letteratura |
SCHEDA LIBRO
AUTORE
Beppe Fenoglio (Alba 1922 - Torino 1963)
OPERA
Il partigiano Johnny
Prima edizione
1978 Einaudi
TEMPO
Epoca
La Resistenza italiana durante la seconda guerra mondiale.
Durata
Circa 17 mesi (dall'8 settembre 1944 al febbraio 1945).
SPAZIO
Esterni
Alba, le ville attorno ad Alba, Murazzano, Mango, Castagnole, San Donato, Sant'Elena, Coazzolo, Benevello, il poggio di Torretta.
Interni
La casa di Johnny, la villa collinare di Johnny, il Comando Piazza, il casolare Gambadilegno, la casa di Elda, la Cascina della Langa.
PERSONAGGI PRINCIPALI
Johnny Giovane intellettuale di Alba, cittadino alto e robusto. In seguito all'annuncio di Badoglio dell'armistizio e dell'alleanza con gli inglesi dell'8 settembre 1944, i genitori credono che il loro lio, deportato dai tedeschi in Germania, non tornerà mai più da Roma. Fa invece ritorno a casa e, costretto alla vita silenziosa della villa collinare, preferisce unirsi ai partigiani. Non è però entusiasta del primo gruppo di partigiani garibaldini a cui si unisce (con cui tra l'altro non codivide gli ideali comunisti), e preferisce lasciarli per le divisioni azzurre o badogliane. Qui fa valere le sue qualità che gli permettono di catturare le simpatie degli ufficiali: capacità militari, coraggio, intelligenza, una perfetta conoscenza della lingua e dei costumi inglesi. E' grande in particolare la sua determinazione a combattere il fascismo; per ben due volte (prima Elda e poi il mugnaio) lo invitano a nascondersi in un luogo sicuro fino a guerra conclusa, ma lui, benchè sia scosso dalla sua misera condizione e dalla perdita di molti amici, rifiuta entrambe le volte, convinto, anche quando la guerra sembra ormai vinta, che nascondersi dai fascisti significhi accettare passivamente il fascismo. Soltanto alla fine dell'inverno, passato vagabondando tra le colline, temendo ogni giorno essere l'ultimo, Johnny sembra essere cambiato, incapace ormai di provare una mera ed autentica felicità. Sembra che difficilmente le piaghe inflittegli dalle dure esperienze si cicatrizzeranno.
Nord Trentenne capo della Seconda Divisione dei partigiani azzurri. Uomo bellissimo e molto robusto davanti al cui carisma i partigiani ''soccombevano all'immediata, integrale devozione indiscriminata'', e i fascisti crollano ai suoi piedi ''in un parossismo di sgomento e di ammirazione''. Il perfetto involucro umano racchiude un'anima semplice e normale che però contribuisce a rendere il connubio più reale ed apprezzabile. Eternamente circondato da armatissime guardie del corpo che contribuiscono a creare intorno a lui un'aurea sacrale.
Pierre Tenente dell'aeronautica francese assegnato a capo del presidio di Mango, dove suo malgrado si trova a dirigere un gruppo di adolescenti. Minuto e asciutto porta una capigliatura riccia e rossiccia. E' un esperto conoscitore d'armi e un'eccellente tiratore ma non si equivale nella competenza diplomatica e di comando. Sogna di tornare a pilotare un aereo e, quando uno di questi solca il cielo, è sempre l'ultimo a distogliere gli occhi. Ha una ragazza di Nieve i cui parenti sono filofascisti ma che non rinunceranno ad nasconderlo quando si ammalerà. Diventerà il miglior amico di Johnny.
Michele Braccio destro di Pierre è infatti il suo sergente, carica che ha ricoperto anche nel Regio Esercito. Meridionale dal fisico tozzo e resistente. Impartisce ordini ai giovani partigiani con autorevolezza e con un lieve disprezzo nei loro confronti, e talvolta non rinuncia a far volare le mani. Quando Johnny lo supererà di grado non proverà la minima invidia, ma al contrario sarà il primo a eseguire i suoi ordini, riconoscendo la sua superiorità. Muore durante una battaglia.
Kyra Partigiano semplice del presidio di Pierre. Benvoluto da tutta la popolazione di Mango per la sua semplicità e la sua cortesia. Esperto maneggiatore di congegni, gli viene affidata la mitragliatrice non per la sua buona mira ma per la facilità con cui la sblocca quando si inceppa. Ha un fratello ufficiale fascista che gode della stessa stima del fratello nei campi fascisti, e se uno primeggia in bontà, l'altro in spietatezza. Muore a seguito di un incidente con un lanciabombe.
Ettore Vecchio amico di Johnny, comno nell'UNPA. Cerca di far svagare l'amico portandolo alle feste di Santo Stefano. Ha buone capacità nei rapporti con le ragazze e riesce a far conoscere all'amico Elda, una giovane ragazza di Torino. Partecipa con Johnny al duro inverno di rastrellamenti, ma è più sfortunato dell'amico e viene catturato. Johnny proverà inutilmente a riscattarlo con un fascista catturato.
STILE
Il romanzo è scritto in terza persona anche se a volte il protagonista può corrispondere all'io narrante. La struttura è semplice, quasi priva di analessi o prolassi. La sintassi risulta piuttosto elaborata con una prevalenza di paratassi ricche di molte coordinate, tanto che il discorso può risultare talvolta pesante e complicato. Il registro usato è piuttosto alto. Il lessico è colto e ricco di termini stranieri, soprattutto in inglese; diverse frasi o addirittura interi discorsi sono scritti in inglese.
SINTESI PER CAPITOLI
I
Cap. 1 Johnny fa ritorno ad Alba, la sua città, ma è costretto a rifugiarsi in una villa collinare perchè ha deciso di disertare l'esercito dove avrebbe combattuto per i fascisti. Puntualmente il padre gli fa visita per informarlo delle novità e per esortarlo a non farsi vedere in città. Johnny tuttavia va a trovare il cugino Luciano, disertore nascosto come lui.
Cap. 2 Johnny scende un paio di volte in città ed incontra il professor Chiodi e il professor Cocito, quest'ultimo un comunista con cui discute sui veri compiti di un partigiano. Una notte Johnny rischia di essere trovato in un cinema dai fascisti e decide di non scendere più in città.
Cap. 3 Johnny cerca un luogo adatto per nascondere la sua pistola e vede dall'altra parte del fiume i tedeschi che pero non possono raggiungere la città perchè il ponte è stato distrutto dagli inglesi. Torna così momentaneamente a casa dove tra i rimproveri dei genitori va a cercare Chiodi che si trova con un certo Sicco. Gli spiegano che Cocito è nelle colline di Bra a raccogliere partigiani.
Cap. 4 Johnny nasconde la pistola nella soffitta di casa. Una sera di dicembre viene a sapere che i repubblicani sono venuti in città per prelevare i renitenti alla leva e in loro assenza hanno arrestato i genitori. Johnny scende in città e si ritrova con un gruppo di giovani come lui, tra cui il cugino, decisi a liberare i parenti. Minacciando un attacco armato convincono i carabinieri a rilasciare i prigionieri. Dopo pochi giorni però viene emanata un'ordinanza repubblicana che prevede la cattura a tempo indeterminato di venti persone come rappresaglia per l'assalto al carcere; tra questi c'è il padre di Johnny. L'intera famiglia si rifugia nella valle collinare, ma alla prima notte Johnny, recuperata la pistola, scappa.
Cap. 5 Johnny cammina tutto il giorno finchè a tardo pomeriggio trova il primo gruppo di partigiani a Murazzano, l'ultimo paesino al confine delle Langhe. Qui conosce Tito un giovane e minuto partigiano e si fa accomnare al loro accampamento. Passa la notte in una chiesa sconsacrata dove si rende conto a malincuore di essere capitato in uno schieramento comunista di giovani contadinotti poco avvezzi alla guerra. Viene poi chiamato dal commissario Nemega, dal capitano Zucca, e dal tenente Biondo. Johnny si accorge che il commissario, come gli aveva anticipato Tito, è più interessato agli ornamenti, alle bandiere, alle divise comuniste piuttosto che combattere i fascisti.
Cap. 6 Nello schieramento Johnny desidererebbe l'azione ma invece è costretto a curarsi degli approvvigionamenti con Mario, chiamato il maresciallo. Un giorno chiede al commissario Nemega la licenza per scendere in paese, ma questi gli nega il permesso e lo invita invece ad andare a parlare, con il suo inglese, con due africani deportati in un campo e poi scappati.
Cap. 7 A metà febbraio Johnny partecipa alla prima azione, capitanato dal Biondo. I partigiani scendono in paese per saccheggiare un deposito fascista. Purtroppo intervengono i carabinieri e i partigiani sono costretti a sparare loro contro. Finalmente questi si arrendono. Il Biondo li spoglia e li lascia scappare ma uccide il maresciallo, colpevole di aver ucciso un loro uomo qualche tempo prima.
Cap. 8 modulo mancante in cui si raccontava dell'arrivo al campo di Nemega del comandante viola delle colline inferiori.
Cap. 9 Finalmente arriva il primo scontro con i fascisti. Questi attaccano i borghesi del villaggio che scappano in collina. Johnny scende così con i suoi comni, che vengono schierati dal Biondo. I partigiani risparmiano sulle munizioni mentre i fascisti sparano all'impazzata. Johnny riesce ad uccidere un uomo, poi il Biondo comanda la ritirata e tutti riparano in un'aia.
Cap. 10 Johnny, Tito, Geo e Fred sono mandati all'unità di Marsaglia a prelevare del tabacco. Nel tragitto sono però attaccati da un'imboscata dei fascisti nella quale Tito viene ucciso. Geo rimane come impiertito, mentre Johnny e Fred riescono a nascondersi nel letto di un fiumiciottolo. I due ritornano alla base dove raccontano tutto al Biondo che va a recuperare il corpo di Tito e fa svolgere un funerale. Johnny viene poi a sapere che Geo è stato catturato e poi giustiziato.
Cap. 11 La brigata conta un centinaio di uomini. Un giorno si avviano verso Carrù con l'autocarro per un'azione. Per strada incrociano tre tedeschi, uno dei quali ufficiale, che catturano; Johnny rimane a pattugliarli mentre gli altri continuano verso Carrù dove catturano un fascista borghese. Ritornati alla base giustiziano il fascista. Il giorno seguente il comandante viola con i suoi uomini, reduci da una dura battaglia, chiedono ospitalità per qualche giorno a Nemega. All'osteria Renè colpisce involontariamente tre uomini che rimangono surati.
Cap. 12 A sera a valle si sente il rumore dei camions tedeschi accorsi per recuperare l'ufficiale tedesco. I nemici sono numerosi e riescono ad accerchiare il paese. Nemega ordina di scappare e di ritrovarsi poi a Lovera. Gli uomini scappano in piccoli gruppi, Johnny con il Biondo e altri comni. Incontrano però i tedeschi che uccidono il Biondo; Johnny riesce miracolosamente a salvarsi e si nasconde nel paese vicino. Quando i tedeschi finalmente si allontanano Johnny decide di non unirsi al ritrovo di Lovera ma di cercare un altro gruppo di partigiani.
Cap. 13 Johnny si incammina per la strada opposta alla base e raggiunge Alba, la sua città. Vorrebbe entrarvi e salutare i genitori, ma il timore, confermato poi da un vecchio, che la città sia in mano ai fascisti, lo ferma. Si reca invece tra le ville collinari dove è ospitato dall'amico enologo B. Si sente ormai a disagio, diverso dalle mondane ure ospitate dall'amico, tanto che si rimette in cammino subito dopo aver saputo dell'esistenza di un certo Nord, capo dei partigiani delle Langhe.
Cap. 14 Johnny raggiunge le file dei parigiani badogliani, o azzurri, della Seconda Divisione, in cui militano uomini di estrazione intellettuale, ex-ufficiali e sottoufficiali del Regio Esercito, e persino qualche donna, tutti sotto il comando di Nord. Johnny lo incontra e l'uomo, straordinario agli occhi di tutti i partigiani, afferma di averlo già conosciuto attraverso le parole del cugino Luciano (anche lui partigiano azzurro) e, stimatolo un ragazzo meritevole, lo assegna ''comandante in seconda al presidio di Mango'' sotto il tenente Pierre.
Cap. 15 Alla divisione di Pierre, Johnny conosce Michele, un sergente siciliano braccio destro di Pierre, e Kyra, un misterioso partigiano semplice, benvoluto dall'intera popolazione di Mango. Johnny scoprirà essere il fratello minore di un ufficiale fascista. Johnny passa l'estate in spensieratezza tanto che spesso si reca a Santo Stefano dove badogliani e garibaldini si incontrano in colorite feste.
Cap. 16 Il giorno in cui Roma viene liberata dai fascisti, la guarnigione di Asti viene mandata a saccheggiare i paesi delle basse Langhe presidiate dagli azzurri. Dopo aver superato la resistenza di due colline, i fascisti attaccano lo schieramento di Pierre, che presto è costretto alla ritirata nelle più alte colline. I fascisti saccheggiano così il paese di Mango e solo a sera Johnny, Michele, Kyra e altri due uomini riescono, con un'imboscata ai camions fascisti che si stanno ritirando, a uccidere quattro uomini.
Cap. 17 Al presidio di Mango arrivano diverse armi inglesi, e Johnny sostituisce il suo moschetto con uno sten automatico. Johnny e Pierre sono poi chiamati al comando di Nord dove trecento disertori veneti stanno arrivando. Johnny si intrattiene col cassiere per verificare l'autenticità di un prete sospettato di spionaggio. Arrivano poi i disertori veneti armati di tutto punto, che sono accolti festosamente dagli uomini di Nord.
Cap. 18 Pierre raggiunge la sua ragazza a Nieve dove vive con una famiglia fascista. Johnny invece va a divertirsi a Santo Stefano con l'amico Ettore. Qui i garibaldini vengono frettolosamente richiamati a difendersi dai fascisti. I due amici tornano invece a Mango accomnati da Franco, capo dei guastatori, che consegna a Johnny un paio di nuove bombe inglesi. Johnny a sua volta le regala a Kyra, che sta lavorando a un lanciabombe. Arriva poi Pierre che racconta di aver sentito che Nord vuole scendere a liberare Alba.
Cap. 19 Johnny viene convocato da Nord che manda un'auto a prelevarlo. In seguito ad un incidente l'auto precipita da un ponte ma i conducenti si salvano. Raggiunto il quartier gernerale, Johnny espone i problemi che comporterebbe un attacco ad Alba. Nord pondera le parole di Johnny, ma lo rimanda poi a Mango senza aver cambiato parere. Qui Johnny viene a sapere che è esploso un lanciabombe e sono morte sei persone tra le quali Kyra. Al paese accorre Nord che ordina a un prete di recarsi ad Asti per convincere l'ufficiale fascista, fratello di Kyra ad abbandonare momentaneamente le ostilità ed assistere al funerale del parente. L'ufficiale declina l'invito.
Cap. 20 Johnny viene messo a capo di una spedizione ad Alba. Il suo compito è quello di scortare due ufficiali di artiglieria della Prima Divisione incaricati di piazzare qualche colpo di mortaio al Seminario Minore, la caserma dei fascisti; gli uomini di Johnny devono invece spaventare e innervosire i fascisti sparando all'impazzata nella notte. I due ufficiali però falliscono nella loro impresa sbagliando la traiettoria. Gli uomini di Johnny si lasciano invece prendere dalla foga e ritardano la ritirata; un uomo rimane così colpito e prima che il gruppo possa arrivare a Neive muore.
II
Cap. 21 La Città 1 Il 10 ottobre la Prima Divisione di Lampus e la Seconda di Nord sono schierate ai margini di Alba. In una sala del Vescovado i capi stanno discutendo; si decide infine di non attaccare i fascisti che, dal canto loro, lasceranno la città portando però con se' armi e bagagli. Johnny viene lasciato con un gruppo di partigiani a controllare la traversata dei fascisti sul fiume, mentre gli altri uomini entrano in Alba a festeggiare. Passato il fiume alcuni fascisti attaccano l'altra sponda ma vengono subito dispersi dagli uomini di Johnny. A sera Pierre lo manda assieme a Michele ed altri uomini a controllare la sponda.
Cap. 22 La Città 2 Johnny va a trovare Pierre al Comando Piazza dove sono riuniti i tenenti di tutti i presidi e il capitano Marini, scelto come comandante dei partigiani rimasti in città. Nord e Lampus sono invece ritornati a capo delle colline. Pierre affida a Johnny e ai suoi uomini la fattoria Gambadilegno e il controllo sul tratto di sponda adiacente. Gli uomini passano diversi giorni in tranquillità finchè una mattinata i fascisti attaccano. La battaglia non si svolge sul loro territorio, ma il Marini decide di spostarli nel cuore del combattimento a dar man forte ai loro comni. L'attacco viene facilmente respinto (solo un carro armato riesce a lambire il fiume) e i partigiani sono così festeggiati dai cittadini per l'impresa.
Cap. 23 La Città 3 Da quel giorno inizia a piovere incessantemente. Johnny lascia Michele a comando degli uomini a Gambadilegno e va, richiamato da Pierre, al Comando Piazza per aiutarlo a raccogliere informazioni dai cittadini riguardo all'intuibile rappresaglia dei fascisti. Il Vicario della Diocesi informa Lampus e Nord che i fascisti vogliono parlamentare. L'incontro avviene nei pressi del fiume, in una fattoria infangata dalla pioggia. Johnny rimane fuori con Ettore e quando gli uomini escono Pierre informa i due che lo scontro avverrà tra qualche giorno. Johnny torna a Gambadilegno ad avvissare Michele dell'imminente battaglia; trova però i suoi uomini demoralizzati e stanchi dell'insistente pioggia e della furia del fiume. Franco intanto lavora per minare la sponda fascista. Johnny raggiunge poi Pierre che scortava un camion dei veneti carico di munizioni. Improvvisamente un aereo inglese solca il cielo e, nell'incredulità dei partigiani, spara al camion uccidendo un uomo.
Cap. 24 La Città 4 Il giorno seguente la pioggia cessa. Johnny avverte i suoi uomini che la battaglia si svolgerà l'indomani, il 2 novembre, giorno dei morti. Gli uomini alla difesa della città sono però notevolmente diminuiti da quelli che la liberarono. A prima mattina, ripreso a piovere, gli uomini di Johnny sono schierati lungo la sponda, ma i primi rumori della battaglia vengono dalle loro spalle: i fascisti infatti avevano rinunciato a passare il fiume preferendo attaccare dall'entroterra. Johnny si sposta con i suoi uomini verso la città e si unisce a rinforzo della seconda fila. La prima fila presto cede e i fascisti sono visibili alla mitragliatrice di Michele e ai moschetti dei giovani partigiani che li tengono distanti. Michele viene colpito mortalmente e Johnny, caricatosi della mitragliatrice, ordina la ritirata. I sopravvissuti si uniscono così alla terza e ultima fila ma qui il comandante Marini ordina la ritirata generale per l'evidente superiorità dei fascisti. Gli uomini tornano alle colline.
Cap. 25 Preinverno 1 Nord assegna ora a Pierre e al suo reparto, in cui è entrato a far parte anche Ettore, il presidio di Castagnole, un paese di pianura. Ettore riesce a fissare un appuntamento per lui e per Johnny a una festa a casa di Elda, una ragazza torinese, che rimane affascinata da Johnny. I due partigiani devono lasciare presto la casa perchè richiamati da degli spari nella notte. Una macchina comunista ha infatti tentato di rubare loro prezioso carburante.
Cap. 26 Preinverno 2 A metà novembre Johnny, Michele e un terzo stanno pattugliando una strada quando un gruppo di aerei inglesi solcano in pieno giorno il cielo diretti alla base di Lampus, dove scaricano un grandissimo quantitativo di armi, munizioni e vestiario. I fascisti, che stavano organizzando un attacco alle colline, si affrettano e già tre ore dopo il lancio Johnny inizia a sentire gli spari sulle colline della Prima Divisione. Pierre riesce a sapere dalla radio che i fascisti sono molti e aiutati dagli alleati tedeschi ma che tuttavia Lampus sta reggendo l'attacco. Per le colline si sparge il panico per il massiccio intervento fascista e molti partigiani, anche a Castagnole, scappano nella più sicura pianura. Johnny incontra Elda che lo prega di nascondersi nella sua casa finchè non sarà tutto finito, ma Johnny rifiuta.
Cap. 27 Preinverno 3 La mattina seguente Pierre sente alla radio che la Prima Divisione di Lampus ha ceduto. Nord gli ordina di lasciare il paese e di posizionarsi a Cascina della Langa, dove, se vedranno arrivare i fascisti, faranno fuoco per avvisare lui a Castino. Pierre conduce i suoi pochi uomini alla Cascina dove una vecchia li fa cenare abbondantemente. Il giorno dopo, alle prime luci, vedono arrivare fascisti e tedeschi, fanno fuoco ma un'avanguardia tedesca gli è subito addosso. Johnny ed Ettore scappano, presto raggiunti da Pierre e da un giovane ferito. Riparano sulla valle del Belbo dove vedono Castino in fiamme. I tedeschi sembrano ovunque e Pierre spera di potersi nascondere in qualche fattoria.
Cap. 28 Preinverno 4 Il sole tramonta e i quattro entrano in un bosco. Qui sentono gli spari e vedono un vecchio partigiano, Jackie correre loro incontro rincorso dai fascisti. Il vecchio conduce i quattro in un luogo sicuro. Jackie consiglia di dirigersi in valle Bormida dove conosce una cascina di cui i fascisti ignorano l'esistenza. Il giovane ragazzo continua però a lamentarsi della stanchezza e della ferita, e preferisce nascondersi in un tubo che affiora dal terreno, piuttosto che continuare a scappare. Gli altri decidono di fermarsi a riposare in un bosco abbastanza fitto.
Cap. 29 Preinverno 5 La mattina del secondo giorno i quattro partigiani raggiungono la valle Bormida, anche questa però piena di fascisti. Si acquattano per qualche ora tra la vegetazione di un rittano. Passa però un servitore ritardato di una cascina vicina, dove stavano pranzando dei fascisti, che vedendoli corre ad avvisare gli uomini. Il padrone della cascina lo ferma in tempo e lascia scappare i partigiani. Questi rischiano subito dopo di essere colpiti dai tedeschi che però rinunciano all'inseguimento. A tarda sera si addormentano nel cuore del bosco di Madonna della Rovere, ma già prima che sorga il sole scappano sentendo arrivare i fascisti. Jackie vede un casolare, ma dentro vi trovano solo una donna disperata perchè i fascisti passando non le hanno lasciato più nulla. Distrutti per la fame ripartono verso S. Donato che appare loro come il paese più sicuro. A S. Donato una vecchia li informa che i fascisti sono appena passati. Subito dopo vedono arrivare una nuova colonna. I quattro sono così intrappolati tra i due schieramenti, ma Johnny riesce abilmente a infiltrarsi nelle retroguardie della colonna che lasciava il paese, e così i quattro riescono a nascondersi nel cimitero fuori dal paese. Subito si accorgono della presenza di un nuovo gruppo di fascisti diretti verso di loro, e velocemente lasciano il cimitero. Nella corsa però perdono di vista il vecchio Jackie.
Cap. 30 Preinverno 6 Finalmente il terzetto raggiunge l'accampamento fascista tra Neive e Castagnole oltre il quale il rastrellamento era terminato. Con l'aiuto delle tenebre i partigiani lo passano e raggiungono la riva del fiume. Qui però il battello è reso inagibile da una manomissione dei fascista, ma poco più avanti ne trovano un altro e questa volta passano agevolmente il fiume. Alla sponda opposta Pierre evita le prime cascine, troppo vicine ai fascisti, per stanziarsi poi nel fienile di una casupola piuttosto sicura. Qui passano la notte e all'alba il contadino trovandoli offre loro cibo e protezione. Ripartono il giorno dopo verso Castagnole. Per strada incontrano alcuni partigiani disarmati che raccontano di essere stati derubati delle armi da partigiani comunisti che approfittano della disfatta azzurra. Johnny incontra un terzetto di rossi e, dopo averli disarmati, picchia selvaggiamente il loro capo.
Cap. 31 Inverno 1 Arrivato l'inverno Nord assegna Pierre, Johnny ed Ettore a Castagnole, Neive e Mango con il compito di riformare i reparti. Riescono però solo a mettere insieme una cinquantina di ragazzi quasi tutti disarmati. Johnny va a trovare Elda ma non la trova, la ragazza è infatti tornata a Torino. Ai primi di dicembre i fascisti attaccano e scongono i rossi sul Monferrato, riuscendo a scendere fino a Castagnole. Johnny, Pierre ed Ettore scappano ma sono raggiunti dai fascisti; questa volta soltanto Johnny riesce miracolosamente a salvarsi mentre Ettore e Pierre non riescono a raggiungerlo. Si trascina distrutto alla Cascina della Langa dove la donna lo conduce alla sua stanza. Qui con sua grande sorpresa trova Ettore e Pierre.
Cap. 32 Inverno 2 I tre lasciano provvissoriamente la cascina e si dirigono a Mango dove ascoltano su Radio Londra l'appello del generale Alexander ai partigiani italiani affinchè stiano a casa durante l'inverno e si riuniscano poi a primavera. Johnny insulta il generale per la sua trovata: come sarebbe potuto tornare a casa senza essere catturato dai fascisti? A sera, tornati alla cascina, incontrano Nord con il suo reparto. Nord si ferma a cenare e suggerisce ai tre di passare l'inverno nascosti. Egli stesso fa sotterrare le armi e le munizioni dei suoi uomini, poi riparte. Pierre, che da tempo soffriva di una forte febbre, decide di ricoverarsi a casa della sua ragazza a Neive. Johnny lo accomna e nella strada di ritorno incontra un gruppo di partigiani capeggiati da Geo. In seguito viene a sapere che quel gruppo è stato ucciso dai fascisti avvisati della loro presenza da una spia. La padrona della Cascina è terrorizzata e non permette più ai due di nascondersi da lei, fornendo loro tuttavia il necessario per sopravvivere.
Cap. 33 Inverno 3 Ettore si ammala di un forte mal di gola. Johnny va a Sant'Elena a vedere il cadavere di un giovane partigiano. Qui incontra il partigiano Ivan, che è sicuro che il giovane, che non girava con armi e vestiva come un semplice contadino, è stato ucciso da una spia. Johnny torna da Ettore e gli consiglia di uccidere chiunque sospetti di spionaggio. Il malore di Ettore peggiora e Johnny è costretto ad andare a Mango per le medicine, ma quando torna alla Cascina della Langa scopre che sono passati i fascisti che hanno catturato la padrona ed Ettore, che non è stato ucciso solo perchè si era liberato della pistola. Johnny parte per le colline sperando di trovare qualche partigiano con un fascista prigioniero da poter scambiare con Ettore. Non trova nessuno e decide quindi di andare il mattino seguente a Canelli o addirittura ad Alba per catturarne uno.
Cap. 34 Inverno 4 Il giorno seguente Johnny parte per Canelli ma arrivatovi decide di lasciare il paese per la numerosa presenza fascista. Si dirige a Coazzolo dove entra in una panetteria a scaldarsi al forno. Qui sente da una donna che un fascista sta passeggiando tutto solo appena fuori dal paese. Esce dal negozio e presto lo raggiunge, puntandogli lo sten alla schiena. Il fascista piagnucola e, anche dopo che Johnny gli ha spiegato le sue intenzioni, non si calma poichè, come dice, è un disertore di Asti che sta tornando al suo paese. Johnny è comunque risoluto e dopo essersi rivolto per lo scambio al prete di Coazzolo, che per la sua avanzata età rifiuta l'incarico, va a Mango dove affida il fascista all'amico Franco che assicura che il prete è solito scendere ad Alba per questi scambi.
Cap. 35 Inverno 5 Johnny si sveglia e scopre felicemente che per tutta la notte a nevicato e sulle colline la neve arriva alle ginocchia. Esce dalla Cascina e rimane a guardare i bambini che giocano, poi si accorge che un gruppo di contadini sta discutendo con due partigiani, Ivan e Luis; i primi vogliono spalare le strade prinicipali, mentre i partigiani si oppongono per la loro sicurezza. Poi i contadini si rivolgono a Johnny che arrendevolmente consente loro di snevare le strade. Per ricompensarlo i contadini promettono di ospitarlo a turno ogni giorno, e quello stesso giorno Johnny va a mangiare da una famiglia. La donna di casa racconta di aver visto un venditore di pelli insolito. Johnny intuisce trattarsi della spia e smania di incontrarlo.
Cap. 36 Inverno 6 Girando per le colline Johnny vede un carro trainato da due buoi; si avvicina e vede la padrona della Cascina. La riaccomna a casa dove i contadini delle vicine colline si adoperano per donarle qualcosa e per ripulire la casa saccheggiata. La donna rimane sola con Johnny e gli racconta di come lei fosse stata condannata a otto anni di carcere mentre Ettore a morte. Dopo qualche giorno l'avevano però rilasciata e, per quello che sapeva lei, Ettore era ancora vivo. La cagna invece era stata requisita dai fascisti che l'avrebbero usata per i loro rastrellamenti. Qualche ora dopo però la cagna, scappata da Alba, fa ritorno alla Cascina fra i festeggiamenti della padrona e di Johnny.
Cap. 37 Inverno 7 Johnny esce con la cagna e tra le colline innevate vede un gruppo di fascisti a cui vanno incontro Ivan, Luis e un ragazzino. Prima che li possa avvisare si scontrano, aprono il fuoco e prsto i due partigianicadono morti. I fascisti scappano da dove erano venuti e Johnny va incontro al bambino che è rimasto ferito ad una gamba. Il mugnaio di Benevello porta i due morti ed il ragazzino al paese. Poi il mugnaio parla con Johnny, gli fa notare che è l'ultimo partigiano rimasto su quelle colline e lo invita a nascondersi fino a guerra conclusa. Johnny rifiuta l'invito.
Cap. 38 Inverno 8 Johnny passa una settimana vagabondando. Un giorno incontra un contadino che lo avverte della presenza nelle vicinanze del venditore di pelli sospettato di spionaggio. Johnny lo trova e, combattendo l'incertezza che lo frena, lo uccide. Scopre poi essere una vera spia e spera così di essere finalmente sicuro per quell'inverno.
Cap. 39 La Fine Il 31 gennaio, il giorno in cui Nord aveva fissato il ritrovo sul poggio di Torretta, più di centocinquanta uomini si riuniscono. Tra questi Johnny riconosce Pierre e lo saluta calorosamente; Pierre si accorge che la lunga solitudine invernale ha cambiato profondamente l'amico. Johnny infatti è scosso perchè sa che la prossima volta che ucciderà un fascista Ettore sarà giustiziato. Nord fa la sua trionfale entrata, poi avverte tutti che gli ingesi hanno ripreso a lanciare rifornimenti alla Divisione di Lampus e che presto, per la prima volta, inizieranno a lanciare anche da loro. Poi Nord anticipa a Johnny che sarà suo compito accuparsi degli inglesi. Tra l'esaltazione degli uomini Nord ricompone i presidi. A Pierre riaffida Mango al fianco di Johnny, Franco e altri venticinque uomini. Dopo qualche giorno (il presidio conta già una cinquantina di uomini) i fascisti si fanno rivedere nuovamente sulle colline. Gli uomini di Pierre, esaltati dalla lunga inattività, attaccano la retroguardia e nello scontro Franco rimane ucciso. Arrivano poi i rinforzi fascisti e gli uomini sono costretti alla ritirata. ''Due mesi dopo la guerra era finita''.
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