letteratura |
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Pier Paolo Pasolini nacque a Bologna il 5 marzo 1922. Il padre Carlo Alberto proveniva da un'antica famiglia di Ravenna e,avendo dissipato nel gioco i pochi beni ereditati, aveva abbracciato la carriera militare. Susanna Colussi, la madre, era una ragazza friulana di origine contadina che insegnava come maestra in una scuola elementare. L'infanzia di Pasolini si svolse tra Bologna e il Friuli. A Casarsa, dove trascorreva le estati la famiglia, Pier Paolo scoprì il Friuli della madre e l'ambiente contadino dei parenti e cominciò a scrivere le prime poesie in friulano. Il padre di Pasolini era fascista ed anche il giovane Pier Paolo gravitò nell'orbita della rivista "Architrave", una pubblicazione giovanile dei Guf.
Ben presto la scoperta dell'ermetismo e del buon gusto, lo studio della lingua friulana e un senso sociale di tipo cristiano romantico lo avvicinarono al mondo popolare contadino e lo allontanarono dalla sua precedente adesione al fascismo. Nacquero in questo periodo le raccolte liriche Poesie a Casarsa 1942, confluite poi insieme con altri versi nella Meglio Gioventù 1954.
L'8 settembre del '43 coglie Pasolini a Livorno: era militare da appena una settimana quando scappò per riparare a Casarsa nascosto presso la madre. Qui organizzò un periodico di letteratura in dialetto friulano "Il Stroligut" che diventerà nel'45 organo dell' "Accademiuta de lenga furlana", sorta a difesa delle lingue regionali per una coscienza storica nazionale. Il fratello Guido, era divenuto partigiano appena terminato il liceo, ma nel '45 verrà misteriosamente ucciso con profondo dolore della madre e di Pier Paolo.
Nel '45 Pasolini si laureò in Lettere a Bologna con una tesi sulla poesia di Giovanni Pascoli, che suscitò l'approvazione di Gianfranco Contini, un critico letterario di notevole fama.
L'adesione al partito comunista e l'espulsione:
Nel '47 Pasolini si iscrisse al partito comunista, iniziando un'attività di militante. Nel frattempo divenne insegnante di scuola media e collaboratore di numerose riviste locali, ma nel '49, accusato di corruzione di minorenni, venne sospeso dall'insegnamento ed espulso dal partito. Mentre il padre lo condannò e sempre più inclinò al vizio del bere, la madre gli restò sempre accanto in questo periodo difficile sia da un punto di vista economico che psicologico.
L'attaccamento alla madre ispirò a Pasolini sentimenti profondi e nello stesso tempo costituì un complesso edipico che forse fu all'origine della sua omosessualità.
Il periodo romano:
Dopo il processo Pasolini si trasferì a Roma con la madre conducendo una vita di estrema indigenza e difficoltà per l'esclusione di cui si sentiva vittima . Affascinato dal vitalismo dei ragazzi di borgata romani, di cui lo colpì il coraggio, il senso dell'avventura e la capacità di vivere alla giornata, scrisse due romanzi : Ragazzi di Vita '55 e Una vita violenta '59, in cui utilizzò un linguaggio di sua invenzione a metà tra gergo e dialetto.
L'originalità di queste opere lo pose al centro dell'attenzione del mondo intellettuale, ma i contenuti gli valsero un processo per pornografia, da cui uscì con il ruolo di provocatore nel bene e nel male. Nel '55 fece parte della redazione di "Officina".
L'approdo al cinema:
Tra il '57 e il'61 scrisse undici sceneggiature cinematografiche. Nel '61 esordì come regista con Accattone, il primo di una serie di film ambientati nel mondo del sottoproletariato romano e con attori tratti dalle borgate. Fra i film più famosi si ricordano: Edipo re, Medea, Mamma Roma, La ricotta, Teorema, Salò, Le centoventi giornate di Sodoma. La sua ispirazione religiosa è visibile nel film Il Vangelo secondo Matteo, in cui Pasolini affidò alla madre il ruolo della Madonna. Famosa è inoltre la trilogia Il Decameron, Canterbury Tales, Le mille e una notte.
Continuò nel frattempo a scrivere versi di poesie in italiano che rivelano un'interna contraddizione tra il recupero di elementi stilistici, come l'endecasillabo, e gli argomenti orientati verso interessi politici.
Divenne inoltre collaboratore del "Corriere della sera".
Un intellettuale scomodo:
Pasolini fu un intellettuale esterno ai partiti: per quanto di sinistra, assunse sempre delle posizioni libere. Nel '68 durante le lotte studentesche uscì con un articolo in cui si dichiarò d'accordo con i poliziotti che avevano caricato gli studenti, "li di papà". Fu anche contro la riforma che prevedeva una scuola media unificata. Nel boom degli anni '70 scorse un pericolo di imborghesimento e di massificazione, o come egli diceva di "omologazione", il rischio di una perdita del senso più profondo della tradizione popolare.
Scrisse anche numerosi drammi e saggi; questi ultimi confluiranno poi negli Scritti corsari pubblicati postumi.
Si pose sempre come una voce diversa e anticonformista alla ricerca continua di una verità in politica, come in arte, nei rapporti umani come nei linguaggi quotidiani.
Lo scandalo e la tragica fine:
Continuò la sua esistenza di vita irregolare , cercando come amanti giovani presi alla stazione. La sua vita destò scandalo e forse lo condusse alla morte. All'alba di domenica 2 novembre '75 il corpo di Pier Paolo Pasolini , straziato e irriconoscibile, fu rinvenuto cadavere nella zona del vecchio idroscalo di Ostia. L'inchiesta e il processo riveleranno che il poeta era stato assassinato nella notte da un "ragazzo di borgata", il giovane Pelosi. Non si sa se alla tragica morte lo abbia condotto il suo vizio antico o la sua attività di regista che lo aveva visto impegnato nella lotta ideologica contro il nazi-fascismo nel film Salò.
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