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Una lingua non è composta solo da parola ,ma anche dalla loro combinazione; solo alcune sono possibili.
Bisogna tenere presente che la grammaticalità è indipendente dal senso.
La sintassi si occupa delle frasi e delle altre combinazioni di parole, che possono essere più grandi (discorsi, testi) o più piccole (gruppi di parole, sintagmi).
Valenza: i verbi possono essere:
avalenti: non devono essere accomnati da nessun argomento (gruppo nominale ecc.); ad es. piove
monovalenti: un solo argomento; ad es. camminare, parlare, partire (intransitivi)
bivalenti: due argomenti; ad es. catturare, compiere, lanciare (transitivi)
trivalenti: tre argomenti: verbi di dire e dare.
Ci sono poi altri elementi detti circostanziali, che sono facoltativi e non obbligatori come gli argomenti, e che hanno mobilità di posizione.
Argomento o circostanziale può essere sia una sola parola (Gianni) che un gruppo di parole o sintagma; riconoscerli è intuitivo, anche se ci sono dei criteri:
movimento: le parole che fanno gruppo si spostano insieme; può cambiare il significato ma comunque resta una frase grammaticale (il poliziotto catturò il ladro all'alba, all'alba il ladro catturò il poliziotto)
enunciabilità in isolamento: in un contesto opportuno possono essere pronunciate da sole; (chi catturò il ladro? Il poliziotto)
coordinabilità: non tutti possono essere coordinati insieme, come le parole.
La coordinabilità dipende dal tipo di sintagmi; dalla testa del sintagma (elemento centrale intorno al quale costruiamo elementi simili) vediamo se il sintagma è preposizionale (SP, a mezzanotte), nominale (SN, il poliziotto), verbale (SV, legge il giornale), aggettivale (SA, molto buono).
Ci sono due rappresentazioni grafiche della struttura gerarchica delle frasi, i diagrammi ad albero e la scrittura fra parentesi.
I sintagmi sono i costituenti della frase e possono essere composti da altri sintagmi fino alle parole, costituenti ultimi della frase.
Che cos'è una frase? L'accordo non è affatto generale.
C'è chi dice che sia un gruppo di parole che esprime senso compiuto. Ma a) non tutti i gruppi di parole che chiamiamo frasi esprimono senso compiuto (le frasi relative, che aveva appena svaligiato) e b) non tutte le espressioni di senso compiuto sono gruppi di parole (Gianni! Corri!).
Una differenza essenziale è che le frasi sono composte da strutture predicative, soggetto e predicato in rapporto di dipendenza reciproca (non come la testa e i modificatori).
Abbiamo individuato tre tipi di frasi:
gruppi di parole con struttura predicative e senso compiuto
espressioni di senso compiuto senza struttura predicativa
strutture predicative senza senso compiuto.
Chiameremo frasi quelle di senso compiuto (1 e 2) e proposizioni quelle con struttura predicativa (1 e 3).
Esistono vari tipi di frase:
frase semplice: non contiene altre frasi
frase complessa (o periodo): contiene altre frasi che sono collegate per
a) coordinazione: sono tutte sullo stesso piano (Gianni picchia Mario e bacia Maria)
b) subordinazione: non sono sullo stesso piano ma una è la principale (o indipendente) e l'altra subordinata (o dipendente o secondaria).
Le frasi semplici si possono classificare in basi a vari punti di vista:
dipendenza: se sono dipendenti o indipendenti
modalità: ponno essere:
a) dichiarative; Gianni è partito
b) interrogative
I) interrogative sì-no: Gianni è partito?
II) Interrogative wh-: chi è partito? Quando è partito?
c) imperative: Gianni, parti!
d) esclamative: che bello che è partito Gianni!
polarità: se sono affermative o negative
segmentazione: se sono segmentate (dislocate a dx, sx ecc.) o non segmentate.
Ci sono molte definizioni di soggetto:
A livello semantico: il soggetto è la persona o la cosa che fa l'azione, o, nelle frasi passive, che la subisce: non si spiega Gianni ama Maria né Gianni ha subito un torto.
A livello comunicativo: il soggetto indica la persona o la cosa di cui parla il predicato: non si spiega A Pietro piacciono i fiori né In questa casa si fermò Garibaldi.
A livello sintattico: il soggetto è quell'argomento che ha obbligatoriamente la stessa persona e lo stesso numero del verbo.
Il predicato è il verbo più gli altri argomenti del sintagma nominale:
Livello sintattico |
Soggetto |
Predicato |
Livello semantico |
Agente/Esperiente |
Azione/Stato |
Livello comunicativo |
Tema |
Rema |
Le desinenze delle parti del discorso variabili esprimono le categorie flessionali (genere, numero, caso, tempo, persona e modo) che si oppongono alle categorie lessicali; ad es. bello e alta hanno la stessa categoria lessicale ma non flessionale per genere, bello e uomo hanno la stessa categoria flessionale per genere ma sono diversi per categoria lessicale.
Accordo: se due parole hanno le stesse categorie flessionali.
Reggenza: se una parola ha una data categoria flessionale perché influenzata da un'altra parola con un'altra categoria flessionale (nome/verbo).
Un sintagma è un insieme di parole, ad esempio "il poliziotto" o "a mezzanotte". Dobbiamo capire qual'è la testa del sintagma.
In "un poliziotto" la testa è poliziotto, perché il può essere variato con un, quel ecc. ed il senso è sempre un uomo in divisa. La testa è un nome quindi è un sintagma nominale. In "a mezzanotte" invece la testa è a perché se cambio mezzanotte con mezzogiorno indica sempre una fascia del giorno, cambia solo l'ora; è l'a che indica che si parla di tempo. È un sintagma preposizionale.
Da questi elementi si può fare un diagramma ad albero.
Prendiamo "Il vigile del comune catturò il ladro a mezzanotte"; "il vigile del comune" è il sintagma nominale e il resto quello verbale. A sua volta il sintagma nominale si divide in un altro nominale e uno preposizionale e a sua volta in un articolo, un nome, una preposizione e un altro nome.
Ecco lo schema:
F = frase
SN = sintagma nominale
SV = sintagma verbale
SP = sintagma preposizionale
A = articolo
N = nome
P = preposizione
V = verbo
Parliamo della frase; c'è difficolta a definirla. È solo l'insieme di soggetto e predicato? No, perché anche "Chi sei?" "Gianni" è una frase di senso compiuto.
Non è preciso nemmeno dire che la frase è l'insieme di parole che hanno senso compiuto perché anche la relativa è una frase ma non ha senso compiuto in sé.
Intuitivamente è un concetto facile da capire ma tentando di definirla ci si mette nei casini.
In conclusione; non tutti gli insiemi di parole con predicato e verbo sono frasi e non tutti gli insiemi di parole con senso compiuto sono frasi.
Ci sono due tipi di frase: semplici e complesse. La frase complessa è detta anche periodo ed è composta da più frasi. Esistono la coordinazione e la subordinazione, le dipendenti e le indipendenti
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