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romanticismo
1 Termine di derivazione inglese (romantic,
romanzesco) o francese (romantique, da roman, romanzo),
usato nel XVII sec. per indicare il genere 'romanzesco', da
romance, il ciclo cavalleresco medievale. 2 Movimento artistico e
culturale nato in Germania al termine del XVIII sec. e diffusosi nel
XIX sec., che propugna una nuova concezione dell'arte e una
nuova visione del mondo.
Nell'accezione più lata, il termine può essere riferito a
opere e situazioni di ogni tempo. Perciò si può parlare di
romanticismo di T. Tasso o di Virgilio o anche affermare che un
paesaggio lunare è romantico. Nella accezione più stretta
s'intende indicare il movimento culturale che nacque come
reazione al razionalismo illuminista. Il termine si può applicare
anche agli scrittori successivi che, pur non rientrando nel
movimento romantico vero e proprio, presentano nelle loro opere
elementi tipici del romanticismo (il caso classico è G. Leopardi
che, pur non avendo aderito al romanticismo italiano, rappresenta
con la sua poesia uno dei massimi esponenti della corrente). Le
origini vanno ricercate nella filosofia di J. G. Herder (per la
concezione della storia come infinito progresso e l'esaltazione
della poesia popolare e primitiva) e nel movimento dello Sturm
und Drang (1770, F. Schiller e J. W. Goethe) per la
contrapposizione tra fede e ragione, per la concezione dell'arte
come libertà creatrice. La prima sistemazione di queste idee trovò
espressione nella rivista Athenäum (1798) fondata in Germania
da un gruppo di giovani (tra i quali i fratelli Schlegel, Novalis, F.
W. Schelling e G. F. W. Hegel). In Inghilterra la data d'inizio del
romanticismo è collocata per convenzione nell'anno 1798, data
della pubblicazione delle Ballate liriche di W. Wordsworth e S.
T. Coleridge. I massimi poeti romantici inglesi furono G. Byron, J.
Keats e P. B. Shelley. La poesia romantica inglese apporta come
motivo caratterizzante l'attrazione per l'ignoto e il misterioso. Sir
W. Scott diede inizio al genere del romanzo storico. In Francia,
preannunciato dalle opere di J.-J. Rousseau (felicità legata allo
stato di natura), il movimento romantico iniziò nel 1813 con la
pubblicazione di Germania di Madame de Staël; i principali
esponenti furono R. Chateaubriand, A. De Musset, A. De Vigny,
V. Hugo, A. Lamartine, G. De Nerval, Stendhal. I principi del
movimento sono il tema della natura, la rivalutazione delle epoche
passate e dei loro valori, dello spirito popolare, del
sentimentalismo, dell'individuo in perenne aspirazione e anelito
verso l'infinito che non potrà mai raggiungere. In Italia, il manifesto
della nuova tendenza è la Lettera semiseria di Grisostomo al
suo liolo di Berchet (1816), mentre la diffusione del
romanticismo viene legata alla pubblicazione del saggio di
Madame de Staël Sulla maniera e l'utilità delle traduzioni
(invito pressante agli italiani a voler svecchiare le forme della
cultura ancora ferme su posizioni elitarie) pubblicato, nello stesso
anno, sulla rivista Biblioteca italiana. In Italia si distinsero le
correnti romantica realista (G. G. Belli, G. Giusti, A. Manzoni, I.
Nievo, C. Porta), principale, e quella romantica sentimentale (A.
Aleardi, T. Grossi, S. Pellico), minoritaria. Per quanto riguarda la
poesia, se si esclude l'esperienza solitaria di G. Leopardi, in Italia
è mancata una vera e propria lirica romantica. Verso il 1830 il
movimento romantico in tutta Europa finì per coincidere con una
cultura largamente diffusa e condivisa. I romantici si fecero
propugnatori dell'attuazione degli ideali di libertà e indipendenza
dei popoli e dell'affermazione della libertà dell'individuo. In questo
quadro l'arte, la poesia e la musica diventarono i mezzi per
esprimere la libertà, che in politica si identificò con
l'autodeterminazione dei popoli. La poesia finì per identificarsi con
la lirica; il sentimento nazionale conculcato si espresse nel
melodramma, nel romanzo storico, nel feuilleton. In alcuni paesi
(tra cui Italia, Ungheria e Germania), il romanticismo si trovò
impegnato sulla linea delle libertà dei popoli nel momento in cui la
restaurazione riportava l'Europa in una situazione di stallo. Influssi
del romanticismo si ritrovano nella pittura (W. Blake, T.
Cremona, C. D. Friedrich, H. Füssli, T. Gericault, F. Hayez, il
Piccio, D. Ranzoni, J. M. W. Turner) e nella musica (L. van
Beethoven, J. Brahms, C. A. Franck, F. Chopin, G. Donizetti, C.
Gounod, F. Liszt, F. Mendelssohn, F. Schubert, R. Schumann,
G. Verdi, R. Wagner, C. Weber).
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