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APPUNTI DI PSICOLOGIA SOCIALE (LINGUISTICA) - TRIANGOLO SEMIOTICO

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APPUNTI DI PSICOLOGIA SOCIALE (LINGUISTICA).



Andrej Zuczkowski "Strutture dell'esperienza e strutture del linguaggio" Bologna - Ed. CLUEB 1995





METZGER-REALTA' FENOMENICA =ciò che esperiamo.

REALTA' TRANSFENOMENICA= quella bio-fisico-sociale.

All'interno della fenomenica c'è L'INCONTRATO=percepito fuori o dentro di noi e



IL RAPPRESENTATO=pensato, ricordato, immaginato.

CENTRAMENTO=concerne i rapporti reciproci tra il tutto e le sue parti, i ruoli e le funzioni che esse svolgono nel tutto.

Il linguaggio fa riferimento diretto alla realtà fenomenica. Parliamo come parliamo perchè esso ha una precisa organizzazione interna, un ordine, è un sistema di regole che, come ha mostrasto Chomsky con la sua grammattica generativo-trasformazionale, possono essere rappresentate in modo esplicito, formale e sintetico.

J.Austin (enunciato) . Per lui il linguaggio è un insieme di azioni che i parlanti compiono nei confronti degli ascoltatori. Parlare è fare atti linguistici tramite i quali tentiamo di agire sull'esperienza cognitiva e affettiva e sul comportamento altrui (performativo).

Petofi analizza il testo illustrando le connessioni strutturali tra linguaggio ed esperienza (aspetto costitutivo del mondo).

STRUTTURE SUPERFICIALI= frasi effettivamente prodotte.

STRUTTURE PROFONDE= modelli teorici di regolarità, semplicità e completezza.

PERLOCUTORIO (Austin)=aspetto dell'atto linguistico produttore di effetti sui sentimenti,pensieri, comportamenti dell'ascoltatore.

La Gestalt caratterizza la psicologia principalmente come scienza del dato fenomenico immediato, cioè del vissuto il quale è ciò che si manifesta alla coscienza qui e ora (presente esteso).

LA REALTA' FENOMENICA ha al suo interno LA PERCEZIONE che è di due tipi:

INCONTRATO = ciò che percepisco con i sensi e le emozioni qui e ora.

IL RAPPRESENTATO = ciò che è presente solo mentalmente (RICORDO).

Vedo come vedo perchè il mio sistema percettivo è regolato perchè io veda così.

GESTALT= il tutto è il più della somma delle sue parti.

Quando un elemento diventa parte di un tutto perde alcune proprietà che aveva in quanto elemento a se stante, come tutto separato, e ne assume di nuove.

Dipendenza reciproca tra il tutto e le parti. Il fondamento delle caratteristiche globali di un gestalt è nella sua struttura ossia nel sistema di relazioni tra le parti al suo interno (trasposizione).

La Gestalt è lo studio della struttura dell'esperienza dalla descrizione fenomenologica delle qualità globali dei fenomeni, cercandone poi la spiegazione sperimentalmente nelle loro condizioni strutturali le quali determinano le qualità globali dei fenomeni stessi.






TRIANGOLO SEMIOTICO


significato

parola





referente

Significante realtà fenomenica (esp.vissuta)




FORMULA LEWINIANA C=f (PA) Il comportamento (C) è una funzione (f) di (dipende da) come la persona (P) esperisce se stessa e il suo ambiente (A).

La mia conoscenza della sua esperienza visiva è mediata dal linguaggio, o meglio dalla mia percezione e interpretazione o esperienza del suo linguaggio in quanto io inferisco la sua esperienza visiva dalla mia esperienza del suo linguaggio.

ESPERIMENTO DELLE URE (C.H.W.) dare un nome ad una forma prima di mostrarla può in molti casi cambiare la maniera in cui essa sarà riprodotta.

DETERMINISMO LINGUISTICO= il linguaggio determina non quello che vediamo, ma quello che concettualizziamo nella nostra esperienza percettiva.

CENTRAMENTO NEL LINGUAGGIO (ragazza che descrive il suo ufficio) di Wertheimer.

Transizione da una somma di fatti priva di struttura alla struttura appropriata. Da una strutturazione superficiale ed errata, scentrata , distorta ad una adeguata ed adeguatamente centrata. Dal punto di vista atomistico al ragazza dice il vero ( com'è composto l'ufficio) ma da quello strutturale induce l'ascoltatore a credere il falso (che sia lei il capoufficio).

I processi cognitivi di centramento sono il risultato di un confrontro tra le informazioni linguistiche e le CONOSCENZE ENCICLOPEDICHE ( modelli di conoscenze del mondo) che funzionano da sistema di riferimento. I processi di centramento- ricentramento sono il risultato del confronto tra Gestalt semantiche (con informazioni e strutture linguistiche) e Gestalt enciclopediche da esse evocate (informazioni e strutture non linguistiche, modelli del mondo).

CHOMSKY: il linguaggio è un sistema di regole (Gramm.Gen.Trasf.). Una lingua è composta da FRASI, SINTAGMI, PAROLE, MORFEMI, FONEMI. La sua grammatica è formata da tre componenti o sistemi di regole: 1- sintattico, 2- semantico, 3-fonologico. Solo il primo è generativo-trasf., gli altri due sono solo interpretativi (assegnano significati e suoni alle strutture).

LE STRUTTURE PROFONDE, modelli di regolarità, semplicità e completezza frasali, sono sitemi di riferimento espliciti per l'analisi delle strutture superficiali nell'interpretazione di testi scritti o orali.

Per C. l'insieme delle frasi che compongono una lingua è infinito ma non lo sono i principi, le regole e le strutture che le determinano.

FRASI SEMPLICI/ FRASI COMPOSTE (coordinate e subordinate).

GRAMMATICA A STRUTTURA SINTAGMATICA ( Bloomfield).

SINTAGMA NOMINALE (lo sperimentatore / un triangolo )

SINTAGMA VERBALE ( vede un triangolo).

I costituenti immediati della frase sono i sintagmi e i costituenti immediati dei sintagmi sono le parole.

ART+N+V+ART+N (x *y+z) = regola che da come risultato un insieme di frasi aventi la stessa struttura.

Una grammatica che contiene regole esplicite e formali è detta GENERATIVA perchè con un insieme finito di variabili che stanno per un insieme finito di valori e con un insieme finito di regole è in grado di generare un numero infinito di frasi.

FRASI NUCLEARI = SEMPLICI (non composte) ATTIVE (non passive) AFFERMATIVE ( non negative) DICHIARATIVE (non interr. , imper.) COMPLETE.

Tutte le altre frasi sono frasi TRASFORMATE, derivate dalle frasi nucleari applicando un secondo sistema di regole dette regole trasformazionali.

E' una grammatica con due sistemi di regole. Quelle GENERATIVE che formano le frasi NUCLEARI, quelle TRASFORMAZIONALI che possono modificare le frasi nucleari nelle corrispondenti frasi non nucleari, rendendo conto della conoscenza intuitiva, che i parlanti nativi hanno della propria lingua.

F=SN + SV (frase nucleare)= lo sperimentatore vede il treiangolo. La struttura profonda di una frase trasformata è la struttura della corrispondente frase nucleare.


LINGUAGGIO COME AZIONE INTERPERSONALE : AUSTIN.

Parlare è anche fare degli atti linguistici ( domande, inviti, promesse) allo scopo di far fare a chi ascolta ciò che vogliamo, far provare determinati sentimenti; è un fare con cui tentiamo di agire sull'esperienza e sul comportamento degli altri.

ENUNCIATO CONSTATATIVO (Giovanni sta correndo)

ENUNCIATO PERFORMATIVO (io affermo che G. sta correndo). Esprimere l'enunciato è l'esecuzione di una azione: affermare.

Gli enunciati costatativi descrivono qualcosa che può essere VERO O FALSO.

Gli enunciati performativi compiono un'azione linguistica che fa il parlante, un fatto, quindi il criterio è di FELICE se è un atto valido, conforme alle convenzioni che lo regolano ( es. io scommetto che..- la scommessa deve avere un accettante-) oppure INFELICE (atto preteso o puramente verbale).

Il performativo è un dire che equivale a un fare, è sia azione che enunciato, pertanto le azioni in cui consistono i performativi sono AZIONI LINGUISTICHE. Ogni enunciato performativo dovrebbe ricondursi alla seguente formula : UN VERBO ALLA PRIMA PERSONA SING. DEL PRESENTE INDICATIVO ATTIVO ( tu sei autorizzato a . o io ti autorizzo = enunciato performativo esplicito e implicito).

GLI ATTI LINGUISTICI (teoria finale) dire qualcosa equivale sempre a fare qualcosa e a compiere almeno 3 atti:

1. ATTO LOCUTORIO ( locuzione ) = l'atto di dire qualcosa

2. ATTO ILLOCUTORIO (illocuzione )=l'atto che il parlante esegue nel dire.

3. ATTO PERLOCUTORIO (perlocuzione)= l'atto compiuto per mezzo del dire.

Gli atti locutori e illocutori e perlocutori sono 3 atti parziali all'interno di un unico atto linguistico globale, tre aspetti di un enunciato (significato-forza- effetto).

Ci sono atti illocutori e perlocutori non linguistici (es.lanciare un pomodoro-brandire un bastone.)

PRIMA TESI DI AUSTIN:

quando parliamo facciamo qualcosa di VERO-FALSO (enunciati constatativi) o di FELICE-INFELICE (enunciati performativi) ma non entrambe le cose: il dire esclude il fare e viceversa.

1. dire è vero/falso

2. fare è felice/infelice

3. dire è diverso da fare.


SECONDA TESI DI AUSTIN:

anche dire qualcosa di vero/falso è fare, anche l'affermazione è iun'azione linguistica; dire è = a fare. La primaria distinzione tra due classi, performativi e constatativi, diventa una distinzione all'interno di una stessa classe di ATTI ILLOCUTORI, l'unica funzione che Austin riconosce al linguaggio.

IL DOPO-AUSTIN: Searle .

L'atto illocutorio ha finito per essere considerato sinonimo di atto linguistico per eccellenza F(p)=forza illocutoria + proposizione.

Un atto linguistico è composto necessariamente da un atto illocutorio e da un atto proposizionale. Uno stesso atto illocutorio, es. affermazione, può contenere differenti contenuti proposizionali (es. 1. Paolo fuma. 2. Paolo fuma? 3. Paolo, fuma! ) Affermazione, domanda e ordine sono 3 atti illocutori diversi, ma il contenuto proposizionale è identico: Paolo che fuma.








FRASE




forza illocutoria proposizione





io parlante affermo   lo sperimentatore

a te (ascoltatore) che   vede un triangolo





LA CAUSUALITA' AFFETTIVA

Il perlocutorio riguarda gli effetti prodotti nell'ascoltatore (A) dal parlante (P) mediante le parole. Il centramento della Gestalt comunicativa formata da P , le sue parole e A è posto su P e su ciò che lui dice.

CAUSUALITA' AFFETTIVA= qualcuno o qualcosa causa un determinato sentimento, emozione in qualcun altro ( teoria dell'attribuzione di Heider).

P esegue un atto perlocutorio quando gli effetti prodotti in A (compiendo un atto locutorio e illocutorio) sono intenzionali (corrispondono alle intenzioni di P).

Secondo Austin : Il locutorio, l'illocutorio e il perlocutorio sono 3 atti parziali all'interno di un unico atto linguistico globale.

Per compiere un atto illocutorio è sufficiente parlare, per quello perlocutorio è necessario, ma non sufficiente, parlare: il compimento coincide con la riuscita dell'atto, la quale dipende anche da come reagisce A (spostamento del centramento su A).

Per Austin gli effetti in A sono causati da P; per Metzger essi sono il risultato del rapporto tra oggetto percepito e soggetto percepiente, cioè tra alcune qualità globali del primo e alcune del secondo ( A e P) sulla relazione tra i due. (es. foro di proiettile - materiale del bersaglio)

Parliamo come parliamo perchè esiste la 'casualità affettiva': sono gli altri a farci sentire in un certo modo e altrettanto facciamo noi agli altri sul piano della realtà transfenomenica (Realismo ingenuo).

Pensiamo così perchè parliamo così (Whorf) perchè la nostra lingua ci fornisce una particolare struttura semantica veicolata dalle espressioni perlocutorie (realtà fenomenica rappresentata).

PETOFI (1960) L'unità di analisi del linguaggio è IL TESTO o il discorso (non ho la macchina; essa è verde). Un testo (una Gestalt) è qualcosa di più della semplice somma delle frasi (parti) che lo compongono. Per Petofi il testo è una sequenza di elementi verbali funzionante come un tutto unico qualificato come testo in base a certi criteri (per lo più extralinguistici).

Il criterio extralinguistico è dato dai 'CON-TESTI'.

CONTESTO:

1- Contesto extralinguistico di una lingua (ambiente in cui si usa)

2- Contesto comunicativo extraling. in cui viene prodotto un testo (uno studio di psicoterapia, un mercato).

3 - Contesto linguistico all'interno del quale si trova un testo (altri dialoghi inerenti al testo e con altre persone presenti ) detto anche CO-TESTO.

Il significato (semantico) è l'insieme di 'intensione' (o senso) ed 'estensione' (o correlato extralinguistico).

AL COTESTO corrispondono gli aspetti linguistici interni al testo e principalmente grammaticali.

AL CONTESTO gli aspetti esterni al testo (extralinguistici) e principalmente semantico, estensionali e pragmatici.

LA TEORIA DELLA STRUTTURA DEL TESTO E DELLA STRUTTURA DEL MONDO: Studia sia la struttura semantico-intensionale del testo (senso) che quella semantico intensionale del mondo extralinguistico a cui il testo si riferisce (CORRELATO).

TESTO ATOMICO:

Preposizione Performativa (pp)= Quì e ora io affermo a te che

Prep.costitut. del mondo (pcm)= Quì e ora io vedo (penso, credo) che

Preposizione descrittiva (pd)= Mara sta mangiando un gelato

Qualunque enunciato composto da una frase è riconducibile a una struttura profonda formata da 3 proposizioni gerarchicamente ordinate:

1) PERFORMATIVA - 2) COSTITUTIVA DEL MONDO -3) DESCRITTIVA.

pp --> predicato (=verbo performativo) +3 argomenti (afferma-nega-promette).

pcm --> predicato (=verbo cost. del mondo) +2 argomenti (qualcuno (esperisce) qualcosa).

pd --> predicato + n. argomenti.

I verbi performativi e costitutivi del mondo sono sempre usati in senso proprio = ALLA PRIMA PERS. SING. DEL PRESENTE ATTIVO.

La PCDM è il significato del verbo che indica unn particolare 'mondo cognitivo' del parlante; quello in cui si trova lo stato di cose comunicate dalla Proposizione Descrittiva (pd). Egli comunica qualcosa di uno dei suoi mondi cognitivi (percettivo - visivo- uditivo - dei ricordi).






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