Congresso mondiale a Londra sui cibi non
genuini
L'era dei prodotti transgenici
Il rifiuto della società verso i cibi prodotti in
laboratorio
I
cibi transgenici: un problema per l'umanità intera (o almeno per chi non
li accetta). Non essendo cibi genuini, chi ci garantisce che siano
commestibili? Questo è un problema che ci assilla da quando queste
cibarie non naturali sono state create in laboratorio. Si fa di tutto pur di
commercializzare qualcosa: ci sembra di sentire gli animali e le piante, sottoposti
a trattamenti speciali, gridare: "Basta, non ne possiamo più". Alcuni
hanno raccolto questo grido di aiuto e hanno deciso di opporsi a questi
"mutanti alimentari". In alcune città si possono vedere mele già
mature in estate, oppure mucche che producono più latte del solito, o
spighe di grano più grosse delle normali. Ma questi sono solo alcuni
articoli del vasto catalogo dei prodotti transgenici: potremmo perfino arrivare
al punto di ottenere mucche che producano direttamente caffelatte o cappuccini,
galline che riducano i tempi di cova, mele grosse come angurie, alberi da
frutta che, con un "trapianto genetico", possano vivere anche in climi aridi
come quello di un deserto. "Questo è il progresso", insistono gli
scienziati: "E dovrebbe servire ad agevolare la vita della società".
Eppure il parere di molte persone è diverso da quello degli scienziati,
padri dei cibi transgenici. In un sondaggio è stato stabilito che il
99,9% delle persone non cambierebbero un alimento prodotto in modo naturale con
un alimento geneticamente modificato, nemmeno se quest'ultimo costasse la
metà del primo. Perciò i rappresentanti di alcune nazioni si sono
riunite a Londra lo scorso 10 ottobre nell'intento di fermare la produzione di
queste "creature della genetica". La faccenda richiederà tempo, in
quanto non si tratta di un problema a cui dare poco conto. Noi, da parte
nostra, speriamo che giungano ad un accordo ragionevole che soddisfi entrambi
le parti.
Destinatario: quotidiano Il Mattino
Lunghezza: una sectiunella di trenta righe