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PROVA SCRITTA PSICOLOGIA DELLO SVILUPPO - ARGOMENTI in base alle titolazioni delle dispense FONTI AGGIUNTIVE

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PROVA SCRITTA PSICOLOGIA DELLO SVILUPPO
PERCORSO LAV & COM 2009
PROF.SSA M.A.PINTO

La prova consisterà in uno scritto costituito di 4 domande aperte sulle tematiche del corso.
Per ogni domanda sono previste due alternative e lo studente deve sceglierne una sola, di cui riporterà il titolo sui fogli di risposta, per un totale di 4.
Il tempo totale è di 2 ore.
Gli elaborati saranno valutati in base a 4 criteri principali:
- Pertinenza
- Ricchezza-completezza di informazione
- Coerenza nell'organizzazione delle parti.
- Grado di rielaborazione linguistica rispetto alle fonti sia delle dispense che del manuale.

ARGOMENTI in base alle titolazioni delle dispense FONTI AGGIUNTIVE
I.) STORIA
- INFLUENZA IDEE DARWINIANE SULLA COSTITUZIONE DELLA PSICOLOGIA DELLO SVILUPPO
- L'APPORTO DI BINET
- VYGOTSKY: ASPETTI PROGRAMMATICI DELLA SCUOLA STORICO-SOCIALE
- VYGOTSKY: LA DINAMICA PENSIERO-LINGUAGGIO

II.) PROBLEMATICHE TEORICHE ATTUALI
- LA PROSPETTIVA DEL CICLO DI VITA
- DAI MODELLI DETERMINISTICI A QUELLI PROBABILISTICI, INTERAZIONISTI E COSTRUTTIVISTI
- SVILUPPO E CAMBIAMENTO

III.) METODI E STRUMENTI
- METODO OSSERVATIVO
- METODO CLINICO E CLINICO-CRITICO
- METODI SPECIFICI PER STUDIARE IL CAMBIAMENTO

IV) SVILUPPO COGNITIVO
- CAPACITA' COMPORTAMENTALI ALLA NASCITA
- CAPACITÀ DI APPRENDIMENTO DEI NEONATI
- CAPACITÀ PERCETTIVE ALLA NASCITA
- SVILUPPO MOTORIO DALLA NASCITA AI 2 ANNI: PRINCIPI GENERALI DI CRESCITA
- SVILUPPO INTELLIGENZA PERIODO SENSOMOTORIO
A) GENERALITÀ + DAL PRIMO AL TERZO SOTTOSTADIO
- SVILUPPO INTELLIGENZA PERIODO SENSOMOTORIO
B) GENERALITÀ + DAL QUARTO AL SESTO SOTTOSTADIO
- L'EMERGENZA DELLA FUNZIONE SIMBOLICA (o SEMIOTICA)
- LA STRUTTURA DI GRUPPO, L'OGGETTO PERMANENTE E LO SPAZIO RAPPRESENTATIVO

V) SVILUPPO COGNITIVO 2a PARTE
- PRIMO SVILUPPO FONOLOGICO
- PRIME PAROLE: ELEMENTI DI CONTINUITÀ ED ASPETTI SEMANTICI
- LO SVILUPPO DEL LESSICO: RUOLO DEI FATTORI COGNITIVI
- DALLA PAROLA ALLA FRASE: LE PRIME COMBINAZIONI di DUE PAROLE
- LA SPIEGAZIONE COMPORTAMENTISTA e LA CRITICA CHOMSKYANA
- LA SPIEGAZIONE INNATISTA-MODULARISTA
- LA SPIEGAZIONE COGNITIVO-COSTRUTTIVISTA
- LA SPIEGAZIONE INTERAZIONISTA DEL PRIMO SVILUPPO DEL LINGUAGGIO

VI) SVILUPPO COGNITIVO 3°a parte
- TRATTI DISTINTIVI DEL PENSIERO PREOPERATORIO NELLA VISIONE PIAGETIANA CLASSICA (ANIMISMO, ARTIFICIALISMO, FINALISMO, PENSIERO PRECONCETTUALE E TRANSDUTTIVO)
- IRREVERSIBILITÀ COME FORMA DI EGOCENTRISMO
- APPROCCIO HIP: CORNICE GENERALE E SVILUPPO DELLE STRATEGIE MNEMONICHE
- OPERAZIONI FORMALI
a) ASPETTI GENERALI E COMBINATORIA
b) ASPETTI GENERALI E GRUPPO INRC (es.: BILANCIA )

VII) SVILUPPO EMOTIVO
- EMOZIONI : LE BASI FILOGENETICHE
- EMOZIONI E SVILUPPO COGNITIVO
- EMOZIONI E COSTRUZIONE SOCIALE
- BOWLBY: TEORIA ATTACCAMENTO COMPONENTI INNATE, CIBERNETICHE ED EVOLUTIVE
-TIPOLOGIE ATTACCAMENTO E CONCETTO DI MODELLO OPERATIVO INTERNO
- TEMPERAMENTO E ATTACCAMENTO
-LA TRASMISSIONE INTERGENERAZIONALE DELL'ATTACCAMENTO



-sistemi relazionali come cronosistemi (interazioni, relazioni, transazioni, i 4 orologi come organizzatori dello sviluppo sociale nei vari contesti)

-lo sviluppo sociale in età prescolare: autonomia, iniziativa e autoregolazione

-lo sviluppo sociale durante la scolarizzazione elementare: dinamiche relazionali e fenomeni di aggressività.

-lo sviluppo sociale nel periodo delle preadolescenza e dell'identità in rapporto alla famiglia e al gruppo di coetanei





1)Influenza delle idee darwiniane sulla costituzione della psicologia dello sviluppo.

La psicologia dello sviluppo ha avuto una nascita laboriosa ma senza dubbio tra i fattori che hanno favorito un maggiore interesse per lo studio della disciplina si possono annoverare le scoperte darwiniane. Prima di Darwin prevaleva una concezione creazionista delle emozioni e delle espressioni. Con Darwin si rovescia la prospettiva : le espressioni si sono formate durante l'evoluzione grazie al loro valore adattivo,raggiungendo due scopi in contemporanea : un'azione efficace sull'ambiente ed un passaggio di informazione ai consimili. È proprio grazie all'ipotesi che il processo di crescita dell'individuo, da bambino ad adulto, ripercorre i tratti più salienti dello sviluppo della specie, che si è dato impulso ad uno studio sempre più attento e appassionato anche delle prime fasi di sviluppo del bambino. La cosiddetta teoria della rimodulazione è stata applicata anche ai processi psichici umani e quindi lo sviluppo intellettivo del bambino ripercorrerebbe lo sviluppo della specie: ad 8 mesi avrebbe le capacità mentali di un uccello, a 10 di un roditore, a 12 di un mammifero più e voluto a 15 di una scimmia e infine acquisirebbe una intelligenza tipicamente umana. L'influenza più importante di questa teoria sulla psicologia dello sviluppo è l'affermarsi via via dell'idea che possano esistere sequenze universali ed invariabili di sviluppo in cui ogni fase è irriducibilmente diversa dalle precedenti e successive e le differenze individuali trovano posto solo come accelerazioni o ritardi di una determinata fase.

Senza dubbio questo può considerarsi il germe delle successive teorie "stadiali", le più importanti delle quali sono quelle di Freud e di Piaget.


2)L'apporto di Binet

Binet fu uno psicologo francese che nel 1911 assieme al collega Simon, su committenza del Ministero dell'Educazione Nazionale, mise a punto dei test che si basavano su prove di memoria, vocabolario e ragionamento per misurare eventuali ritardi nei bambini in età scolare.

Le prove consistevano in compiti socialmente e culturalmente connotati e suscettibili di essere appresi e venivano sottoposte a bambini di varie età con prestazioni scolastiche sia alte che basse. Ciò permise a Binet di mettere a punto l'idea di "compito tipico per il bambino normale di un'età X", il cosiddetto concetto di "età mentale". Se un bambino risolve un gruppo di prove che la maggior parte dei bambini risolve a 7 anni, gli viene attribuita un'età mentale pari a 7.

Nella versione del 1916, adattata al sistema scolastico americano, il concetto di età mentale viene sostituito con quello di "quoziente intellettivo", che risulta dal rapporto fra tra l'età mentale e quella cronologica moltiplicato per 100. Questo sistema permetteva di risolvere problemi legati al fatto che un ritardo di 2 anni ha conseguenze e significato diversi se misurato, ad esempio, a 6 o a 15 anni.( 4:6*100=66; 13:15*100=86)


3)Vygotsky: aspetti programmatici della scuola storico sociale

Vygotsky aderì alla scuola russa storico-sociale (o storico-culturale) secondo la quale l'educazione gioca un ruolo fondamentale nello sviluppo della mente. V. criticò il comportamentismo americano e la riflessologia russa perché studiavano i processi psichici umani riducendoli a catene di riflessi e comportamenti elementari. In queste impostazione si perdeva la caratteristica fondamentale della vita umana : l'elaborazione cosciente dei processi psichici. I principali contributi di V. possono essere individuati nei concetti di primato del "sociale " sull'"ideale" ,di stimolo-mezzo ,di area di sviluppo prossimo. Secondo Piaget ,lo sviluppo avrebbe delle tappe geneticamente determinate ,un percorso rispetto al quale non erano rilevanti le differenze psicologiche individuali dei vari bambini e la varietà dei contesti storici entro cui i bambini crescevano. Per V. questa posizione che afferma il primato del piano ideale su quello sociale era un'assunzione di principio non verificata. La scuola Vygotskiana rovesciò tale impostazione teorica indagando sistematicamente se precisi contesti sociali e culturali generavano specifiche architetture mentali. V. arrivò a concludere che le funzioni psichiche tipiche della specie umana sono strettamente dipendenti dalla rete di fattori sociali e culturali entro cui cresce e si sviluppa il bambino. ciò che diventa patrimonio mentale non è che l'interiorizzazione dei contenuti e delle dinamiche di tale rete interpersonale e culturale. V. vide nella relazione sociale tra il bambino e gli altri il presupposto essenziale per lo sviluppo normale dei processi psichici. Questo intreccio di relazioni è veicolato dal linguaggio che progressivamente diviene in ciascuno anche lo strumento di autoregolazione interiore dei propri processi mentali .la mente possiede strumenti interni,come appunto il linguaggio interiore, ma ricorre costantemente a strumenti esterni che V. chiama "stimoli mezzo" costruiti dall'uomo per raggiungere fini pratici e dall'uso del linguaggio (elementi che chiama "organi artificiali" di sviluppo delle funzioni psichiche superiori). Per V. non è giusto asserire che il bambino crescendo ripercorre le tappe di sviluppo dell'umanità perché sia nell'evoluzione dell'umanità che in quella individuale troviamo la fusione di processi biologici e sociali. Per questo autore una psicologia nuova deve tener conto dell'unità dialettica dei fenomeni biologici e di quelli culturali. Cosi rispetto alle concezioni che fanno dipendere lo sviluppo psichico infantile dalla regressiva maturazione biologica dell'individuo , V. mise in evidenza il ruolo della mediazione sociale e culturale.


4)Vygotsky: la dinamica pensiero-linguaggio

Mentre per Piaget lo sviluppo delle capacità linguistiche è intimamente legato allo sviluppo delle capacità logiche del pensiero, cosicché anche il linguaggio passa dall'essere egocentrico a socializzato, per Vygotsky non vi è all'inizio un legame stretto tra pensiero e parola: questa relazione si evolve nel corso dello sviluppo grazie al linguaggio che stabilisce nuove connessioni celebrali e organizza le categorie di pensiero. A mano a mano che il bambino cresce il linguaggio determina i contenuti del suo pensiero in quanto ha il valore sociale di trasmettere conoscenza. Per V. dunque il linguaggio è inizialmente comunicazione sociale e in un secondo tempo a questo si affianca il linguaggio egocentrico, ovvero un indice di individualizzazione della coscienza che si fa interna dopo essere stata esterna, culturale. Il linguaggio interno ed egocentrico risulta diverso da quello socializzato perché ha una sintassi più abbreviata, frammentata,una predominanza di predicati m e spesso manca di soggetto. Egli inoltre distingue tra senso e significato, dicendo che nel linguaggio interno è più importante il senso, ovvero il significato che la parola ha per il singolo parlante piuttosto che un significato ritenuto oggettivo e condiviso dalla maggior parte dei parlanti.


5)La prospettiva del ciclo di vita

Negli ultimi anni la disciplina ha avuto un cambiamento per quanto riguarda la concezione del proprio oggetto di studio. Mentre ai suoi inizi la psicologia dell'età evolutiva si concentrava esclusivamente nello studio dei primi anni di vita (da 0 all'adolescenza) quando si realizzano i maggiori cambiamenti sia a livello fisico e psichico, oggi la psicologia dello sviluppo studia l'intero arco di vita di un essere umano. Non predomina più, infatti, l'idea secondo cui la vita di un essere umano può essere rappresentata da una retta prima ascendente e poi discendente, al cui vertice si pone l'uomo adulto. Secondo questa concezione le funzioni fisiche e mentali, quali ad es. memoria, intelligenza e facilità nell'apprendimento crescono fino ad un certo punto e poi cominciano a decadere. Gli studi degli ultimi decenni hanno contribuito a cambiare questa prospettiva. Ci si è resi conto ,che l'età adulta non è affatto quel periodo di stabilità che si riteneva. In essa avvengono molti mutamenti. Ci si è accorti che in età adulta sono possibili nuovi apprendimenti ,anche di vasta portata. Oggi, grazie a fattori di ordine storico, scientifico e di conseguenza psicologico, si ritiene che (grazie anche a particolari condizioni e all' alta qualità dello stile di vita) gli anziani possano avere un'efficienza e una produttività intellettuale addirittura superiore a quella dei giovani adulti. Lo sviluppo quindi ,non si identifica con il tempo,ma nel tempo.


6)Dai modelli deterministici a quelli probabilistici, interazionisti e costruttivisti

Nella seconda metà del '900 si ebbe un importante cambiamento di tendenza per quanto riguarda il tipo di spiegazione causale: si passò, infatti, da spiegazioni prevalentemente deterministiche, dove una causa produce un effetto, a spiegazioni di tipo probabilistico, dove ad essere chiamata in causa è una moltitudine di fattori finemente intrecciati tra loro,spiegabili solo con una visione interazionista e costruttivista dello sviluppo ,da inserire a sua volta in una prospettiva sistemica. Tutta la teoria psicoanalitica, ad es., si basava su un tipo di spiegazione lineare; oggi si ritiene invece molto poco probabile che la causa di una disturbo psichico possa essere rintracciata esclusivamente in un singolo avvenimento avvenuto durante l'infanzia.

A questo tipo di cambiamento hanno concorso principalmente due correnti di studio:

-Il costruttivismo secondo cui la realtà è creata dall'uomo nel suo continuo fare esperienza di essa. L'individuo ha quindi una funzione attiva nello strutturare la realtà e di qui il fatto che gli eventi pregressi hanno raramente un carattere irreversibile. La mente non è in balia degli eventi esterni ma attivamente riorganizza le proprie relazione con l'ambiente e l'organismo : essa non è soltanto "reattiva " ma "proattiva"

-La prospettiva sistemica secondo cui l'individuo è un sistema aperto autoregolato ed auto costruito che forma con gli ambienti di vita con cui è in contatto (scuola, famiglia etc) un sistema in cui le parti si influenzano reciprocamente e non unilateralmente. Dunque anche l'individuo esercita un'azione sul sistema e può quindi imparare a progettare le condizioni di vita future. Bronfenbrenner parla di "ambiente ecologico" ,cioè di strutture ambientali di cui l'individuo fa esperienza e a cui è direttamente ( microsistema e mesosistema) o indirettamente ( ecosistema e macrosistema) legato.


7)Sviluppo e cambiamento

Il compito della psicologia della sviluppo è quelo di individuare e comprendere le regolarità di funzionamento dei diversi fattori che operano nel funzionamento psichico. Si tratta in sostanza di comprendere come maturazione ed esperienza conducano a strutture e modelli di comportamento e come nuovi processi emergano nelle nuove strutture. tale disciplina ha oggetti di studio il cambiamento e lo sviluppo. Secondo le teorie organicistiche lo sviluppo è definito come una serie di cambiamenti relativamente duraturi, sia sul versante biologico che psicologico, che portano ad una crescente differenziazione e migliore organizzazione fra le parti e il tutto, tali da garantire un equilibrio al contempo più flessibile e stabile. Secondo la prospettiva sistemica L'individuo rimane un tutto inscindibile ma presenta una sempre più complessa articolazione dei tratti strutturali e funzionali e delle sue interazioni con l'ambiente. L'idea di sviluppo presuppone anche che i cambiamenti non avvengano in maniera disordinata ma seguendo dei particolari orientamenti in direzione di una maggior complessità, coerenza e stabilità sia nella persona che nei suoi rapporti con le varie sfere ambientali.




8)Il metodo osservativo

Questo metodo ha ricevuto particolare attenzione soprattutto grazie all'invenzione di apparecchiature (telecamere, registratori etc..) che hanno permesso di osservare in maniera precisa e non troppo intrusiva particolari comportamenti in determinati contesti. Una volta formulata l'ipotesi bisogna decidere cosa osservare e con quale durata e frequenza. In secondo luogo si decide il come osservare e qui si presentano due possibilità:

-Un'osservazione naturalistica che mira a cogliere le reazioni e i comportamenti cosi come si realizzano spontaneamente in un contesto reale di vita. Questo tipo di osservazione fornisce dati suscettibili di quantificazione e trattamento statistico ma deve tener conto del fatto che le circostanze non sono mai perfettamente identiche nelle varie osservazioni e che quindi particolari comportamenti possono non essere colti dall'osservatore.

-Un'osservazione controllata in cui il ricercatore introduce delle modificazioni per favorire la sa di variabili ritenute rilevanti. (es. bambino allo specchio e naso rosso). I contro di questa tecnica consistono nel fatto che gli osservati possono compiere comportamenti inusuali proprio perché influenzati dalla presenza del ricercatore. Si può ovviare a questo problema in due modi, o attraverso un periodo di familiarizzazione oppure attraverso un tipo di osservazione detta partecipante in cui il ricercatore condivide esperienze ed interagisce liberamente con gli "oggetti" del proprio studio.


9) metodo clinico e metodo critico

Entrambi questi metodi vengono messi a punto da Piaget per studiare l'intelligenza nei    bambini.

-metodo clinico: lo sperimentatore fa una domanda cui segue una risposta del bambino ,ed è il sul contenuto di tale risposta che lo sperimentatore formula la domanda successiva. Questo metodo è usato per far emergere le idee e le opinioni spontanee del bambino e il modo in cui si rappresenta le nozioni complesse. Il colloquio è caratterizzato da una grande duttilità e flessibilità.

-metodo critico: le domande che vengono poste al bambino vertono su compiti e prove standardizzate . il metodo critico è utilizzato per lo studio dello sviluppo dei concetti spazio-temporali ,delle operazioni logiche ,della presa di coscienza e si avvale di materiali concreti e manipolabili che permettono al ricercatore di presentare al bambino,sotto forma di gioco,problemi ,la cui formulazione in termini esclusivamente verbali sarebbe troppo complessa e difficile. È proprio il modo particolare di usare il materiale da parte di bambini di età diversa che ha confermato l'ipotesi piagettiana di una logica non innata ,bensì di una intelligenza che si evolve qualitativamente durante lo sviluppo. il rischio in cui si può incorrere è quello di guidare troppo o di non guidare affatto il bambino. Bisogna evitare domande suggestive che impongono al bambino una risposta ben precisa e il linguaggio utilizzato dal ricercatore non deve essere troppo complesso


10) metodi specifici per studiare il cambiamento.

- Metodo longitudinale : gli stessi soggetti vengono seguiti nel corso del loro sviluppo,osservando periodicamente i cambiamenti che con il tempo si producono nei loro comportamenti. Con questo tipo di metodo si riesce infatti ad ottenere una documentazione precisa e dettagliata di tutte le tappe intermedie attraverso cui si sviluppano determinate competenze . il fatto di studiare gli stessi individui nel corso della loro evoluzione consente non solo di analizzare il modo dettagliato e minuzioso i cambiamenti che intervengono in singole aree dello sviluppo ma anche di cogliere lo sviluppo nell'unitarietà e organicità del suo processo e quindi anche le micro-sequenze di sviluppo. Si può cosi osservare come le diverse aree dello sviluppo si articolano tra loro: quali si sviluppano in parallelo ,quali sono più precoci di altre,quali costituiscono il prerequisito per la sa di altre.

I LIMITI: i tempi sono molto lunghi, oltre al notevole impegno richiesto sia ai ricercatori ,sia ai soggetti che si prestano alla ricerca, i tempi prolungati possono comportare altre complicazione, il più grave dei quali è la perdita dei soggetti ; altri soggetti possono abituarsi alla ripetizione delle prove ; un altro è l'invecchiamento degli strumenti di rilevazione che hanno inizialmente guidato la ricerca e che non possono essere cambiati perché i nuovi strumenti introdurrebbero un elemento disomogeneo.

-metodo trasversale : prevede il confronto ,in un unico momento temporale, di individui di diverse età. Il vantaggio di questo metodo è subito evidente : in un tempo molto breve si ottiene una grande quantità di informazioni senza aspettare che i bambini crescano. L'eventuale perdita dei soggetti è in questo caso una minaccia relativa ,perché quelli che si sono ritirati possono sempre essere sostituiti con altri della stessa età. Infine le medie delle prestazioni di ciascun gruppo possono assumere un valore normativo,cioè possono costituire il criterio,di riferimento per valutare se lo sviluppo dei singoli bambini è normale per la loro età.sebbene questo metodo permetta un grande risparmio di tempo ,è molto limitativo perché ci informa sulle differenze llegate all'età e non sui cambiamenti che si producono con l'età e soprattutto perché deve fare i conti con il problema che soggetti di età diverse possono aver fatto esperienze diverse e quindi appartenere a coorti diverse. Una coorte è un gruppo di individui il cui sviluppo è avvenuto nello stesso periodo e che perciò condividono una serie di esperienze storiche ,sociali, educative. Quando si confrontano fasce di età diverse ,si confrontano anche diverse coorti. È difficile quindi stabilire quanto le differenze riscontrate siano dovute all'età e quanto alle mutate condizioni storiche in cui sono cresciuti gli individui.

-il metodo longitudinale- sequenziale : per poter superare il limite dell'effetto coorte e insieme per sfruttare al meglio le potenzialità del metodo longitudinale e di quello trasversale ,minimizzandone gli svantaggi ,alcuni sperimentatori uniscono entrambi gli approcci in un disegno di ricerca longitudinale - sequenziale. Con questo metodo gruppi di soggetti di età diversa vengono seguiti longitudinalmente sino a che l'età di ciascun gruppo non si sovrappone parzialmente a quella che avevano ,all'inizio della ricerca ,i gruppi di età successivi. Se per esempio si vuole studiare lo sviluppo dai 10 ai 20 ani,vengono formati due gruppi diversi: uno composto da individui di 10 anni e uno da individui da 15.quando i soggetti del primo gruppo saranno arrivati all'età di 15 anni viene verificato lo scarto generazionale con il gruppo dei più grandi. Se vengono rilevate particolari differenze si considera che in quei 5 anni di studio in parallelo si è realizzata una sorta di studio longitudinale unitario,in un tempo dimezzato rispetto a quello normalmente necessario.


11) le capacità comportamentali dei neonati.

Grazie all'uso di moderne apparecchiature è stato possibile studiare in maniera più accurata tutti i comportamenti già presenti nei neonati. I comportamenti si dividono in : riflessi,azioni congenitamente organizzate,stereotipe ritmiche.

-riflessi: sono reazioni automatiche e fortemente stereotipate a   determinati stimoli. Essi sono indice di normale sviluppo e costituiscono una base per schemi più evoluti. Il repertori di tali riflessi comprende:

1) rotazione del capo(6 mesi) > quando l'adulto tocca la guancia all'angolo della bocca il bb ruota il capo e apre la bocca.

2)prensione (3-4 mesi)> il bb afferra qualsiasi cosa messa sul palmo e stringe forte

3)suzione (3 mesi)> il bb succhia automaticamente cose nutrienti e non.

4)moro( 6 mesi) > il bb inarca la schiena ,apre le braccia e le richiude ad " abbraccio"

5)babinsky (8-l2 mesi) > bb estende e ritrae le dita del piede se sfiorato a lungo

6)marcia automatica (4 mesi) > il bb muove dei passi se sorretto verticalmente su superficie

7)nuoto( 4 - 6 mesi) il bb trattiene il respiro e "nuota"

8)collo tonico ( 4 mesi) > se supino e gira la testa da un lato,bb allunga il braccio stesso lato e piega quello dell'altro lato.

- azioni congenitamente organizzate : si distinguono dai

Riflessi per il carattere più spontaneo e diversificato .queste

Azioni sono: piangere, succhiare ,guardare.

1)guardare : è indice della tendenza innata ad esplorare l'ambiente per cogliere quante più informazioni possibili.

2)Succhiare: benché annoverabile tra i riflessi presenti alla nascita presenta ,a seconda degli oggetti a cui si dirige , un diverso ritmo e una diversa modalità

3)Pianto: costituisce un precursore del linguaggio dal punto di vista fonetico e della competenza comunicativa dal punto di vista della relazione.

- le stereotipie ritmiche: sono sequenze ripetitive di movimenti( dondolarsi,scalciare,ecc) che servono a mantenere in movimento l'apparato locomotore .se protratti nel tempo possono essere sintomi di autismo.


12)le capacità di apprendimento dei neonati

le ultime ricerche hanno dimostrato che anche i neonati ,a soli pochi minuti o ore di vita,sono capaci di semplici forme di apprendimento, che possono essere indotte direttamente dallo sperimentatore attraverso il condizionamento, classico ed operante ,l'abituazione e l'imitazione.

Con il condizionamento classico è possibile a due ore dalla nascita far associare al bambino uno stimolo neutro ad una particolare risposta ,come ad esempio quando una carezza è subito seguita dalla presentazione di acqua zuccherata provoca un movimento di suzione.

Con il condizionamento operante è possibile a mezzora dalla nascita si è riusciti ad aumentare la frequenza del rooting presentando acqua zuccherata ogni qual volta che il bambino girava il capo dopo la stimolazione della guancia.

Altri studi hanno dimostrato che i neonati iniziano già da subito a distinguere gli stimoli: ciò avviene attraverso un processo di abitazione e disabituazione. Ciò consiste ne graduale attenuarsi dell'intensità ,durata o frequenza di una risposta fisiologica o comportamentale ad uno stimolo in seguito ad un processo di assuefazione( abitazione) ad un particolare stimolo che viene presentato con frequenza e alla risa della risposta quando si presenta uno stimolo nuovo.

Alcuni studiosi hanno sostenuto che l'apprendimento nei neonati si verifichi anche attraverso un processo di imitazione che dovrebbe essere presente fin dai primi giorni di vita e che sarebbe evidente in alcuni movimenti imitativi quali sorridere,aprire la bocca,sporgere le labbra.


13) capacità percettive alla nascita

sensibilità acustica: è inferiore rispetto agli adulti ha una soglia uditiva più elevata. Ha una buona capacità discriminatoria dei suoni e riesce a localizzare i suoni nello spazio, girando lo sguardo automaticamente verso la fonte sonora.

2) gusto e olfatto : ha un orientamento negativo verso i sapori amari, salati e aspri e un orientamento positivo verso quelli dolci. Inoltre a pochi giorni dalla nascita il bambino riesce a riconoscere l'odore del latte della madre da quello della mamme altrui.

3) tatto: ha un elevata sensibilità ,tanto da poter distinguere stimoli tattili che all'uomo appaiono indistinguibili tra loro.

4) sensibilità visiva: è quella sviluppata meno rispetto al'adulto. Il neonato presenta difficoltà nella messa a fuoco della distanza o nell'inseguimento della traiettoria di un oggetto.,e la mancanza di una visione binoculare. Solo entro i 50 cm di distanza la percezione è relativamente accurata. Alla nascita il bambino s concentra sui contorni e sugli angoli ma una volta raggiunti i due mesi comincia a mettere a fuoco i particolari del volto dell'adulto.

Alla nascita inoltre non riesce a percepire la profondità di superfici differenti , ma solo fra i 2 -4 mesi. Quando inizia a "gattonare" (6 mesi) riesce a percepire che per raggiungere la madre non si deve lanciare perché deve attraversare un precipizio trasparente.


14)sviluppo motorio dalla nascita ai 2 anni: principi generali di crescita.

Cosi come la percezione visiva è molto scarsa alla nascita ,anche le capacità motorie sono ancora tutte da sviluppare. Ogni nuova conquista sotto questo punto di vista costituisce una tappa importantissima perché consente al bambino di poter sperimentare nuove cose. Lo sviluppo motorio più importante avviene durante i primi due anni di vita,quando il bambino passa da una motricità grossolana che gli permette prevalentemente di star seduto o eretto ad una motricità più fine o articolata. Questo tipo di sviluppo avviene per fasi prestabilite che sono comuni a tutti i bambini ,tuttaviaogni bambino potrà essere più o meno precoce. l'acquisizione delle abilità motorie avviene seguendo 3 progressioni:

cefalo-caudale: secondo cui i movimenti che si sviluppano prima sono quelli dei muscoli posizionati in parti più alte del corpo( delle braccia e delle mani,e questo prima controllo della gambe)

Progressione prossimo-distale : secondo cui si sviluppano prima i muscoli centrali e poi quelli periferici ( dai muscoli della spalla a quelli della mano)

Progressione da indifferenziato a specifico: ovvero uno sviluppo dai movimenti più grossolani a quelli più fini e coordinati( sporgersi con tutto il tronco anziché allungare solo il braccio)



15) sviluppo dell'intelligenza nel periodo senso motorio

secondo Piaget il pensiero del bambino si sviluppa qualitativamente percorrendo delle tappe chiamate stadi. Gli stadi dell'intelligenza sono i seguenti: stadio dell'intelligenza senso motorio che è tipica del bambino dalla nascita ai due anni;stadio dell'intelligenza intuitiva che va dai 2 anni ai 6 anni; stadio di preparazione alle operazioni concrete dai 7 anni agli 11;stadio delle operazioni astratte presente nei preadolescenti. Lo stadio dell'intelligenza senso-motoria è caratterizzato dall'azione diretta che il bambino compie sugli oggetti che vengono manipolati e conosciuti come realtà limitate nel tempo. In questo periodo si ha uno sviluppo molto accelerato di acquisizione di nuovi comportamenti ( attraverso la dialettica dell'accomodamento e dell'assimilazione) e Piaget lo ha suddiviso in 6 sottostadi:


nel primo sotto stadio: nel primo sottostadio che riguarda all'incirca il primo mese di vita il bambino mette in atto comportamenti innati e determinati dal funzionamento delle connessione neuromuscolari. In questa fase si realizzano i primissimi accomodamenti,cioè l'incorporare la realtà esterna( ad es. capezzolo,dito,lenzuolo) a schemi già posseduti ( la suzione) e quindi un primo passaggio da un'attività puramente biologica ad un'attività primitiva. Questo stadio è definito da Piaget come di " egocentrismo assoluto" poiché il bambino non riesce ancora a distinguere tra sé e l'esterno.

Nel secondo sottostadio ( dal 1 al 4 mese): si ha l'apprendimento di alcune semplici condotte attraverso le reazioni circolari primarie,ovvero quando il comportamento casuale produce una sensazione piacevole e viene messo in atto sempre più spesso. Inizia inoltre la coordinazione tra schemi per cui guarda le mani che prendono,guarda in direzione del suono,avvicina la bocca all'oggetto che stringe, cioè non è più tutto ripiegato su se stesso ma il bb si accorge di ciò che accade intorno e di ciò che fa.

Nel terzo sottostadio( dal 4 al 8 mese): il bambino comincia a muovere gli oggetti scuotendoli,dondolandoli,strofinandoli gli uni contro gli altri; si agita per far muovere la culla. Si creano cosi degli schemi secondari e il bambino comincia a classificare gli oggetti. Nello stesso tempo il susseguirsi dei movimenti degli oggetti getta le basi della percezione del legame causale fra azioni ed effetti. Il bambino non da spiegazioni a ciò che fa e quindi si ferma al fenomeno( casualità magico - fenomenica).

Nel quarto stadio ( dal 8 al 12 mese): il bambino utilizza gli schemi secondari e comincia a conoscere le categorie di spazio,tempo,casualità attraverso l'utilizzazione dell'adulto per fare qualcosa. Il bambino infatti comincia ad assumere intenzionalità e si muove per giungere ad un risultato.Inoltre in questa fase se un oggetti viene nascosto in un primo nascondiglio A e poi in seguito in un nascondiglio B il bambino andrà a cercare l'oggetto sempre nel nascondiglio A come se avesse nella sua mete due "versioni" dello stesso oggetto e non una visione unificata.

Nel quinto sottostadio( dal 12 al 18 mese): mentre nella fase precedente utilizza come mezzo l'adulto ,ora mette in atto reazioni circolari terziarie,che consistono in piccole sperimentazioni intenzionali,senza scopo utilitario( es. far cadere oggetti di varia grandezza) . inoltre il bambino comincia ad esprimere i suoi desideri con un comunicazione apposita e non più afferrando braccia e gambe dell'adulto come se fossero inanimati( causalità psicologica) e mettendo oggetti su piani inclinati ( causalità ficica). In fine l'oggetto nascosto nel secondo nascondiglio viene cercato nel secondo nascondiglio a condizione che ci sia arrivato attraverso spostamenti visibili.

Nel sesto sottostadio( dal 18 al 24 mesi): se prima le sperimentazioni erano fisiche ( empiriche) ora sa anticipare mentalmente . in questo stadio vi è la piena sa della funzione semiotica.


16) l'emergenza della funzione simbolica( o semiotica)

La funzione semiotica ,che secondo Piaget si sviluppa nel 6 sottostadio,è la capacità di rappresentare mediante simboli( nomi,pensieri, immagini) qualcosa che non è presente. Grazie alla rappresentazione mentali il bambino può trovare soluzioni senza eseguire delle azioni concrete: può infatti anticipare e risolvere piccoli e semplici problemi con il pensiero. La funzione semiotica è strettamente collegata alla capacità di linguaggio attraverso il quale il bambino può riferirsi ad esperienze passate e presenti. L'oggetto nascosto viene ricercato anche in nascondigli dove è stato portato con spostamenti non visibili e ciò dimostra che il bambino riesce ad immaginarsi il tragitto. Inoltre grazie alla capacità di manipolare immagini mentalmente si stabiliscono rapporti di casualità,di spazio,temporaneità o permanenza dell'oggetto. L'acquisizione di una funzione simbolica si esplicita ,oltre che nel linguaggio,nel gioco simbolico e nell'imitazione differita.


17)la struttura di gruppo , l'oggetto permanente e lo spazio rappresentativo.

Struttura di gruppo: il gruppo è un sistema che coordina varie operazioni secondo quattro proprietà: composizione, reversibilità, identità ,associatività. Se prendiamo ad esempio l'azione del muoversi da un punto A ad un punto B e poi dal punto B ad uno C, vediamo come questa può essere composta in uno spostamento globale da A a C. gli spostamenti possono essere anche invertibili,ovvero da B ad A,nulli o identici,quando in realtà non si verificano,oppure associativi ,ossia quando un bambino si reca da un punto ad un altro trovando percorsi differenti.

L'oggetto permanente: a partire dal 6 sottostadio il bambino comincia a concepire gli oggetti come indipendenti e quindi permanenti. Il bambino infatti in questa fase cerca gli oggetti che gli vengono nascosti attraverso una composizione dei vari spostamenti.

Lo spazio rappresentativo: il bambino acquista una rappresentazione dei propri spostamenti ,cosi per raggiungere un punto della casa sceglie indifferentemente di compiere uno dei tanti possibili tragitti.


18) primo sviluppo fonologico

Sviluppo fonologico significa imparare a rappresentare mentalmente i suoni che caratterizzano una lingua, le strutture sillabiche in cui questi suoni si combinano nelle parole,e le strutture prosodiche che danno forma melodica a parole ed enunciati. Significa anche utilizzare queste rappresentazioni per guidare l'apparato articolatorio ( lingua,mandibola, labbra,ecc).a seguire quei movimenti che permettono di produrre parole ed enunciati comprensibili.

Alla base dello sviluppo fonologico ci sono diversi fattori .il primo fattore è percettivo : per poter rappresentare mentalmente i suoni della lingua madre ,i bambini elaborano percettivamente il linguaggio che ascoltano. È un'elaborazione inconsapevole,con cui il cervello categorizza e individua regolarità. Il secondo è un fattore motorio: l'apparato articolatorio deve essere abbastanza maturo per poter compiere un incredibile numero di movimenti diversi coordinati in un arco temporale molto breve. Un altro fattore è di tipo lessicale: il bambino usa la sua conoscenza delle parole come una "base di dati" da cui costruire rappresentazioni di suoni,sequenze sillabiche, strutture prosodiche. Più il lessico è ricco e variato,più lo sviluppo fonologico procede speditamente.

Nello sviluppo fonologico si distinguono 5 fondamentali tappe:

nei primi due mesi si hanno suoni di tipo riflesso o vegetativi quali ad es pianto,schiocchi,deglutizioni o ruttini.

Dai 2 ai 5 mesi iniziano i primi vocalizzi e risate,mentre i suoni vegetativi diminuiscono.

Dai 5 agli 8 mesi si parla di gioco vocale oichè l'esercizio vocale con modulazioni e variazioni dà l'impressione di un gioco piacevole per il bambino che spesso si esercita da solo.

Dagli 8 ai 12 mesi si hanno le prime lallazioni prima semplice e poi complesse. Si manifestano combinazioni variabili di consonati e vocali( nana-tata)prima emessi con una intonazione uniforme e poi modulati secondo schemi intonativi più variegati.

Dai 12 ai 15 mesi si hanno le prime proto-parol e parole convenzionali. È una tappa importante per il fatto che le parole vengono prodotte in stretto rapporto con alcuni gesti o movimenti e quindi hanno già un valore referenziale simbolico.


19) le prime parole :elementi di continuità ed aspetti semantici.

Sebbene la sa delle prime parole possa sembrare una "svolta" nella vita di un bambino,di fatto tutto avviene in estrema continuità con le fasi precedenti. Soprattutto sul piano fonetico si può notare che le prime parole sono simili alle sequenze fonetiche pronunciate nelle frasi precedenti ,quando cioè non si aveva ancora un valore referenziale. Si è notato inoltre che la formulazione delle prime parole è solitamente associata alla sa di gesti rappresentativi : i bambini quindi quando dicono il nome di un oggetto lo indicano pure con il dito( tuttavia se l'oggetto non è nel campo visivo del bambino prevarrà la parola). Lo sviluppo delle prime parole è associato alla sa della funzione simbolica. Le prime parole riguardano prevalentemente versi di animali,routine sociali( ciao), cibi o oggetti personali.

Relazioni interessanti tra gesto e parola ( Caselli e Casadio ):

1)corrispondenza tra i significati delle parole comprese in una certa fase e i significati dei gesti prodotti nella medesima.

2)vi è un' economia del vocabolario = se il bambino produce una parola per riferirsi ad un oggetto o a una persona, tenderà a non produrre il gesto corrispondente, e viceversa.

3)esistono modulazioni in funzione del contesto = se il bambino ha un oggetto in mano mentre fa un azione, l' uso della parola o del gesto corrispondente è ugualmente probabile; se l' oggetto non è sotto gli occhi, tenderà a prevalere la parola.

4)gesti e parole tendono entrambi a decontestualizzarsi in rapporto al primo contesto di sa.

5)il grado di sviluppo dell' input linguistico è determinante nel promuovere la distinzione tra i due codici ( i genitori incoraggiano l' uso delle parole a discapito dei gesti).

6) indissociabilità delle parole rispetto agli schemi e alle routine d' azione.


20)LO SVILUPPO DEL LESSICO: RUOLO DEI FATTORI COGNITIVI

Dal primo al terzo anno di vita, il bambino impara a parlare quasi come un adulto. Infatti nel giro di due anni, si assiste ad un notevole ampliamento del lessico, ad una complessificazione della morfologia ad un arricchimento e diversificazione delle combinazioni fra parole. Ma come fanno i bambini a capire il significato della parole mai sentite? Secondo alcuni studiosi l'uomo dispone di alcuni principi di organizzazione cognitiva ,grazie ai quali i bambini incanalano i suoni sconosciuti in unità di significato cosi che possono convergere verso significati appropriati. questi principi di organizzazione cognitiva sono :

Principio della mutua esclusività un oggetto viene chiamato con un solo nome e il bambino non usa sinonimi .si ah una sorta di economia del vocabolario.

Principio dell' attribuzione rapida del significato: le parole nuove vengono attribuite ad oggetti nuovi, di cui il bambino non possiede il nome.

Vincolo dell' oggetto integro: un nome è associato a un oggetto nella sua interezza e non a sue parti.

Vincolo tassonomico: una volta assegnato un nome ad un referente, questo varrà per l' intera categoria. Ad es bau bau per indicare non solo i cani veri ma anche quelli di peluche.


dalla parola alla frase : le prime combinazioni di due parole.

La sa delle prime combinazioni si ha generalmente quando il bambino possiede già un vocabolario abbastanza ampio con circa 300/400 parole e riguardano inizialmente l'associazione di una parola ad un gesto,detti ENUNCIATI CROSSMODATI, ( dire ciao e fare gesto con la mano). Questa fase preparatoria sfocia nelle prime combinazioni linguistiche vere e proprie costituite da due parole e prive di verbo( ENUNCIATI TRANIZIONALI). In assenza di connessioni esplicite ,dominano le relazioni semantiche,attinenti alla ssa,alla negazione ,alla locazione ,alle richieste,al possesso ,ecc.


22) la spiegazione comportamentista e la critica chomskyana

Secondo Skinner l'apprendimento del linguaggio da parte del bambino si realizza attraverso un processo basato su stimoli e risposte : gli adulti fungono da stimoli perché parlano al bambino e lo spronano a sua volta a parlare attraverso dei rinforzi positivi; i bambini imitando i suoni dei geniori emettono la risposta allo stimolo. Cosi il ruolo dell'adulto diventa quello di fare da modello e di plasmare il comportamento verbale del bambino ,che a sua volta deve prestare attenzione e sforzarsi di imitare ripetendo le parole sentite dall'adulto.

La critica più consistente a questa spiegazione provenne da Chomsky il quale pose la questione del perché il bambino già a 3 o 4 anni sa applicare alcune regolarità morfologiche e sintattiche che tuttavia spesso lo portano a sbagliare proprio perché non conosce ancora le eccezioni della lingua( aprito; chieduto) cioè vengono applicati ad elementi nuovi ,regole già udite e praticate. Per Chomsky imparare una lingua significa scoprire un certo numero di regolarità che organizzano questa lingua e che permettono di generare un numero infinito di frasi mai sentite prima ,sulla base di un numero finito e non necessariamente perfetto di enunciati già sentiti.


23)spiegazione innatista - modularista

Secondo questa teoria le capacità di linguaggio sono specifiche della specie umana poiché basate su precise informazioni anatomo-fisiologiche e dell'apparato fonatorie le loro connessioni con i sistemi uditivi,visivi e motori. Se ripercorriamo le tappe dell'evoluzione della specie ci accorgiamo che questa capacità è stata dovuta ad una sa improvvisa delle sue caratteristiche distintive. Chomsky critica fortemente la spiegazione comportamentista poiché convinto che ogni individuo nasca biologicamente predisposto al linguaggio e la comunità adulta serve solo a fornire l'innesco e ad operare correzioni sulla performance e non sulla competenza . a sostegno della tesi di Chomsky porta il fatto che molte categorie grammaticali non sono derivabili dall'esperienza ma identificabili solo in base a criteri puramente formali. Esiste quindi un meccanismo innato che ci fa cogliere gli aspetti più astratti e che è comune a tutte le lingue. Tutte le lingue infatti sono costituite da elementi comuni ,quali: le unità linguistiche ( nomi,verbi,articoli,ecc) o le operazioni che si possono compiere sulla sintassi per ordinare le singole parole in una frase. Qualunque sia la lingua,le tappe di sviluppo sono universali .



24 ) la spiegazione cognitivo -costruttivista

A differenza di Chomsky e Skinner, Piaget crede che non tutto sia dato alla nascita o dalla società,bensì che l'individuo costruisce il suo sviluppo con molta continuità. A concorrere allo sviluppo del linguaggio sono diversi fattori tra cui lo sviluppo logico che a sua volta deriva dagli schemi d'azione e dalle strutture operatorie vere e proprie. Lo sviluppo cognitivo e linguistico presentano inoltre degli importanti punti nodali comuni,come ad esempio nella sa della funzione simbolica oppure verso i 7 -8 anni quando la capacità di cogliere gli aspetti più astratti del significato e di fare racconti più decentrati è associata alla sa del pensiero reversibile rilevato nelle operazioni logico -matematiche. Inoltre a livello filogenetico ,questo approccio si caratterizza come continuista, secondo il quale il linguaggio si è evoluto da capacità pre-esistenti ,condivise con altri primati non umani. Alcune capacità innate pur non essendo prettamente linguistiche forniscono delle predisposizioni per lo sviluppo del linguaggio, tra queste: l'attenzione selettiva per le caratteristiche del volto umano,della voce umana e per le caratteristiche prosodiche delle lingue; l'abilità di imitare;la capacità di segmentare stimoli uditivi rapidi e l'interesse per l'attenzione congiunta.





25) la spiegazione interazionista del primo sviluppo del linguaggio

Secondo Bruner alla base dell'elaborazione di una matrice condivisa di segnali ,simboli e significati vi è l'interazione tra bambino e adulto.Concetti fondamentali del Bruner psicolinguista evolutivo:

1)La condivisione dell' attenzione: fin dal primo mese di vita, l' adulto ha l' abitudine di seguire il centro dell' attenzione visiva del bambino verso l' ambiente circostante, e frequentemente l' adulto nomina gli oggetti osservati dal piccolo. Questo modello " guardare e nominare" costituisce una protoconversazione: bambino e adulto stabiliscono una referenza congiunta nei confronti della medesima realtà.

2)La decontestualizzazione e la convenzionalizzazione: la decontesualizzazione è sviluppo di strategie di indicazione che svincolano dalle situazioni specifiche e dagli schemi di azione mentre la convenzionalizzazione è sviluppo di procedure di ritualizzazione di accordi fra madre e bambino.

3)L' adulto come struttura di sostegno(" scaffolding")L' adulto rende possibile la prosecuzione dell' interazione sotto forma di dialogo, intervenendo come secondo turno per sostenere, ripetere, commentare o estendere la mossa del bambino.

4)Il format: è una sequenza interattiva fortemente ritualizzata e ripetitiva, in cui un adulto e un bambino fanno delle cose l' uno all' altro e l' uno con l' altro.

5)Lo sviluppo della referenza: Madre e bambino procedono ad assegnare un' indicazione e un nome ad un oggetto o evento condiviso ,detta cerimonia di investitura,. il bambino emette delle vocalizzazioni, caratterizzate da precisi contorni intonazionali; appena la madre è convinta che il suono emesso dal bambino abbia valore referenziale da lei condivisibile, aumenta la richiesta di precisione lessicale , fino ad ottenere il livello standard di produzione di segni convenzionali.

6)La comunicazione narrativa: la funzione intrinseca di tutto i linguaggio è quella della narrazione, cioè l' intenzione di raccontare, interpretare, ed esprimere la realtà sotto forma di racconto. Qui avviene la saldatura tra dimensione relazionale e dimensione culturale. Il bambino impara a esporre la propria esperienza in base a 4 principi: la agentività: chi fa cosa;la sequenzialità: per stabilire ordine e connessioni;la canonicità: permette di discriminare ciò che è norma e ciò che non lo è la prospettiva del narratore: chi è voce narrante, rispetto alle altre voci del racconto.


26) tratti distintivi del pensiero preoperatorio nella visione Piagettiana classica.

Piaget individua alcune caratteristiche peculiari del pensiero dei bambini dalle prime esperienze del linguaggio fino all'inizio della scolarizzazione. La problematica più importante è sicuramente quella della differenziazione tra mondo interno ed esterno che non è molto marcata in quanto in mondo psichico viene materializzato e la realtà fisica umanizzata. Si parla in particolare di 3 tendenze e cioè:

Animismo: tendenza a considerare i corpi come vivi e dotati di intenzioni

Artificialismo: tendenza a credere che tutto sia stato creato da qualcuno

Finalismo: gli eventi si spiegano in base al loro fine

Inoltre radicali sono le differenze tra bambino pre-scolare e l'adulto nella classificazione dei concetti. Essi infatti come ,ben sappiamo sono rappresentazioni mentali di insiemi di oggetti o eventi ,classificabili in categorie e collegabili tra loro secondo gerarchie ben precise. Nei bambini nessuna di queste proprietà sarebbe presente .Si parla in questi anni di pensiero preconcettuale, dove i preconcetti si caratterizzano per essere a metà strada tra la denotazione di un insieme e la rappresentazione dei singoli individui (es. della lumaca e della sorella in costume da bagno). In maniera simile ,ed anche fino ai 4-5 anni, la regolazione del rapporto tra le parti e il tutto non è ancora stabile. Si ha ,infatti, un pensiero transduttivo, ovvero dal particolare al particolare senza passare per i tratti distintivi delle categorie,tipico delle gerarchie non presenti nel bambino. (es. delle arance e camomilla). In questo caso il ragionamenti procede da un unico tratto di categorie di oggetti ,ad un altro unico tratto, nessuno dei quali viene confrontato con le altre caratteristiche dell'oggetto stesso. Il bambino di 5-6 anni quindi non ha ancora la capacità di ricostruire le dinamiche degli eventi o delle trasformazioni di possibili oggetti, limitandosi cosi alle singole conurazioni di stati. Allo stesso modo non riescono a comporre due azioni in senso inverso. Sia ha nel complesso una "irreversibilità, intesa come unilateralità.


27 L'irreversibilità come forma di egocentrismo

A livello preoperatorio ovvero prima dei 7 anni si ha l'assenza di pensiero reversibile, cioè della capacità di annullare, invertire o compensare un certo risultato. Ciò si può notare nelle prove di conservazione dove se la forma cambia i bambini non riescono più a riconoscere l'identità iniziale;

Nelle prove di classificazione additiva se ,ad esempio ,vengono dati a dei bambini di diversa età cartoncini geometrici, quelli fra i 2 e 5 anni tenderanno a mettere i cartoncini in forma decorativa ,mentre i bambini di 5 anni tenderanno a distribuirli secondo un solo criterio,in maniera coerente ma se devono cambiarlo scombinano tutto e ricominciano da capo;

nelle classificazioni incrociate dove i bambini scelgono in base ad un criterio di prossimità spaziale e non in base a criteri;

nelle seriazioni dove le varie grandezze non sono viste in modo continuo ma come assolute (grande, piccolo o medio).infatti a 4-5anni sistemano i bastoncini di varia grandezza piccolo-grande a coppia,mentre a 7 anni riescono a metterli tutti in ordine crescente . L'irreversibilità diventa sinonimo di unilateralità e pare essere la forma rappresentativa che assume l'egocentrismo nel pensiero intuitivo. È definibile come una rapresentazione unilaterale della realtà, una logica a cui manca la parte complementare.



28)Approccio HIP: cornice generale e sviluppo delle strategie mnemoniche

Secondo questo approccio la mente umana è molto simile ad un computer e il suo sviluppo è basato su alcune trasformazioni qualitative e quantitative soprattutto riguardanti memoria - I processi di memorizzazione dall'acquisizione al richiamo - Studi comparati" class="text">la memoria,e in particolare dei magazzini di memoria ,a beve e lungo termine. Molti infatti sono stati gli esperimenti sulla memoria e breve termine ,misurando la capacità di ricordare la quantità di stimoli rievocati correttamente ,la quale cresce in modo proporzionale all'età, La memoria è destinata con lo sviluppo a crescere sia in struttura (cosi che aumenta il numero di informazioni che può contenere) sia in funzioni (le strategie di immagazzinamento e recupero diventano sempre più sofisticate) e ciò secondo gli studiosi neo-piagetiani è essenziale per uno sviluppo cognitivo che permetta di trovare soluzioni sempre più elaborate ai problemi.

Alcune ricerche mostrano che già a 2-3 anni il bambino mostra intenzione a voler ricordare come per voler mantenere un contatto con lo stimolo ma già dai 7 anni in poi compaiono le prime Le tecniche di memorizzazione ,le quali sono diverse in base all'età del bambino:

-A 7 anni si fa uso prevalentemente della reiterazione( ripetere a voce o con il pensiero)

-A 10 si parla di organizzazione e raggruppamento( raggruppare gli elementi da memorizzare in categorie)

-Dall'adolescenza in poi di una vera e propria elaborazione( inserire gli item in una struttura significativa o collegarli con altre conoscenze di cui si è in possesso).

Si evidenziano cosi 3 fasi:

Una fase in cui non è disponibile nessuna strategia di memorizzazione

Una fase in cui si ha una strategia ma non è prodotta spontaneamente (reiterazione).

Una fase in cui si ha un uso maturo della strategia.

L'idea che non basti possedere una stategia di memorizzazione,ma che bisogna essere consapevole dell'esistenza di possibili strategie ha gettato le base per lo studio sulla meta cognizione ,incentrato sullo studio non solo della memoria ma anche dell'attenzione ,delle competenze e abilità


29 Operazioni formali: aspetti generali e combinatoria

Lo stadio delle operazioni formali si ha a partire dai 12 anni, quando i giovani acquisiscono la capacità di manipolare idee relative a situazioni ipotetiche formulando ipotesi su realtà non presenti. Il reale diventa un caso tra i tanti possibili che si manifestano in quelle idealizzazioni tipiche religiose, politiche o ideologiche a cui non solo i giovani aderiscono ma che contribuiscono loro stessi a formare, attraverso una costruzione teorica personalizzata perseguita come una pura sfida mentale (egocentrismo dell'adolescenza). Piaget considera rappresentative di questo stadio due strutture operatorie: l'analisi combinatoria e il gruppo I.N.R.C.

Quando bisogna combinare tra loro degli oggetti, i metodi utilizzati variano al variare dell'età del soggetto:

Prima dei 7 anni i bambini non seguono nessun metodo cosi da non riuscire nemmeno ad individuare tutte le combinazioni possibili

Tra i 7 e gli 11 anni avviene la scoperta di un metodo, tuttavia non si riesce ad evitare i doppioni,

DaI 12 anni in poi e un maggior grado di astrazione, i doppioni vengono evitati fin dall'inizio e tutto è eseguito seguendo un principio logico.

Le differenze individuali che si realizzano in questa fase possono essere spiegate come diversa velocità di viluppo. Diversificazione delle attitudini o dei contenuti dei problemi.


30) le emozioni : le basi filogenetiche

Le emozioni sono una risposta fisiologica e cognitiva ad alcuni stimoli. Esse presumono che vi sia una certa consapevolezza nel saperle riconoscere e quindi una sorta di "etichettatura". Nello studio delle emozioni non si può non fare riferimento a Darwin,il quale nel celebre "l'espressione delle emozioni nell'uomo e negli animali" sostenne che le emozioni sono anch'esse un prodotto dell'evoluzione poiché soddisfacevano essenzialmente due requisiti:

segnalare una particolare situazione in atto : ad es. il pianto segnale un disagio.

-preparare all'azione: il mostrare i denti da parte di un cane prepara all'azione del mordere.

Al fine di verificare le ipotesi Darwiniane sulle emozioni,due psicologi americani , Ekman e Friesen hanno studiato la popolazione dei Fore ( nuovo Guinea) mostrando loro immagini di espressioni di stati emotivi tipici. La popolazione oltre a riconoscerli era in grado di imaitarli. Sulla base di questi risultati ,essi formularono la teoria neuromuscolare secondo la quale individui di razze diverse mostrano le emozioni in modo fondamentalmente uguale e hanno quindi ipotizzato che esiste una sorta di programma genetico interno all'individuo che le regola.


31) emozioni e sviluppo cognitivo

Secondo Sroufe lo sviluppo cognitivo è essenziale per una crescente differenziazione delle emozioni che parte da una base di tre sistemi principali:

sistema piacere-gioia : si sviluppo a partire da una base biologica che permette al bambino di sorridere per segnalare stati di benessere; a 3 mesi si elaborano le prime forme di sorriso sociale soprattutto alla presenza di stimoli già conosciuti ; a 8 mesi ,infine , il sorriso segnala un'emozione di gioia ed è quindi associato alla comprensione del significato dell'evento.

Sistema circospezione- paura: si evolve a partire da dei sussulti alla presenza di stimoli che provocano fastidio(per la durata o l'intensità);a 4 mesi si trasforma in circospezione ,ovvero alla vista di uno stimolo estraneo si ha un'attivazione eccessiva di attenzione e da qui il pianto.;a 8 mesi si provano le prime vere emozioni di paura che si manifestano prevalentemente come risposta ad una persona che non è la ura di attaccamento.

Sistema frustrazione-rabbia: nei primi 5 mesi i può avere una risposta di frustrazione (pianto o agitazione) in risposta ad un impedimento di qualche movimento;dal 6 mese in poi la frustrazione evolve in rabbia come risposta all'interruzione di atti intenzionali.

Come Ekman e Friesen,Sroufe sostiene che le emozioni abbiano un carattere innato e lo dimostra col fatto che anche i bambini effetti da handicap alla nascita,quali cecità o essere sordomuti, sorridono,ridono ,piangono ect.

Il rapporto emozione-cognizione è visto inoltre come un rapporto bidirezionale ,poiché la cognizione plasma le emozioni e queste a loro volta possono dare inizio ,guidare selezionare o interrompere il riconoscimento degli eventi, o far emergere dalla memoria eventi passati connotati emotivamente.


32) emozioni e costruzione sociale

Sebbene vi sia una componente genetica molto forte alla base delle emozioni,è anche vero che queste si sviluppano all'interno di un contesto sociale molto complesso. Fin dal primo anno di vita del bambino si può notare come questo mostri emozioni diverse in rapporto a stimoli diversi provenienti dalla madre: se ad es. alla vista di un estraneo la madre mostra un espressione serena anche il bambino sembrerà più sereno,viceversa se la madre si mostra preoccupata. L'espressione del pianto è anch'essa influenzata dal comportamento della madre,infatti se questa durante il primo anno di vita del bambino occorre prontamente ogni volta che il bambino piange ,successivamente si può notare come la frequenza del pianto diminuisca e rimanga limitata ai casi di reale necessità. Inoltre nell'interazione tra due persone è risaputo che la mimica dell'uno sarà modulata in funzione di quella esibita dall'altro attraverso rinvii reciproci. L'esibire emozioni non solo è un modo per informare sul proprio stato interno ,ma soprattutto un modo per negoziare con gli altri individui. A questo proposito Ekman ha parlato di "display rules",ovvero di regole che stabiliscono quando e come comunicare le proprie emozioni. Le emozioni si possono infatti esagerare,diminuire,occultare,invertire di segno oppure essere totalmente simulate.


Bowlby: teoria dell'attaccamento (componenti innate, cibernetiche ed evolutive

con il termine attaccamento Bowling intende degli schemi comportamentali,presenti fin dalla nascita ,che spingono il bambino a cercare accadimento in qualcun altro che è di solito la madre. Questo tipo di comportamento è caratterizzato da 3 componenti:

componenti innate : il legame madre-bambino si è evoluto in questo modo perché riesce a garantire maggiore protezione al piccolo e quindi maggiori probabilità di sopravvivenza e di sviluppo della specie.

Componenti cibernetiche: quello che si istaura tra madre e bambino è un sistema di attaccamento con un forte controllo cibernetico che fa tendere il sistema all'omeostasi; i due poli del sistema sono la vicinanza della madre e il desiderio dell'esplorazione: il bambino si allontana dalla madre per esplorare l'ambiente ,ma ogni volta che avverte un pericolo è in grado di mettere in atto dei comportamenti che attirano l'attenzione della madre.

Componenti evolutive: il tipo di attaccamento si evolve in relazione alle varie fasce di sviluppo: fino al secondo mese di vita il bambino è privo di intenzionalità e non vi è discriminazione tra le ure adulte diverse; dai 3 agli 8 mesi i comportamenti diventano intenzionali , comincia a distinguere le diverse ure a adulta ma tuttavia non avendo ancora la padronanza delle relazioni causa -effetto e la permanenza dell'oggetto non protesta se viene separato dalla ura materna ma solo nel caso in cui rimane solo;dagli 8 mesi fino ai primi mesi del 2 anno il bambino si focalizza solo su una ura di attaccamento ,la madre,seguendola con lo sguardo e camminando a carponi, piangendo se non è con lui; solo dopo i 18 mesi il bambino diventa più autonomo e comincia ad accettare e negoziare la durata degli allontanamenti della madre. Ad una maggiore autonomia cognitiva corrisponde un'autonomia emotiva in quanto linguaggio,gioco, imitazione,ect ,costituiscono dei nuovi strumenti per colmare l'assenza della madre.


34) tipologie di attaccamento e concetto di modello operativo interno

una collaboratrice di Bowlby ha messo a punto una situazione -test,detta stange situation, per individuare la tipologia di attaccamento che lega madre e piccolo. La strnge situation prevede situazioni di stress per il bambino che viene trovarsi in fasi diverse in presenza della madre e di un estraneo,solamente di un estraneo ,oppure completamente da solo. Attraverso questo tipo di studi si sono evidenziati tre differenti modelli di attaccamento:

legame sicuro : il bambino ha una buona autonomia esplorativa sia in presenza che in assenza della madre e quando questa rientra nella stanza mostra gioia.

Legame insicuro di tipo ansioso-ambivalente: il bambino si sconforta in assenza della madre ma quando questa rientra mostra atteggiamenti ambivalenti di rabbia e ricerca di conforto.

Legame insicuro di tipo ansioso- evitante: il bambino rimane indifferente agli spostamenti della madre.

si è visto come il tipo di attaccamento che lega madre e lio costituisca una sorta di modello per le relazioni future ,tanto sa influenzare la selezione e il modellamento delle relazioni. Inconsapevolmente l'individuo cerca persone, situazione ,relazioni che gli permettono di riprodurre il suo modello di attaccamento. Bowlby definisce tutto questo Internal working model.



35) temperamento e attaccamento

L'attaccamento dipende anche dalle caratteristiche comportamentali di ogni neonato,quindi il modello operativo interno non implica un determinismo obbligato tra care-giver e neonato. Due pediatri americano hanno classificato i neonati come "facili " o "diffili" in base a 9 parametri:

attività : livello ed estensione dell'attività motoria

ritmicità : regolarità dei ritmi biologici

approccio : natura delle risposte a persone o stimoli nuovi e diversi

adattabilità : capacità di adattamento ai cambiamenti

intensità : livello energetico di una reazione

umore : qualità umorale apparentemente espressa

perseveranza : tempo dedicato ad un'attività, mantenimento di attività specifiche

distraibilità : grado con cui gli stimoli esterni possono interferire con l'attività in corso

soglia sensoria : forza necessaria ad uno stimolo per ottenere risposte dal bambino

I "difficili"sono caratterizzati x ritmicità, lentezza nell'approccio, poco adattabili , molto intensi e spesso di umore negativo, ovviamente contrapposti ai "facili". Ricerche successive hanno dimostrato che nn è possibile classificare tutti i bambini in queste semplici caratteristiche, in quanto i bambini hanno caratteristiche comportamentali svariate e diversissime tra di loro. Dalle ricerche si è riuscito a sviluppare e verificare il rapporto fra queste caratteristiche comportamentali e lo stile di attaccamento, notando che i bambini difficili sono soliti instaurare rapporti più tesi con entrambi i genitori, sono caratterizzati da legame ansioso- ambivalente e possono avere problemi comportamentali che si rifletteranno anche nella loro vita adulta.

Ovviamente dipende molto anche dal rapporto che si stabilisce con la madre, in quanto la tipologia di attaccamento nn può essere rimandata semplicemente a queste caratteristiche comportamentali.


36- la trasmissione intergenerazionale dell'attaccamento

Il legame di attaccamento si basa molto sulla ricostruzione dek passato del genitore e quindi sul loro modello mentale dell'attaccamento negli adulti,ossia le loro prime esperienze con i genitori ricostruite e valutate. Si definiscono 3 tipologie di modello mentale adulto in base alla narrazione dei loro eventi pregressi e del tipo di attaccamento conseguente:

-adulto autonomo rispetto al passato> legame lio sicuro: riesce a valutare con distacco le esperienze vissute con i propri genitori ,è capace di contestualizzare i comportamenti dei suoi educatori. Esposizione coerente.

- adulto ancora invischiato nell'attaccamento infantile> legame insicuro di tipo ansioso ,ambivalente:espone gli eventi con un forte carico affettivo,alle volte disordinato ,ed è incapace di valutare oggettivamente il suo rapporto con gli educatori. Esposizione incoerente e disordinata.

-adulto svalutante l'attaccamento> legame insicuro di tipo ansioso evitante :si definisce autosufficiente ed impermeabile alle emozioni . esposizione scarna con oscillazioni tra idealizzazioni e svalutazione dei genitori.

Da ciò si evince che i modelli mentali sono alla base della personalità: un bambino sicuro sarà cooperativo ,sociale e da adulto tenderà ad istaurare rapporti basati sulla fiducia; un bambino insicuro invece sarà poco cooperativo e tendenzialmente aggressivo e isolato e da adulto tenderà a non istaurare rapporti ed ad essere in affettivo . Per aiutare i bambini insicuri esistono ure di attaccamento sostitutive  o ure terapeutiche adeguate.


37)sistemi relazionali come cronosistemi (interazioni, relazioni, transazioni, i 4 orologi come organizzatori dello sviluppo sociale nei vari contesti)

L'uomo e le sue componenti cognitive,emotive ed affettive ,vanno comprese all'interno delle relazioni sociali e dei sistemi che le strutturano. Tra individuo e sistema si innesca un rapporto ci circolarità per cui è sia l'ambiente che influenza l'uomo che viceversa. Di solito i sistemi di lavoro,scuola e famiglia sono molto interconnessi e ciò grazie allo stabilirsi di interazioni( scambio di azioni tra due o più individui) ,relazioni( legami che superano le singole interazioni), e transazioni( trasformazione delle relazione dovuta a presone ed ambienti e trasformazione delle persone e degli ambienti prodotta dalla relazione) che possono essere coerenti o incoerenti a seconda che confermano o disconfermano le caratteristiche iniziali della relazione. I 3 sistemi principali di sviluppo della persona sono la famiglia,la scuola e il lavoro e questi sono scanditi da 4 tipi di orologi : convenzionale ( che corrisponde al tempo scientificamente inteso), biologico( tempo dell'organismo),storico( espresso dalla coorte e generazione di appartenenza),sociale( tempo delle convenzionalità sociali,come feste religiose,nazionali,diventare maggiorenne).

Intersecando lo strutturazione in sistemi con quella in "orologi" è possibile studiare lo sviluppo sociale in varie fasi:

-prima infanzia(0-2 anni)

- prima fanciullezza( 3-5 anni)

-seconda fanciullezza( 6-l1 anni)

- preadolescenza-adolescenza( dai 12 alla prima età adulta)

- dall'età giovanile a quella adulta( dai 20 anni all'ingresso del mondo del lavoro ed eventuale costruzione della famiglia).


38)lo sviluppo sociale in età prescolare: autonomia, iniziativa e autoregolazione

Durante il periodo prescolare i bambini imparano soprattutto ad avere maggiore autonomia e iniziativa .

Per autonomia si intende un maggiore autocontrollo delle abilità motorie, socialmente regolato ,che porta a vestirsi e mangiare da soli ,e in generale ad attuare comportamenti responsabili ed adeguarsi ai vari contesti.

Lo spirito di iniziativa si riscontra invece in azioni dirette allo scopo a carattere propositivo,come esprimere gusti personali,saper proporre la propria presenza nell'interazione tra pari, fare regali. ecc. grazie all'apprendimento delle varie routine l'autocontrollo che nasce dall'interiorizzazione di regole e proibizioni si trasforma in autoregolazione,ovvero una percezione responsabile ed anticipata delle situazioni e dei loro possibili esiti. Secondo alcuni studiosi lo stile genitoriale autorevole (con alto controllo,affetto,comunicazione e aspettative di maturità)9 sarebbe quello in grado di promuovere una maggiore autoregolazione. Ricordiamo che altri stili genitoriali sono quello: autoritario, permissivo e trascurato).


39)lo sviluppo sociale durante la scolarizzazione elementare: dinamiche relazionali e fenomeni di aggressività.

Con l'ingresso del bambino nella scuola primaria si hanno notevoli progressi sul piano socio-cognitivo. Apprendimento ed interazione sociale appaiono inscindibili e si realizza in questi anni la capacità di "decentramento" definibile anche come capacità di role-taking. Il bambino sa ora porsi in maniera critica di fronte all'autorità perché acquisisce maggiore autonomia morale ed è consapevole delle proprie disposizioni stabili e di quelle contingenti. Aumenta anche la comprensione degli stati d'animo degli altri .attraverso alcuni studi si è visto che bambini popolari o rifiutati hanno una stretta modalità di stabilire relazioni con gli altri : i popolari usano una strategia di accerchiamento,facendosi spesso mediatori di conflitti; i rifiutati tendono ad esercitare un controllo sul gruppo e sono meno abili ad interpretare il contesto a causa di una forte visione egocentrica . a questo proposito gli studiosi hanno parlato di un vero e proprio deficit socio-cognitivo che impedirebbe ai bambini disadattati,rifiutati o aggressivi di non valutare adeguatamente i segnali sociali provenienti dagli altri perché fuorviati da credenze e pregiudizi. Durante quest'età alcuni bambini mostrano una fortissima aggressività che spesso sfocia in azioni di bullismo,ossia uno squilibrio di potere tra due persone e la messa in opera da parte del più forte di atti intenzionalmente ostili e a carattere ripetitivo. Vengono cosi ad affermarsi le identità di bullo e di vittima. Anche nei rapporti amicali ,che sono condotte pro-sociali, si possono avere atteggiamenti di aggressività,tuttavia i conflitti in questo caso vengono risolti in senso costruttivo.



40)lo sviluppo sociale nel periodo delle preadolescenza e dell'identità in rapporto alla famiglia e al gruppo di coetanei

l'adolescenza è un periodo molto delicato che ha un marcato inizio( trasformazioni puberali sia in maschi che femmine)ma una fine molto sfumata. In generale si possono differenziare 3 fasi:

1) la fase iniziale si contraddistingue per una forte discontinuità su tutti i livelli: fisico,emotivo,cognitivo relazionale. È inoltre solitamente cateterizzata da conflittualità in famiglia e tensioni nell'ambiente scolastico;

2) la fase intermedia che presenta aspetti sia della prima che della terza fase;

3)la fase finale ,in cui il conflitto generazionale si attenua e il giovane è impegnato in una proiezione personale del futuro lavorativo ed affettivo. si ha però un'ansia maggiore nel definire la propria identità.

Il periodo dell'adolescenza è caratterizzato da una serie di orologi sociale che scandiscono delle tappe importanti ( guida del motorino,dritto di voto,università,ecc)

Dal punto di vista familiare non si tratta di una fase di crescita esclusivamente per l'adolescente ma anche per 'intera famiglia. Secondo Scabini il buon esito di questa fase dipende da due fattori:

la capacità di emancipazione dell'adolescente che passa da rapporti asimmetrici a rapporti pari.

-la capacità di distaccarsi simmetricamente da parte di tutti i membri della famiglia.

L'adolescenza è anche il periodo in cui viene a formarsi l'identità attraverso un'integrazione di tutte le componenti che fino a questo momento hanno caratterizzato lo sviluppo ( quindi identificazioni infantili,vicissitudini emozionali, attitudini,le capacità e l'inserimento in ruoli sociali e di genere sessuale). Ne costruire le propria identità l'adolescente può scegliere di:

precludere l'identità e adeguarsi alle richieste dei genitori

negare l'identità e quindi andare contro il parere di uno o di entrambi i genitori

avere un'identità diffusa ,ossia non fare alcuno forzo per cercarsi una strada identitaria

avere un'identità moratoria,cioè sperimentare più identità.

Nella costruzione dell'identità il gruppo tra pari costituisce una base sicura come possibilità di riconoscimento reciproco dei cambianti fisici,ha funzione di orientamento verso i valori generazionali e quindi di messa in discussione degli standard degli adulti,favorisce l'assimilazione e la differenziazione rispetto agli altri gruppo,rappresenta un contenitore di rapporti più esclusivi e funge da sostegno all'iter di ricerca dell'identità.






































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