letteratura |
SFERA
Autore: Michael Crichton, autore di numerosi best sellers internazionali tra cui "Andromeda", Il terminale uomo", "La grande rapina al treno", Mangiatore di morte", "Congo", "Jurassik Park", "Sol Levante", "Rivelazioni", "Il mondo perduto".
Genere: questo romanzo rispecchia perfettamente il genere fantascientifico.
Ambiente: il romanzo si svolge a trecento metri di profondità sul fondale del Pacifico meridionale, dove è stata individuata un'enorme macchina.
Tempo: la narrazione è ambientata in un possibile presente.
Personaggi: Norman Johnson, psicologo. È il protagonista ed il libro viene narrato principalmente tramite i suoi occhi. È il capo dell'operazione cui dieci anni prima era stata commissionata una relazione sul comportamento da tenere durante un incontro con gli extraterrestri: l'aveva scritta solo per i soldi scopiazzandola qua e là da Asimov ed altri autori.
Elisabeth Halpern, zoologa/biochimica. Tra i civili è l'unica donna della spedizione, crede molto nei diritti femminili e teme molto di essere scavalcata o beffata da un uomo.
Harold J. Adams, matematico/logico. È il terzo ed ultimo tra i sopravvissuti insieme a Norman e Beth. Viene chiamato Harry.
Harold C. Barnes. È il comandante del progetto per quanto riguarda la Marina. Come un civile e circa altri quattro ufficiali perderà la vita nella spedizione.
Trama: un'équipe di ignari scienziati, tra i più famosi ed esperti nel mondo, venne mandata sul fondo dell'Oceano Pacifico in seguito al ritrovamento di un'enorme macchina: una nave spaziale di dimensioni inaudite apparentemente intatta, probabilmente vecchia di trecento anni.
Il loro compito era quello di mettersi in contatto con l'equigio della nave aliena, ma durante una delle numerose esplorazioni scoprirono che la nave non solo non era di provenienza extraterrestre e prodotta in America, ma persino che era stata costruita nel futuro e che era "ritornata sulla terra" probabilmente dopo il passaggio attraverso un buco nero. All'interno dell'astronave trovarono un'enorme Sfera perfetta, del diametro di circa 10 metri, probabilmente di provenienza aliena, forse recuperata dall'astronave nello spazio. Non riuscirono a capire come la Sfera si potesse aprire e tornarono quindi all'habitat, la base sottomarina. Qui appresero che in superficie si stava scatenando un forte ciclone e che quindi sarebbero rimasti senza contatti per qualche giorno. Accettarono la situazione senza preoccupazioni, poiché l'habitat era perfettamente in grado di "resistere a questa prova". Tutti notarono l'assenza di Harry: era rimasto sull'astronave. Su un monitor collegato ad essa lo videro nella stanza della Sfera, che improvvisamente di aprì ed Harry vi entrò. La preoccupazione fu generale fino a quando il matematico non uscì sano e salvo; ma purtroppo quando gli domandarono che cosa c'era nella Sfera, l'uomo affermò di non ricordare nulla. Dopo questo avvenimento accadde uno strano fatto: qualcuno, o qualcosa, cominciò a comunicare con l'habitat tramite i computer mandando strani messaggi. I personaggi compresero subito che era l'astronave , o meglio, la Sfera a comunicare con loro, ed essa era anche in grado di ascoltarli. Questo nuovo comunicante si dimostrò subito come un re - bambino viziato che pretendeva di comunicare con loro costantemente. I malcapitati ebbero l'inaspettata sfortuna di ignorarlo per qualche istante: questi s'adirò e l'habitat venne ripetutamente attaccato da un calamaro gigante che riuscì ad eliminare ad uno ad uno tutti i protagonisti del libro tranne tre: Norman lo psicologo, Beth la zoologa e biochimica ed Harry il matematico. I tre furono costretti a continuare da soli, senza l'aiuto della Marina e dei suoi ufficiali e non avendo alcun contatto con la superficie, dove erano ignari di ciò che accadeva in quel luogo pericoloso e ricco di insidie. Norman e Beth si resero presto conto che in realtà ciò che comunicava con loro e l'apparizione del calamaro erano prodotte dal subconscio di Harry grazie a strani poteri che la Sfera gli aveva donato. I due decisero quindi di entrare anch'essi nella Sfera per poter combattere con i poteri il subconscio di Harry, ma Beth non resistette alla tentazione di poter vedere realizzati i propri pensieri e così Norman si trovò da solo; e fu da solo che riuscì a tornare in superficie e salvare i comni. Qui i tre superstiti conclusero che l'umanità non era ancora pronta per la Sfera (loro stessi ne erano la prova) e utilizzarono un'ultima volta il loro potere decidendo di dimenticare per sempre la Sfera e l'astronave, raccontando alla Marina una verità un po' riveduta.
Commento: l'unico dubbio che mi è rimasto riguardando questa lettura è nei confronti del finale che sembra avere un colpo di coda demenziale, gettandosi nel più scontato possibile, con tanto di misterioso e banale addio alla "Sfera maledetta" extraterrestre che materializzava gli incubi di chi viene in contatto con essa. Ho ancora un riserva nella banalizzazione Crichtoniana dei sentimenti umani. Perché i pensieri fatti avverare dalla Sfera dovrebbero essere soltanto negativi? Perché questa completa sfiducia nell'essere umano? Perché le uniche pulsioni dell'uomo, almeno quelle percepite dalla Sfera, dovrebbero essere negative?
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