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Non possiamo più lamentarci che il governo italiano non faccia le riforme sul serio. E' di questi giorni la notizia della coraggiosa e radicale riforma delle Forze Armate della Repubblica, che non saranno più formate da tanti ragazzotti di leva, strappati all'affetto delle mamme e delle morose, e mandati in posti lontani e sperduti per dodici mesi con le stellette.
Finalmente, ci si dice, avremo un esercito con gli attributi, fatto da professionisti seri e anche da soldatesse di mestiere. Come nei vigili del fuoco e nella polizia. Non sarà più una baraonda di otto milioni di baionette ma agili falangi di inesorabili Rambo. E' il primo stadio di un esercito europeo, più forte e più addestrato (già altri stati come Gran Bretagna,Francia e Sna hanno un esercito di volontari).
Infatti, non siamo più al tempo dei romani in cui la guerra era considerata un simbolo di forza, potenza e virilità; al giorno d'oggi si dà più spazio all'intelletto ed è quindi più sensato che l'arruolamento sia una scelta propria come per qualsiasi altro impiego. Perché diciamocelo, il fascino della divisa non è più forte come un tempo, solo il 4.1% delle donne alla ricerca dell'anima gemella vorrebbero che il loro amato fosse un militare.
Si pone finalmente fine ad una tremenda scocciatura e ad una grande ingiustizia. Sì, perché se l'articolo 52 della Costituzione tuona che "La difesa della Patria è sacro dovere del cittadino", non si era mai capito perché ne fosse esclusa più della metà, perché chi era affetto da "deficienza toracica", aveva la nonna a carico oppure qualche amico nel Distretto se ne stava a casa e gli altri invece no.
Già da quest'ultima considerazione si potrebbe iniziare a criticare la legge: Vincenzo Mirone, andrologo, in un articolo del Messaggero del 25 ottobre ha dichiarato che senza la naja potrebbero nascere meno bambini: secondo una statistica del ministero della Sanità, nella visita prima della leva, i dottori scoprono a 4 soldati su 10 alterazioni più o meno gravi all'apparato genitale e che, non curate, possono portare alla sterilità (!).
E poi, che fine faranno gli utilissimi obiettori di coscienza?
Se nessuno ti obbliga più a fare il servizio militare, non è neanche più necessario dichiararsi obiettore. Ma il servizio civile è importantissimo: chi aiuterà gli handicappati o lavorerà in centri di recupero dei tossicodipendenti? Sarà necessario che lo Stato dia una risposta a queste domande!
Più che di professionisti, l'esercito rischia di essere pieno di gente alla ricerca del posto sicuro che sfugge alla disoccupazione.
Sarà in ogni caso un esercito di Rambo all'amatriciana, che serviranno a poco ma che costeranno di più. Questa è la sola vera certezza. Non resterà infatti un ambaradam per pochi ma sarà gonfiato per far posto a i, parenti ed elettori. Nel 1994 i militari professionisti erano già 168.065: cresceranno come i ferrovieri, i postini, gli invalidi e i forestali.
Diventeranno un esercito.
Stesura di Michele Salvo
Gruppo: Alessandro Vincenzi, Nicola Vincenzi, Sara Morandini, Emiliano Paterlini, Carlo Casarotto, Michele Salvo.
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