letteratura |
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- PERIODO: tra la metà del 18°secolo e i primi decenni del dell'Ottocento, precisamente negli anni dello scoppio della Rivoluzione Francese e dell'impero e caduta di Napoleone.
- ARTE: lo stile è caratterizzato dal recupero delle forme antiche dell'arte greca e romana. Interess,ò le arti urative decorative, l'architettura e la scultura. Gli artisti neoclassici cercarono di porre fine all'eccesso di sensualità, che avevano distinto il barocco e il rococò, attraverso uno stile che fosse più geometrico possibile, solenne nei toni e moralizzante nel carattere.
Lo stile neoclassico ebbe un grande impulso tra il 1738 e 1748, in seguito agli scavi che riportarono alla luce le rovine delle antiche città romane di Ercolano e Pompei, al recupero dei marmi di Elgin, trasferiti a Londra nel 1806. Il motto del nuovo stile era 'nobile semplicità e serena grandezza' dell'arte greco-romana, dettata dallo storico tedesco dell'arte Johann Winckelmann, che spronò gli artisti a studiarne e imitarne le forme ideali ed eterne. Le sue idee trovarono un'entusiastica accoglienza nei circoli internazionali di artisti che si raccolsero intorno a lui a Roma verso il 1760.
- ARCHITETTURA: l'architettura era ispirata ai modelli greci ed è testimoniata in Inghilterra da molte costruzioni come il portico del British Museum di Robert Smirke.
In Germania il neoclassicismo si espresse nei lavori dell'architetto tedesco Karl Friedrich Schinkel, tra cui il Teatro reale di Berlino. In Francia Jacques-Germain Soufflot si ispirò al Pantheon romano per il progetto della chiesa di Sainte Geneviève a Parigi. Gli architetti ufficiali di Napoleone, Charles Percier e Pierre-François Fontaine, lavorarono per trasformare Parigi nella principale capitale europea adottando come modello la sobria monumentalità dell'architettura romana imperiale; realizzarono opere pubbliche quali l'arco di trionfo al Carrousel du Louvre, progettato da Percier e Fontaine, e gli Champs Elysées, disegnati da Fontaine, tutti progetti totalmente estranei alle concezioni visionarie di Ledoux.
In Italia un precursore dell'architettura neoclassica fu Luigi Vanvitelli, mentre i nomi più rappresentativi dello stile furono quelli di Giuseppe Piermarini, che progettò fra l'altro il Teatro alla Scala di Milano, di Luigi Cagnola e di Luigi Canonica, rappresentanti dell'arte di ispirazione napoleonica e operanti perciò soprattutto a Milano.
- PITTURA: Il centro propulsivo della pittura neoclassica fu Roma, dove molti artisti provenienti da tutta Europa si raccolsero intorno a Johann Winckelmann. A Roma operarono anche Pompeo Batoni e Vincenzo Camuccini, che predilessero temi storici e mitologici. Il Parnaso di Mengs, un soffitto affrescato per villa Albani a Roma, fu espressamente realizzato su consiglio di Winckelmann. Diversamente dalle composizioni barocche o rococò, quest'opera si presenta semplice e lineare, comprendendo solo poche ure in pose plastiche ispirate alle forme delle statue antiche.
Le stesse tendenze sembrano evidenti anche nella prima fase pittorica del francese Jacques-Louis David, esponente di massimo rilievo della pittura neoclassica. Nel suo Giuramento degli Orazi , eseguito fra il 1784-85, e attualmente esposto al museo del Louvre a Parigi, lo spazio architettonico geometricamente organizzato e la composizione delle ure, ispirata agli antichi fregi, riflettono la predisposizione neoclassica per le strutture sobrie e chiare. Le linee ferme e le luci taglienti conferiscono a queste ure un carattere quasi scultoreo. Diverse le sue ultime opere, commissionate da Napoleone,tra cui l'Incoronazione di Napoleone, che celebrano il lusso e lo splendore del potere imperiale.
Nell'ultimo decennio del Settecento, i pittori iniziarono a imitare le piatte e stilizzate ure che ornavano i vasi dipinti greci. Il più famoso esponente di questo stile fu l'artista inglese John Flaxman le cui incisioni, realizzate per l'edizione dell'Iliade e dell'Odissea omeriche del 1793, illuminate e modellate attraverso un segno asciutto, piatto e lineare, sostituirono la prospettiva tradizionale.
-SCULTURA: il neoclassicismo ebbe un impatto meno rivoluzionario su quest'arte che non sulle altre, poiché la scultura era già stata profondamente influenzata dalle forme classiche fin dal Rinascimento. Gli scultori neoclassici cercarono di evitare le pose contorte e drammatiche e l'impiego di marmi colorati che avevano caratterizzato la tarda scultura barocca e rococò, realizzando quindi le loro opere di marmo bianco e scegliendo una linea decisa e semplice, per forme e soggetti idealizzati.
I primi esempi di scultura neoclassica vennero prodotti da artisti gravitanti intorno al circolo di Winckelmann a Roma. La ura principale nella scultura neoclassica fu l'italiano Antonio Canova, che divenne membro del circolo dello storico tedesco a Roma nel 1780. Abbandonando i condizionamenti barocchi delle prime opere, egli intese cogliere attraverso il neoclassico l'essenza della severa e ideale purezza dell'arte antica; l'opera Teseo sul Minotauro, il suo primo lavoro in stile neoclassico, più che la tensione della lotta rappresenta la suprema calma della vittoria.
- STORIA: Quando i movimenti rivoluzionari in Francia e in America instaurarono un regime repubblicano, i nuovi governi scelsero lo stile neoclassico come arte ufficiale in virtù della loro aspirazione a rispecchiarsi nella democrazia dell'antica Grecia e nella Roma repubblicana. In seguito, quando Napoleone I salì al potere in Francia, lo stile si adattò al nuovo regime e il periodo di riferimento divenne quello della Roma imperiale. Con l'emergere del movimento romantico, il gusto per le espressioni più soggettive e originali andò gradualmente sostituendo un'arte basata su canoni rigorosi e valori ideali.
- LETTERATURA: La nascita di un 'turismo' aristocratico diretto verso i luoghi della classicità, soprattutto in Italia e in Grecia si legò alle frequenti testimonianze di viaggio, tra le quali si possono citare un Viaggio in Grecia tra il 1799 e 1800 di Saverio Scrofani e Viaggio per tutte le antichità della Sicilia pubblicato un anno dopo da Ignazio Paternò, principe di Biscari. Anche nella letteratura si evidenziò Winckelmann,il quale propugnava l'ideale di un'arte equilibrata e composta, priva di passionalità, capace di rievocare la naturale semplicità dei tempi remoti della civiltà. Nell'età di Pericle, in particolare, avvertì il momento di un'armonica e perfetta fusione di individuo e società, natura e civiltà: l'imitazione dei modelli dell'antichità corrispondeva alla volontà di recuperare non soltanto le antiche forme di bellezza, ma anche la razionalità e l'equilibrio morale che quelle forme esprimevano, partecipando in questo degli ideali tipicamente illuministici.
In ambito letterario, il neoclassicismo si tradusse nel ricorso alla mitologia e all'allegoria. La lingua, modellata sui classici greci e latini, risulta artefatta, lontana da quella corrente. In Italia Milano fu il centro del neoclassicismo, dove lavorava Antonio Canova, celebre scultore di statue dalla bellezza astratta ed esangue, e dove venne avviata l'impresa editoriale della 'Collezione dei classici italiani',che raccoglieva gli autori maggiori della tradizione italiana fornendo un canone ben preciso di letterarietà. I generi letterari più frequentati sono quelli tradizionali della classicità: Vittorio Alfieri fece rivivere la tragedia, ambientando le sue storie nel mondo antico. Maggiore scrittore neoclassico italiano fu Vincenzo Monti; anche se la sua produzione non può essere ridotta semplicemente sotto questa etichetta, è significativo il fatto che la sua opera migliore è la traduzione in endecasillabi sciolti dell'Iliade di Omero, completata nel 1810.
In Italia Ugo Foscolo scrisse, oltre a un romanzo che manifestava una sensibilità preromantica come Le ultime lettere di Jacopo Ortis, due odi allegoriche neoclassiche: A Luigia Pallavicini caduta da cavallo, del 1799, e All'amica risanata, del 1802 e le Grazie, poema rimasto frammentario, dedicato a tre divinità minori che secondo la mitologia classica sono al seguito di Venere. Il neoclassicismo sfocerà poi nel romanticismo.
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