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Forse, vista così, questa data non dice nulla, ma se si pensa bene possiamo ricordare che in quel giorno i telegiornali avevano aperto con la stessa notizia che aveva raggiunto la prima ina di tutti i quotidiani, nazionali e non: la popolazione mondiale ha raggiunto i 6 miliardi.
Il bambino che ha permesso il raggiungimento di questo traguardo, probabilmente, conoscerà in prima persona i problemi della malnutrizione, per lui sarà difficile avere un'istruzione adeguata, vivrà in condizioni igieniche precarie.e questa non è una conseguenza del fatto che la sua nascita abbia segnato il raddoppio della popolazione dal 1960, molti altri bambini hanno vissuto, vivono e vivranno nelle sue condizioni.
A loro andrebbero riconosciuti i diritti umani fondamentali, approvati dall'ONU il 20 novembre 1989.Riguardo a questo argomento si discute molto, tutti affermano che bisognerebbe fare qualcosa, che presto la situazione migliorerà, ma perché nei loro discorsi i tempi usati sono solo il futuro e il condizionale?
Quand'ero più piccola e vedevo le foto di bambini malnutriti, sottopeso e ammalati rabbrividivo, non riuscivo a capire come mai loro non avessero del pane, non capivo perché tutti denunciavano la mancanza di dottori e di strutture sanitarieio avevo paura dell'ospedale, a me non piaceva andare dal pediatra e loro ne sentivano la mancanza? Inoltre se avevo fameaprivo l'armadio!
Crescendo ho capito che la mia vita è imparagonabile a quella di una ragazza etiope o brasiliana, adesso ascolto le notizie sui disagi del terzo mondo con altre orecchie, ma le ascolto, non si è risolto tutto come avevano promesso
Un vasto modulo si potrebbe aprire trattando il discorso del lavoro minorile.
Sono tantissimi i bambini che vengono sfruttati dalle multinazionali, lavorano anche 12 ore al giorno per produrre a mano palloni da calcio, da rugby, scarpe da ginnastica per il nostro sport e il nostro tempo libero. 250 milioni di bambini che lavorano non sono solo un dato statistico: sono 250 milioni di facce, di storie, di vite reali.Situazioni che noi, abitanti dei paesi più sviluppati, riusciamo solo a vedere in tv, storie lontane, ma comunque troppo quotidianamente discusse per non farle diventare parte della nostra vita reale.Voglio per questo allegare un piccolo paragrafo sulla vita di Sebastiao e una sua foto che, non mi vergogno a scriverlo, mi ha commossa.
'Lavoro nella discarica da qualche mese, insieme ai miei amici. A casa ci torno ogni tanto, mio padre è andato via e mia madre non ce la fa. Molte notti le passo qui vicino, sotto una tettoia con gli altri. Raccogliamo tante cose, tra i rifiuti, che si possono rivendere: bottiglie di vetro, lattine e barattoli, cartoni. Quasi sempre trovo anche roba da mangiare che è stata buttata via. Qui non si sta poi tanto male, la polizia e i vigilantes non si vedono spesso, è meno pericoloso che lavorare per strada o rubare. '
Quelli sulla situazione dei minori nel mondo sono dati che quando leggiamo forse ci spiazzano un po':
- sono 11 milioni i bambini di età inferiore a 5 anni morti nel 1999, per cause che si sarebbero potute facilmente prevenire;
- circa 20 milioni di bambini sono sfollati a causa di conflitti armati;
- ogni anno quasi 15 milioni di ragazze tra i 15 e i 19 anni diventano madri;
- sono circa 8 milioni i bambini che muoiono ancora prima di nascere, vittime di aborti naturali che dipendono dalla malnutrizione materna o nei primi giorni di vita, a causa dell'inadeguata assistenza sanitaria durante il parto e al neonato.
Numeri, questi, che non hanno bisogno di essere commentati, parlano da soli,
come lo sguardo di Latif, bambino di 11 anni che cuce palloni, forse ignaro che ciò che lui oggi costruisce in silenzio, domani donerà gioia a qualche suo coetaneo che con un colpo da maestro riesce a beffare il portiere portando in vantaggio la sua squadra.
I bambini non sono solo utilizzati (uso consapevolmente questo termine, perché molti padroni li trattano come macchine e si dimenticano che sono esseri umani) nell'industria, ma parecchi partecipano attivamente ai conflitti armati come soldati arruolati per meno di 500 lire al giorno. Già, la guerra non è un gioco, eppure oltre 300000 ragazzi e adolescenti vengono addestrati a combattere nei conflitti che purtroppo insanguinano il nostro pianeta alle soglie del nuovo millennio.
Rileggendo mi sono resa conto che ho trattato solo il problema dei minori nel terzo mondo, ma sotto sotto anche la realtà in cui vivo non è fatta solo di rose e fiori.
Non credo di avere amici che non hanno i soldi per nutrirsi, per curarsi e per vestirsi, questi problemi sono relativi ad una piccola percentuale della popolazione nel nostro Paese, stiamo crescendo con una mentalità sempre più consumistica, ma questo non si può evitare.Potrei decidere di non indossare più capi di marca, o per lo meno non "MADE IN TAIWAN, CHINA o simili", potrei non mangiare più nulla della Nestlè, potrei fare molte cose che mi impedirebbero di vivere la vita che vivo.Dovrei trovare una casetta con un orto, allevare qualche animale nutrendolo con erba sana e non con mangimi animali, passare ore a tessere vestiti eNON POSSO!Mi fa quasi ridere ciò che ho appena scritto, una persona abituata a certe comodità non riuscirebbe a farne a meno tanto facilmente
Comunque, tornando ai problemi dei paesi sviluppatiMi sembra di aver letto di bambini che vivono ad immagine e somiglianza dei loro idoli, anche se essi sono cartoni animatiIn Giappone molte ragazze si sono fatte togliere le labbra e aggiungere sei pelucchi solo per assomigliare a una gattina.È SQUALLIDO!
Per non parlare dell'utilizzo di droghe, in forte aumento nei locali Europei.Persone che potrebbero stare bene, ma che si rovinano senza nessuna pietà.
Intanto i capi di Stato, i ministri ecc. continuano ad affermare che il mondo migliorerà, che nessuno soffrirà più la fame, che l'AIDS sarà sconfitta.Ma non si stancano di ripetere ogni anno le stesse identiche cose?
È l'informazione che manca, invece che imbottire i loro discorsi con parolone incomprensibili per noi ragazzi dovrebbero renderci tutti partecipi, intervenire di più nelle scuole.Si parla e si parla, però siamo noi i primi a chiudere la porta in faccia a una speranza di miglioramento della situazione mondiale.
Il problema di fondo è uno, purtroppo.Ormai è tardi, troppo tardi per riparare i danni già causati, ma possiamo e dobbiamo evitarne di nuovi.
Vorrei invitare chi ha letto ciò che ho scritto a riguardare la foto di Sebastiao Beh, se si è capito il problema adesso non si può restare indifferenti, quindi "i grandi" dovrebbero rendere noi "piccoli" più partecipi, poi sì che si potrà vedere qualche risultato concreto!
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