lio del dio fluviale Censo e
della ninfa Lirope, una delle Oceanine, fu
meravigliosamente bello, secondo la leggenda, ma senza saperlo. La madre,
avendo consultato l'indovino Tiresia sul destino di
lui, n'ebbe questa ambigua risposta, ch'egli sarebbe vissuto finché non si
conoscesse. Ma la spiegazione di questa specie di enigma non si fece molto
attendere. Appassionato della caccia, egli percorreva, instancabile, boschi e
monti; e, in uno di questi, si incontrò con la ninfa Eco che s'innamorò
perdutamente di lui; ma, non volle corrispondere all'amore di lei, e non le
si fece più vedere, riducendo Eco un'ombra della quale non rimase
altro che la voce. Ma Nèmesi, la terribile dea che puniva i falli e le
dolcezze degli uomini, mossa a pietà della infelicissima
ninfa, decise di vendicarla. Condusse Narciso sulla sponda d'una fonte le cui
acque limpide e terse gli rimandarono' come in uno
specchio, l'immagine della sua bellezza: e Narciso, che non si era mai veduto' vinto dall'ammirazione per l'immagine riflessa,
non trovò più la forza di staccarsene. e morì consunto
dal più vano e ridicolo amore, mutato dalla dea vendicatrice nel fiore
che conserva il suo nome, e che gli antichi, per questo, avevano consacrato
alle Furie.
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