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Recensione del testo "Il grande Gatsby" di F.S. Fitzgerald
"Il grande Gatsby", considerato il capolavoro di Fitzgerald, è sicuramente un romanzo degno di nota. Ambientato negli Stati Uniti durante il primo dopoguerra, narra la vicenda di Jay Gatsby, uomo ricco e potente, e del suo tragico tentativo di far rinascere il vecchio amore tra lui e Daisy, che lo aveva respinto anni prima viste le sue incerte condizioni economiche. Il ricchissimo Gatsby tenterà di strapparla in tutti i modi a Buchanan, marito della donna, ma non solo non ci riuscirà, ma cadrà vittima innocente di un marito geloso messo sulla sua pista dal crudele rivale.
"Così continuiamo a remare, barche contro corrente, risospinti senza posa nel passato". Come si può capire da questa frase, con cui l'autore conclude il libro, questo romanzo è incentrato sulle illusioni, sui ricordi, sul passato, e su come si vorrebbe far rivivere quest'ultimo in una maniera diversa al fine di cambiare il presente. Simbolo di tutto ciò è una luce verde prossima alla casa di Daisy che Gatsby osserva di continuo, sospirando e ripensando ai momenti felici passati con la donna, ma con la convinzione di poter farli rivivere.
Il personaggio di Gatsby vive per il suo passato, e per la speranza di poterlo trasportare al presente e al futuro; speranza che, però avrà per lui una tragica conclusione. Nonostante tutto ciò, però, molte volte appare incerto, indeciso, incredulo di stare sfiorando i suoi ricordi dopo un'attesa durata anni; solo verso la fine del romanzo, in un'aperta discussione, i due rivali metteranno in tavola tutte le loro sectiune e tutti sé stessi per riconquistare Daisy.
A sua volta anche il personaggio di Daisy appare alquanto incerto e spaventato da tutto ciò che sta accadendo e da questo riversarsi del suo passato all'interno del suo ben diverso presente. La donna non riesce a prendere una decisione per il futuro: far rivivere il passato o continuare la sua relazione con Buchanan; rimane incerta fino all'ultimo, è contesa tra i vecchi ricordi e i più recenti, ma alla fine prenderà la sua decisione.
Infine vi è il personaggio-narratore, Nick Carraway, il quale rimane per tutto il corso del romanzo un po' estraneo alla vicenda principale: nonostante sia proprio lui a rendere possibile l'incontro tra i due vecchi amanti, non è mai totalmente consapevole e a conoscenza dei fatti. Con questo stratagemma, del narratore che conosce la storia nello stesso modo del lettore, Fitzgerald non fa altro che aumentare la suspance, e rende possibili gli innumerevoli colpi di scena che si susseguono all'interno del romanzo.
Sicuramente ciò che ho apprezzato di più di questo breve romanzo, è proprio l'elevato numero di sorprese e di mosse assolutamente inaspettate: l'autore è, infatti, abilissimo nel non dare al lettore la capacità di prevedere ciò che accadrà durante il romanzo.
Anche lo stile è uno dei punti forti di questo libro: l'autore non compi una dettagliata e diretta analisi dei personaggi, lasciando che questa si formi da sola mano a mano che la vicenda entra nel vivo. Inoltre Fitzgerald non si perde mai in inutili descrizioni, limitandosi all'essenziale.
"Il grande Gatsby", inoltre, dà anche uno spunto di riflessione: è meglio abbandonare i ricordi, lasciarli vivere nel passato, o permettere che essi intralcino e rivivano nel futuro?
Personalmente ritengo che i ricordi debbano rimanere tali, e che niente debba intaccarli o cambiarli, ma se la realtà fosse veramente così non esisterebbero libri come questo, e sarebbe un peccato.
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