psicologia |
Innanzitutto definisco cosa sia un paradigma. Esso è una serie di regole o un modello globale; ove le regole determinano la descrizione o l'interpretazione della vita sociale, mentre i dettagli sono lasciati alla creatività dei singoli studiosi.
I principali paradigmi in psicologia sociale sono: il paradigma behaviorista, il paradigma cognitivista ed il paradigma dell'interazionismo-simbolico.
Dagli anni Venti agli anni Cinquanta, la psicologia americana è stata dominata dalla teoria behaviorista, la quale partiva dall'assunto che l'azione umana fosse determinata da eventi esterni. In tal senso ci fù un ampio campo di ricerca, a partire dagli esperimenti di Pavlov sull'apprendimento di un comportamento sulla base dello schema: stimolo - risposta; l'importanza, secondo Watson, delle ricompense e punizioni come influenzanti il comportamento umano ed il contributo di Allport che espresse, con enfasi, la fiducia nel potere dell'ambiente come determinante l'azione umana. E' definito behaviorista radicale quel teorico della teoria behaviorista che ritiene il comportamento umano comprensibile solo in base all'azione dell'ambiente. Il più noto fra questi autori è Skinner, il quale riteneva che tutti gli schemi comportamentali sono creati, alimentati e abbandonati a seconda che l'azione venga associata a ricompense o punizioni provenienti dall'esterno. Ciò che avviene all'interno dell'individuo non è degno di attenzione.
Questa posizione teorica è stata sostituita dal neobehaviorismo. I neobehavioristi continuano a sottolineare l'importanza degli eventi ambientali, ma come influenzanti gli stati psicologici dell'individuo, i suoi atteggiamenti, i suoi sentimenti interni, e sono questi ad influenzare le sue azioni.
Le teorie cognitive sottolineano il ruolo del pensiero e dell'interpretazione sull'attività sociale degli individui. I cognitivisti trassero ispirazione dalla teoria gestaltista. In particolare gestaltisti come Koffka e Kohler si sono occupati di comprendere come gli stati interni influenzano il modo di percepire degli uomini.
Parimenti i cognitivisti ritengono che, il modo in cui gli eventi esterni vengono percepiti influenza il comportamento umano . In tal senso importante fù il lavoro eseguito da Kurt Lewin, che rappresenta il primo psicologo sociale che sviluppò una teoria generale del comportamento sociale umano.
Nella sua teoria del campo esprime l'idea che il modo in cui ci si rappresenta il mondo, è fattore principale dell'agire dell'essere umano. Ed il modo in cui l'uomo si costruisce il mondo varia a seconda del variare dei suoi bisogni e dei suoi scopi interni. In analogia con la fisica teorica Lewin propone di considerare il mondo psicologico come un campo, composto da regioni interdipendenti, le cui componenti principali sono: la persona e l'ambiente. A seconda dei bisogni o della volontà di un individuo, in ogni momento dato, la regione persona o quella ambiente possono essere ripartite in ulteriori segmenti.
Esso diverge notevolmente dalle posizioni behaviorista e cognitivista, in quanto, se queste ultime puntano l'attenzione all'individuo, i teorici dell'interazionismo simbolico sottolineano le relazioni tra gli individui. Essa è detta anche teoria dei ruoli, in quanto il proprio agire è determinato dal tipo di ruolo che si assume all'interno di uno specifico rapporto e dipende dal modo in cui l'altro reagisce all'interno del rapporto specifico.
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