letteratura |
Victor Frankenstein aveva passato fin da giovane un'esistenza molto serena e gioiosa. I suoi genitori non gli avevano mai fatto conoscere il significato della tristezza. Victor era il primogenito ma i suoi genitori dopo avere adottato una bambina ebbero altri due li maschi. La sorella adottiva di cui Victor si innamora fin dall'infanzia si chiamava Elizabeth. Victor non aveva molti amici ma si accontentava della comnia di Henry Clerval, un ragazzo che come lui aveva sete di conoscenza. Victor scoprì una sua passione verso le scienze naturali e quando arrivò all'età dell'università ormai orfano di madre (deceduta di una grave malattia) venne incoraggiato da tutti i suoi familiari. Così si trasferì ad Ingolstadt dove c'era la sede di un'università. Dopo essersi iscritto comincia a frequentare i corsi di scienze naturali, e dopo essi trova anche interessi per l'anatomia dopo essere diventato un campione delle due materie trova il metodo per dare la vita alla materia inanimata anche se non ne da una spiegazione. Dopo quattro mesi di lavoro senza sosta da alla luce un "mostro". Anche lui si stupisce di non essersi accorto della sua bruttezza quando lo stava creando. Non riusciva nemmeno a guardarlo talmente provava ribrezzo verso quella creatura di cui si era subito pentito di aver creato. Scappò dalla casa per non vedere più il mostro e vagò per ore nel paese quando ad un certo punto scese da una carrozza di passaggio il suo amico d'infanzia Clerval. I due amici tornarono a casa ma Victor non si sentì sollevato neanche dalla presenza di Clerval e temette che il mostro fosse ancora nell'abitazione. Entra e lascia entrare Henry solo dopo aver appurato che fosse solo in casa. Victor fu sottoposto a un tale stress che lo fece ammalare e lo costrinse a letto per molti mesi. Quando si fu ripreso decise che sarebbe tornato a casa e avrebbe lasciato Clerval ai suoi studi. Ma l'ultima lettera che gli arrivò da suo padre diceva che il suo più giovane fratello William era morto assassinato. Victor subito corse a casa ma arrivò quando già erano state chiuse le porte della città. Fu costretto ad aspettare e per curiosità decise di andare sul luogo dell'omicidio. Arrivato cominciò a pensare ma dopo dieci minuti udì un rumore e vide un uomo enorme che si allontanava: era il mostro. Dopo questa apparizione Victor si convinse che quella creatura era l'assassino di suo fratello. Ormai era mattina e tornò a casa. A casa dopo i saluti, i suoi familiari gli dissero che era stata accusata Justine una seconda "lia adottiva". Al processo per una serie di coincidenze venne dichiarata colpevole e fu giustiziata ma Victor sapeva chi era il vero colpevole. Con due morti sulla coscienza decise di andare a fare un viaggio in montagna. Una sera solo con il suo mulo venne fermato dal mostro che con delle minacce si fece seguire nel suo rifugio. Qui dopo una lunga spiegazione chiese a Victor di creargli una comna, e Victor un po' per le minacce un po' per la compassione accetto ma il mostro aveva dato la sua parole che, una volta ottenuta la sua comna, se ne sarebbe andato per sempre dall'Europa. Victor tornato a casa cominciò a pensare a come creare una donna. Aveva
sentito che uno scienziato inglese aveva fatto molte scoperte interessanti. Decise allora che sarebbe andato prima in Inghilterra e poi si sarebbe sposato con Elisabeth. Dopo aver ricevuto la benedizione di suo padre per i suoi progetti parti con Clerval alla volta del Regno Unito. Dopo aver ascoltato gli scienziati londinesi Victor partì per la Scozia e qui lasciò Henry mentre lui andava a creare una comna del mostro. Dopo un mese dall'inizio gli vennero dei dubbi. Capì che quello che stava facendo era sbagliato. Distrusse tutto il suo lavoro. Il mostro, che evidentemente l'aveva seguito dalla Svizzera, lo vide dalla finestra, e gli giurò vendetta.
Il giorno dopo Victor venne arrestato per l'omicidio di Henry Clerval. Quando venne a sapere che Henry era stato assassinato fu colto di nuovo da febbre. Stette tre mesi a letto però questa volta al suo fianco c'era suo padre convocato dal magistrato. Quando si riprese venne scagionato e tornò a casa. Dopo dieci giorni si sposò ma durante la notte quando la povera Elisabeth fu sola il mostro entrò in casa e la uccise. Victor cadde nella tristezza. Nei mesi che passarono tutti i familiari vennero uccisi. L'odio che provava per quel mostro era smisurato. Per questo giurò vendetta.
Arrivato nel lontano Polo Nord verrà trovato, raccolto e curato dal comandante di una nave che diventerà suo amico e al quale lo scienziato racconterà le sue pene. Ormai ridotto allo stremo Victor muore e il mostro sale sulla nave per salutare per l'ultima volta il suo creatore per poi fuggire verso la morte. Mary Shelley si ispirò, per la stesura di questo romanzo, ad un sogno che aveva fatto; il libro è stato scritto nella prima metà dell'800. Il romanzo ha lo scopo di mostrarci la situazione degli emarginati nella società. Molto numerosi, gli emarginati cercano solo dell'amore e della comprensione di cui ogni essere umano ha diritto ad avere. La scrittrice cerca anche di farci capire i limiti della scienza: non dobbiamo abusare delle nostre conoscenze. Victor è un uomo molto devoto alla scienza può rappresentare anche gli uomini che cercano la gloria, da essa infatti viene abbagliato e non si rende conto delle sue azioni. Il mostro benchè di aspetto e natura immonda, prova le stesse emozioni del suo creatore. Il libro cerca di essere un horror ma con ben poco successo. Invece si trasforma in molti casi in un libro psicologico infatti vengono evidenziati i sentimenti di dolore sia del mostro che di Victor.
I paesaggi sono descritti accuratamente nei minimi dettagli specialmente quelli delle Alpi svizzere che infondono tranquillità a Victor. Il libro risulta appassionante e scorrevole e presenta un finale un po' a sorpresa.
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