"Perché"
Troviamo nel Principe
una grande abbondanza di nessi che tendono a creare l'illusione di un discorso
organizzato secondo una rigida catene di cause. Il tono apodittico che prevale
nel trattato è talora celato da congiunzioni causali che non spiegano,
che camuffano come spiegazione quella che è soltanto un'affermazione di
carattere enunciativo.
Si vedano i due "perché" del Cap. XV, r.7 e 10, che non
indicano un reale rapporto logico di causa- effetto ( come avviene in una vera
causale), ma introducono soltanto delle isolate affermazioni, ognuna delle
quali ha l'autosufficienza propria delle massime: fanno apparire come
logicamente concatenato e consequenziario ciò che è invece paratattico.