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I R I C E T T O R I S E N S O R I A L I
I ricettori sensoriali sono gli organi di senso (vista,udito, ecc.) in grado di percepire le stimolazioni del mondo esterno e di produrre, come risposta, delle sensazioni psichiche. Le stimolazioni però non sono solo fisiche, cioè prodotte dal mondo esterno (raggio di luce, onda sonora, ecc.), ma sono anche fisiologiche, cioè prodotte dall'interno del corpo (ad es. la sensazione di soffocamento deriva dai polmoni).
Sensibilità periferica e profonda
La sensibilità periferica può essere visiva, uditiva, olfattiva, gustativa e cutanea; quella profonda riguarda gli organi interni (muscoli, tendini, articolazioni, diaframma, ecc.).
La vista e l'udito sono i sensi più importanti. Il tatto completa e corregge la conoscenza degli oggetti. Il senso di posizione-equilibrio garantisce la posizione eretta e impedisce di cadere anche durante il movimento. Il gusto e l'odorato, benché non assolutamente necessari per vivere, ci difendono da certi pericoli e accrescono i piaceri della vita.
È di fondamentale importanza l'educazione e l'igiene dei sensi, poiché essi condizionano l'educazione e l'igiene della mente (ad es. un bambino che in classe vede poco bene e non è consapevole del suo difetto, seguirà le lezioni con scarso profitto, diventerà svogliato o irrequieto se non si interviene con prontezza).
La soglia sensoriale
Perché uno stimolo venga avvertito, deve avere un'intensità per lo meno uguale al limite minimo della nostra sensibilità. Molti stimoli si fermano aldilà del margine di campo della coscienza (vedi ad es. gli ultrasuoni, o addirittura il caso in cui uno stimolo per noi perfettamente captabile, ci resta fuori della soglia solo perché siamo sopra-pensiero).
L'estensione della soglia sensoriale varia non solo da soggetto a soggetto, ma anche all'interno di uno stesso individuo, poiché dipende dall'attenzione, dall'attitudine (ad es. un musicista è più sensibile al suono di un ragazzo in discoteca), dall'esercizio (l'abitudine rende il senso più ricettivo), dal tono affettivo (cioè dalla nostra partecipazione emotiva).
La soglia dunque è il limite in cui appare o se una sensazione: essa determina la quantità minima di eccitazione necessaria perché lo stimolo divenga cosciente. Ma a questa soglia 'assoluta' bisogna aggiungere quella 'differenziale' (ad es. se a un soggetto con gli occhi bendati poniamo sul palmo della mano un peso di 15 gr., aumentandolo di un gr. alla volta, solo verso i 20 gr. egli noterà la differenza). Questo fenomeno è causato dal fatto che, in condizioni normali, aumentando gradatamente l'intensità dello stimolo, l'intensità della sensazione aumenta con maggiore lentezza (legge di Weber).
Sensibilità visiva
Le sensazioni visive si distinguono in cromatiche (cioè di luminosità colorata) e acromatiche (cioè di luminosità bianca). Quanto più un colore si avvicina al bianco, tanto più ci appare luminoso (la gamma della chiarezza va dal bianco al nero). Un raggio solare (luce bianca) allo spettro contiene i seguenti colori: violetto, indaco, blu, verde, giallo, arancione e rosso.
La cromopsicologia ha dimostrato che esiste un potere psicologico dei colori: il rosso è dinamico, attivo, stimolante; il giallo è eccitante e stimola il lavoro mentale; l'arancione riunisce gli effetti di rosso e giallo ma in modo attenuato; blu-verde-violetto sono più distensivi e invitano alla contemplazione.
La pubblicità, la vetrinistica e la sectiunellonistica, che manovrano la miscela dei colori per richiamare l'attenzione dell'utente, evitano di mettere insieme colori complementari (ad es. verde + rosso, blu + giallo, giallo + indaco, ecc.), in quanto si otterrebbe una luce neutra che è fonte di disagio. Si tende sempre a preferire il fenomeno di contrasto, che si verifica allorché i due colori accostati non si mescolano ma appaiono simultaneamente.
Il contrasto cromatico sorge quando, ponendo vicini due colori, ci sembreranno diversi per il loro reciproco influsso (ad es. un disco di carta bianca su uno sfondo rosso ci appare verdastro, perché il rosso è complementare al verde).
Il contrasto acromatico consiste invece nelle differenze di chiarezza tra il bianco e il nero, e viceversa (ad es. un colore bianco sembrerà più chiaro su uno sfondo nero, più scuro su uno sfondo chiaro).
Infine il contrasto consecutivo, dovuto al fenomeno di permanenza delle immagini sulla retina (ad es. se fissiamo per un certo tempo uno sfondo rosso vivo e poi uno bianco, questo ci sembrerà verdastro). Si pensa che siano almeno 350.000 le variazioni di colore che l'occhio umano può distinguere.
Un altro fenomeno visivo da considerare è quello dell'adattamento (ad es. se passiamo dalla luce al buio occorrono non meno di 20 secondi per raggiungere l'adattamento completo; se invece dal buio alla luce ne occorrono circa 3).
Sensibilità uditiva
L'udito è in grado di distinguere sia i suoni, prodotti da onde sonore che si susseguono con una certa regolarità, sia i rumori, prodotti da vibrazioni irregolari che interferiscono variamente.
L'orecchio umano può avvertire suoni compresi tra 16 e 16.000 vibrazioni per secondo. L'intensità ci dice se il suono è forte o debole; il tono se è acuto o grave; il timbro è costituito dalla somma di intensità e tono.
Sensibilità olfattiva
È data dalla capacità della mucosa nasale di percepire a distanza le particelle che provengono da sostanze odorose. Le sensazioni olfattive si distinguono in: odori acuti (ad es. l'acido acetico), odori brucianti (ad es. l'ammoniaca), odori penetranti (ad es. acido cloridrico). Gli odori sgradevoli (fumo, gas, smog) producono riflessi respiratori gastrici e nervosi nocivi all'organismo.
Gli animali osmatici (ad es. il cane) riescono a distinguere anche gli odori individuali.
Sensibilità gustativa
Il gusto è un senso a contatto (cellule sensibili della lingua), dotato delle seguenti qualità sensibili: dolce, amaro, acido, salato.
Il gusto non è stabile ma varia con l'età: nel bambino è sensibile tutta la lingua, nell'adulto la sensibilità per l'uno o l'altro sapore si distribuisce in determinate zone (per il dolce è nella punta, per l'amaro alla base, per l'acido e il salato nelle zone laterali).
Tale sensibilità può essere unita a sensazioni termiche (ad es. freddo-caldo), visive (aumento della secrezione salivare alla vista del cibo), tattili (contatto e pressione) e olfattive (ad es. il raffreddore attenua il gusto).
Sensibilità cutanea
La pelle dispone di un senso tattile (contatto/pressione), termico (caldo/freddo) e dolorifico.
Gli organi specifici delle sensazioni tattili sono circa mezzo milione, sparsi non in modo uniforme su tutta la superficie della pelle (ad es. il palmo della mano è più sensibile del dorso).
I punti di caldo sono circa 30.000 (1 o 2 per cmq), i punti di freddo sono circa 300.000 (12 o 13 per cmq).
Anche qui vige il fenomeno dell'adattamento (ad es. passando da una temperatura di 12o a una 15o abbiamo una sensazione di caldo, ma se passiamo da 40o a 37o ne abbiamo una di freddo). Questo perché i nostri sensi ci danno delle indicazioni relative allo stato momentaneo dei nostri organi di senso.
Sensbilità organica o profonda
Le sensazioni profonde non hanno una valore conoscitivo come quelle periferiche, ma hanno un grande valore per l'emotività, poiché sono sempre accomnate da sentimenti di piacere-dolore (questo inteso come tono affettivo).
A questa sensibilità appartengono sensazioni di movimento, posizione, tensione, sforzo, fatica, sete, appetito, sazietà, nausea, soffocamento, brivido, sollievo, ecc. Spesso sono associate tra loro, oppure connesse con le sensazioni periferiche. Esse dipendono anche dalla personalità del soggetto e ci tengono informati sulle condizioni sia degli organi di senso viscerali (che ci indicano il benessere o il malessere generale del nostro organismo), sia degli organi di senso muscolari (muscoli, articolazioni, tendini, ossa, il che ci dà il senso del movimento o cinestesi).
Altre sensazioni sono quelle statiche o di equilibrio, in cui intervengono quelle tattili dei piedi e quelle labirintiche collegate con i canali semicircolari dell'orecchio.
Infine vi è la sensibilità stereognostica che ci permette di distinguere la forma, il rilievo e la durezza degli oggetti: esse presuppongono l'intervento della memoria e si servono dei sensi tattili, termici e muscolari.
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