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Ragazzi di Vita - Analisi e comprensione del testo

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Analisi e comprensione del testo


La Forma Del Testo

Titolo: Ragazzi di vita



Autore: Pier Paolo Pasolini

Casa editrice: Garzanti

Genere: Bildungsroman; Romanzo Picaresco

Stile: Formazione; Colloquiale-Dialettale


Le Strutture Narrative

Intreccio:

Ø Prima adolescenza del Riccetto con crollo palazzine (e prime piccole bravate) Cap. 1-2

Ø Seconda adolescenza del Riccetto con fidanzamento e incarcerazione (e bravate maggiori) Cap. 3-5

Ø Riccetto ormai uomo, dopo la scarcerazione con probabile brutta fine di Genesio (Riccetto passa in secondo piano) Cap. 5-8

Personaggi: Il Riccetto, vero protagonista della storia. Egli è quasi il "collante" e filo conduttore della storia, che sebbene sia protagonista nella maggior parte degli episodi, nell'ultima parte del libro in particolare passa in secondo piano pur rimanendo sempre personaggio fondamentale e cardine nello svolgimento delle storie. Egli è uno dei personaggi più importanti all'interno del gruppetto dei ragazzi di borgata, gruppetto che peraltro non ha mai una sua fissa e prestabilita composizione, ma mutevole secondo le circostanze. Probabilmente è uno dei ragazzi più sensibili, e questo può essere evinto già dall'inizio quando salva un piccione dalla morte (mentre gli altri ragazzini se ne stavano poco interessando), ma questa sua presunta sensibilità deve essere necessariamente soppressa dato il contesto precario in cui lui vive, il quale certo non glielo permette. Gli altri personaggi (Agnolo, Marcello, Alvaro, il Caciotta, il Lenzetta, Amerigo, etc . ) sono tutti fondamentali e funzionali allo svolgimento delle vicende; ciascuno a modo suo segna una fase importante della vita del Riccetto. Significativo è il fatto che ogni personaggio abbia un suo soprannome personale, caratteristica dei ragazzi ed in particolare di quelli di borgata (perlomeno credo).

Sistema degli attanti

Protagonista: Il Riccetto

Deuteragonista: I ragazzi della banda

Antagonista: La povertà; il degrado sociale e l'ignoranza

Oggetto del desiderio: Vivere una vita tranquilla, senza avere problemi di alcunché, in modo particolare economici.

Punto di vista: Focalizzazione interna variabile (è Pasolini a narrarci i fatti che avvengono, ma la sua visione è filtrata dal punto di vista del Riccetto)

Voce narrante: Narratore esterno, extradiegetico; (Il narratore sa tutto ma modula sapientemente [creando spesso della suspence] gli eventi, usando prima ellissi e poi, spesso, tramite la ricostruzione dei personaggi, analessi.).

Spazio e tempo:

Luoghi: I vari quartieri di Roma, dall'estrema periferia fino al centro storico.

Arco di tempo trascorso: Non ben precisato, ma più o meno 7-8 anni, dalla prima adolescenza del Riccetto fino ai suoi 20-21 (1946-l953)

Tempo Discorso < Tempo Storia   Passano circa 15 anni, ma per leggere il libro non occorre tutto questo tempo (anche se devo riconoscere che il libro l' ho trovato piuttosto lento e faticoso alla lettura: cosa ancora più particolare per me che sono profondamente romano). Il tempo della storia inizia subito, con la prima comunione del Riccetto e di qualche suo giovane amico.

L'autore utilizza ripetitivamente, come già detto, Ellissi e poi Analessi, alternandole sagacemente tra loro di modo da creare la giusta atmosfera.


Il Rapporto Tra La Realtà e La Finzione

Maschere narrative dell'autore: L'autore si impersona abbastanza (perlomeno credo) nella ura del Riccetto e più in generale nel gruppo di cui egli stesso fa parte (non è inventato il gruppo e i nomi dei ragazzi che ne fanno parte.

Mondo reale e mondo narrato: Essendo Pasolini vissuto per lungo tempo nei sobborghi romani, e considerando le accurate e particolareggiate descrizioni che fa dei vari quartieri romani, si può a dovere affermare che il mondo narrato dall'autore è da lui ben conosciuto e quindi coincide col mondo reale.


La Ricezione

Modelli letterali dominanti: Verismo, Neorealismo, Espressionismo.

Scelte dell'autore in rapporto al sistema letterario, al gusto e alle attese del pubblico: Egli intraprende sicuramente un'opera originale e nel suo tipo quasi trasgressiva; non va infatti dimenticato il contesto culturale dell'epoca, che vedeva a malo modo l'utilizzo di forme dialettali e ancora peggio l'utilizzo di parolacce all'interno di un libro, che veniva prontamente censurato.

Produzione letteraria dell'autore: "Poesie a Casarsa" (1942); "La meglio gioventù" (1954); "Ragazzi di vita" (1955) "Le ceneri di Gramsci" (1957); "L'usignolo della chiesa cattolica" (1958); "Una vita violenta" (1959); "La religione del mio tempo" (1961); "Il sogno di una cosa" (1962); "Alì dagli occhi azzurri" (1965); "Teorema" (1968); "Calderòn" (1973); "Scritti corsari" (1975).


Il contesto storico


L'Autore

Biografia ragionata dell'autore comprensiva di tempi e luoghi:

Pier Paolo Pasolini nacque il 3 ottobre 1922 a Bologna. Trascorse l'intera infanzia in varie città del Veneto e dell'Emilia e compì gli studi liceali ed universitari a Bologna. Il suo esordio come scrittore fu nel 1942, quando gli fu pubblicato "Poesie a Casarsa" nel dialetto friulano, quello della madre. A Casarsa, dove si riparò nell'estate del 1943 per la guerra, organizzò un fascicolo di letteratura dialettale, 'Il Stroligut', e proprio in questo periodo si batté per l'arricchimento espressivo dei dialetti. Del 1945 è la morte del fratello Guido nel contesto di una faida partigiana. Tra il 1943 e il 1949 si cimentò anche con la poesia in lingua ("L'usignolo della chiesa cattolica", 1958) e con la prosa ("Il sogno di una cosa", 1962) per rievocare le lotte dei contadini friulani. Cacciato per omosessualità dal Partito comunista (cui si era iscritto nel 1947) e dall'insegnamento, si trasferì con la madre a Roma. Qui scoprì il popolo delle periferie e il sottoproletariato urbano e proprio in questo contesto ci sarà la redazione del libro "Ragazzi di vita".  A Roma si legò d'amicizia con intellettuali di spicco come Alberto Moravia ed Elsa Morante. Nel 1955 diede vita con Francesco Leonetti e Roberto Roversi alla rivista bolognese 'Officina' e sviluppò uno stimolante rapporto critico con la sinistra negli anni dei fatti d'Ungheria. Verso la fine degli anni Cinquanta si dedicò all'attività cinematografica, prima come sceneggiatore (firmò tra il 1957 e il 1961 undici sceneggiature) e poi come regista ("Accattone", 1961, tratto da "Una vita violenta"; "Mamma Roma", 1962). Una riflessione morale sulla società italiana negli anni Cinquanta è sviluppata nelle terzine di memoria pascoliana (su Giovanni Pascoli si era laureato) dei poemetti de "Le ceneri di Gramsci" (1957) e de "La religione del mio tempo" (1961), in cui aprì una polemica contro il presente che aveva perduto il senso religioso, e poi ancora in "Poesia in forma di rosa" (1964), con la rievocazione nostalgica di un mondo contadino. Il percorso più diretto verso il mondo delle cose esterne, Pasolini lo compì attraverso il cinema, prima con un ciclo mitico-psicoanalitico ("Il Vangelo secondo Matteo", 1964; "Edipo re", 1967; "Teorema", 1968, cui è connesso anche un romanzo dallo stesso titolo; "Porcile", 1969; "Medea", 1970) e poi con la 'trilogia della vita' (da lui così titolata), costruita sulle tre raccolte di novelle più importanti ("Decameron", 1971; "I racconti di Canterbury", 1972; "Il fiore delle mille e una notte", 1974). L'ultimo film, "Salò e le 120 giornate di Sodoma" (1975), apologo sulla violenza distruttrice del potere, è ambientato nella Repubblica sociale di Salò, durante gli ultimi anni del fascismo. Importanti sono i suoi saggi ("Passione e ideologia", 1960; "Empirismo eretico", 1972; "Scritti corsari", 1975; "Lettere luterane", pubblicate 1976), in cui si confrontò col proprio tempo in uno spirito di spregiudicata indipendenza e indicò, non senza scandalo, le forme del degrado della società. Pasolini fu ucciso sempre a Roma in circostanze non completamente chiarite, proprio da un 'ragazzo di vita' nella notte tra il 1° e il 2 novembre 1975.


Il Testo

Scrittura, pubblicazione, eventuali riscritture e riedizioni: Scritto a partire dall'incontro coi sobborghi romani e pubblicato per la prima volta nel 1955.

Modi e luoghi di diffusione del testo: Tramite pubblicazione e (credo perlomeno) all'inizio nella sola Roma ma poi gradualmente in tutt'Italia, soprattutto a partire dalla riscoperta delle forme dialettali.


Il Lettore

Reazioni del pubblico e della critica al momento della sa dell'opera: Non credo sia stato immediatamente apprezzato, per i motivi precedentemente esposti.


La capacità comunicativa del testo


La Cultura Dell'Epoca

Filoni: Verismo, Neorealismo, Espressionismo.

Contesto: Direttamente influenzato dalle teorie di Freud: ci sono infatti dei cambiamenti che portano alla perdita del rapporto tra causa ed effetto; diverso è poi il rapporto che ha l'uomo con la realtà che lo circonda. Inoltre c'è la graduale perdita dei riferimenti spazio-temporali, questo grazie al rinnovato contesto dei trasporti che permettevano di coprire lunghe distanze in poco tempo.


Temi e Problemi Aperti dal testo

Tematiche: Innanzitutto la Giovinezza vissuta in una Vita di borgata, l'Amicizia, ma sempre vista in secondo piano rispetto all'utile personale: questo è ben espresso nella parte finale dal Riccetto; la Violenza anche, più volte se non palesata resa implicitamente; Spirito di gruppo, anzi quasi di branco, soprattutto per motivi non leciti.


Efficacia Del Testo Rispetto Alle Esigenze Culturali Del Passato e Del Presente

Passato: Come già detto questa è un'opera originale e per certi versi trasgressiva, e quindi poco adatta al contesto di pubblicazione.

Presente: A mio avviso questo libro è, nei suoi contenuti e nel suo genere, abbastanza attuale sebbene lo trovi eccessivamente crudo in alcune parti, e questo unito alla sua non facile scorrevolezza, non me lo ha fatto particolarmente apprezzare.


Effetti Prodotti Dall'Opera Nel Contesto Letterario Sia Nel Passato Che Nel Presente

Passato: Non apprezzato, per i motivi sovresposti.

Presente: Al giorno d'oggi questo libro è stato riscoperto e apprezzato in modo particolare per la sua ricerca dialettale.






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