letteratura |
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La vita e le opere
Plauto è nato a Sarsina, un piccolo centro dell'appennino emilio-romagnolo, le notizie biografiche sono poi scarse, sappiamo solo che si dedicò al commercio e andò presto in rovina, fu costretto per sopravvivere a girare la macina di un mulino. La sua attività di comico si svolse a Roma tra il 215 e il 184 a.C. (anno della sua morte). Sappiamo inoltre che non assunse mai la cittadinanza romana.
Plauto è un commediante formatosi nel teatro indigeno popolare e venuto poi a contatto con la commedia greca. Inoltre è il primo autore latino a specializzarsi in un solo genere: la palliata. Vi sono state numerose falsificazioni che portano la sua firma per attirare spettatori.
A classificare le commedie attribuite a Plauto fu Varrone un secolo dopo. Costui individuò solo ventuno commedie (sulle centotrenta) come originali. Queste ventuno fabulae ci sono pervenute pressoché integre (mancano frammenti della vidularia, i finali dell'amphitruo e dell'Aulularia e l'inizio del bacchides e la parte centrale della Cistellaria). Oggi ogni ricostruzione è molto difficile, anche ordinare cronologicamente le commedie è un'impresa. Inoltre le commedie hanno subito modifiche in età medioevale come la divisione in atti e l'aggiunta di argumenta e di didascalie.
Le Fabulae
Le fabulae palliate sono ambientate in una città greca (generalmente Atene) e hanno un prologo (che viene recitato non necessariamente all'inizio della commedia da un personaggio della vicenda, estraneo alla vicenda o da un personaggio allegorico) anche se il prologo non sempre è di mano plautina. A volte il prologo rompe l'illusione scenica entrando in contatto diretto con lo spettatore. La trama delle commedie è generalmente uniforme: Un giovane si innamora di una giovane ma il loro amore è ostacolato dal padre o dalla mancanza di denaro. Il giovane grazie ad astuti aiutanti (generalmente il servus) riuscirà nell'impresa di convincere il padre. A volte vi un'agnizione ossia il riconoscimento improvviso della fanciulla come nobildonna o ricca in modo da risolvere i problemi. Le palliate richiedono un finale rigorosamente lieto. Plauto si serve spesso della contaminazio cioè copia da testi preesistenti apportando piccole modifiche. Alla conclusione della commedia si interrompe nuovamente quando un personaggio di scena chiede gli applausi.
I Personaggi
I Personaggi di Plauto non sono dei caratteri individuati ma delle maschere fisse che si presentano in scena già conosciute dal pubblico. Nel prologo infatti si allude ai personaggi utilizzando nomi generici non propri. Tuttavia i personaggi nelle commedie potranno anche avere "nomi parlanti" ossia nomi assurdi e impronunziabili che risultano dalla fusione di più parole con un significato descrittivo della funzione del personaggio.
Una Poetica della finzione: il metateatro plautino
Il teatro plautino si basa su situazioni realistiche ma sono situazioni convenzionali e spesso ripetitive. Si basa su personaggi inverosimili o meccanismi comici ripetitivi come la beffa ingegnosa, l'equivoco, lo scambio di persona o il travestimento. Plauto è infatti poco interessato alle trame delle sue commedie e spezza l'illusione scenica costringendo lo spettatore non ad immergersi nella vicenda ma a guardarla dal di fuori. Anche il significato del teatro plautino che è abbastanza liberatorio e carnevalesco e tale per coinvolgere meglio il pubblico e farlo divertire maggiormente.
Le strutture Formali: la lingua, lo stile, i metri
Il teatro plautino è una commistione di commedia nuova e farsa italica. Da quest'ultima derivano il dinamismo scenico, la ricchezza di battute, giochi di parole e linguaggio metaforico oltre ad ovviamente parodie del linguaggio ufficiale o del linguaggio della tragedia greca.
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