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Biografia di Hermann Hesse
La vita e l'opera di Hermann
Hesse sono segnate sin dagli inizi dal contrasto fra tradizione famigliare e
influenze dell'ambiente esterno. 'Il 2 luglio 1877, un lunedì, al
termine di una difficile giornata' annota la madre sul proprio diario
'Dio nella sua grazia ci ha donato il bambino ardentemente desiderato, il
nostro Hermann, bello e possente, che subito dopo il parto aveva fame e volgeva
gli occhi chiari e azzurri e la testa verso la luce; un esemplare di bambino
sano e robusto' (A.G., p. 195). La madre, Maria Gundert Hesse, vedova
Isenberg, era nata nel 1842 a Talatscheri (India anteriore). Aveva trascorso
l'infanzia in India. Aveva frequentato quindi l'istituto femminile a Korntal,
dove i suoi interessi letterari non erano stati assecondati, al punto che in
seguito, nonostante la sua abilità stilistica e la sua ricca fantasia,
essi trovarono espressione soltanto in liriche d'ispirazione cristiana sul
modello dei canti liturgici, trascritte sui diari di v!
iaggio o contenute nelle lettere ad amici e persone vicine. Curò per i
lettori tedeschi la biografia in inglese di C.E. Dawson (1881), e così
pure David Livingstone. L'amico dell'Africa (seconda edizione 1899). Dopo un
anno di lavoro come donna di servizio a Corcelles, dove aveva imparato anche il
francese (conosceva altre cinque lingue), la piccola Maria Gundert ritorna in
India e fa esperienza, grazie alla confidenza con il missionario Hebich, di un
cambiamento radicale avvenuto nella propria esistenza: decide di 'dedicarsi,
d'ora in avanti, alla realizzazione del regno di Dio sulla terra'. A
questa scelta è legato anche il matrimonio. Nel 1865 sposa il
missionario Charles Isenberg (1840-70), originario di Londra, con il quale
lavora presso la missione di Heiderebad. Deve però tornare
improvvisamente in Europa, dove Isenberg muore. Da questo matrimonio nascono i
due fratellastri di Hermann Hesse: Theodor e Karl Isenberg.
Quattro anni dopo la morte del primo marito Maria Gundert sposa Johannes Hesse,
il padre di Hermann. Lo aveva conosciuto nella propria casa paterna a Calw,
città natale di Hermann Hesse, il secondogenito di questo matrimonio.
Johannes Hesse, un individuo erudito dalla personalità spiritualmente
ricca, dall'aspetto ascetico e dal corrispondente stile di vita, era nato nel
1847 a Weissenstein (Estonia), quinto lio del medico Carl Hermann Hesse e di
Jenny Lass. Nel 1865 Johannes Hesse aveva inoltrato domanda per l'inserimento
nell'istituzione missionaria di Basilea, poiché aspirava a una
'comunità corporativa' nella quale 'si stemperasse quella
consapevolezza del proprio sé', che proprio il lio cercò invece
costantemente di perseguire. Dopo aver conseguito gli ordini a Heilbronn,
Johannes Hesse si recò nel 1869 in India, diventò insegnante di
lingua presso il seminario di Mangalore e si applicò allo studio della
lingua canarese. Per ragioni di salute è costretto a rientrare!
in Europa e dal 1873, come aiutante del suocero, è responsabile
all'interno della casa editrice per la conduzione della rivista missionaria.
Dal 1881 al 1886 espletò l'incarico di insegnante di storia
dell'evangelizzazione presso la scuola missionaria a Basilea, dove il giovane
Hermann insieme al fratello e a due sorelle (due neonati erano morti
immediatamente dopo il parto) trascorse l'infanzia. La famiglia ritorna quindi
definitivamente a Calw. Qui il padre svolge la sua complessa attività
missionaria e pubblicistica e dirige, dal 1893 al 1905, come successore di
Hermann Gundert, la casa editrice. Morì nel 1916 a Korntal, la moglie
nel 1902 a Calw.
Il lio Hermann porta i nomi di entrambi i nonni. Pur non avendo conosciuto
personalmente il nonno paterno (1802-96) cercò tuttavia di risvegliare i
legami di sangue con l'Est (l'Estonia apparteneva dal 1721 alla Russia)
attraverso un interesse coltivato nel corso della sua esistenza per la politica
e la letteratura di quel paese. Carl Hermann Hesse, in qualità di medico
dello stato russo, rimase da parte sua indifferente al pensiero
positivistico-materialistico dominante a quel tempo. Organizzò
regolarmente nella propria casa letture bibliche, nel 1833 fondò un
orfanotrofio ed esercitò la propria attività fedelmente fino alla
morte, rivelando un'etica professionale oggi difficilmente riscontrabile fra i
medici.
Con Hermann Gundert, il nonno materno (1814-93), il giovane Hesse ebbe
probabilmente a Calw contatti più assidui. Era nato a Stoccarda e aveva
frequentato il seminario di Maulbronn. Fornito di un talento poliedrico scrisse
drammi (fra cui Pietro il Grande) e poesie, studiò teologia a Tubinga
come seguace di David Friedrich Strauss conseguendo la laurea in filosofia. In
seguito si allontanò radicalmente dal maestro, la cui opera
fondamentale, Vita di Gesù, criticamente considerata, era apparsa nel
1835, e si oppose con numerose pubblicazioni e articoli nella sua rivista
'Il foglio missionario cristiano' alle tendenze razionalistiche della
teologia contemporanea. Tuttavia, indipendentemente dal nipote poeta, egli si
fece un nome grazie al lavoro missionario svolto in India, nonché come linguista,
studioso di sanscrito, indologo, lessicografo e traduttore. Conosceva il
tedesco, l'inglese, il francese e l'italiano e predicava correntemente in
hindustàni, malese e bengàli. Allo ste!
sso modo conosceva kannada, telugu e tàmil e disponeva di conoscenze
relative a una dozzina di lingue e dialetti. 'Egli non solo parlava
sanscrito insieme ai bramini indiani' scrive Hesse nel 1960 al cugino
Wilhelm Gundert, rinomato studioso della lingua giapponese, 'ma
conseguì anche un'intima e innamorata confidenza con il mondo variegato
delle lingue indogermaniche, che gli si rivelò non solo nella grammatica
e nel vocabolario ma anche nella sua pelle, nella sua attrattiva, nella sua
musicalità' (B IV, p. 384). Fra le opere principali di Hermann Gundert
sono da citare la grammatica malese e il dizionario indiano-inglese-malese, che
apparve dopo venticinque anni di lavoro nel 1872 e che è rimasto
un'opera fondamentale sino a oggi.
Mentre in India, e in particolare a Kerala, già da tempo era conosciuto
per il suo talento, in Germania soltanto oggi si acquista coscienza
dell'importanza di questo linguista, indipendentemente dal suo legame di
parentela con Hermann Hesse. Grazie a un paziente lavoro l'indologo e teologo
Albrecht Frenz ha esemplarmente curato gli scritti postumi di Hermann Gundert:
il Diario di Malabar 1837-59, Scritti e resoconti da Malabar e il Diario di
Calw 1859-93, pubblicandoli fra il 1983 e il 1986 presso l'editore Steinkopf di
Stoccarda. Questi scritti offrono, agli esperti come ai profani, uno sguardo
d'insieme sulla vita e sul metodo di lavoro di questa personalità del
diciannovesimo secolo, che varcò confini di nazioni e religioni.
Hermann Gundert, nonostante la sua rigida devozione e il suo senso
dell'obbedienza e dell'autorità, era uomo sensibile e di spirito,
disposizioni che in lui si accomnavano a una geniale vivacità
giovanile e a una giocosa fantasia, a un profondo amore per la musica e a un
umorismo creativo - caratteristiche, queste, ereditate in forma lievemente
diversa anche da Hermann Hesse.
Julie Dubois Gundert (1809-85), la nonna materna, nacque da una famiglia di
viticoltori nei pressi di Neuchatel. Con lei entrò nella famiglia un
elemento svizzero-francese, che in Hesse si manifestò nella sua
attrazione verso l'Europa occidentale e nell'interesse per la lingua e la
letteratura francese, che si rifletté nel suo sectiuneggio amichevole con Romain
Rolland e André Gide. Julie Gundert era una rigida calvinista, anche lei
impegnata in India come missionaria, dove periodicamente si occupava dell''Istituto
femminile' fondato dal marito. Fondamento esistenziale per i genitori e,
prima di loro, per i nonni di Hesse era, quindi, il cristianesimo protestante
di matrice pietista. L'educazione dei li nell'osservanza di quei principi
era, soprattutto allora, un'impresa ardua ma del tutto legittima. Tale
educazione venne impartita anche alle due sorelle di Hesse, Adele la maggiore
(1875-l949) e Marulla la più giovane (1880-l953), le quali conseguirono
quell'atteggiamento reli!
gioso, cui si affidarono nel corso dell'intera esistenza, che è oggi
spesso assente nell'ambito di rapporti famigliari più tranquilli.
Falliti i tentativi di intraprendere una carriera artistica, anche i suoi
fratellastri si adattarono, il più anziano Karl come farmacista e il
più giovane Theodor come filologo, a una normale esistenza borghese.
Soltanto Hans (1882-l935), il fratello più giovane di Hesse, che per
decisione famigliare aveva intrapreso l'attività di commerciante - in
contrasto con la sua disposizione artistica e malgrado la grande comprensione
dimostratagli dalla famiglia - non riuscì ad affermarsi pienamente nella
vita. Anche la sua appartenenza attiva alla comunità cristiana, per lui
soprattutto fonte di sicurezza, non poté trattenerlo dal suicidio. Il fratello
Hermann rischiò più volte di soccombere al medesimo destino. Il
fatto che Hesse sia riuscito, nonostante i ripetuti conflitti interiori e in
contrasto con le decisioni famigliari, ad assecondare la propria
volontà, non può essere spiegato soltanto con la caparbietà
e la forte consapevolezza della propria missione. Già tredicenne
'una co!
sa gli era chiara': diventare 'poeta oppure niente'.
La sua disobbedienza verso la tradizione famigliare appare piuttosto
profondamente legata alla conseguente rottura con le norme proprie di un secolo
che sta volgendo alla sua fine, un salto verso il nuovo. Le parole di Arthur
Rimbaud, secondo cui il poeta 'dà voce all'ignoto', nella
misura in cui 'esso dà segni di sé nello spirito del proprio tempo',
possono ben esprimere ciò che rappresentò Hermann Hesse, l'uomo e
il poeta, il quale tuttavia si distingue dai suoi contemporanei rispetto a lui
più radicali e più conservatori.
Hesse appartiene alla generazione di Thomas Mann, Rilke e Hofmannsthal. Alla
sua nascita, si intrecciano all'interno della storia letteraria europea e
tedesca differenti correnti letterarie. Con la morte di Eduard Mörike (1875)
ebbe termine l'epoca tardoromantica, particolarmente vivace sul piano
letterario grazie al circolo dei poeti svevi. Erano ancora in vita tuttavia
Theodor Storm e lo svizzero Gottfried Keller, entrambi esponenti del
'realismo romantico'. Le Novelle zurighesi di Keller apparvero
nell'anno in cui nacque Hesse, come la novella di Storm Il curatore Carsten e
L'assomoir di Emile Zola, romanzo cui si deve la fama dell'autore come
'naturalista' e la successiva influenza esercitata nell'ambito della
letteratura europea. Nel 1877 fu pubblicato anche Le colonne della
società di Henrik Ibsen, un dramma che cercava di svelare la fragile
morale e le menzogne della società di allora. Dostoevskij viveva ancora.
Il suo romanzo I fratelli Karamazov, che Hesse rilesse più!
volte nel corso degli anni successivi, apparve (in versione non
definitiva) nel 1880. Si è voluto vedere in Dostoevskij un precursore della
psicanalisi. Indubbiamente Hesse, al pari di altri importanti letterati,
subì insieme al fascino per l'opera del grande romanziere russo
l'influenza del pensiero di Freud, che interpretava la 'bugia vitale'
(Lebenslüge) di Ibsen come 'rimozione' (Verdrängung). Inoltre Hesse
era particolarmente predisposto all'introspezione e all'autoanalisi in ragione
dell'educazione pietista ricevuta.
Altrettanto importanti, per quanto concerne la formazione filosofica e di
filosofia della storia di Hesse, furono il pensiero di Jacob Burckhardt
(1818-97) e di Friedrich Nietzsche (1844-l900): in misura maggiore forse quello
di Nietzsche, il quale nelle sue Considerazioni inattuali aveva condannato la
vittoria della Prussia nella guerra franco-tedesca del 1870-71, definendola
'un'estirpazione dello spirito tedesco a favore del regno tedesco',
contrapponendosi all'opinione pubblica dominante del tempo; come fece
più tardi Hesse che, durante la Prima guerra mondiale, biasimò la
mentalità nazionalistica dei suoi compatrioti. Considerare una vittoria
come sconfitta e al contrario i periodi di profonda umiliazione come
preparatori a un rinnovamento spirituale: questo pensiero dialettico, provenga
esso dalla scuola di Platone, Hegel o Marx, dei saggi cinesi o dei pensatori
religiosi indiani, attraversa come filo conduttore tutti gli scritti di Hesse,
nella misura in cui egli non si!
prege solo di indicare posizioni fra loro inconciliabili, ma di
considerarle come diversi aspetti di un medesimo fenomeno da portare a una
sintesi.
Della crescente espansione delle attività economiche, successiva alla
costituzione del regno tedesco, non si parlava nella famiglia Hesse,
fondamentalmente impegnata nella difesa e protezione dei valori religiosi e
spirituali più che di quelli materiali. Anche in merito al rapido
progresso nel campo delle scienze naturali e della tecnica, verificatosi in
particolare nell'ultimo ventennio di fine secolo, Hesse si espresse, allora e
più tardi, in termini piuttosto scettici, senza tuttavia condannarlo
esplicitamente. (Che la condanna ci sia stata, seppur indiretta, è
ciò su cui ci soffermeremo in seguito). Pur cercando di favorire sul
piano culturale e sociale la composizione dei conflitti, non considerava invece
in modo favorevole - in questo, fu un tipico tedesco del sud - l'unificazione
del regno tedesco sotto l'egemonia della Prussia. Non provò simpatia nei
confronti di Bismarck e dell'imperatore e, intenzionalmente, non si recò
mai a Berlino. Il Württemberg sotto Carlo I (18!
64-91) aveva combattuto nel 1866 contro i prussiani ed era entrato
'volontariamente costretto' nel Reich.
Circa vent'anni prima della nascita di Hesse la città di Calw contava
1483 abitanti, 1436 dei quali protestanti e 47 cattolici. La sua favorevole
posizione geografica nella valle del fiume Nagold ai piedi di un
'susseguirsi di colline di rara bellezza' della Foresta Nera,
unitamente alla sua storia ricca di tradizioni e all'originalità degli
abitanti, sono temi che ricorrono nelle poesie di Hesse. Fondata da una fra le
più antiche famiglie nobili del ducato di Svevia nel dodicesimo secolo,
Calw aveva già nella metà del tredicesimo un suo sistema
giuridico ed era passata nel 1308 sotto la signoria dei conti di Württemberg.
Le afflizioni causate dalla peste, i saccheggi e le distruzioni provocati dalle
truppe imperiali nel corso della Guerra dei Trent'anni, fecero comporre a
Johann Valentin Andreä (1586-l654) l'Elegia sulla città di Calw
miseramente decaduta. Egli riorganizzò la chiesa del Württemberg, fu
precursore del pietismo e decano nella città di Calw. Nel XVII e XVIII
sec!
olo Calw fu centro commerciale e industriale del Württemberg e acquistò
importanza sovraregionale e internazionale grazie alle attività
finanziarie della cosiddetta 'Calwer Comnie': i banchieri dei
duchi del Württemberg, come un tempo ad Augusta i Fugger e i Welser erano stati
banchieri del Sacro Romano Impero. Si aggiungano anche una società per
il commercio del legno e fabbriche tessili con concerie, che permangono sino al
ventesimo secolo. Hesse definì la propria città natale
'Gerbersau'.1 Sia compito del lettore stabilire se egli assegnasse un
significato ironico a tale appellativo, nell'aggiungere che a Calw egli stesso
'era stato conciato ben bene'. Tuttavia 'là mi trovai a
mio agio' scrisse Hesse nella Giovinezza di Peter Bastian (Peter Bastians
Jugend, 1902) 'poiché la gente di Calw aveva viaggiato ed era più
varia e libera di quella della camna' (PN, p. 57).
Hesse era un bambino oltremodo sensibile e testardo, che creava ai genitori e
agli educatori notevoli difficoltà. Già nel 1881 la madre
intuì che il lio sarebbe andato incontro a un futuro non ordinario.
Nello stile di pensiero che le era consono informò il marito del proprio
timore: 'Prega insieme a me per il piccolo Hermann [] Il bambino ha una
vitalità e una forza di volontà così decisa e []
un'intelligenza che sono sorprendenti per i suoi quattro anni. Che ne
sarà di lui? [] Dio deve impiegare questo senso orgoglioso, allora ne
conseguirà qualcosa di nobile e proficuo, ma rabbrividisco solo al
pensiero per ciò che una falsa e debole educazione potrebbe fare del
piccolo Hermann' (A.G., p. 208).
Malgrado le migliori intenzioni, i metodi pedagogici dei genitori non ottennero
di 'addomesticare' il bambino così poco docile, pur tentando,
conformemente ai principi del pietismo, di frenare già nei primi anni
quell'ostinazione ribelle che gli era propria. Così Johannes Hesse
decise, trovandosi con la famiglia a Basilea e non avendo altra soluzione, di
lasciar educare il bambino irrequieto al di fuori della famiglia. Quando nel
1886 la famiglia si trasferì nuovamente a Calw, Hermann sembrava
indubbiamente più docile. Nel 1888 entrò nel ginnasio di Calw,
che frequentò controvoglia pur risultando fra i primi della classe. Nel
frattempo prese lezioni private di violino, ripetizioni di latino e greco dal
padre e si sottopose, da febbraio fino a luglio del 1890, sotto la guida del
rettore Bauer (uno fra i pochi insegnanti che Hesse stimava) a un programma di
studio finalizzato al superamento dell'esame regionale. Il futuro di Hesse
appariva predeterminato. Avrebbe percorso una st!
rada comune a molti li di pastori in Svevia: attraverso l'esame regionale in
seminario, quindi alla facoltà teologica-evangelica di Tubinga. Questa
strada era stata percorsa anche da Eduard Mörike, ai tempi scolaro brillante
quanto Hermann Hesse.
Le cose tuttavia dovevano andare altrimenti. Hesse supera senza
difficoltà l'esame a Stoccarda e accede nel settembre del 1891 al
seminario di Maulbronn. Era un istituto di formazione in cui convivevano
cultura medievale cistercense, cultura classica e pietismo svevo. Tuttavia, sei
mesi più tardi, senza apparente ragione, il ragazzo fugge dall'istituto.
Viene ritrovato il giorno successivo da un cacciatore e riportato al seminario.
I suoi insegnanti lo trattano con comprensione e lo sottopongono a sole otto
ore di carcere 'per aver lasciato senza autorizzazione l'istituto'.
Mentre i genitori di Hermann, profondamente colpiti per il comportamento del
lio, imploravano Dio e tutti gli angeli affinché si concludesse tutto per il
meglio, il nonno Gundert al ritorno del nipote a Calw definiva la sua
scappatella il 'viaggetto di un genio'. Nel frattempo gli insegnanti
cominciano a preoccuparsi seriamente del seminarista Hesse, che dal suo ritorno
soffre di stati depressivi. Si sen!
tono sollevati pertanto quando i genitori decidono di riprendere il ragazzo e
di inviarlo per una 'cura', in realtà 'per essere
liberato dal diavolo', al pastore Christoph Blumhardt. La conseguenza: un
tentativo di suicidio, che sarebbe riuscito se il revolver non si fosse
inceppato. Hermann viene quindi ricoverato nella clinica per malati di nervi
(leggi manicomio) a Stetten. Sebbene i genitori gli assicurino, scrivendogli,
la propria comprensione promettendo al 'caro Hermann' di lasciarlo
studiare in un comune ginnasio 'non appena darà prova per alcuni
mesi di autocontrollo e obbedienza', ottengono invece il 14 settembre 1892
dal quindicenne Hesse la seguente risposta indirizzata al padre: 'Gentile
Signore! Poiché Lei si mostra stranamente così pronto al sacrificio, mi
è concesso forse di chiederle sette marchi ovvero un revolver. Dopo che
Lei mi ha indotto alla disperazione, sarà sicuramente pronto a liberare
me da questa e lei da me stesso. In realtà avrei dovuto crepare g!
ià a giugno' (KJ I, p. 268). Una rinnovata minaccia di suicidio.
Fortunatamente i genitori gli concedono, dopo le sue insistenti preghiere, di
ritornare a Calw, dove frequenterà dal novembre 1892 sino all'ottobre
1893 il ginnasio Canstatter. Non porterà a termine comunque l'intero
ciclo di studi ginnasiali. All'esperienza scolastica seguirà un
brevissimo apprendistato come libraio a Esslingen: dopo appena quattro giorni
Hermann abbandona la libreria; viene ritrovato dal padre in giro per le strade
di Stoccarda, quindi spedito in cura dal dottor Zeller a Winnenthal. Qui
trascorre alcuni mesi dedicandosi al giardinaggio, finché ottiene il permesso
di tornare in famiglia. A Calw aiuta il padre nella casa editrice e sfoglia con
avidità i libri dell'immensa biblioteca del nonno Gundert. Il padre,
tuttavia, si oppone nuovamente alla richiesta del lio diciassettenne di
lasciare la casa paterna per potersi quindi preparare 'in
libertà' all'attività letteraria. Hermann è costretto
a seguire un apprendistato presso l'officina di orologi da campani!
le di Heinrich Perrot a Calw. In questo periodo progetta di fuggire in Brasile.
Un anno dopo abbandona l'officina e incomincia nell'ottobre 1895 un
apprendistato come libraio presso Heckenhauer a Tubinga, che durerà tre
anni.
Questi gli avvenimenti più importanti dell'infanzia e del periodo
critico dell'adolescenza di Hesse, che troviamo scrupolosamente documentati
nella raccolta curata da Ninon Hesse Infanzia e adolescenza prima del nuovo
secolo. Con l'apprendistato a Tubinga e il successivo trasferimento a Basilea,
Hesse consegue la piena indipendenza. Non mancheranno tuttavia in futuro crisi
interiori ed esteriori, di natura esistenziale o provocate dal lavoro,
così come falliranno anche i suoi tentativi di adeguarsi a un'esistenza
dall'aspetto 'borghese' o di condurre semplicemente un'esistenza
normale.
Gli eventi di quel periodo, che già appartiene alla storia, riportano
Hesse da Tubinga per alcuni anni a Basilea (sempre come libraio si
occuperà anche di libri d'antiquariato), quindi appena sposato
(già libero scrittore) sulle rive del lago di Costanza a Gaienhofen,
fino a che, al ritorno da un viaggio in India, si trasferirà
definitivamente in Svizzera, prima a Berna, poi nel Canton Ticino. Nel 1924
ottiene nuovamente la cittadinanza svizzera che aveva perduto per sostenere
l'esame regionale nel Württemberg. Divorzia sia dalla prima che dalla seconda
moglie, entrambe svizzere. Dal primo matrimonio con Maria Bernoulli (1869-l963)
nasceranno tre li: Bruno (1905), Heiner (1909) e Martin (1911). Il secondo
matrimonio con Ruth Wenger (1897), di lui più giovane di vent'anni, dura
solo alcuni anni. Soltanto la sua terza moglie, Ninon Ausländer (1895-l965),
divorziata Dolbin, una storica del'arte, austriaca e di origine ebraica, rimase
vicina al poeta sino alla fine.
Dopo i primi successi letterari Hesse trovò una schiera di lettori
sempre crescente, innanzitutto nei paesi di lingua tedesca, poi, prima della
Grande guerra, negli altri paesi europei e in Giappone, e dopo l'assegnazione
del Nobel per la letteratura (1946) in tutto il mondo. Quando Hesse ricevette
questo prestigioso riconoscimento la prima bomba atomica era esplosa e il mondo
stava dividendosi in due settori contrapposti. Tuttavia si era fatto improvvisamente
silenzio intorno a Hesse 'per metà leggenda, per metà
ridicola ura ai giovani' (come egli stesso si presenta nella poesia del
vecchio suonatore di organo), quando il 9 agosto del 1962 a Montagnola moriva
in seguito a una emorragia cerebrale.
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