letteratura |
Titolo
Arrivederci ragazzi.
Autore
Louis Malle è nato in Francia nel 1932. Dopo aver lavorato per diversi anni in Europa e America, producendo numerosi film di successo, nel 1987 ha girato Arrivederci ragazzi, in cui racconta un ricordo della sua infanzia, Da quel film è tratto questo romanzo.
Editore
Archimede, edizione s.r.l. 1993.
Luogo e anno di pubblicazione
Stampato presso Tipografia Torinese Grugliasco (TO); 2000.
Genere letterario
Narrativa.
Breve trama
La novella è ambientata nel gennaio 1944, l'anno più duro del secondo conflitto mondiale.
I due protagonisti, Julien e Jean, sono ospiti in un collegio di frati, in un paesino della Francia occupata dai nazisti.
Loro hanno la stessa età, frequentano la stessa classe, i loro letti sono vicini, giocano insieme, ma hanno molta difficoltà nel comunicare; infatti, Jean nasconde un segreto che Julien impiegherà un po' di tempo a scoprire.
Col trascorrere dei giorni i due ragazzi scoprono e superano la differenza che li separa e Jean confesserà al suo migliore amico il suo pesante segreto: lui è ebreo ed il suo vero nome non è Jean Bonnet, ma Jean Kippelstein. Frate Jean lo aveva ospitato in quel collegio assieme ad altri due ragazzi per proteggerli.
Ma la dura realtà della guerra si imporrà ed i tre ragazzi e padre Jean saranno deportati e la Gestapo, la polizia segreta di Stato, chiuderà il collegio.
Julien verrà a conoscenza che ad informare la Gestapo della presenza dei ragazzi ebrei è stato Joseph, un ragazzo che rubava i prodotti per poi rivenderli sul mercato nero.
Jean Bonnet, Negus e Dupré, cioè i due ragazzi ebrei, morirono quello stesso anno nel campo di concentramento di Auschwitz. Padre Jean, invece, morì nel campo di concentramento di Mauthausen.
Il collegio dei padri Carmelitani poté riaprire le porte solo nell'ottobre 1944.
Sullo sfondo sono stati drammaticamente presenti l'orrore della guerra e delle persecuzioni razziali, l'egoismo e l'ipocrisia del mondo degli adulti.
Personaggi principali
Jean: è un ragazzo alto, bruno, ha un bel viso, occhi molto scuri, che mi colpirono (dice Julien) per un'espressione inconsueta e seria.
Jean è un ragazzo riservato ed in lui vi è il timore, la paura e l'ansia della guerra.
Julien: è il personaggio principale. Quando ha incontrato Jean "si è messo una maschera", dimostrandosi una persona dura e fredda, ma l'ebreo non si è fermato a queste considerazioni: ha "scavato ed ha capito la vera identità, scoprendo un ragazzo fragile e ingenuo.
Julien è cresciuto in una ricca famiglia borghese e, attraverso le tappe della delicata amicizia con Jean, egli scopre a poco a poco il dramma della persecuzione razziale, gli orrori della guerra e l'ambiguità del mondo degli adulti.
Genitori di Jean: la madre è una donna ancora molto giovane e attraente.
Il padre assomigliava molto a Jean: era alto, con le stesse labbra, il viso ovale e i capelli mossi.
Il padre è prigioniero mentre la madre è in una zona libera.
Direttori del collegio: padre Jean ha uno sguardo penetrante, la bocca affilata e severa. Egli è il direttore del collegio e suscita timore anche nei più grandi per la sua autorevolezza.
Medemoiselle Davenne è l'insegnante di pianoforte; la mattina arriva in collegio su di una bicicletta da uomo, con i calzini bianchi, la gonna larga e la borsa appesa al manubrio.
Ella è bella e giovane, poco più di una ragazza; tutti quelli del collegio erano un po' innamorati di lei, soprattutto i grandi.
Il fratello di Julien, per esempio, faceva il possibile per trovarsi davanti al portone quando lei entrava a scuola.
Joseph: è un ragazzo robusto, di diciassette anni, moro, con una gran testa di riccioli disordinati e aveva una gamba più corta dell'altra a causa della poliomielite.
Sarà cacciato dal collegio, perché accusato di rubare.
Sarà lui ad informare la Gestapo della presenza dei tre ragazzi ebrei.
Luoghi dove si svolgono i fatti
La vicenda si svolge per la maggior parte nel collegio.
Esso aveva i soffitti a volta; alle pareti nude erano addossate file d'armadietti grigi e i letti in ferro erano allineati l'uno accanto all'altro, lasciando poco spazio per il passaggio.
Epoca in cui si svolgono i fatti
I fatti si svolgono nel 1944, l'anno più duro della guerra.
Situazione iniziale
Julien e Jean sono ospiti in un collegio di frati, in un paesino della Francia occupato dai nazisti. Siamo intorno al 1944.
Hanno la stessa età; all'inizio hanno difficoltà nel comunicare.
Jean nasconde un segreto che Julien impiegherà molto tempo a scoprire.
Conclusione della vicenda
Con il passare dei giorni superano le difficoltà che li separano e diventano amici per la pelle.
Alla fine la Gestapo fa un'irruzione nel collegio e porta via padre Jean, Jean e altri due ragazzi e poi moriranno nei campi di concentramento di Auschwitz e di Mauthausen.
Scopi più evidenti del libro
Credo che gli scopi di questo libro, oltre a essere l'informazione sui vari avvenimenti del passato, sono anche la riflessione sulla psicologia degli adolescenti, l'importanza dei vari valori della vita, in questo caso l'amicizia.
Osservazioni sul linguaggio usato
Il linguaggio è molto spontaneo ed efficiente.
Grazie ad esso puoi cercare di immedesimarti nei personaggi, capire le loro azioni e riflettere su come tu avresti agito.
I tempi verbali prevalenti, essendo un'autobiografia, sono l'imperfetto indicativo e il passato remoto, quando l'autore riporta fatti del passato; il presente indicativo quando l'autore, riflettendo sul passato, giunge a delle conclusioni, oppure pensa alle conseguenze delle proprie azioni usando il futuro.
L'autore scrive le sue opere soprattutto per i giovani lettori e riceve gli stimoli del rapporto che ha avuto con essi.
Presentazione del personaggio più simpatico
Secondo me in questo romanzo non ci sono personaggi più o meno simpatici. I due protagonisti vivono momenti colmi di felicità; li uniscono il ritmo e la gioia di essere insieme, i racconti d'avventura e la complicità.
Essi sono avvolti in un cerchio di luce, dove non c'è più nulla al di fuori di esso, né la scuola, né i comni, né la guerra, nemmeno il dolore per le loro famiglie lontane.
Narrazione di un episodio particolarmente interessante
Un episodio interessante è la deportazione dei tre ragazzi ebrei e di padre Jean.
Durante le lezioni, un funzionario della Gestapo ha fatto irruzione nel collegio. E' molto alto, coperto fino ai piedi da un impermeabile; impugna il mitra. Poi si scostò per far passare un ometto basso, dal cappotto marrone; quest'uomo si chiamava Doctor Muller e chiese al professore di matematica se nell'aula vi era un ragazzo di nome Jean Kippelstein. Nessuno rispose.
Si voltò di spalle forse per cogliere le loro ansie segrete. Poi si diresse verso Jean il quale si alzò e seguì i due militari fuori. Mi ha colpito molto la scena fra Julien e Jean:
"Mi accostai a lui e intanto il soldato si voltò e si accese una sigaretta".
"Negus è scappato!" gli sussurrai.
"Lo so!"
"Non prendertela Julien, tanto mi avrebbero trovato comunque!"
Mi porse i suoi libri:
"Li ho letti tutti, tienili tu".
Frugai rapidamente nel mio zaino:
"Vuoi Le mille e una notte?"
Si sforzò di sorridere e infilò i suoi libri nella valigia di cartone.
Temi affrontati nel libro
I temi fondamentali di questo libro sono l'amicizia, l'orrore della guerra, il razzismo, l'ambiguità e l'ipocrisia degli adulti e l'egoismo.
Giudizio generale
Questo è un libro sorprendente, pieno d'incanto, scritto con eleganza, ricco di insegnamenti e riflessioni sulla psicologia adolescenziale.
Secondo me l'autore ha fatto bene a scegliere questo tipo di argomento perché prima di tutto tratta una cosa molto importante, l'amicizia, e poi perché al giorno d'oggi, purtroppo, ci sono ancora molte persone che non pensano alla conseguenza delle loro azioni, in questo caso della guerra.
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