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ROMANTICISMO - LE ORIGINI TEDESCHE, IL ROMANTICISMO IN INGHILTERRA E IN FRANCIA, IL ROMANTICISMO IN ITALIA, I PRINCIPI ROMANTICI

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ROMANTICISMO


Il romanticismo è un movimento letterario affermatosi in Europa tra la fine del XVIII e l'inizio del XIX secolo, in contrapposizione al razionalismo illuminista che rivalutò l'immaginazione e la libertà dell'individuo. Entrato in uso alla metà del Seicento, il termine inglese romantic indicava narrazioni di contenuto particolarmente fantasioso, affine a quello dei romanzi cavallereschi medievali; in un'accezione più ampia, e con valore spesso anche dispregiativo, indicava temi e argomenti strani assurdi o comunque fuori del comune, ma anche paesaggi naturali inconsueto e pittoreschi tali da colpire le emozioni e i sentimenti dello spettatore. Fu poi Jean Jaques Rousseau a definire 'romantico' uno stato d'animo incline alla meditazione e alla malinconia.


LE ORIGINI TEDESCHE




L'inizio del romanticismo coincide con la pubblicazione della rivista 'Athenaum' (1797), fondata a Jena da due fratelli, che enunciò le linee programmatiche del nuovo movimento. Particolarmente influenzato dal pensiero del filosofo Johan Goltfnert Herder, il romanticismo tedesco individuava nel Medioevo il momento di formazione della coscienza nazionale germanica, le cui origini dovevano essere quindi valorizzate de una letteratura non più assoggettata alla tradizione classica. Il ritorno alle fonti originarie della cultura tedesca fu anche uno degli obbiettivi del movimento. Lo stato d'animo degli scrittori romantici può essere esemplificato dal protagonista del romanzo epistolare I dolori del giovane Werther di Goethe del 1774, dove all'esaltazione del sentimento amoroso si accomna il senso di solitudine, che non potendo adattarsi alla mediocrità del vivere, compie con il suicidio un gesto estremo di rivendicazione della propria libertà.


IL ROMANTICISMO IN INGHILTERRA E IN FRANCIA


Il manifesto del romanticismo inglese è la Prefazione alla seconda edizione delle Ballate Liriche di due poeti molto famosi: vi si afferma che la vera poesia nasce dal sentimento e dall'immaginazione, quando la tensione espressiva non viene imbrigliata dalla fredda perfezione formale. Nella letteratura francese , analoga funzione di manifesto programmatico ebbe un'altra Prefazione, quella di Victor Hugo al proprio dramma Cromwell: vi sono esposte le ragioni della scelta di un protagonista tanto diverso dai modelli della tradizione classica, contraddistinto dalla presenza di difetti e qualità riscontrabili anche nell'uomo comune, benché già in precedenza Rousseau avesse evidenziato nel processo di 'umanizzazione' dell'eroe una caratteristica delle moderne tipologie del personaggio letterario. Hugo ebbe comunque il merito di contestare e rifiutare uno dei canoni ritenuti fino ad allora fondamentali dell'arte drammatica, quello delle tre unità, di tempo, di luogo e di azione, la cui formulazione veniva tradizionalmente attribuita alle teorie poetiche di Aristotele.

IL ROMANTICISMO IN ITALIA

Dalla Germania alla Francia i grandi temi romantici circolarono in tutta Europa, costituendo un punto di riferimento essenziale per gran parte della produzione letteraria del XIX secolo. In Italia, i primi segni di sensibilità romantica emersero già in Vittorio Alfieri e Ugo Foscolo. Si assume però come anno di nascita del romanticismo il 1816, anno di pubblicazione sulla rivista milanese 'Biblioteca italiana' dell'articolo intitolato Sulla maniera e l'utilità delle traduzioni. L'articolo innescò un acceso dibattito culturale che vide schierati su posizioni conservatrici autori come Vincenzo Monti, mentre i giovani romantici, tra i quali Silvio Pellico si riunirono intorno alla rivista 'Il Conciliatore', mostrandosi aperti ai nuovi stimoli culturali, soprattutto ai temi patriottici. Fu Berchet, con La lettera semiseria di Grisostomo, a indicare come nuovo percorso compositivo la poesia popolare in contrapposizione a quella classica e mitologica, definendo quest'ultima 'poesia dei morti'.Il rifiuto della mitologia è uno dei temi centrale della Lettera sul romanticismo di Alessandro Manzoni, per il quale la letteratura doveva avere come soggetto il 'vero', frutto di una sintesi tra i valori morali, veridicità storica e accuratezza espressiva.A questi stessi principi, che sono alla base della concezione manzoniana del romanzo storico, si ispirò la composizione dei Promessi Sposi, una delle opere fondamentali del romanticismo italiano. Su un altro versante si collocò la ricerca espressiva di Giacomo Leopardi, che produsse risultati di straordinario rilievo nella lirica europea, mentre altri autori si fecero interpreti di un romanticismo dai toni prevalentemente realistici. A un cosiddetto 'secondo romanticismo', caratterizzato da un sentimentalismo dai toni esasperatamente languidi e sospirosi, appartengono invece poeti come Giovanni Prati e Aleardo Aleardi.


I PRINCIPI ROMANTICI


ROMANTICISMO E RIVOLUZIONE


Il romanticismo si fece sostenitore anche di ideali civili, primo fra tutti la libertà dei popoli dall'oppressione politica in nome del diritto di ogni individuo al riconoscimento della propria dignità. Poeti come George Byron e Perry Bysshe Shelley sostennero gli ideali romantici della lotta per la libertà sia con la loro opera sia nella vita, combattendo in Italia e in Grecia. Il russo Aleksandr Puskin, che scrisse di aperta intonazione rivoluzionaria, come l'ode Alla libertà (1817), fu per questo perseguitato dal regime zarista.


IL DENTIMANTO DELLA NATURA


Secondo la concezione illuministica la natura era regolata da un complesso di leggi e fenomeni che l'uomo poteva comprendere grazie all'uso della ragione. In campo estetico venivano quindi ignorati tutti gli aspetti del reale che aprivano spiragli su dimensioni ancora sconosciute e che, sfuggendo agli schermi razionali, per questo venivano ritenute inquietanti. Nell'estetica neoclassica il bello si trova nella 'nobile semplicità' e nella 'quieta grandezza'; esso è 'come la profondità del mare che resta sempre immobile per quanto agitata sia la superficie'. Per i romantici, invece, la natura è il luogo in cui l'anima può dare sfogo alla propria malinconia e i fenomeni più interessanti sono proprio quelli che esulano dalla norma, mettendo l'individuo in contatto con una dimensione superiore, che non può essere percepita con l'aiuto della ragione ma solo abbandonandosi ai sensi e alla fantasia. Il 'bello' coincide allora col 'sublime', sia esso un paesaggio sconvolto dalla furia degli elementi, o l'uomo perseguitato da una sorte ineluttabile, come nel caso di Ulisse 'bello di sfama e di sventura' nel sonetto A Zacinto di Ugo Foscolo.


IL FASCINO DELL'ESOTICO


La ricerca di nuove esperienze interiori si tradusse spesso in un'apertura verso nuovi orizzonti spaziali e temporali. Ci si rivolgeva con grande interesse a culture ancora sconosciute, o si rileggevano in una nuova ottica, testimonianze ed espressioni di civiltà ormai sse. L'interesse per la poesia popolare aveva già in precedenza dato i suoi frutti nella poesia ossianica, che evocava atmosfere altomedievali. La nostalgia per il Medioevo si fuse con la malinconica consapevolezza dell'impossibiltà di recuperare un passato ormai perduto per sempre; fra gli scenari preferiti dai narratori romantici ci furono allora castelli in rovina e abbazie diroccate, sfondi ideali per ambientare storie dense di elementi misteriosi e soprannaturali come quelle dei romanzi gotici.


IL TEMA DOPPIO


L'interesse per il soprannaturale caratterizzò in particolar modo la letteratura romantica inglese e tedesca. Esso fu acuito da un lato dalla disillusione nei confronti del razionalismo settecentesco, dall'altro dalla riscoperta del patrimonio folcloristico della fiaba popolare, dovuta in primo luogo ai fratelli Grimm. Uno dei motivi ricorrenti nel genere fiabesco, e che ebbe molto seguito in letteratura fu quello del Doppelganger, ossia del 'doppio' o 'dell'altro che è in noi'. Soprattutto gli scrittori tedeschi furono affascinati da questa nuova possibilità di immagine sulla propria identità, di uno scavo in un io più profondo.


EVOLUZIONE DEL ROMANTICISMO


Nella seconda metà dell'ottocento alcune delle tendenze tipiche del romanticismo divennero particolarmente accentuate, come nel caso della poesia sentimentale, che talvolta divenne un facile pretesto per evadere in una visione trasognata e illusoria di mondi irreali. Dalla reazione a certe esasperazioni romantiche derivarono movimenti come la scapigliatura, il realismo e il naturalismo.





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