psicologia |
Diversi individui = gruppo
Non sono un qualsiasi insieme di persone, ma devono esserci condizioni, le quali sono tre:
il contatto diretto
la coscienza di gruppo
organizzazione
Queste condizioni nella pratica si possono verificare solo se il numero di coloro che fanno parte del gruppo non è troppo elevato.
La diade non è considerata un gruppo, poiché vi è un rapporto diretto, il quale è univoco. Se viene a mancare uno solo dei componenti del gruppo, quest ultimo "se". La proprietà del gruppo è quella di esistere con almeno tre persone (almeno fino a 10; 20 sarebbero troppe).
Con più persone vi sono sottogruppi.
Idea dell'8, non c'è un motivo teorico, la maggior parte delle ricerche sono state condotte con questo numero di persone.
Il contatto sociale deve essere diretto.
Le categorie sono insieme di persone che condividono un ruolo e interessi.
L' aggregato è un insieme di persone del tutto casuale (es. la folla).
Nello studio dei gruppi c'è stata un' evoluzione.
Si possono distinguere 4 fasi:
prima della seconda Guerra Mondiale, Sherif (inserto 372, mette in luci i fattori di coesione all'interno di un gruppo, Sherif indaga sulla coesione ma in realtà ha toccato anche altri problemi come la cooperazione, i conflitti..è un classico lavoro della psicologia sociale) è colui che per primo ha studiato i gruppi, con un'ottica centrata sui gruppi di lavoro.
Due autori lewin e bales. Lewin è un esponente della Gestalt, che usava il concetto di struttura, il quale è stato ripreso dall'autore ed applicato allo studio dei gruppi. All' interno di un gruppo agiscono delle forze che sono oggettivi, indipendenti dagli individui. L'idea di fondo di Lewin è che il gruppo costituisca un' unità che determina e modella il comportamento degli individui che si trovano a suo interno. Assumono comportamenti che non solo solo i loro individuali, è come un campo di forze che è in grado di agire sul singolo individuo. Bales, invece, ha individuato le 12 categorie di azione ed ha conferito un modello per osservare e classificare i comportamenti all'interno di un gruppo. Ha indicato 12 possibili comportamenti, raggruppando all'interno di queste categorie i possibili comportamenti che si verificherebbero all'interno del gruppo. Tre tipi di reazioni positive e tre negative e sei tipi neutri all'interno delle quali ha differenziato 2 cose: i tentativi di soluzione (dando un contributo positivo al funzionamento del gruppo) o le richieste (le quali lo richiedono e quindi sono passive). Sono state utilizzate anche per altri scopi ( per misurare la leadership).
A partire dagli anni '60 vi è un periodo di crisi nel senso che i gruppi perdevano la loro importanza nella comprensione del comportamento degli individui. Si pensa che le persone siano più influenzate dai rapporti diretti con grande partecipazione emotiva oppure dalla società.
I gruppi sottosocietà: la critica fondamentale raccolta sullo studio dei gruppi ( cioè che questi ultimi fanno parte della società) è stata ripresa poiché non si possono isolare dal contesto sociale. Bisogna vedere da cosa è condizionato il comportamento delle persone nei singoli casi. Gruppi con un vissuto sociale fa scaturire comportamenti significativi diversi dal contesto della società
I metodi sono due
1. osservazione
2. sperimentazione sul campo
I GRUPPI ESPERENZIALI
Tabella relativa ai metodi che si usano per analizzare i gruppi, distingue le diverse osservazioni sul campo.
Studioso di riferimento |
Orientamento di fondo |
Finalità e modalità operative |
Lewin |
Ricerca-azione T-Group (training group=gruppi di addestramento) CONDUTTORE dinamiche di gruppo |
Servono a indagare le dinamiche che si stabiliscono all'interno di un gruppo: permettono di acquisire competenze sui problemi relazionali all'interno del gruppo |
Rogers |
Orientamento umanistico-esistenziale Gruppi d'incontro AGEVOLATORE Comprensione e sviluppo del sé |
Cercano di favorire la crescita personale il senso di sicurezza e l'equilibrio socio-emotivo dei partecipanti |
psicoanalitico |
Presa di coscienza delle dinamiche inconsce AIUTO Aiuta i partecipanti a comprendere i vissuti inconsci |
Servono a portare alla luce i vissuti profondi dei partecipanti e le loro dinamiche conflittuali |
Perls |
Consapevolezza sensoriale e corporea POSIZIONE NEUTRALE Non interviene direttamente ma rimuove gli ostacoli che impediscono una percezione eccessivamente razionale dei propri vissuti |
Cercano di migliorare le capacità di percezione autentica dei propri vissuti eliminando per quanto possibile la mediazione del linguaggio |
Liberman |
Ricerca sull'efficacia dei gruppi esperenziali |
Non si tratta di un indirizzo a se ma di una indagine che ha cercato di riflettere sui meccanismi stessi dei gruppi esperenziali: la ricerca ha messo in luce che i partecipanti ai gruppi esperenziali talvolta sviluppavano ansia, litigiosità, irascibilità e quindi paradossalmente finivano col maturare una maggiore difficoltà nei rapporti con gli altri |
La coesione è la tendenza del gruppo a conservarsi mantenendo intatta la sua struttura e la sua composizione.
Gli studiosi indivudano 3 parametri per misurare il grado di coesione:
rapporti tra i membri del gruppo
senso di appartenenza
grado di attaccamento al gruppo
gli studiosi si pongono il problema di misurare il grado di coesione: alcuni ricercatori si sono concentrati sul ruolo del leader altri invece sul senso di attaccamento al gruppo.
Oggi si cerca di misurare insieme queste variabili e quindi prevalgono metodi che vengono chiamati polidimensionali.
Un altro filone di ricerche si è concentrato sul valore della coesione stessa chiedendosi se la coesione può essere considerata sempre e comunque un fattore positivo. Anche rispetto a questo discorso si ha un evoluzione storica (vedi evoluzione degli studi sui gruppi in 4 fasi):
la coesione è sempre positiva in quanto aumenta al grado di poduttività del gruppo ma anche il benessere dei suoi membri
riprendendo questo discorso gli psicologi hanno cercato di distinguere tra competizione e cooperazione e di misurare la diversa efficacia di questi due approcci
si è preferito puntare sullo sviluppo di metodi di cooperazione
si è ritornati a valutare positivamente anche la competizione in quanto riesce a sviluppare di più la motivazione individuale. Le ricerche attuali cercano di bilanciare quindi i due approcci della competizione e della cooperazione.
Si è poi cercato di misurare i vantaggi e gli svantaggi presenti nella coesione e si sono evidenziati almeno 4 fattori negativi della coesione che portano a isolare i membri del gruppo rispetto ad un contesto più vasto e quindi a diminuire il loro rendimento all'interno della società.
Beata improduttività |
Il fatto di star bene insieme determina un basso rendimento del gruppo |
Group think |
Il forte consenso all'interno del gruppo crea l'illusione che l'orientamento del gruppo rappresenti in modo oggettivo i dati reali. |
estraniazione |
Tendenza a isolarsi all'interno del proprio gruppo da parte del gruppo stesso. |
emarginazione |
Tendenza della società o di altri gruppi ad emarginare un gruppo fortemente coeso. |
FATTORI DI COESIONE
GRANDEZZA |
Più il gruppo è grande meno le condizioni sono favorevoli; più il gruppo è piccolo più è possibile che i conflitti e dissensi vengano affrontati e risolti all'interno del gruppo stesso |
STRUTTURA SOCIO-AFFETTIVA |
Questa struttura è stata indagata soprattutto da MORENO che ha realizzato un metodo, chiamato metodo sociometrico, in grado di rilevare in base a semplici domande le relazioni prevalenti all'interno di un gruppo. Il vantaggio di questo metodo è di evidenziare a livello grafico-visivo queste relazioni in modo che risultino di facile lettura. |
STRUTTURA DI RICOMPENSA |
È il complesso dei condizionamenti, di vincoli e divieti che permettono l'accesso dei membri di un gruppo alle esperienze positive o negative del gruppo stesso. Si può distinguere in: interdipendenza positiva e negativa. Negativa ha come effetto di indebolire la coesione all'interno del gruppo mentre quella positiva la rafforza. |
SFIDE ESTERNE |
In genere si può sostenere che quando il gruppo si trova di fronte a difficoltà problemi avversari esterni (gruppi diversi) si rafforza la coesione se si stabilisce un atteggiamento di effettiva cooperazione |
SENSO DEL NOI |
È in relazione al fatto che il gruppo abbia una visione unitaria di se stesso e della vita che si svolge al suo interno. Si posso distinguere due elementi che sono:
il libro propone una tabella ( 375) in cui distingue due possibilità e chiama:
in cui vengono specificati i fattori che contribuiscono allo sviluppo del pensiero costruttivo e della mentalità che porta al successo e questi fattori vengono messi in relazione con le tendenze contrarie. |
I più importanti sono il secondo e il quinto. Perché il secondo è alla base del metodo di Moreno. Tipologie di rapporti nei gruppi (vedi disegno), nei sociogrammi si fanno domande, tipo:
con chi vorresti essere in banco
con chi vorresti studiare
..altre..
Queste servono per stabilire i rapporti all'interno del gruppo e i legami che si possono formare tra i membri del gruppo.
(es. Quando A vuole stare con B e B vuole stare con A = rapporto biunivoco)
Costruzione del sociogramma
La persona che ha più legami(è stato scelto da più persone) viene messo al centro, le altre vengono disposte a seconda delle scelte degli altri, quelli alle estremità avranno avuto meno scelte, andando sempre di più verso l'esterno avremo gli emarginati. Avremo quindi una rappresentazione concentrica. Rileviamo quindi visivamente i rapporti con le persone.
Un altro modo per leggere questo sociogramma. ( 385)
relazioni a rete = ci sono state molte scelte all'interno del gruppo, quindi numerose relazioni.
Relazioni a ruota = tutte le scelte convergono su una persona, che sarà anche il leader del gruppo, quindi una persona di riferimento. Ci potrebbero anche essere due persone, si tratta comunque di struttura a ruota.
Il senso del noi vuol dire avere una visione unitaria, quindi avere idee, pensieri simili.
Per successi si intende l'attitudine del gruppo a raggiungere risultati positivi e anche ad incrementarli. Mentre il pensiero costruttivo si riferisce alla capacità di reagire del gruppo, quindi in circostande particolari (= difficoltà, cambiamenti) il gruppo reagisce positivamente.
Parametri della tabella 375:
Orientamento
Attribuzione
Armonia
Collaborazione
produzione
Questi parametri cambiano a seconda del circolo che si prende in considerazione.
Leader= membro del gruppo a cui però si riconosce una posizione, uno status più elevato degli altri.
Questo significa che il leader generalmente può svolgere un ruolo di guida, di pressione, di condizionamento nei confronti degli altri membri del gruppo.
Da questo concetto deriva quello di leadership
LEADERSHIP= avere il controllo su un gruppo e più in generale avere una influenza su questo gruppo. Questo tipo di influenza sostanzialmente può essere FORMALE o INFORMALE.
FORMALE= esiste una struttura di tipo istituzionale che garantisce questo ruolo
INFORMALE= ci sono relazioni per cui una persona è riconosciuta come più importante senza che però questa posizione di prestigio sia formalmente riconosciuta.
STILE DELLA LEADERSHIP
Ricerche di Bales e di Lippit;
le ricerche di lippit sono state le prime. Egli distingue tra LEADER AUTORITARIO e DEMOCRATICO. Il primo è quello che impone le sue scelte, mentre il secondo si fonda sul consenso.
Bales distingue fra LEADER ORIENTATO AL COMPITO e ORIENTATO ALLA RELAZIONE.
Il primo si concentra sul compito, sulla finalità su cui lavora il gruppo; il secondo invece insiste ed è attento alle dinamiche che si realizzano all'interno del gruppo.
Si potrebbe dire che questa distinzione è abbastanza simile, quindi i caratteri del leader autoritario sono vicini a quelli del leader orientato al compito, proprio come le caratteristiche del leader democratico sono più vicine al leader orientato alla relazione.
[vedi . 378]
Lo stesso discorso si potrebbe fare del leader democratico e quello orientato alla relazione.
Esercizio: creare una tabella per far vedere le caratteristiche simili di questi due tipi di leader.
_ difficilmente all'interno di un gruppo una singola persona riesce a svolgere entrambi i compiti (collegamento con la famiglia: mamma orientata alle relazioni, papà al compito!)
_è probabile che essere un leader democratico, autoritario, orientato alla relazione e al compito sia conseguente alle caratteristiche della persone: non è possibile che una persona decida che tipo di leadership attuare, dipende dalle sue caratteristiche.
IDENTIFICAZIONE
Test:
Osservazione dei comportamenti=studi di Bales ( 377) questi osservano quelle che sono le relazioni e i modi di fare del leader.
Inchiesta sulle impressioni dei seguaci=tentativo di analizzare come i membri del gruppo giudicano il leader
Test scala del collaboratore meno preferito = perché il test procede in senso negativo cioè prima analizza quello che è il leader che ha creato più problemi nella gestione mettendosi dal punto di vista sia di chi è alle dipendenze sia di chi è alle dirigenze, poi procede individuando delle coppie di caratteristiche, si arriverà ad avere una serie di queste che possono essere lette in modo positivo o negativo.
si possono anche definire dei modelli a cui il leader si deve attenere. Nella storia sulla leadership si sono alternati differenti modelli:
Stile ideale = credere che ci sia un tipo di leadership che sia preferibile in assoluto rispetto agli altri stili. In generale questo approccio è stato abbandonato ma in realtà molte ricerche sono orientate in questo senso
Combinazione = ci sono sempre due tipologie di leader. Quindi questo modello ritiene che la cosa migliore sia quello di combinare queste caratteristiche. Se questa non è possibile in un solo individuo si può pensare ad un team che mantenga la leadership
Contingenza = (contrario di necessità) quindi questo modello rifiuta di individuare qualsiasi procedura astratta rispetto al leader e afferma che il miglior tipo dipende sempre dalla situazione che il leader deve affrontare e quindi non può essere indicata in assoluto. Questo stile elabora un concetto dell'ATTUABILITà DELLA LEADERSHIP lo fa con una serie di parametri a 382.
COME SI DIVENTA LEADER
Gli studi hanno avuto una sorta di evoluzione. In una prima fase si pensava che ci fossero delle caratteristiche innate che predisponevano una persona a esercitare questa funzione di comando, approccio molto seguito all'inizio, contiene un elemento di verità rispetto a quelli che vengono chiamati capi carismatici, ovvero quelli che hanno una forte personalità sulle altre persone, però questi non sono molto presenti, non tutte le persone che hanno una funzione di comando hanno tutte queste caratteristiche inoltre non è possibile delineare una serie di caratteristiche legate al capo carismatico.
L'orientamento attuale è quello secondo sui il vero requisito di un leader è la capacità di: cogliere il momento, saper leggere la situazione, sfruttare la situazione per accrescere la propria influenza. Alla base di questa impostazione c'è l'idea che il leader è la persona che riesce meglio ad interpretare la vita del gruppo.
Altri studiosi hanno cercato di stabilire due fasi successive sullo sviluppo della leadership:
FASE ESPLORATIVA il leader si attiene alle norme del gruppo, molto spesso è quello più scrupoloso
FASE DI RAFFORZAMENTO il leader ha ottenuto un certo potere rispetto agli altri, un potere di influenza e quindi deve fare in modo che questo venga riconosciuto formalmente anche dagli altri.
384. FATTORI CHE INFLUISCONO SULLA PRODUTTIVITA' DEI GRUPPI DI LAVORO.
Questi fattori sono 6.
composizione |
Gli studi hanno evidenziato che esistono delle differenze individuali relative a come le persone partecipano al vavoro all'interno di un gruppo, per cui si possono distinguere le persone in base a delle caratteristiche che sono: - livello di attività socievolezza sensibilità agli obiettivi del gruppo quindi ciascuna persona in base a queste caratteristiche è in grado in contribuire in modo positivo o meno all'attività del gruppo. All'interno del gruppo non è necessario che tutte le persone presentino queste caratteristiche in modo forte ad esempio se in un gruppo sono tutti iperattivi si potrebbero ostacolare a vicenda. Nel caso inverso se solo una persona lavora e gli altri la sfruttano. Bisogna comunque trovare una mediazione tra questi elementi. |
Struttura di comunicazione |
Sono quelle che abbiamo visto a 374 nel sociogramma. Ci sono due strutture a ruota o a rete. Quella a ruota è centralizzata quindi tutti dipendono dal leader mentre quella a rete è decentrata quindi i membri sono abbastanza autonomi rispetto al leader. |
Leadership |
Vedi leadership. Sottolineando la capacità del leader di adeguarsi alle condizioni contingenti in cui il gruppo si trova a lavorare |
Inerzia sociale |
Effetto ringelmann consiste nel fatto che più persone collaborano all'interno del gruppo meno ciascuna persona si impegna nel lavoro stesso. Effetto free-rider (cane sciolto) vuol dire che in un gruppo in cui si affermi questa inerzia si tendono spesso a rimandare le decisioni per cui può succedere che una persona che in realtà non interpreta affatto lo spirito del gruppo possa egualmente affermarsi proprio perché c'è un vuoto di interesse delle altre persone. |
Polarizzazione |
È un fenomeno che si può descrivere: quando un gruppo si trova a dover prendere delle decisioni difficili molto spesso non matura un effettivo senso di responsabilità e invece di cercare una mediazione tra le diverse posizioni finisce per prevalere la posizione più radicale e anche meno sentita dai membri del gruppo. |
Archiviazione prematura dei problemi |
La tendenza del gruppo che posto di fronte a una difficoltà preferisce non affrontarlo |
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