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La corrente romantica ha come patria d'origine la Germania, dove da generica disposizione sentimentale si va a definire come teoria filosofica e letteraria, o meglio come organica visione del mondo, all'interno della quale la cultura tedesca si riconobbe ed espresse la propria identità trovandosi ad imporre un vero e proprio ruolo egemonico sulla cultura europea dell'Ottocento.
Il Romanticismo presuppone la scoperta dell'individualità come l'unica vera realtà che sia possibile conoscere nella sua pienezza, concepisce la realtà innanzitutto come un perenne divenire e quindi come complesso organico e pulsante d'una propria vita, l'assoluto diventa non più astratto e generico bensì ciò che è concretamente, immediatamente percepibile.
Ne risulta un accento molto forte su questa tensione costante, su questo stimolo progressivo che perennemente si rinnova, e proprio dall'anelito all'infinito nasce la coscienza della finitezza dell'individuo e della sua impossibilità di una risoluzione nel Tutto.
Ciò genera nell'artista romantico due atteggiamenti antitetici e complementari: uno è l'ironia, il paradosso; l'altro è la Sehnnsucht, letteralmente male del desiderio, vero emblema del Romanticismo.
L'ambito musicale vede con il Romanticismo una totale rivoluzione senza precedenti: nella gerarchia delle arti la musica viene promossa al rango più elevato, parallelamente si invertono i ruoli della tradizionale gerarchia dei generi e la musica vocale cede la posizione di primato a quella strumentale, la quale diventa rappresentante dell'essenza più autentica della musica.
Tale rivoluzione, che dapprima investe l' estetica musicale e dunque concepibile solo a livello teorico, ha come asse portante l'idea della musica assoluta, una musica che nella poetica di Hoffmann è la sola arte romantica perché l'infinito è il suo oggetto, perché non rappresenta sentimenti predeterminati ma suscita nell'animo quello struggimento che schiude all'uomo il regno del supremo.
Il predominio della musica strumentale è teorizzato da Tieck che la descrive come arte indipendente, libera, che da sola detta a se stessa le proprie leggi, a differenza della musica vocale legata alla sfera dell'umano e dunque condizionata.
In questa nuova realtà così teorizzata, il musicista acquisisce un ruolo da protagonista, viene elevato al rango d'autore in quanto l'opera che egli crea è assoluta, inabile e questo culto del puramente poetico lo spinge ad isolarsi e ritirarsi ad ascoltare i moti e le passioni del proprio animo, esplodendo poi in un inatteso virtuosismo strumentale.
L'armonia infatti diventa ambito di ricerca e sperimentazione, ed è possibile tracciare sommariamente dei tratti comuni che costituiscono il frutto di tali innovazioni: l'allargamento dell'area tonale mediante l'annessione di tonalità irte di bemolli e diesis, l'utilizzo di dissonanze, la polivalenza degli accordi che rende il percorso armonico imprevedibile, la mancanza spesso di un punto d'inizio ed uno d'arrivo nella composizione cosicché il flusso della musica tende a disporsi in una prospettiva di fuga.
Il problema della forma si identifica con il trionfo dell'individualismo, del sentimento, sciogliendosi dalle regole classicistiche ed accademiche dando libero corso alla personalità dell'autore: nell'ansia di sfumare i confini, costruire prospettive aprte sull'infinito, la forma musicale si propone di essere per eccellenza dinamica, progressiva, aperta da una parte, e finisce col concentrarsi e richiudersi nell'intenso palpito lirico dall'altra.
Intorno al 1830 cresce tra le nuove generazioni la sensazione di una lontananza dall'età classica (definita in quel periodo l'età di Mozart, Beethoven, Haydn) ed inizia con quest'ultima un rapporto dialettico d'alterità e continuità da parte dei nuovi artisti.
Musicalmente è molto forte l'influsso francese, e romantici vengono ora definiti non più soltanto i musicisti tedeschi ma i componenti di questa ' novissima scuola francese' della quale fanno parte i personaggi più disparati per provenienza e tendenze, come Berlioz, Liszt, Auber, Chopin.
La novità più vistosa di questa seconda e più intensa fase del Romanticismo musicale è il rovesciamento dell'idea di musica assoluta.
Questa diventa inconcepibile senza un'originaria motivazione od intenzione poetica che le fornisca anima e slancio, rimanda perciò a qualche cosa che è dietro di sé e traspare attraverso citazioni simboliche nel testo, titoli allegorici o diffusi programmi letterari.
La vita
E' in quest'epoca che si afferma il genio musicale di Chopin ed emerge subito in lui un carattere refrattario verso i concetti di ' poesia musicale' o di ' musica poetica' che della nuova tendenza romantica erano il nutrimento ideologico: di colui che per antonomasia è il ' poeta del pianoforte' non si conoscono infatti né scritti né testimonianze che illustrino motivazioni od intenzioni poetiche.
Chopin si presenta distaccato dai romantici della sua generazione e questa sua posizione d'isolamento ha fatto sì che la sua opera sia stata sovente paragonata ad un fenomeno di generazione spontanea.
Chopin nasce nel 1810 a Zelazowa Wola da genitori che nel loro bagaglio culturale possedevano alcune cognizioni musicali e, dopo aver appreso i primi rudimenti in famiglia, il piccolo Frjderjk viene affidato al maestro Zywny,
Con lui i risultati non si fanno attendere ed a sette anni Chopin fa già le sue se in pubblico esibendosi in prodigiose improvvisazioni.
Ciò che lo porta ad essere conosciuto ed apprezzato è un articolo pubblicato sulla ' rivista di Varsavia' a proposito della Polacca in sol minore del 1818 dedicata alla contessina Skarbek: da questo momento Chopin, considerato ragazzo prodigio, è conteso dai salotti più raffinati di Varsavia, città dove a malincuore si è trasferito.
Nel 1822 il suo maestro decide che per questo ragazzo, già considerato un autentico virtuoso del pianoforte, non siano più necessarie lezioni, e fino al 1826, anno in cui si iscrive al Conservatorio, i suoi studi musicali risultano sospesi.
Dal 1826 in poi si trova sotto la guida d'Elsner il quale, tedesco fedele alla tradizione classicistica di Haydn, si lascia coinvolgere positivamente dalle composizioni di Chopin nelle quali riecheggia la tradizione polacca della musica da salotto.
Nel 1828 si reca a Berlino e nel 1829 oltre a compiere l'ultimo anno di Conservatorio, ha occasione di conoscere a Vienna numerosi musicisti, tra cui Czerny, Gyrowetz, Schuppanzigh ed il conte Gallenberg, il quale organizza per lui due concerti tramite i quali Chopin poté farsi conoscere dal pubblico viennese.
Ritornato a Varsavia assiste, al Teatro dell'Opera, ad una rappresentazione dell'Agnese di Paër e fu in quell'occasione che conobbe il suo primo grande amore: Konstancja Gladkowska.
Prima di partire per Vienna, nel 1830, viene organizzato al Teatro Nazionale di Varsavia un grande concerto che vede Chopin protagonista, dopo di che nonostante il successo e la mondanità questo non riesce a far fronte allo spleen e si trova a vivere un difficile momento esistenziale che però non gli impedisce di creare e comporre i suoi concerti che chiudono questo periodo adolescenziale.
Dopo un anno di solitudine e smarrimento trascorso a Vienna è la volta della conquista dei salotti parigini ed in poco tempo le sue strabilianti doti lo rendono il musicista prediletto dell'alta società cittadina.
Chopin conduce a Parigi una vita dispendiosa ed il fasto, l'eleganza ed il lusso lo esortano a scrivere sempre più.
A questi anni risalgono la partecipazione a numerosi concerti, la pubblicazione di composizioni molto originali ed il suo incontro nel 1834 con Mendelssohn.
Nel 1835 incontra Maria Wodzinska, una giovane nobile polacca che Chopin chiede in sposa nel 1836, ma che gli viene negata dal padre.
Frjdrjek vive difficilmente questo momento e solo l'amore passionale di George Sand sembra fargli dimenticare Maria.
Il loro incontro avviene nel salotto del compositore e mentre ad un primo approccio egli prova avversione per la scrittrice, successivamente questi caratteri così diversi ma così complementari non si lasciarono più fino al 1847.
Chopin passa un anno d'esilio volontario in Inghilterra per poi tornare a Parigi, dove muore nel 1949.
Poetica musicale
Questo processo astrattivo perseguito da Chopin eliminando ogni motivazione poetica o intenzionalità a priori, lo portano ad una posizione di totale estraneità rispetto alla nuova romantica concezione della musica, e la chiave di tale processo va ricercata nel rapporto che si instaura con la tradizionale armonia funzionale: questa, in quanto ordinamento gerarchico dei suoni, era il presupposto di una concezione della musica come discorso orientato ed articolato in unità determinate, e Chopin non esita a metterlo in crisi mediante la giustapposizione di principi estranei a quella logica.
I procedimenti armonici restano radicati nell'armonia funzionale, mentre gli elementi costitutivi del discorso musicale tendono a distaccarsi da tale sistema e ad assumere un valore extra-funzionale: la ripetizione di formule melodiche e ritmiche, l'impiego di lunghi pedali, il collegamento degli accordi per forma, colore, risonanza.
Oltre a far propri tutti i problemi stilistici e formali che hanno toccato la musica romantica, Chopin traspone se stesso nelle sue opere, le sue ansie, i suoi dolori, il male di vivere, trasformando questi elementi psicologici in fantasmi artistici.
Opere principali
E' negli anni giovanili trascorsi a Varsavia che Chopin crea la maggior parte delle composizioni per pianoforte come le variazioni sul tema 'Là ci darem la mano' dal ' Don Giovanni' di Mozart, la ' Grande fantasia', il ' Concerto in fa minore', il ' Concerto in mi minore'.
Nel comune repertorio della Salonmusik si scrivono le Mazurke, i Valzer, le Polacche che rivelano l'aspetto nazionalistico di Chopin, di volta in volta nostalgico e popolare, guerriero e combattivo.
Le Mazurke, che inizia a scrivere nel 1825, hanno un colore popolare, di ricordo, caratterizzate da un'infinita e cangiante varietà di sentimenti.
Chopin usa frequentemente anche gamme non classificate, il giro melodico è ispirato al canto popolare e si presenta sempre sotto forma di un motivo breve che si ripete all'infinito. Nelle 54 Mazurke non una volta si rivela una ripetizione, ciascuna ha il proprio carattere.
Le Polacche sono invece fastose, eroiche, rievocano un passato glorioso e cavalleresco, una sorta di visione storica accomnata da una danza pomposa. ' Polacca in la maggiore', ' Polacca fantasia'.
I Valzer, non riconducendosi al folclore polacco, si propongono come una deviazione di Chopin dai modelli classico-romantici per assumere nella musica colta una danza caratteristica. ' Valzer del cagnolino', ' Valzer dell'addio'.
I Notturni vengono elevati da genere salottiero ad alta invenzione musicale. La melodia è ispirata al canto operistico italiano, vi è una grande libertà di composizione, con uno svolgersi poetico di simmetrie ed asimmetrie che rappresentano poi gli elementi chiave di tutte le sue composizioni.
Bisogna distinguere due forme di Notturni: uno è il semplice lied ornato, l'altro è più vasto con una parte mediana movimentata e drammatica.
' Notturno in do minore', ' Notturno in do diesis minore'.
' La Berceuse '
Un'opera che al meglio definisce l'attitudine dell'autore all'improvvisazione, alla sperimentazione, alla creazione d'opere che rendono conto soltanto ai suoni e alle emozioni momentanee del compositore è ' La Berceuse'.
Quest'opera è quanto mai vicina all'improvvisazione e fornisce un esempio di composizione assolutamente unica ed irripetibile: dedicata presumibilmente alla lioletta di Pauline Viardot, ospite con lui a casa di George Sand a Nohant e con la quale aveva stretto un legame molto intenso, questa ninna nanna, presenta una struttura musicale complessa ed un procedimento fondato sulla neutralizzazione delle funzioni tonali mediante la loro prolungata ripetizione.
La straordinaria creatività melodica di Chopin balza evidente nel modo sempre rinnovato con cui per 16 volte ci presenta variato il breve tema de ' La Berceuse', un teme che nelle sue 4 battute si snoda su un basso ostinato che si ripete ad ogni battuta identico.
Impiega le risorse del virtuosismo usando ogni sorta di arpeggio, accordi spezzati, scale come si verifica nelle variazioni dalla quinta alla settima.
Queste strutture virtuosistiche non compromettono la costante atmosfera di sogno che impone il basso ostinato con la sua armonia immobile sull'accordo di re bemolle e rinforzata da un'intensità che non supera mai il livello del piano.
Solo una volta l'armonia cambia e in un flusso così in moto questo piccolo cambiamento appare un gesto audace che sembra far desiderare il ritorno all'accordo primigenio.
Essendo una ninna nanna, la ripetizione ostinata del ritmo che acquisisce quasi ipnotico è giustificata, ed ecco che il riproporre in modo cadenzato una formula elementare trasforma la melodia in un solo lunghissimo pedale: nell'oscillazione i due accordi finiscono col confondere le loro risonanze e creare un unico alone sonoro nel quale s'inserisce l'arabesco della mano destra. Questo può descrivere così i disegni melodico-armonici più vari ed estranei alla logica dell'armonia funzionale.
Così su due accordi ripetuti dall'inizio alla fine, Chopin espone un lied meraviglioso adornandolo in mille modi e ogni volta il tema prende un volto nuovo.
'La Berceuse' è un pezzo esemplare del lirismo di Chopin, una melodia ricca di asimmetrie che si prolunga poi attraverso una serie di varianti che raggiungono anche punte virtuosistiche per poi far ripresentare la melodia nella sua forma iniziale.
Bibliografia
Enrico Fubini, 'L'estetica musicale dal settecento a oggi', Piccola Biblioteca Einaudi 1968
Andrè Lavagne, 'Frjderjk Chopin', Sugarco Edizioni 1969
Massimo Mila, 'Breve storia della musica' P.B.E. 1963
Renardo Di Benedetto, 'Storia della musica - L'ottocento' E.D.T. 1982
Claudio Casini, ' I grandi compositori', Istituto Geografico De Agostini, 1988
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