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Dopo la guerra del Peloponneso, la Grecia rimane divisa in tante città-stato, sempre in conflitto tra loro, senza creare uno stato unitario. Nel panorama internazionale, si fanno avanti a nord la Macedonia, ad est la Persia. In Sicilia, i Cartaginesi conquistano il predominio dell'isola, mentre declinano le città greche.
404 a.C. Battaglia di Egospotami ed inizio supremazia di Sparta in Grecia. Sparta non sa gestire la vittoria e provoca malcontento con la sua politica a favore di regimi oligarchici e conservatori. Ad Atene, il governo dei 30 tiranni è l'espressione dell'ostilità verso il partito democratico.
403 a.C. Trasibulo caccia i 30 tiranni e restaura democrazia - Le elezioni - I gruppi parlamentari - Il governo - La Corte Costituzionale" class="text">la democrazia. Sparta non vuole lasciare le città ioniche dell'Asia Minore alla Persia, con cui si era alleata. Allora la Persia cerca l'alleanza con Atene. Scongono Sparta, ma poi, per evitare che Atene tornasse a predominare e quindi rendere vana la guerra del Peloponneso, fanno la "Pace di Antalcida" 386 a.C.; la Persia ha le città ioniche e Sparta il predominio in Grecia, la cui libertà è soffocata.
Al predominio di Sparta, per i suoi brutali interventi nella città greche a sostegno di regimi oligarchici, si oppone Tebe. 371 a.C. Pelopida ed Epaminonda, due abili uomini politici, guidano Tebe contro Sparta. Vittoria di Leuttra ed inizio dell'egemonia tebana in Grecia. 362 a.C. Finisce il predominio di Tebe a Mantinea, dove Sparta ed Atene, nuovamente alleate, vincono.
Del declino delle poleis, si avvantaggiano i Macedoni. Filippo II, fondatore della grandezza macedone, rafforza il suo potere nei confronti dell'aristocrazia militare; fa di Pella, capitale del regno, un centro di cultura greca; potenzia l'esercito con lo schieramento della falange; fa una politica di espansione militare verso la penisola balcanica, la Tracia ed infine la Grecia.
Filippo II interviene in Grecia dapprima come moderatore nelle lotte tra le città greche; difensore del diritto umano e divino, ottiene di far parte dell'anfizionia delfica e poi ne diviene la guida, 346 a.C.
Ad Atene, un partito filomacedone e pacifista ed uno radicale, guidato dall'oratore Demostene, sostenitore della resistenza al re macedone, si contendono la guida della città. Prevale il partito radicale. Atene e Tebe si alleano per combattere Filippo II. A Cheronea, nel 338 a.C., sono sconfitte. In Grecia si forma la lega di Corinto, per volontà del re macedone. E' la fine della libertà greca.
336 a.C. Filippo cade vittima di una congiura. Gli succede il lio Alessandro, di cultura greca, (suo maestro Aristotele), stratega militare e soldato di grande coraggio; il suo disegno politico è quello di creare un impero universale, espandendosi ad est, contro la Persia.
335 a.C. Alessandro reprime il tentativo dei Greci di ribellarsi e distrugge Tebe. Nel 334 a.C. inizia la spedizione contro la Persia. A Granico libera le città ioniche dai Persiani. Nel 333 a.C., ad Isso, sconge Dario III e si dirige verso l'Egitto, conquistando Siria e Fenicia. Non accetta la pace proposta da Dario III e progetta la conquista dell'Asia. A Gangamèla, nel 331 a.C., Dario è sconfitto e finisce l'impero persiano. Arriva fino all'Indo, ma per il rifiuto dell'esercito di procedere, ritorna a Babilonia, dove stabilisce la sua capitale ed organizza i territori conquistati.
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