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Relazione sul romanzo di Salinger, "Il Giovane Holden"

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Relazione sul romanzo di Salinger, "Il Giovane Holden"


Analizza il rapporto tra il personaggio-protagonista e la realtà nella quale vive e di cui condivide o rifiuta i valori dominanti.


Il protagonista del libro, e narratore del romanzo, è Holden Caulfield, un ragazzo di 16 anni, alto, e di corporatura gracile. È appassionato alla lettura, specialmente di libri gialli e di guerra, ma poco studioso, infatti viene espulso da più istituti per mancanza di impegno nello studio. È molto intelligente, ma si definisce l'unico "deficiente" della famiglia, anche se in realtà non si impegna perché sta attraversando una crisi che gli toglie ogni interesse per la scuola e persino per la vita. Non riesce a trovare né negli amici, né nello studio, né nelle persone che gli stanno attorno, nulla per cui valga la pena di vivere. Forse uno dei principali motivi dell'avversione che spesso prova per la vita è dovuta alla perdita del fratellino minore, Allie, che rimane per Holden una ura molto importante. È molto sensibile rispetto agli altri e al loro punto di vista, ed è per questo che appare generoso, disponibile e tollerante. Sostiene di essere bugiardo, infatti spesso pensa una cosa e ne dice un'altra e, come in tutti gli adolescenti, i suoi comportamenti sono molto contraddittori: appare molto maturo sotto alcuni aspetti e poco più di un bambino sotto altri. Anche con il sesso ha un rapporto conflittuale: da una parte ne viene attratto ("è un guaio che certe sciocchezze siano proprio uno spasso"), ma dall'altra rispetta troppo le ragazze per approfittarsene.

È anticonformista, fatica ad accettare le regole dell'ambiente che lo circonda, ma soprattutto fatica ad integrarsi in un mondo che vede pieno solo di crudeltà, meschinità e compromessi. Detesta tutto ciò che è snob, superficiale e falso.



L'unica persona con cui si trova davvero bene è la sorellina, Phoebe, di dieci anni, che per lui rappresenta la purezza e l'innocenza alla quale aspira e che non riesce a trovare in quella vita che lui trova tanto avversa. Il suo "sogno", infatti, è proprio proteggere l'innocenza e l'onestà dell'infanzia da quel mondo falso e meschino. Questo suo sogno può essere ritrovato in una frase in cui si definisce "L'acchiappatore nel campo di segale":


"mi immagino sempre tutti questi ragazzini, e intorno non c'è nessun altro, nessun grande, voglio dire soltanto io. E non devo far altro che prendere al volo tutti quelli che stanno per cadere nel dirupo, voglio dire, se corrono senza guardare dove vanno io devo saltar fuori da qualche posto e acchiapparli."


Secondo me, questo, è un romanzo molto attuale poiché prende in considerazione aspetti della vita adolescenziale tuttora esistenti, tanto è vero che qualsiasi adolescente può riconoscersi in qualche pensiero di Holden. Penso che questo libro voglia farci imparare a guardarci in faccia, a non continuare a scappare per eludere i nostri doveri. Bisogna affrontare le difficoltà della vita a testa alta e senza arrendersi. Sono queste le cose che aiutano a crescere.

Ho trovato la frase detta dal professor Antolini molto importante e attuale, ("Si è maturi non quando si muore per i propri ideali ma quando si vive per i propri ideali"), e penso sia la trama essenziale del racconto poiché Holden per tutta la narrazione predilige la fuga, pensando di rispettare i suoi ideali, ma non capisce che per rispettarli bisogna viverli.








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