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ROMANICO
INTRODUZIONE Romanico L'arte, principalmente l'architettura ma anche la scultura, la pittura e le arti decorative, sviluppatasi in Europa tra la fine del X e il XII secolo. Il termine 'romanico' venne usato per la prima volta nel 1818 dall'archeologo francese De Gerville per definire il carattere neolatino dell'architettura di questo periodo.
ARCHITETTURA Attorno alla metà del X secolo, in diverse regioni dell'Europa occidentale si andò affermando uno stile architettonico razionale e sobrio, espresso in edifici dalle proporzioni massicce (cui faceva spesso da contrappunto una ricca decorazione scultorea) e frequentemente voltati a botte o a crociera costolonata. Gli esempi più significativi si ebbero in Italia, in Francia, in Germania e in Sna.
Italia Nell'Italia settentrionale lo stile romanico improntò profondamente l'architettura ecclesiastica, lasciando splendidi edifici molti dei quali si sono conservati fino a oggi nella purezza delle forme originarie. A Milano si può ammirare la basilica di Sant'Ambrogio, fondata nel IV secolo e arricchita nella prima metà del IX secolo del presbiterio voltato a botte e dell'abside: tra la metà dell'XI secolo e i primi del XII la chiesa subì il rifacimento delle tre navate e della cupola e fu completata con l'ampio quadriportico e il secondo campanile di sinistra. Altri capolavori del romanico lombardo sono le chiese di San Michele e di San Pietro in Ciel d'Oro a Pavia; la Cattedrale di Cremona; la Cattedrale di Modena (iniziata nel 1099 da Lanfranco, ma terminata all'inizio del XIII secolo); il Duomo di Piacenza; il Duomo di Parma (terminato nel XIII secolo); Sant'Abbondio e San Fedele a Como (la prima consacrata nel 1095, la seconda terminata nel XII secolo).
A Firenze l'architettura romanica presenta caratteristiche proprie, che la differenziano notevolmente da quella lombarda. Rivestono infatti un ruolo importante elementi che rimandano alla tradizione classica, come è ben visibile, ad esempio, nel battistero di San Giovanni, a pianta ottagonale, con ampia cupola di copertura, arricchito da colonne e capitelli romani: la commistione di tratti stilistici antichi e medievali è tale che ancora oggi la critica non è concorde circa la datazione dell'edificio, che potrebbe essere un adattamento di una precedente costruzione paleocristiana, forse del V secolo. L'esterno ha un rivestimento in marmi policromi ad archi e a motivi geometrici, che richiamano la struttura interna del battistero. La facciata in marmi policromi è una caratteristica tipica del romanico fiorentino: un altro celebre esempio è offerto dalla chiesa di San Miniato al Monte (edificata tra il 1018 e il 1063, ma completata in epoca più tarda), in cui peraltro sono compresenti caratteri propri della basilica paleocristiana (ampia navata, prevalenza di colonne in luogo dei pilastri e copertura a travi) e del romanico lombardo (presbiterio elevato sulla cripta, pilastri cruciformi che sorreggono le arcate trasversali).
Nel resto della Toscana prevalse tuttavia il romanico pisano, che fa della piazza dei Miracoli a Pisa uno dei più straordinari e celebri complessi monumentali del mondo: vi sorgono il Duomo, il campanile universalmente noto come Torre di Pisa o Torre pendente, il battistero e il camposanto. La costruzione del Duomo iniziò nel 1064 (forse finanziata con il bottino di alcune navi saracene catturate dalla flotta pisana nel porto di Palermo) e si poté dire conclusa verso la metà del XII secolo. Il progetto originario dell'edificio, dell'architetto Buscheto (1118), subì numerose modifiche, dapprima con il prolungamento anteriore delle navate, poi con la realizzazione della nuova facciata (opera di Rainaldo) e infine, in pieno XIII secolo, con l'aggiunta del coronamento gotico. La caratteristica stilistica che godrà di maggior fortuna in Toscana e in altre regioni è costituita dall'articolazione della facciata, con ordine inferiore composto da arcatelle cieche e quattro ordini superiori di loggette aperte. Il medesimo schema architettonico e decorativo ritorna nel vicino battistero, iniziato nel 1153 e portato a termine nel XIV secolo: l'edificio conserva la struttura del battistero paleocristiano nella pianta circolare ed è arricchito da cuspidi e pinnacoli gotici; particolare è la soluzione della cupola, conica all'interno, ma racchiusa all'esterno da un'altra emisferica. Anche il campanile, iniziato nel 1174, ma terminato più tardi a causa del cedimento del terreno che gli conferì prestissimo la nota pendenza, riprende il motivo delle loggette della facciata del Duomo.
Il modello della facciata del Duomo di Pisa fu ripreso nella chiesa di San Paolo a Ripa d'Arno, sempre a Pisa; nel Duomo di Lucca, dedicato a san Martino e terminato nel 1204 (l'interno fu rifatto nel XIV secolo); e nella Cattedrale di Pistoia, del XII secolo, ma rimaneggiata nella facciata nel XVIII secolo.
Tra gli edifici religiosi romanici dell'Italia centrale ricordiamo ancora San Ciriaco ad Ancona (XI-XIII secolo), San Gregorio, Sant'Eufemia e San Pietro (inizio del XIII secolo) a Spoleto, la cattedrale di San Ruffino ad Assisi (inizio del XIII secolo). A Roma, dove numerose chiese vennero rinnovate nel corso del XII e XIII secolo, continuarono tuttavia a prevalere caratteri propri dell'architettura paleocristiana; lo stile romanico fu adottato per Santa Maria in Cosmedin e Santa Maria in Trastevere.
Molti sono i monumenti romanici conservati in Puglia, nei quali si riconoscono, a seconda che si trovino sulla costa o all'interno, elementi lombardi o pisani, sempre contaminati con tratti orientali. Si segnalano in particolare la chiesa di San Nicola a Bari (XI-XII secolo), il Duomo di Trani (terminato prima della metà del XIII secolo), la Cattedrale di Ruvo e la Cattedrale di Troia, quest'ultima di chiaro influsso pisano.
Nel resto dell'Italia meridionale, soprattutto in Sicilia, si affermò uno stile che combinava elementi bizantini, romani, arabi, lombardi e normanni, e che si caratterizza per le splendide decorazioni a mosaico e la presenza di archi acuti. Ne sono magnifici esempi le cattedrali di Monreale e Cefalù e la Cappella Palatina di Palermo, edifici tutti datati al XII secolo.
Francia L'architettura romanica francese diede luogo a differenti tipologie nelle diverse regioni. In Provenza l'architettura religiosa fu maggiormente legata agli schemi classici romani, di cui adottò le proporzioni, i canoni e alcuni elementi decorativi; ne sono un esempio la chiesa (un tempo cattedrale) di Saint-Trophime ad Arles, con volte a botte, in gran parte risalente al XII secolo, e il magnifico chiostro a essa adiacente, iniziato nel 1183 ma terminato solo nel XIV secolo, celebre per le sue colonne riccamente scolpite. In Aquitania, nella Francia sudoccidentale, gli architetti rielaborarono il principio strutturale bizantino della copertura a cupola sulla navata centrale, ad esempio nella chiesa di Saint-Front nel Périgueux (iniziata nel 1120) e nelle cattedrali del XII secolo di Cahors e Angoulême. Tra gli elementi aquitani più tipici vi sono le cupole ogivali e le decorazioni in facciata a trifore cieche, che accolgono in ciascuna nicchia una scultura.
La chiesa di Saint-Sernin (1080-l120 ca.) a Tolosa, nella Francia meridionale, e quella di Saint-Martin (1000-l150 ca.) a Tours sono esempi precoci di edifici dotati di deambulatorio e cappelle radiali nell'abside, dove venivano custodite le reliquie: struttura tipica dei santuari sorti lungo il cammino per Santiago di Compostella, frequentati da migliaia di pellegrini devoti. Questo tipo di pianta fu poi riproposto in epoca gotica. La chiesa tolosana si segnala anche per la presenza di un'imponente torre centrale (terminata in epoca successiva), per la navata con volta a botte, per il forte slancio verticale e la ricchezza dei dettagli decorativi.
In Borgogna era diffuso il tipo basilicale a tre navate coperte a botte, caratteristico delle chiese dei cisterciensi e dei benedettini, derivato dalle chiese madri dei due ordini, rispettivamente l'abbazia di Citeaux (XI secolo) nei pressi di Nuits-Saint-Georges, e quella di Cluny. Uno dei primi esempi di tale stile è la grande chiesa di Saint-Philibert (XI secolo) di Tournus, notevole per il suo nartece a due piani con volta a crociera, che contribuì allo sviluppo della facciata a due livelli. Un'altra chiesa monastica dalle dimensioni imponenti e allo stesso tempo di grande semplicità e sobrietà è quella di Saint-Benoit-sur-Loire (ultimata nel XII secolo). La chiesa più colossale della cristianità medievale, demolita nel corso della Rivoluzione francese, fu la terza abbazia di Cluny, costruita su quelle precedenti tra il 1080 e 1130: l'edificio ebbe notevole influenza sull'architettura normanna e, fuori della Francia, in Lombardia e in Renania.
I normanni crearono uno stile architettonico originale, visibile nelle chiese abbaziali di Saint-Étienne (o Abbazia degli uomini) e della Trinité (o Abbazia delle dame) a Caen, fondate entrambe nella seconda metà dell'XI secolo, in cui fecero la loro sa le volte a crociera impostate su peducci. Tale copertura, assieme alla caratteristica facciata normanna con due alte torri laterali, si diffuse nella regione dell'Ile-de-France (dove fu adottata per la chiesa abbaziale reale di Saint-Denis nei pressi di Parigi), costituendo uno dei principi strutturali da cui si sviluppò l'architettura gotica: proprio la ricostruzione, tra il 1136 e il 1147, della chiesa di Saint-Denis segnò l'emergere di tale stile.
Germania Il romanico tedesco si sviluppò a partire dallo stile ottoniano. Particolarmente importante fu la tradizione carolingia e ottoniana del Westwerk, il corpo occidentale della chiesa, affiancato da due alte torri scalari, dalle quali l'imperatore accedeva a un loggiato interno sopraelevato per assistere alle funzioni. Si affermò dunque la tipologia della facciata chiusa fra due torri gemelle, che preura quella poi largamente diffusa nelle cattedrali gotiche: si veda ad esempio la prima cattedrale protoromanica di Strasburgo (fondata nel 1015). Le grandi cattedrali renane ebbero inizialmente tetti a capriate di legno, in seguito sostituite da volte in muratura: le cattedrali di Spira (fondata nel 1030 e terminata nel 1125 ca.) e di Magonza (ricostruita fra il XII e il XIII secolo) sono coperte entrambe da volte a crociera. Molti edifici religiosi di questa regione, caratterizzati da una straordinaria elevazione, presentano absidi alle due estremità, varie piccole torri a sezione circolare o ottagonale, che si raggruppano intorno ai transetti, e altre più grandi ai lati della facciata e in corrispondenza delle crociere. Così sono la Cattedrale di Colonia (XIII secolo) e quelle contemporanee di Treviri, Worms, Laach, Reichenau, Quedlinburg e Hildesheim.
Inghilterra normanna Gli esempi di architettura inglese preromanica giunti fino ai nostri giorni sono molto rari, anche perché prima del X secolo si costruiva solitamente in legno; gli edifici in pietra dei secoli X e XI sono di piccole dimensioni e di forma relativamente semplice, come la torre annessa alla chiesa di Ognissanti (inizio dell'XI secolo) di Earls Barton, nella contea di Northampton. Con l'arrivo di Guglielmo il Conquistatore nel 1066, allo stile sassone subentrò il romanico normanno. Tra il 1120 e il 1200 furono eretti molti edifici monumentali, tra cui le cattedrali di Ely, Durham, Lincoln, Winchester e Gloucester, e le vaste chiese abbaziali di Fountains Abbey nello Yorkshire e di Malmesbury nel Wiltshire. La navata centrale era coperta da un tetto ligneo a vista, poi sostituito da volte a crociera costolonata in pietra, come nella Cattedrale di Durham; quelle laterali avevano invece volte a crociera. Altre caratteristiche dello stile normanno inglese sono le mura e i pilastri massicci, gli ambienti lunghi e stretti, le absidi rettangolari, i doppi transetti e i portali a sguanci profondi, decorati con modanature a motivi geometrici.
Sna L'architettura snola preromanica è rappresentata da alcune chiese risalenti al IX secolo. Una miscela di influenze paleocristiane e bizantine caratterizza le chiese di San Tirso e San Julian di Oviedo e di Santa María e San Miguel nel Naranco, che datano all'800-850 ca. Simili ascendenze, insieme a elementi derivati dall'architettura moresca, si riconoscono anche in edifici più tardi. Nell'XI secolo molte forme architettoniche romaniche, sviluppatesi nel Sud della Francia, furono adottate nelle chiese snole sorte lungo la strada del pellegrinaggio per Santiago di Compostella, dove nel IX secolo erano stati riscoperti i resti dell'apostolo san Giacomo. La navata centrale era generalmente coperta a botte, mentre quelle laterali erano a crociera. Tra gli esempi più tipici vi sono la collegiata di San Isidoro a León (XI secolo), la Cattedrale Vecchia di Salamanca (iniziata intorno al 1140), e soprattutto la Cattedrale di Santiago di Compostella, tra i più grandiosi edifici del romanico snolo, il cui aspetto originario risulta oggi modificato dalle numerose rielaborazioni successive.
SCULTURA Le piccole sculture in avorio, bronzo e oro realizzate durante l'epoca preromanica si rifanno a modelli bizantini e paleocristiani. Altri elementi dei vari stili locali derivano dall'arte dei paesi mediorientali, conosciuta attraverso i manoscritti, gli avori, i gioielli, le ceramiche e i tessuti che da essi provenivano. Molto importanti, soprattutto a nord delle Alpi, furono anche i motivi mutuati dalla tradizione dei popoli nomadi (i cosiddetti barbari), come le ure grottesche, gli animali e i disegni geometrici a intreccio. Tra i capolavori di questo periodo ricordiamo gli avori intagliati del IX secolo, molti dei quali realizzati nel monastero svizzero di San Gallo (firmati dal monaco Tutilo) e a Reims in Francia.
Sculture monumentali indipendenti dalla decorazione architettonica furono molto rare nell'arte romanica. La scultura era infatti considerata una necessaria integrazione dell'insieme architettonico, con funzione sia decorativa sia strutturale. Opere molto significative si trovano a Hildesheim, in Germania, tra cui le splendide porte in bronzo della cattedrale, i fonti battesimali e le lastre sepolcrali (tutti pezzi risalenti all'XI secolo). Notevoli porte in bronzo furono eseguite anche in Italia meridionale (XI secolo) e settentrionale (XII secolo): di pregevole fattura quelle per la chiesa di San Zeno a Verona. Agli inizi dell'XI secolo, la scuola mosana, sorta nel bacino della Mosa, in Belgio, e nella Francia del Nord, produsse un vasto numero di splendide sculture bronzee, tra cui il grande fonte battesimale (1107-l112) di Saint-Barthélemy a Liegi, opera di Renier de Huy.
Le decorazioni scolpite in pietra divennero comuni in tutta Europa nel corso del XII secolo. Nelle chiese romaniche della Provenza, della Borgogna e dell'Aquitania le sculture iniziarono a ricoprire gran parte della facciata delle chiese; alcune furono inoltre poste alla sommità di pilastri, a sottolineare lo slancio verticale dei sostegni. Le sculture delle cattedrali di Tolosa, Autun e Poitiers anticipano per stile e ideazione i capolavori gotici di Chartres e Amiens. Interessanti rilievi compaiono anche in Italia, soprattutto nelle regioni settentrionali e centrali: tra i più pregevoli si citano quelli delle facciate delle cattedrali di Modena, Ferrara, Verona e Parma.
Tra gli scultori che operarono in Italia in epoca romanica si segnalano soprattutto Wiligelmo e Benedetto Antelami. A Wiligelmo, attivo a Modena dal 1099 al 1110 ca., sono attribuiti i quattro rilievi con le Storie della Genesi e altre sculture sulla facciata del Duomo di Modena. Notevoli sono le affinità stilistiche con gli artisti che operavano nel chiostro di Moissac e nella chiesa di Saint-Sernin in Francia, come si vede nell'attenzione al rapporto tra il fondo e le ure e nell'accentuazione realistica e drammatica delle scene. Sempre per il Duomo di Modena operò, nella prima metà del XII secolo, il Maestro delle Metope, i cui altorilievi (oggi custoditi nel Museo lapidario del Duomo) erano originariamente collocati sui contrafforti esterni della navata.
Capolavoro di Benedetto Antelami è sicuramente la Deposizione (1178), frammento dell'antico pontile del Duomo di Parma, in cui la scultura romanica in Italia raggiunge la maturità: il realismo delle ure non esclude inoltre una lieve stilizzazione delle forme già anticipatrice del gotico.
PITTURA La pittura ad affresco conobbe una grande fioritura durante il periodo carolingio. Tra gli esempi più antichi e rari dell'epoca preromanica vi sono gli affreschi della chiesa abbaziale di San Giorgio di Oberzel, a Reichenau; quelli della cappella di San Silvestro a Goldbach, sulla riva tedesca del lago di Costanza; e quelli della chiesa di Sant'Andrea, vicino all'antica città di Fulda, a nord-est di Francoforte. È possibile comunque immaginare quale fosse lo stile degli affreschi romanici perduti osservando le miniature dei manoscritti del tempo, che si ispirano nelle parti urative a modelli bizantini e paleocristiani, e per le fasce decorative e le cornici a motivi intrecciati di origine irlandese o a ure di animali di origine tedesca.
Tra gli affreschi superstiti, alcuni decorano a motivi astratti elementi architettonici (colonne, pilastri angolari, modanature), altri ricoprono superfici più estese rafurando scene tratte dalla Bibbia e dalla vita dei santi: evidente è l'influsso della tradizione bizantina nelle composizioni prive di profondità spaziale e nelle ure stilizzate, concepite più in funzione simbolica che realistica. Al di fuori della Germania, testimonianze della pittura ad affresco sono piuttosto rare: si possono ricordare gli affreschi delle chiese di Saint-Jean a Poitiers e quelli di Saint-Savin-sur-Gartempe nella regione del Poitou, risalenti all'XI e XII secolo.
I mosaici che decorano le chiese romaniche, ancor più degli affreschi, hanno un carattere marcatamente bizantino: in Italia, splendidi per ricchezza cromatica e per complessità del progetto iconografico sono quelli della basilica di San Marco a Venezia e delle cattedrali di Cefalù e Monreale, in Sicilia.
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