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Ricerca sui personaggi che compaiono nell'Eneide nei versi 440 - 450 del libro VI

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Ricerca sui personaggi che compaiono nell'Eneide nei versi 440 - 450 del libro VI


Fedra: lia di Minosse e Pasifae, fu rapita da Teseo che la sposò. Innamorata non corrisposta del lio di Teseo, Ippolito, provocò la sua morte con false accuse, quindi confessò la sua colpa e si uccise. Il mito fu trattato da Euripide, Sofocle, Seneca, Racine.


Pasifae Detta anche Pasife, lia del Sole e della ninfa Perseide e moglie di Minosse II, re di Creta, dal quale ebbe parecchi li, tra cui Deucalione, Astrea, Androgeo, Arianna, Fedra ecc. Da essa, colpita per vendetta di Venere da un'insana passione, nacque pure il Minotauro, mostro mezzo uomo e mezzo toro, che fu poi ucciso da Teseo nel celebre labirinto fabbricato da Dedalo per ordine di Minosse.


Evadne lia di Marte e di Tebea, sposa di Capaneo. Dopo che il marito fu ucciso da un fulmine avendo sfidato Giove, per la disperazione si dette la morte gettandosi sul suo rogo.


Erifile lia di Talao e Lisianassa, sorella di Adrasto e moglie di Anfiarao, palesò il luogo nel quale era nascosto suo marito per non andare all'assedio di Tebe. Una collana e un velo di gran pregio le furono donate da Polinice come premio per il tradimento. Alcmeone, lio di Erifile e Anfiarao, incaricato da suo padre di farne vendetta, uccise la propria madre.


Procri lia di Eretteo, re di Atene, e moglie di Cefalo. Cefalo, lio di Mercurio e di Erse, un giorno mentre era a caccia fu seguito da sua moglie gelosa, che si appostò tra le fronde di un cespuglio. Egli, vedendo qualche cosa muoversi, la credette una belva e la colpì con una saetta. Riconosciutala, si ferì per il dolore e furono entrambi mutati dall'aurora nell'astro che la precede al mattino.




Laodamia lia di Acasto, morì tra le braccia dell'ombra di suo marito Protesilao, che essa desiderava ardentemente di vedere. Secondo altri, si era fatta fare una statua di cera, o di legno, somigliantissima al marito e, guardandola, alimentava sempre il suo dolore, per la qual cosa suo suocero gettò la statua sopra un rogo; ma l'affettuosa consorte si gettò anch'essa ad ardere con quello.


Ceneo Fanciulla mutata in maschio da Nettuno.


Fonti:


Ernesto Curotto - Piccolo dizionario di Mitologia greca e romana, edizione SEI

Enciclopedia generale De Agostini Compact

Vocabolario della lingua latina Castiglioni Mariotti, Loescher Editore









































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