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Riassunto "Promessi Sposi" Cap.22, 23, 24, 25

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Riassunto "Promessi Sposi" Cap.22


Il bravo mandato dall'Innominato tornò da quest'ultimo e gli riferì che il giorno seguente sarebbe arrivato in paese il cardinal Federigo Borromeo, l'arcivescovo di Milano e che questi si sarebbe intrattenuto per tutto il giorno.L'Innominato si mise a riflettere perché non capiva perché quella sola persona suscitasse l'interesse di tanta gente e decide di andarlo immediatamente a trovare.Si vestì e impugnò il suo fucile, ma prima passò dalla stanza di Lucia per rassicurarla ancora una volta: lasciò fuori l'arma per non spaventarla e, alla visione della giovane donna rannicchiata in un angolo della stanza a dormire, rimproverò la vecchia per non averla confortata a sufficienza.Lasciò quindi un messaggio per Lucia alla vecchia per confortarla, dicendo tra l'altro che sarebbe tornato presto.Quando arrivò nella casa del curato, chiese al cappellano crocifero che lo conducesse dal cardinale.Questi era contemporaneamente terrorizzato e sbalordito e tentennava, ma alla fine si decise e "finalmente a malincorpo si recò a fare l'ambasciata".Poi il Manzoni fa una lunga digressione sul passato di Federigo Borromeo: fin da giovane era cultore di Dio e non si preoccupava di quello che succedeva intorno a lui.Suo cugino, S.Carlo gli diede l'abito e da quel momento inizia a vestirsi e mangiare in modo umile e povero.E' preso in simpatia per il suo buon carattere dai superiori e il Papa lo nomina arcivescovo di Milano.Lui rifiutò ma il Papa lo costrinse ad accettare.Con la sua carica diede, tra l'ingratitudine generale, buona parte del suo patrimonio alla Biblioteca Ambrosiana.



Riassunto "Promessi sposi" cap 23


La pessima reputazione dell'Innominato induce il cappellano crocifero a consigliare al cardinale di non riceverlo.Ma questo invito fu ignorato e Federigo accolse il suo ospite come una persona attesa.L'Innominato era tormentato da due sentimenti forti e ricorrenti:da una parte il desiderio avere conforto dal Federigo,dall'altra la vergogna di essere lì come un povero pentito giunto alla fine,qualcuno che non sa più cosa fare.Il cardinale continuò a parlargli e l'iniziale sentimento di stupore si trasformò presto in profonda commozione e l'Innominato non resistette più e scoppiò in lacrime.Federigo aveva già capito le intenzioni dell'Innominato e capì che ormai si sarebbe pentito per quel che aveva fatto durante la sua vita;quindi stese la sua mano verso l'altro personaggio,che in primo momento si ritirò,ma poi,preso dalla disperazione,la strinse con la sua.L'Innominato raccontò la storia di Lucia e il cardinale,capendo la situazione,preparò tutto per fare liberare Lucia dalla sua prigionia.Così fece chiamare il pavido don Abbondio,insieme al curato del luogo.Don Abbondio,ricevuta la chiamata,pensò ad un errore ma si recò lo stesso dal cardinale.Quando furono tutti riuniti ordinò al primo dei due curati di mandare una donna esperta,"con un po' di testa e di cuore" al castello a prendere Lucia e a don Abbondio che la accomnasse per rassicurarla ulteriormente.Anche questo pensiero spaventò don Abbondi che fu turbato dal pensiero di viaggiare con l'Innominato.Durante il viaggio il curato di Pescarenico è immerso nei suoi pensieri e finalmente arrivano nella valle del castello.


Riassunto "Promessi sposi" cap.24


Quando i tre entrarono nella stanza di Lucia,appena risentita dal torpore,la prima impressione che questa ebbe,riconoscendo don Abbondio,fu di sbalordimento.Le pareva di vedere un fantasma e stava a guardarlo come se lo stesse sognando.Questo la rassicurò,dicendo che l'avrebbe portata via da lì.Nel viaggio di ritorno;don Abbondio,non fu abbandonato dai suoi soliti pensieri tormentosi che,tolte le antiche preoccupazioni,altre di diversa natura ne arrivarono.Ora era la mula che gli dava più da pensare,perché si manteneva costantemente sul ciglio della strada:"Anche tu hai quel maledetto viziosi andare a cercare i pericoli,quando c'è tanto sentiero",diceva fra sé.Appena usciti dalla famosa valle don Abbondio si rassicurò e così,con la mente più riposata,si mise a pensare ad altri e più lontani pericoli immaginando quale sarebbe stata la reazione di Don Rodrigo davanti al suo apparente tradimento.Quando arrivarono  le funzioni in chiesa non erano ancora terminate;don Abondio,dopo aver abbondantemente ossequiato l'Innominato,prese il bastone e si mise in viaggio per la sua strada.Lucia intanto era stata condotta in casa dalla donna la quale si diede subito da fare per prepararle qualcosa.Tornato il padrone di casa,il sarto del villaggio,si recò a tavola.Questi fu quello che parlò più a lungo durante il pranzo perché era convinto di essere molto colto,avendo letto un paio di libri,cominciò a esporre con molta accuratezza la predica del cardinale.Arrivò Agnese e Lucia,alla sua vista,provò grande gioia ma pensò che prima di confidarle del voto,pensò fosse meglio parlarne con frate Cristoforo.Però rimase molto sorpresa scoprendo che questo era partito.Verso sera ricevettero la visita del cardinale.Agnese,molto tranquillamente,vuotò il sacco e raccontò tutto quello che don Abbondio le aveva pregato di tenere per sé.Intanto l'Innominato,tornato al castello,radunò tutti i suoi bravi e parlò loro della sua situazione e diede loro una notte d tempo per decidere se cambiare vita insieme a lui o andarsene.Prima di coricarsi a letto si inginocchiò e trovo in un cantuccio profondo della sua mente le preghiere che da bambino.


Riassunto "Promessi sposi" cap.25


Il giorno seguente, nel paesello di Lucia, non si parlava che di lei, dell'Innominato, del cardinale e di Don Rodrigo.Quest'ultimo, colpito da una notizia così impensata, temendo che Federigo, venendo da quelle parti, potesse richiederlo di qualche cosa, un giorno si levò prima del sole e partì in carrozza per Milano.Infatti, il cardinale non tardò a giungere.Entrato con qualche difficoltà in chiesa, con un piccolo discorsetto, preparò i presenti alle funzioni dell'indomani.Poi si ritirò nella cosa del curato e, per quella sera, si limitò a chiedergli informazioni su Renzo, convincendosi ancora di più della sua innocenza, e ordinare perché si prevalessero le due con una lettiga dalla casa ospitale del sarto.Poco distante da quel paesetto villeggiava una coppia d'alta classe: don Ferrante e donna Prassede.Era costei piena di zelo cristiano e desiderosa di far bene, ma un bene a modo suo, poiché era solita scambiare il volere del cielo con quello del suo cervello.Purtroppo nel suo cervello le idee erano poche ed erano quasi tutte distorte.Nel caso di Lucia, oltre alla voglia di far bene c'era da parte sua la curiosità di conoscerla, dato il gran parlare popolare su di lei, e purtroppo anche l'intenzione di farla ravvedere nei confronti di Renzo e anche di se stessa, perché era convinta che, una giovane promessa ad un poco di buono, doveva avere per forza una grave pecca nascosta da qualche parte.Avendo saputo che il cardinale s'era incaricato di trovare un posto per Lucia, espresse il desiderio di ospitarla in casa sua.Dopo aver incontrato Lucia con la madre, donna Prassede fece scriver dal marito una lettera che poi lei avrebbe ricopiato e successivamente fatta recapitare al cardinale.Dopo le funzioni in chiesa don Abbondio fu convocato da Federigo Borromeo, il quale, con una domanda direttissima, i chiese perché il 6 novembre non aveva maritato Lucia con Renzo.Dopo aver esitato molto don Abbondio cedette e raccontò al cardinale che fu minacciato di morte e fu riempito da questo di rimproveri.Quindi chiese perché era diventato prete, dove era il coraggio, se amava i suoi liuoli e cosa aveva fatto per loro.Tacque solennemente aspettando la risposta di don Abbondio.





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