Charcot, Jean
Martin
neuropsichiatra francese (Parigi 1825-lago di Settons,
Nièvre, 1893). Studioso e maestro di grande fama, dopo aver insegnato
anatomia patologica alla Sorbona fondò e diresse per lunghi anni la
Clinica Psichiatrica presso l'Ospedale della Salpêtrière di
Parigi. Qui venne sviluppandosi una Scuola di neuropsichiatria che ebbe
rinomanza europea ed extraeuropea e illustri allievi quali A. Binet, P. Janet,
J. Breuer e S. Freud, il quale vi giunse nel 1885 per perfezionare i suoi studi
di neuropatologia. Particolare importanza per la formazione e lo sviluppo della
teoria psicanalitica di Freud ebbero gli studi di C. sulle nevrosi,
sull'isteria in particolare e sull'ipnotismo. In campo neurologico, C.
descrisse la pachimeningite, la poliomielite anteriore acuta, la sclerosi
laterale amiotropica, la sclerosi a placche, la tabe dorsale spasmodica. In
campo psichiatrico, restano fondamentali i suoi studi sulle nevrosi, la
nevrastenia, l'isteria, l'isteroepilessia e quelli sull'ipnotismo. In particolare
C. sostenne con decisione l'origine psicologica dell'isteria, ne descrisse la
sintomatologia e ne indicò la cura nell'adozione della suggestione in
stato di ipnosi. Giunse, inoltre, a stabilire l'esistenza di un legame tra
suggestionabilità e isteria e a considerare la suggestionabilità
come un segno di anormalità psichica e come terreno predisponente
all'insorgere dell'isteria. E ciò in contrasto con quanto sosteneva in
quei tempi H. Bernheim della Scuola di Nancy. C. affrontò
scientificamente lo studio delle manifestazioni somatiche concomitanti allo
stato ipnotico e ritenne di aver messo a punto delle speciali tecniche idonee a
indurre specificamente i vari stati ipnotici. Peraltro, egli ebbe modo di
trarre dai suoi studi due fondamentali conclusioni: una, di carattere pratico,
concernente la possibilità di curare le malattie nevrotiche - l'isteria
in particolare - mediante l'ipnosi; una, di carattere teoretico, riferentesi
alla natura e alla genesi dell'isteria, che considera identificabile con uno stato
ipnotico. È fondamentale, poi, specie in relazione alle concezioni
allora tradizionalmente dominanti, l'affermazione di principio dell'esistenza
di fatti morbosi di natura e di origine esclusivamente psichica e a cui deve
applicarsi una terapia soprattutto psicologica. Tra le sue opere: Leçons
sur les maladies du système nerveux, faites à la
Salpêtrière (1872-83) e Iconographie
de la Salpêtrière (1876-80), pubblicate da D. M. Bourneville; Leçons sur les localisations dans les
maladies du cerveau et de la moelle épinière (1880).