RIASSUNTO DEL III CAPITOLO
Discendente da una stirpe di valorosi
cavalieri, Guglielmo lascia le mura natali in giovanissima età per fare
il suo apprendistato presso Guglielmo di Tancarville, ciambellano del re
d'Inghilterra. Quest'uomo accudisce come fosse suo lio il piccolo Guglielmo.
Il ragazzo è il preferito tra tutti e questo solleva la loro invidia.
All'età di 20 anni è nominato cavaliere assieme ad altri suoi
comni. Supera il combattimento d'iniziazione perdendo però il cavallo
e riportando una ferita. Trovandosi sprovvisto del necessario per viaggiare,
Guglielmo si trattenne dal ciambellano in veste di cavaliere, non di allievo.
Combatte svariati tornei fino a quando giunge il momento di lasciare Tancarvlle.
In quel periodo è tacciato di essere un pezzente poiché va in giro senza
un comno. Non rimane molto in Inghilterra dal momento che non c'è molto di cui vivere. In questo
periodo Guglielmo deve vendicare l'omicidio dello zio Patrizio. E' ferito
gravemente e preso prigioniero. La reclusione non dura a lungo dato che viene
rilasciato dietro riscatto. Nel 1170 è designato tutore del re
d'Inghilterra.