Profilo di Gabriele D'Annunzio
Per alcuni decenni d'Annunzio ha rappresentato un modello di
comportamento, un ideale e uno stile di vita. Il dannunzianesimo-
vagheggiamento di una vita realizzata con pienezza e con scarse remore etiche,
culto della Bellezza, contaminazione tra vita e arte, esaltazione
dell'avventura, mito superomistico, posizioni antidemocratiche, compiacimento
del "bel gesto", abuso della parola retoricamente agghindata- è stato un
dato fondamentale della società e dello spirito pubblico italiano. D'Annunzio
esercitava questa influenza sia con la sua vita- brillante mondanità,
avventure amorose con donne fatali, duelli e scandali- sia con la sua
produzione letteraria soprattutto romanzesca, in cui trasferiva in una prosa di
estrema ricercatezza gran parte delle sue esperienze biografiche e creava
personaggi, miti umani, nei quali la sensibilità e i gusti del
decadentismo trovavano identificazione: Andrea Sperelli protagonista del
"Piacere", in cui ardore sensuale e tedio coesistevano e si accomnavano ad
una sofisticata sensibilità; Claudio Cantelmo, protagonista de "le
vergini delle rocce", in cui l'elitario culto della Bellezza approdava ad un
violento disprezzo per l'altrui volgarità e alla teorizzazione
dell'antidemocrazia. Attorno agli anni Novanta D'Annunzio legge Nietzsche e
innesta sul ceppo della cultura decadente l'ideologia del Superuomo, il
vagheggiamento di un ideale umano proteso all'affermazione di sé, al di fuori
di ogni remora morale e sociale. Questo mito umano si accomna alla elaborazione
di un altro mito umano, ma al femminile, cioè con una galleria di donne
fatali, di donne vampiro, che si pongono come forza antagonista, come ostacolo
al maschio teso alla propria affermazione. Si tratta di una tipologia di donna
che deriva la sua fatalità dall'oscura e invincibile forza dell'eros,
dall'ossessione carnale con cui avvince e limita l'antagonista. Ma D'Annunzio
non fu solo romanziere e autore di testi teatrali, fu soprattutto un poeta con
una inesauribile varietà tematica, sempre con una strenua ricerca di una
forma raffinata, con un amore sensuale della parola.