letteratura |
SEMINARIO PER IL TEMA DI ITALIANO
Alcune regole fondamentali per passare in modo decente qualsiasi tema di italiano.
Si scrive accelerare non accellerare , la "l" è una sola
Allitterazione ha sia una doppia "l" che una doppia "s"
Si dice chiacchierare , con la "i" e non chiacchierare
Sé mantiene l'accento solo quando è isolato, oppure nell'espressione "sé stesso".
Da non ha l'accento solo quando indica moto da luogo (es. vengo da Parigi)
Verbo dire :
di' come imperativo vuole l'apostrofo
dì , inteso come giorno, vuole invece l'accento
sì richiede l'accento quando è usato come affermazione
La terza persona singolare maschile è "egli" non "lui".
"Ci" non è MAI complemento di termine , quindi non sentirò mai dire "io ci parlo" ma "io le/gli parlo".
Non si dice "cosa mangi?" ma "Che cosa mangi?".
Non fare mai il superlativo di un aggettivo che è già espresso al massimo grado, ad esempio non si dirà mai "più intimo" perché intimo è già superlativo.
Quando si indica il titolo di un'opera bisogna ricordarsi che le espressioni "de" e "ne" sono assolutamente scorrette; quindi non dirò ne "I Malavoglia" ma semplicemente nei "Malavoglia" od anche in "Malavoglia".
Per indicare il nome di un'opera è bene non utilizzare il verbo "chiamarsi" ma "intitolarsi" visto che esiste ed è sicuramente meno generico.
L'uso dei numeri deve essere limitato al minimo indispensabile (fatta eccezione per le date).
Posso dire nell'Ottocento o gli anni Sessanta; per indicare un periodo storico come in questo caso è necessario utilizzare la maiuscola.
= divide senza interrompere
= si utilizzano ogni volta che è necessario formare un elenco.
= divide. Mai usare la virgola prima della congiunzione coordinante "e" oppure fra il soggetto ed il verbo, ma anche fra il verbo ed il complemento.
a capo = si va a capo quando è stato esaurito un argomento. Serve a creare una struttura gerarchica nel testo.
Mai scrivere un periodo più lungo di cinque righe senza usare i segni di interpunzione.
Cercare di non abusare delle frasi subordinate, che appesantiscono e complicano il testo.
Persuadère e non persuàdere (come dissuadère)
Zaffìro e non zàffiro
Lùbrico e non lubrìco
Evitare parole inconsuete perché stonerebbero con il resto del testo.
Evitare regionalismi e provincialismi
Non usare a sproposito il termine "Poetica"
Non usare snobismi e termini propri del linguaggio critico.
Non utilizzare modi e vocaboli astratti
Evitare formule da spot televisivo come "Leopardi : il poeta del pessimismo"
Niente elogi ai poeti morti (es. pascoli, che fu uno dei più grandi poeti italiani . MAI)
Cercare di usare un linguaggio essenziale ma non scarno ed il più preciso possibile.
Evitare termini generici.
Solo le parole che sono ormai entrate a far parte del linguaggio comune possono essere accettate (es. doping, container, computer, campus)
Le forme italianizzate di tali parole sono da evitare; dopato , bypassare . non si usano.
Quando invece è possibile sostituire una parola straniera con un termine italiano è meglio farlo (stress = tensione, weekend = fine settimana, stage = tirocinio, privacy = riservatezza)
Le parole straniere sono indeclinabili. Il film => i film (e non i films)
Mai scrivere un soggetto singolare ed il verbo corrispondente al plurale.
Evitare le oscillazioni dei tempi verbali. Scegliere un tempo di narrazione (preferibilmente passato) e non cambiarlo più.
Mai eludere verbi o i soggetti alla terza persona plurale.
Evitare le seguenti espressioni
Tramite => con
Al fine di => per
In quanto che, visto che => perché, poiché
Percui => quindi
In merito => sull'
Evitare espressioni come "secondo me", stai parlando tu, è sottinteso che siano tue considerazioni quelle che esprimi.
Evitare particelle pleonastiche ( della quale non "se ne può" fare a meno, si dice della quale non "si" può fare a meno)
Evitare poi i termini burocratici (es. obliterare si può benissimo sostituire con timbrare, più semplice e preciso).
Meglio scrivere all'inizio i dati del libro di cui si vuol fare un'analisi od un commento e cioè titolo, autore, data di pubblicazione, casa editrice ed al limite anche edizione (scolastica, economica, ragionata . la possibilità di comprensione del testo e di conseguenza il giudizio del prof. Possono cambiare anche a seconda di tale fattore).
Invece di dire il "libro" semplicemente, sarebbe più esatto definire il genere letterario (romanzo, poema . )
Non usare verbi fraseologici come "venire a conoscenza" che si può sostituire con un semplice "conoscere". Non abusare dei verbi fare, dire, dare (dare dei giudizi = formulare dei giudizi, fare cilecca = sbagliare . )
Affascinante : non è un aggettivo adatto ad un libro, evitare accuratamente.
Attenzione alle negazioni che capovolgono il senso della frase : "fino al momento in cui dovettero venderla" è ben differente da "fino al momento in cui NON dovettero venderla".
Piccolo : si usa solo per la statura, per l'età si dice "giovane".
Dare indicazioni di carattere temporale (contemporaneità, posteriorità, anteriorità al tempo della narrazione)
Da subito : il "da" è assolutamente superfluo.
Ogni frase deve avere un soggetto dichiarato, bando alle ambiguità.
Cosa : evitare accuratamente il termine.
Paesino : il paese è già piccolo di per sé, è inutile usare il diminutivo.
MAI scrivere cognome e nome ma sempre nome e cognome
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