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ITALIANO REGIONALE TOSCANO E ROMANO.
Toscano e romanesco costituiscono caso di italiano regionale precoce.
Fino al 15 secolo il dialetto di Roma non era diverso dai dialetti centro meridionali del Lazio e della Campania. Il mutamento linguistico di R. è improvviso e radicale, conseguenza del quasi totale spopolamento della città nella prima metà del '500 e dal successivo ripopolamento toscano dovuto al succedersi dei papi medicei.
Italiano regionale romano = varietà da adattamento di modello.
Differenze: le varietà locali delle altre regioni appaiono dopo l'unità d'Italia, mentre a R. fin dalla prima metà del '500.
Tratti caratteristici toscano romanesco:
-presenza dell'opposizione fonologica tra le vocali medie aperte e chiuse;
-perdita dell'affricazione nelle palatali di tipo C e G (Firenze = sorde e sonore;
Roma = sorde).
Caratteristiche romanesco= scempiemento di RR (guera); rafforzamento consonantico di B e G (abbile); rotacismo (ER per IL).
pronuncia con R della L davanti a consonante: arzate.
Caratteristiche toscano: gorgia (cannuccia corta corta).
ITALIANO REGIONALE SETTENTRIONALE.
Scelta parole = indizio provenienza interlocutore: sintassi - caratteristiche fonetiche - intonazione.
Esempio: ERRE uvulare (francese) = Val d'Aosta, Piemonte.
ITALIANO REGIONALE CENTRO MERIDIONALE.
Caratteristiche fonetiche generali:
-Assimilazione di gruppi consonantici (ND-NN; MB-MM; NS-NTS).
ITALIANO REGIONALE MERIDIONALE ESTREMO.
Salento - Calabria - Sicilia: realizzazione in dentale cacuminale della laterale rafforzata LL ( cavaddu);
Salento - Calabria meridionale:
-occlusive sonore diventano sorde (racazzi)
-dentale sorda pronunciata con aspirazione (tuttho)
Siciliani:
-rafforzamenti consonantici all'inizio di parola o dopo l'articolo (G e B = ggita ,bbocca);
-assimilazioni (barba = babba);
ITALIANO REGIONALE SARDO.
Rafforzamento sintattico della consonante inizaiale di parola (la ffame);
-costruzioni particolari morfo sintattiche: (gerundio come continuazione di un
participio presente = sono scrivendo una lettera; lho visto mangiando);
LESSICO: GEOSINONIMIA E GEOOMONIMIA.
Il contatto tra italiano e dialetto provoca l'italianizzazione dei dialetti e la dialettizzazione dell'italiano.
Rapporto tra italiano e dialetto: asimmetrico; italiano= codice dominante, dialetto = subalterno, confinato nell'informalità.
Livello di massima italianità -> lvello di italianità regionale -> livello dialettalità vera e propria.
Geosinonimia: geosinonimi = lessemi della lingua italiana che hanno forma diversa e significato uguale, ma a differenza dei sinonimi hanno una diffusione arealmente limitata (in alcuni casi una sola città).
I parametri per suddividere e classificare i geosinonimi sono stati quello di ascendenza ascoliana, confronto con la Toscana, maggiore o minore forza di espansione. I vocabolaristi dividono tra: 1) forme che provenendo dai dialetti sono entrate nell'uso ufficiale tanto da non distinguersi più, e tanto da aver prodotto estensioni semantiche di tipo metaforiche tipiche di elementi lessicali più stagionati (pizza).
2) le forme che si fermano all'uso esclusivamente regionale ( schiacciata per pizza in toscano).
Per determinare il rango di un certo regionalismo e la sua effettive estensione si ricorre a indirizzi generali tra i quali: il concetto di prestigio ( il più forte schiaccia il debole).
La distanza strutturale tra il dialetto che funge da sostrato per il regionalismo e il modello di riferimento generale per la lingua nazionale: i regionalismi delle aree i cui dialetti sono strutturalmente più lontani dal toscano non si estendono oltre i confini regionali.
Distinzione tra geosinonimi vitali e geosinonimi desueti.
Vitali = legati da attività o concetti di importanza regionalmente rilevanti (romanesco vaccinaro),bisogna distinguere quelli che dalla propria vitalità sono condotti a espandersi arealmente (panetteria al posto di forno), da quelli che rimangono nella propria area.
Desueti = per obsolescenza del referente o desueti perché si è imposto un altro geosinonimo.
Abruzzo: Area intermedia, cerniera.
Geoomonimia: I geoomonimi sono parole simili nella forma ma con significati diversi in diverse aree geografiche. Possono essere divisi in due serie: 1) quelli in cui la differenza semantica è originaria 2) quelli in cui l'origine è la stessa ma diversa è l'evoluzione semantica.
Aree linguistiche e aree culturali: Convergenza tra fenomeni strettamente linguistici e fenomeni più latamente culturali ( diverse manifestazioni linguistiche della cultura popolare e duplicità semiologia dei gesti socialmente istituzionalizzati e a scopi comunicativi).
Le aree di espansione della varietà dell'italiano regionale oggi esistenti non sono solo aree linguistiche ma anche culturali.
VARIETA' DIASTRATICHE.
Dipende dalla stratificazione socio economica e dalla collocazione culturale dei parlanti.
Ceti elevati: standard
Ceti bassi: italiano popolare; morfologia semplificato, lessico povero e sovraesteso, frequenti interferenze con la lingua madre; produzione frequente di anacoluti( mancanza di nessi sintattici).
Tratti morfologici ricorrenti nell'italiano popolare: il sistema delle desinenze che distinguono singolare plurale maschile femminile è semplificato e ridotto: il caporalo.
le forme verbali irregolari vengono regolarizzate: venghino.
Le proposizioni sono poche e sovraestese.
Molte congiunzioni e pronomi relativi più complessi vengono sostituiti da un CHE polivalente: Es. un biglietto che c'era scritto.
Caratteristiche lessicali:
semplificazione di parole difficili: autobilancia per autobulanza, pepsicola per psicologa.
Uso di parole dal significato generale in luogo di termini specifici: sectiune per documenti.
Questi tratti sono insieme regionali e popolari; l'italiano popolare ha nache realizzazioni scritte: scritture dei semicolti (lettere private, memorie autobiografiche di contadini). Con la ssa delle classi sociali l'italiano si generalizza.
Un'altra variabile sociologica è l'età: i giovani usano le forme metropolitane, mentre gli anziani prediligono quelle arcaiche.
VARIETA' DIAFASICHE.
La situazione.
Le varietà più importanti sono i registri sono i sottocodici.
Registri: ogni parlante selezione la varietà di italiano più adeguato al grado di formalità della situazione e ai suoi rapporti con l'interlocutore ( es. pronome di cortesia Lei, gerarchizzazione).
Le varietà sitazione ->registri -> formale, informale:
aulico
pomposo
ricercato
colto
medio
colloquiale
popolare
familiare
intimo
registri bassi: lessicale( varianti basse, parole generiche, lessico ridotto, parole abbreviate, parole tabù), organizzazione testuale ( gestualità, tono della voce, sottinteso, raro uso di argomentazioni compelesse).
Sottocodici: lingua settoriale specialistica consistente in una nomenclatura con morfologia rigorosa e sistematica (esempio suffissi specifici).
La sintassi è semplice con preferenza di costruzioni paratattiche ( 166).
VARIETA' DIAMESICHE.
Il mezzo impiegato nella trasmissione del messaggio ( scritto - parlato).
Diversità del parlato:
interruzioni, riprese, cambiamenti di costruzione, correzioni,
intercalari (porc)
spostamenti di pezzi di frase a sinistra e a destra: per mettere in rilievo il complemento oggetto lo si sposta a sinistra all'ordine canonico che è invece seguito nella scrittura: ce n'hai messo, di zucchero!
Frequenti anacoluti (perché io Napoli la mia città mi piace tantissimissimissimo).
Interazioni: scalette, italiano trasmesso.
CONTINUUM DI VARIETA'.
Il repertorio linguistico italiano ha una struttura simile al continuum (italiano standard- dialetto, scritto- orale, formale- varietà).
VARIETA' DIALETTALI.
Si classificano in base a 4 criteri: 1) famiglia linguistica di appartenenza ( galloitalici, toscano etc); 2) tipologia delle comunità dei parlanti (urbani rurali); 3) grado di conservazione dei particolarismi locali; 4) maggiore o minore distanza dall'italiano standard.
La grammatica di ogni dialetto prevede un certo grado di variabilità sugli assi diatopico, diacronico, diastratico, diafasico. La variabilità di maggiore ampiezza è costituita dall'escursione tra le varianti arcaiche e quelle italianizzate. Tutti gli eletti sono sottoposti ad una duplice spinta verso la standardizzazione. Ogni comunità italiana:
subisce la pressione della lingua italiana (mass media, scuola): processo di italianizzazione del dialetto;
subisce la pressione della parlata dialettale del centro maggiore intorno al quale gravita.
KOINE' DIALETTALI.
Si verifica quando le varietà locali si orientano sul dialetto del capoluogo: eliminazione delle forme avvertite troppo locali o rozze; varietà dialettali condivise da un territorio ampio ( es. Veneto dove dal 15esino secolo il veneziano si è imposto come varietà di prestigio in tutta la regione; assente in Emilia Romagna e meridione)
FRA ITALIANO REGIONALE E PARLATA LOCALE.
La parte bassa del continuum italiano- dialetto è costituita da tre varietà:
-italiano regionale
-dialetto di koinè
-parlata locale (rustica).
I DIALETTI SI ITALIANIZZANO.
Diglossia: rapporto lingua- dialetto nell'italia unita; in ogni comunità coesistono due varietà linguistiche:
alta = lingua nazionale (formale).
bassa = dialetto quotidiano.
Diglossia senza bilinguismo: tutti conoscono il dialetto ma pochi dominano l'italiano.
Bilinguismo con diglossia: secondo '900, italiano diffuso, ampia competenza di entrambi i codici, senza distinzione funzionale.
In situazioni di diglossia il contatto tra dialetto e lingua nazionale era scarso; la dinamica interna di un dialetto dipendeva dai rapporti con altri sistemi dialettali: italianismo e italianizzazione si diffondevano attraverso l'affermazione della parlata egemone. Le innovazioni più frequenti erano:
prestiti lessicali: indicavano nozioni nuove estranee alla tradizione ( tecnicismi lessicali ).
incroci, tra una parola indigena e l'innovazione italiana.
calchi di un sistema linguistico su un altro.
In situazioni di bilinguismo il contatto tra dialetto e lingua aumenta, non passa più attraverso i centri leader delle aree linguistiche ma è un contatto diretto, diventano rari i calchi e gli incroci, mentre il lessico è interessato da due fenomeni:
abbandono della terminologia locale
incremento dei prestiti lessicali, più o meno adattati alla fonetica locale
ITALIANIZZAZIONE DEL LESSICO.
Termini generici sostituiscono termini specifici locali
entrano nel lessico dialettale termini che indicano oggetti e concetti nuovi
entrano nel lessico dialettale sinonimi italiani di parole dialettal: i due sinonimi coesistono poi si verifica una delle seguenti situazioni. a) una delle due varianti (di norma quella italiana si afferma ricoprendo sia il significato che le regole d'uso della parola abbandonata. b) le due varianti coesistono con specializzzazioni lessicali diverse: solitamente è la variante dialettale che si specializza ( milanese, per pavimento due termini: sol- dialettale e paviment- italianismo, nell'affermazione SoL è diventato "pavimento sporco".
ITALIANIZZAZIONE DELLA FONOLOGIA E DELLA MORFOSINTASSI.
L'accettazione di prestiti dal sistema linguistico italiano pone il problema dell'adattamento alla fonetica del sistema ospitante. Le unità fonematiche estranee all'italiano comune sono state già eliminate, mentre i suoni tipicamente locali vengono sostituiti da quelli foneticamente più vicini all'italiano.
Con l'ingresso di forme lessicali nuove si aprono le prime breccie nelle regole morfisintattiche che devono ristrutturarsi in modo vicini alla lingua nazionale.
LA CONVERSAZIONE PLURILINGUE.
competenza linguistica:conoscenze relative alla lingua possedute dal parlante.
competenza comunicativa: la capacità del parlante di
a- utilizzare in modo appropriato la sua comp. linguistica
b- utilizzare in modo appropriato i canali non linguistici a sua disposizoone: gesti , sguardo..
vi sono vari GRADI DI BILINGUISMO( possesso attivo di un codice, passivo dell'altro etcetc..gli estremi sono un monolingue o un bilingue pieno)
ALTERNANZA DI CODICI:
indica il cambio di lingua o varietà in funzione di fattori extralinguistici.
Domini: insiemi coerenti di situazioni(famiglia, posto di lavoro..)
L'ALTERNANZA DI CODICI è LEGATA AL CAMBIO DI DOMINIe a fattori di situazione come l'argomento o l'interlocutore.
è particolarmente frequente all'interno di comunità emigrate.
CAMBIO DI CODICE:quando la conversazione si apre con la scelta di una lingua-base, ma poi, nel corso dello stesso scambio il parlane bilingue passa dall'italiano al dialetto, e viceversa, anche ripetutamente.
MODALITA' DEL CAMBIO CODICE.
la modalità più importanti sono tre:
A) CODE-SWITCHING ( commutazione di codice):passaggio da un sistema linguistico all'altro in concomitanza con un cambiamento nella situazione comunicativa(intenzioni,argomento). E' INTERFRASALE(avviene quasi sempre tra una frase e l'altra).
In generale il cambio di codice fra lingue ha queste funzioni fondamentali:
rimediare ad una competenza sbilanciata
segnalare il cambio di interlocutore( intento criptolalico)
segnare il disaccordo con l'interlocutore
segnare il cambio di tema
segnalare il tipo di discorso(formale,discussione)
Nel rep. italiano il cambio codice ha solitamente una funzione; le più diffuse sono:
- autocorrezione
- inizio e ine di una storia
- commento
- valutazione
- saluti
- espressioni di cortesia
- allocutivi
- intercalari e riempitivi
- citazioni
- enfasi
B) CODE-MIXING ( enunciazione mistilingue): è la combinazione nella stessa frase di elementi di diverse varietà che danno luogo a segmenti mistilingue; solitamente non è condizionato da cambiamenti nella situazione; avviene in qualsiasi punto della catena:È INTRAFRASALE.
Non è motivato dalla competenza zoppa di una lingua; il suo impiego è facilitato dal fatto che le strutture della lignua e di molti dialetti sono assai simili: il parlante usa la stessa sintassi attraversando morfologia e lessico di due codici.
C)PRESTITO: il parlante prende una parola dall'altro codice e la inserisce nel suo discorso . Solitamente viene adattata fonologicamente e morfologicamente alla lingua adottata. Si ricorre al prestito quando non è disponibile un termine altrettanto preciso perché manca nel sistema linguistico o perché il parlante non lo conosce. I prestiti dialettali spesso indicano concetti che non hanno un esatto equivalente nell'italiano; in questo caso vengono riportati nella veste fonetica dialettale.
LA COMUNICAZIONE MULTIMODALE.
Il gesto nel parlato: Per comunicare si attua una cooperazione di più canali: gesti, abbigliamento, prossemica.
Codice gestuale: rispetto a quello verbale può:
integrare le informazioni
commentare o suggerire la chiave interpretativa (es. smorfia)
rinforzare il significato delle parole
sostituire l'enunciato (sostituzione parole tabù, difficoltà d'espressione divieto di parola).
VARI TIPI DI GESTI.
Gesti simbolici socialmente codificati: hanno lo stesso significato presso tutti i parlanti della comunità (vedi sopra).
Gesti non socialmente codificati: legati al parlante o ad una situazione specifica.
Classificazione dei gesti
gesti simbolici: significato preciso socialmente condiviso. Si dividono in referenziali (oggetti o azioni: mani incrociate per prigione), e moralizzatori (traducono una o più frasi: mano a borsa per ma che cazzo dici)
gesti mimetici: descrivono forma e o dimensione di un referente, oppure riproducono un azione di cui si parla ( curve sinuose nell'aria per bella donna)
gesti deittici o estensivi: gesti con i quali si indica un oggetto o una persona o la sua collocazione nello spazio (saltello dell'indice per indicare dopo o domani).
gesti atonici: movimenti di un dito di una mano o di un avambraccio, che si muovono a scatti come se manovrassero un bastone e mettono in rilievo i punti salienti del discorso dando le chiavi di lettura.
Batonici e deittici non hanno significato proprio mentre simbolico e mimetico si.
LA VARIAZIONE DEI GESTI NEL TEMPO, NELLO SPAZIO, NELLA SOCIETA'.
Variazione sociale, legata al genere all'età al ruolo sociale dei parlanti.
Variazione storica: dall'800 a oggi il numero dei gesti simbolici impiegati si è ridotto perché si è cambiata la condizione di vita; dipende anche dalla moda (anni '80 i love you );
variazione geografica: il sistema dei gesti simbolici come il sistema linguistico è l'espressione della cultura del popolo (es. fuck/ vittoria).
I GESTI LA LINGUA E IL DIALETTO NELLA DEISSI SPAZIALE.
Nel dialetto per la deissi che ha per oggetto un punto all'interno dello spazio topografico dell'abitato si usano indicazioni di breve gittata, si usa spesso la gestualità (es per dare un indicazione stradale si possono indicare i punti di riferimento che segnano la strada da percorrere).
Deittico urbano (comprensibile da tutti) deittico rurale (limitato alla comunità).
Dialetto: più ricco di gesti.
Età: fattore trainante nell'uso dei gesti e nella scelta dei deittici.
Italiano-> gestualità scarsa->deissi con mezzi linguistici
dialetto ->gestualità abbondante -> deissi con mezzi extralinguistici.
IL DIALETTO ,L'ITALIANO E LE CARATTERISTICHE SOCIALI DEL PARLANTE.
Varietà degli usi dialettali in massima relazione alle variabili sociali.
L'ETA'.
I giovani tendono ad utilizzare le forme innovative, in una situazione di bilinguismo orientano la tendenza evolutiva del repertorio verso l'estensione dello standard; accettano un maggior numero di elementi provenienti dal codice egemone e dal mezzo di comunicazione più potente e favoriscono l'adattamento degli elementi dialettali alle caratteristiche della lingua.
IL GENERE.
L'appartenenza al genere maschile o femminile è una variabile molto importante.
Riscontrata una co-occorrenza fra comportamenti linguistici e appartenenza sessuale in una società a forte timentazione sociale: Differenza delle attività lavorative e sociali e dunque differenza in quanto a competenza lessicali, struttura e organizzazione del discorso.
In alcuni settori del lessico è maggiore la competenza della donna (in cucina, per chiara questo non vale), in altri sono superiori gli uomini (in tutto).
Donna: uso frequente di ripetizioni ed esemplificazioni, di frasi incomplete dovute ad un cambio di pianificazione a discorso già inoltrato.
Le teorie decostruzioniste degli anni '90 negano l'esistenza di una lingua delle donne.
Nei dialetti italiani c'è qualche traccia di un linguaggio delle donne inteso come fonemi linguistici specifici dei parlanti di sesso femminile (a Mistretta si usano elementi fonetici differenti ad indicare la sessualità del referente).
Per quanto riguarda la tendenza conservatrice o innovatrice delle donne dipende da diversi fattori sociali, culturali, etc: tendenzialmente la ura delle donne è portatrice della variante più standardizzata della lingua ( il bilinguismo madre = italiano, padre = dialetto.
STRATIFICAZIONE SOCIALE.
Società moderna = confini fra uno strato e l'altro labili; importante la divisione in gruppi sociali: insieme di persone che interagiscono abitualmente,caratterizzati da: individui con lo stesso stile di vita ( = ceto).
Importantissimo lo status sociale: posizione occupata rispetto agli altri nel sistema sociale; componenti fondamentali: istruzione, reddito, comportamento etc.
Tutti coloro che hanno un certo comportamento linguistico rivelano un certo status sociale.
LIVELLO DI ISTRUZIONE.
Influenza il comportamento linguistico. persona acculturata = prestazioni linguistiche su più registri, presenza delle varietà più alte.
Relazione tra livello di scolarità e livello socio- economico; indice di Havighurst: indice di status socio economico formato dal prodotto di livello di istruzione e livello professionale. si attribuisce a ogni livello di istruzione un punteggio convenzionale crescente, si fa lo stesso per l'occupazione lavorativa. Ogni individuo viene collocato sulle due scale e poi si calcola l'indice secondo la formula istruzione per due più livello professionale per tre.
LA SITUAZIONE.
Per richiamare almemoria - I processi di memorizzazione dall'acquisizione al richiamo - Studi comparati" class="text">la memoria i fattori principali della situazone -> acrostico del termine parlante.
P-> partecipanti
A-> atti
R-> risultati (obbiettivi , intenzioni)
L-> localizzazione (momento e luogo)
A-> agenti strumentali (canale e codice)
N-> norme di interazione e interpretazione
T-> tipi di atti linguistici: generi, tipi di testo
E-> espressione (tono e la localizzazione)
relazione simmetrica: stesso grado dei due parlanti
relazione asimmetrica: diverso grado ( padre lio,padrone-cameriere . )
le relazioni di ruolo basate su un rapporto formale danno luogo ad una situazione formale transazionale; le relazioni tra persone danno luogo ad un rapporto personale(scelte linguistiche tendenzialmente informali)
IL DOMINIO.
le situazioni sono raggruppabili e classificabili in Domini: insieme delle situazioni che hanno caratteristiche in comune
l'interlocutore è l'elemento caratterizzante del dominio; un altro elemento importante è l'argomento.
RETE SOCIALE: struttura sociale intermedia.
è costituita a un insieme di relazioni, che possono essere di diverso tipo, ed ogni tipo dà luogo a più reti; ogni persona può far parte di più reti diverse, di tipo uguale o diverso.
le reti possono assumere forme diverse ed essere più o meno fitte, ed intersecarsi.
rete chiusa:, poche persone legate da una serie di relazioni molto fitta.tipica delle piccole comunità.
rete aperta:molte persone con tanti interessi; tipica delle grandi metropoli.
una caratteristica della rete sociale è la densità:rapporto tra il numero delle relazioni effettive che esistono tra i nodi di una rete e il massimo numero di relazioni teoricamente possibili fra gli stessi nodi, e si esprime in percentuale.
una persona che in una rete densa occupa una posizione centrale perché ha molte relazioni,può influire sul comportamento della rete e può essere preso a modello.
cluster:una rete estremamente densa( una comunità, una banda giovanile)spesso un cluster ha un proprio linguaggio, prevalente negli individui più integrati.
IL DIALETTO E LA STRUTTURA DELLA SOCIETA'.
I pronomi allocutivi.
Scelta e uso linguistico = appartenenza a uno dei gruppi sociali della società.
Scelta dell'allocutivo dipende dal rapporto tra i parlanti e dal grado di formalità della situazione. Non c'è mai perfetta corrispondenza tra allocutivi italiani e dialettali e fra gli ambiti d'uso degli uni e degli altri (es. il vossia sibilano ha una funzione più ampia del lei standard.
Uso T e uso V: subordinazione sessuale, generazionale, grado di scolarità e prestigio professionale. Standard: T famiglia, V società.
Il sistema dei saluti: cambia da dialetto a dialetto: varia il tipo lessicale, la veste fonetica e soprattutto la struttura, gli ambiti d'uso e le funzioni. Differenze dovute a 4 fattori:
relazioni di ruolo fra interlocutori( amico-amico etc dipendono dala struttura delle gerarchie sociali nella comunità).
la funzione del saluto nella conversazione ( d'approccio, en-passant )
il momento della giornata
altri fattori della situazione e socio demografici (sesso età).
Anche la variazione del saluto nel tempo è legato alle variazioni della società. Nelle comunità dialettofone:
a) fino algi anni '50: economia di sussistenza. saluto con funzione sociale importante, di informazione- controllo.
b) anni '60 '70 il saluto perde la funzione di informazione-controllo ed esercita una funzione informativa convenzionale.
c) anni'80 saluto - riflesso condizionato di scarsa rilevanza personale e nessuna rilevanza sociale.
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