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SCHEDA PER L'ANALISI DEL LIBRO: "La Morte a Venezia"

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SCHEDA PER L'ANALISI DEL LIBRO: "La Morte a Venezia"



AUTORE: Thomas Johann Heinrich Mann.

NAZIONALITÀ: Tedesco.

TITOLO DEL LIBRO: 'La Morte a Venezia' ('Der Tod in Venedig' in tedesco).

LINGUA ORIGINALE: Tedesco.

CASA EDITRICE: Oscar Mondadori.

ANNO DI PUBBLICAZIONE: 1970 (prima pubblicazione 1912).

NUMERO DI INE:

GENERE: Romanzo breve.



NOTIZIE SULL'AUTORE: Thomas Johann Heinrich Mann nasce il 6 giugno 1875 a Lubecca da Johann Heinrich, grosso mercante di granaglie e senatore della città, e da Julia da Silva-Bruhns, nata a Rio de Janeiro. La sua infanzia trascorre protetta e felice, tra la casa paterna e quella di famiglia della Mengstrasse che poi diverrà famosa come dimora dei Buddenbrook, con i due fratelli e le due sorelle. Frequenta il liceo della città, retto con una rigida disciplina, con indifferenza e quasi opposizione, quindi è in famiglia che compie le sue prime esperienze formative, come il gusto umoristico del raccontare, la sensibilità musicale, . Nel 1892 muore suo padre e la famiglia si trasferisce a Monaco. Lui, rimasto a Lubecca per ultimare gli studi, a 17 anni compie le prime prove letterarie su una rivista studentesca. Ottenuta la licenza scolastica egli raggiunge la madre a Monaco dove si impiega in una società di assicurazione. Nel 1894 appare su un giornale la sua prima novella, scritta durante le ore di ufficio. Lasciato l'impiego, si iscrive all'università, dove segue assiduamente i corsi di storia, economia politica, arte e letteratura. Tra il 1896 e il 1898 c'è il viaggio in Italia. Invitato dal fratello maggiore, passa con lui un'estate in cui comincia a scrivere i Buddenbrook. Tornato a Monaco, dopo essere stato redattore del 'Simplicissimus', nel 1900 parte per il servizio militare, ma viene congedato 3 mesi dopo per una tendinite. Termina e finisce i Buddenbrook, che vengono pubblicati entro l'anno con la data del 1901.Nello stesso periodo concepisce ed elabora la tematica del Tonio Kroger, che sviluppa nel viaggio estivo in Danimarca. In questo periodo comincia anche a frequentare i salotti letterari. Nel 1903 esce la raccolta di novelle Tristano. Nel 1905 si sposa con Katja Pringsheim e la nascita di una bambina, Erika, corona un periodo di splendore e felicità. Questa gioia e la nascita dei successivi 3 li gli fanno scrivere altri romanzi. Nel 1911, dopo il suicidio della sorella minore, Carla, in uno dei suoi soggiorni a Venezia inizia a scrivere La Morte a Venezia che nel 1912 provoca molto scalpore. Durante la guerra il suo lavoro artistico viene interrotto, mentre i sentimenti condivisi dal suo popolo trovano espressione nei suoi scritti del tempo. Nel 1919 nasce il suo ultimo lio, Michael, e riceve la laurea honoris causa dalla facoltà di filosofia dell'Università di Bonn, nel 1922 muore sua madre, nel 1926 viene eletto membro dell'Accademia Prussiana delle Arti, nel 1927 si uccideida la sorella minore Julia e nel 1929 riceve il premio Nobel. Prima della guerra accusa il fanatismo dei Nazisti e viene criticato da molti Tedeschi. Nel 1947 appare il Doctor Faustus. Il 12 agosto 1955 muore in una clinica di Lubecca.

SINTESI DELLA VICENDA NARRATA: In un pomeriggio di primavera del 19.. Gustav von Aschenbach esce dalla sua abitazione per una passeggiata molto lunga, per riposare un po' dal suo duro lavoro. Arrivato vicino al cimitero della città, mentre aspetta il tram vede da lontano un uomo strano, che a giudicare dagli abiti sembra uno straniero, che lo fa riflettere sulla possibilità di fare un viaggio per uscire dalla quotidianità. Per circa 2 settimane dopo quell'incontro lo scrittore viene trattenuto nella sua casa di Monaco da vari impegni, ma un giorno nella seconda metà di maggio decise di partire alla volta di Pola, alla ricerca di un luogo straniero e appartato, che fosse però anche facile da raggiungere: così sceglie un'isola dell'Adriatico non lontana dalla costa Istriana. Il brutto tempo, gli ospiti dell'albergo dove risiede e il mancato contatto con il mare che desiderava lo indispongono e gli fanno pensare di non avere raggiunto il suo obiettivo. Dopo dieci giorni capisce di non volere più stare lì, così decide di partire per Venezia. Si imbarca su un traghetto e giunge, per la prima volta via mare, nella città coperta dalle nubi di un temporale, che gli fanno pensare con malinconia della sua giovinezza, quando arrivava a Venezia via terra. Una volta sceso, viene trasportato all'Hotel des Bains da un gondoliere scorbutico e sgradevole. Tra gli ospiti dell'albergo egli nota subito, per la sua bellezza, un giovanotto, che si chiama Tadzio. Ogni volta che il protagonista vede questo ragazzo nel suo animo si scatenano tutta una serie di sentimenti, dall'ammirazione al turbamento. L'afa, però, lo convince all'improvviso a ripartire da Venezia, ma lo sbaglio della spedizione di un baule lo costringe a restare nella città. Intanto si diffonde la voce che il colera, venuto dall'Asia, stia mietendo le prime vittime, ma le autorità e la popolazione tentano di celare e minimizzare il pericolo. Aschenbach non teme la malattia anzi, spera di rimanere solo con il ragazzo sull'isola del Lido, resa deserta dall'epidemia. Una serata, trascorsa di fronte allo spettacolo e ai lazzi di un gruppo di suonatori ambulanti, gli rivela la presenza di un ambiguo chitarrista cantante, che provoca risate tra gli ospiti dell'albergo. Alla fine Aschenbach, in preda al morbo, sdraiato di fronte al mare, vede Tadzio che cammina sul bassofondo della spiaggia: quando il ragazzo gli getta uno sguardo lo scrittore muore, ma proprio in quell'attimo gli sembra che Tadzio, assunta la forma di Ermes, guida delle anime, gli indichi un punto lontano e lo prenda a volo 'verso benefiche immensità'.

SCHEMA RIASSUNTIVO DELLA VICENDA:

Decisione di partire

Viaggio

Primo avvistamento di Tadzio

Sentimenti del protagonista verso Tadzio

Decisione di una partenza che non avverrà

Colera a Venezia

Morte

TEMPO STORICO IN CUI SI SVOLGE LA VICENDA: Il romanzo è ambientato negli anni iniziali del 1900, nei primi di maggio.

LUOGHI IN CUI SI SVOLGE LA VICENDA: Un'isola al largo delle coste istriane e Venezia.


PERSONAGGI PRINCIPALI: Gustav von Aschenbach è un uomo che ha superato i 50 anni ed ha ricevuto dal principe un titolo nobiliare non trasmissibile; nato a L., capoluogo di circondario della provincia di Slesia, è lio di un magistrato eminente e di una donna, lia di un direttore d'orchestra boemo, che ha dato al lio alcuni segni della sua razza (per questi motivi ricorda molto l'autore). Egli è uno scrittore abbastanza famoso che si è evoluto da solo, quasi costretto alla solitudine per il suo fisico debole. Ama il lavoro, odia la solitudine e possiede un grande impegno. Egli è di statura lievemente inferiore alla media, bruno, sbarbato, con la testa che sembra più grande rispetto alla corporatura minima. Tiene i capelli spazzolati all'indietro, radi sul cocuzzolo, folti e brizzolati alle tempie; essi incorniciano una fronte alta, segnata da rughe profonde.

Tadzio (Taddeo) è un ragazzo dai capelli lunghi che ha circa 14 anni. Ha il volto pallido e assorto, incorniciato da capelli biondi, caratterizzato da un'espressione soave. Dimostra più anni di quelli che ha. E' ammirato, circondato dagli amici, conteso da tutti.

Venezia viene percepita dal protagonista nel suo aspetto più cupo di città in declino, oppressa dal clima afoso. La città accoglie il morbo del colera con rassegnata apatia, poiché vi abita gente cenciosa e pittoresca, ma tutto ciò affascina Aschenbach e lo rende felice.

PERSONAGGI MINORI: L'uomo che il protagonista vede vicino al cimitero è una persona normale, ma gli abiti indicano che è uno straniero; ciò fa pensare a Gustav di partire per un viaggio.

Il marinaio del piroscafo che porta Gustav a Venezia: è un uomo gobbo e sudicio, con un ghigno che vuole essere affabile.

Il capitano della nave, caratterizzato da una rapidità nei gesti che frastornano e suggestionano il protagonista.

Uno dei viaggiatori, con un abito color giallino all'ultima moda, con una cravatta rossa e un panama dal risvolto baldanzoso, si segnala tra gli altri per la voce bercia: vuole sembrare un giovanotto ma è un vecchio, scoperta che inorridisce lo scrittore e che lo fa stupire per il fatto che coloro che gli stanno attorno sembra non si accorgano di questa stranezza

Il gondoliere è un uomo dall'aspetto al tempo stesso piacevole e brutale.

Il chitarrista è di esile corporatura, non ha l'aspetto del veneziano ma del partenopeo, pericoloso e spassoso.

I TEMI: I temi principali sono l'amore e la morte.

LO STILE: Il romanzo è scritto con un linguaggio abbastanza semplice e comprensibile, anche se l'autore fa uso di ure retoriche e parole non comuni.

COMMENTO: Questo libro è di facile lettura, non è noioso e nemmeno impegnativo: per questi motivi il tempo necessario per leggerlo non è eccessivo e quindi potrebbe essere un'interessante lettura.




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