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VITA ED OPERE DI ALESSANDRO MANZONI.
Alessandro Manzoni nasce a Milano il 7 Marzo del 1785, da una relazione extraconiugale di Giulia Beccaria, (lia di Pietro Beccaria, autore del trattato "Dei delitti e delle pene"), con Giovanni Verri. Il conte Pietro Manzoni dà il proprio cognome al bambino. Dopo aver compiuto gli studi a Merate, a Lugano ed al Longone di Milano, (dove, nel 1801, compone il poemetto in quattro canti, "Del trionfo della libertà"), ed aver avuto a Milano i primi contatti con importanti scrittori e letterati italiani, (conobbe Vincenzo Monti ed Ugo Foscolo), segue a Parigi la madre, che nel frattempo si era separata dal marito e si era recata nella capitale francese insieme con Carlo Imbonati.
A Parigi, Alessandro trova un ambiente molto colto e raffinato, nel quale c'erano ancora le idee illuministiche del '700, ma iniziavano a diffondersi anche quelle romantiche dell'800. Nel 1805 muore Carlo Imbonati e Manzoni gli dedica un componimento, "In morte di Carlo Imbonati", che verrà pubblicato l'anno successivo. A Parigi, inoltre, egli ha la possibilità di approfondire la sua conoscenza della letteratura francese e rivolge la sua attenzione ad un genere di storie con oggetto le vicende degli umili e delle classi subalterne.
Ritornato in Italia, sposa una ginevrina calvinista, Enrichetta Blondel, che si converte al Cattolicesimo. Egli stesso, nel 1810, dopo una profonda crisi religiosa, ritorna alla fede ed alle pratiche cattoliche.
Dal 1810 al 1827, egli compone infatti le seguenti opere:
Gli Inni Sacri, (La Resurrezione; Il Nome di Maria; Il Natale; La Passione), dal 1812 al 1815.
2 tragedie di argomento storico, Il Conte di Carmagnola e l'Adelchi.
Tra il 1817 e il 1819, inizia l'ultimo inno sacro, La Pentecoste, che terminerà nel 1822;
Nel 1819 scrive, in difesa del cattolicesimo, le Osservazioni sulla morale cattolica.
Nel 1820 compone la Lettre à M. Chauvet sur l'unité de temps et de lieu dans la tragédie, per rispondere al letterato francese Joseph-Joachim-Victor Chauvet, che aveva pubblicato, sulla rivista Lycée français, alcune osservazioni sul Carmagnola.
Nel 1821 compone le Odi Civili, Marzo 1821 e Il Cinque Maggio.
Nel 1823 indirizza al marchese Cesare d'Azeglio la lettera Sul Romanticismo, pubblicata solo nel 1870. Nel frattempo compone la bozza di un romanzo dal titolo Fermo e Lucia.
Nel 1827 viene pubblicata la prima edizione del romanzo; la seconda e definitiva, è del 1840-42. Questo romanzo, I Promessi Sposi, è considerato il capolavoro dello scrittore ed è il più famoso romanzo della Letteratura Italiana.
Gli anni che vanno dal 1833 al 1839 sono anni di gravi lutti familiari per lo scrittore. Nel giorno di Natale del 1833, infatti, muore la moglie. Egli le dedica l'inno sacro Il Natale, sopra citato. Dopo quattro anni, Manzoni sposa la vedova del conte Stampa, Teresa Borri. Nel 1841 muore anche sua madre, Giulia Beccaria.
Manzoni è stato anche vicino spiritualmente ai patrioti che combatterono per liberare l'Italia dall'oppressione straniera. Nelle sue opere, egli racconta del dominio dei Franchi, dei Longobardi e degli Snoli in Italia, facendo un confronto con l'Italia risorgimentale del suo secolo.
Lo scrittore, inoltre, ha sempre curato con molta attenzione la lingua italiana che utilizzava nelle sue opere. Secondo lui, la lingua più pura era quella parlata a Firenze dalle persone colte; quindi, per migliorare la sua lingua, Manzoni trascorre un periodo di tempo nel capoluogo toscano a "risciacquare i panni in Arno".
Alessandro Manzoni muore a Milano il 22 Maggio del 1873, molto anziano, dopo che gli erano morti ben quattro li ed anche la seconda moglie Teresa Borri Stampa.