui doveva partire, incontra Quiqueg, un selvaggio ramponiere che diventerà suo amico. Decidono di imbarcarsi sulla stessa nave.Su indicazioni del dio di Quiqueg, Ismaele sceglie come barca il Pequod: contrattano la a e, dopo qualche giorno salpano. Durante il viaggio comincia a far conoscenza con i membri dell'equigio, e solo più tardi con il capitano Achab, mutilato di una gamba.Achab fa subito capire che sarà una spedizione insolita, tesa alla vendetta contro Moby Dick, la grande balena bianca che gli aveva divorato la gamba. Al primo avvistamento di una balena, Achab porta con sé su una lancia il suo equigio privato, rimasto nascosto fino a quel momento. La lancia di Ismaele si capovolge attaccata da una balena, ma il gruppo scampa al naufragio. Tempo dopo la nave incontra un calamaro gigante, scambiato per una balena. Successivamente la caccia è più fortunata, e vengono uccise diverse altre balene. Il Pequod incontra diverse imbarcazioni nel suo viaggio, alle quali chiede informazioni su Moby invano, finché non incontra la "Rachele", che lo informa della vicinanza del mostro. Inizia così la caccia a Moby, che dura tre giorni, durante i quali sono frequenti i litigi tra comandante e ufficiali e le lance sono calate più volte nel tentativo di avvicinarsi alla grande balena.Questa si rivela una caccia diversa dalle altre, e assume le caratteristiche di un duello tra il capitano Achab e Moby Dick: un duello che termina tragicamente, con la morte di Achab, trascinato nei flutti dal cetaceo, e con l'affondamento del Pequod. L'unico a salvarsi è proprio Ismaele, che si aggrappa ad una bara e viene raccolta dalla Rachele.
Commento personale:è sicuramente un libro che fa molto riflettere soprattutto sulla forza della natura e sul fatto che molti uomini non considerano la potenza devastante che può scatenare se non viene rispettata, mi ha molto affascinato soprattutto la sicurezza che albergava nel cuore del capitano Achab che di fronte a un mostro come Moby Dick non si scoraggia e anzi infondeva sempre più coraggio ai suoi uomini cosa talmente strana per un uomo che i suoi uomini cominciano a temere che abbia fatto un patto col diavolo.
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