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IL PRIMO SOCCORSO
LA STORIA:
La Croce Rossa nacque in Svizzera durante la battaglia di San Marino.
Un uomo portò aiuto ai feriti e fondò questa associazione di volontari chiamata appunto Croce Rossa. La sua bandiera infatti è l'inverso di quella svizzera: è caratterizzata da una croce rossa in uno sfondo bianco.
Questa associazione successivamente si sviluppò in altri 160 stati e si basa su tre principi:
UNITA'
IMPARZIALITA'
NEUTRALITA'
Noi come persone siamo tenute a prestare soccorso a coloro che si tovano in una situazione di disagio, a dare quindi PRIMO SOCCORSO.
Il primo soccorritore deve coprire il lasso di tempo tra il momento dell'incidente e l'arrivo dei soccorsi specializzati, non fa diagnosi specialistica perché non è preparato e non ha gli strumenti necessari e deve intervenire subito e ovunque senza aspettare l'arrivo delle forze dell'ordine.
La prima cosa da acquisire è la differenza tra URGENZA e GRAVITA'.
URGENZA GRAVITA'
-Asfissie respiratorie - Politraumi
-Emorragie gravi - Lesioni importanti
Bisogna intervenire ma l'attesa non ag-
immediatamente e grava la situazione.
tempestivamente per Manovre scorrette
impedire il decesso. possono aggravare
le lesioni.
CONDOTTA DA TENERE QUANDO SI PRESTA SOCCORSO
CALMA E RAGIONAMENTO prima di tutto:
allontanare la folla (mancanza di ossigeno e commenti)
rallentare il traffico e disporre la segnaletica
chiamare la polizia e il soccorso
ESAMINARE L'INFORTUNATO/I:
informarsi sulla dinamica dell'incidente e sulle cause
3.PORTARE SOCCORSO PSICOLOGICO all'infortunato:
chiedere cosa si sente, di cosa pensa aver bisogno e se desidera avvisare qualcuno in particolare, tutto secondo i limiti.
4.CHIAMARE I SOCCORSI:
polizia stradale 113
primo intervento 118 (se serve intervento in ambulanza)
antiveleni MI 02/6428556 (per indicazioni)
la chiamata è gratuita e rispondono 24h su 24h.
La chiamata deve essere fatta nel seguente modo:
presentazione, recapito telefonico con esposizione chiara
illustrazione circa il tipo di problema
quantita' di feriti
luogo, via (specificare inizio,fine della via, rondò, 1° piano)
in caso ci si trovi in autostrada specificare se BG-MI o MI-BG
specificare se si tratta di urgenza o gravità
5.PRATICARE LE MANOVRE DI PRIMO SOCCORSO
6.COMPLETARE L'ASSISTENZA(rimanere con il ferito fino all'arrivo
dei soccorsi).
7.IL SOCCORRITORE DEVE PRESERVARE SE' E GLI ALTRI DAI
RISCHI (incendio, crolli, perdite di gas, acqua e presenza di materiale
pericoloso).
8.SE ABBIAMO PIU' FERITI SI SEGUE UNA SCALA:
prima le urgenze e poi le gravita'
chi urla non è il più grave mentre chi non urla è in arresto respiratorio.
I PROBLEMI CHE POSSONO EMERGERE
PERICOLOSITA' DEI LUOGHI D'INTERVENTO (materiale pericoloso, incendi, condizioni metereologiche quali: nebbia, pioggia o neve)
MANCANZA DI COLLABORAZIONE da parte dei passanti o dei pazienti perché bambini, anziani, alcolisti o portatori di handicap.
NECESSITA' DI SOCCORRERE PIU' PERSONE CON LESIONI GRAVI.
LA COMUNICAZIONE E' FONDAMENTALE
L' ESAME DELL' INFORTUNATO
1.VERIFICARE SE L'INFORTUNATO E' COSCIENTE O NO.
COSCIENTE NON COSCIENTE
risponde alle domande è ad alto rischio perché non
e agli stimoli ed è in grado è in grado di deglutire, di vomitare
di controllare il vomito, la e di controllare la lingua che
deglutizione,la tosse e la ostruisce la respirazione. Inoltre
lingua. non risponde e non reagisce agli
stimoli.
2.VERIFICARE LA RESPIRAZIONE:
RESPIRA NON RESPIRA
colore normale colore viola cianotico
torace in movimento torace immobile
alita non alita
per far sì che l'infortunato continui a respirare bisogna:
evitare che la lingua vada ad ostruire la respirazione
mettere l'infortunato nella POSIZIONE LATERALE DI SICUREZZA
tranne nei casi di polifratture, di cadute da scale e di sospetti traumi
alla colonna.
Inoltre è necessario non commentare lo stato di salute perché anche se l'infortunato non è cosciente è ugualmente in grado di sentire e ciò potrebbe renderlo nervoso. E' bene invece commentare positivamente in modo che egli reagisca.
LA POSIZIONE LATERALE DI SICUREZZA
INGINOCCHIARSI ALL' ALTEZZA DEL BACINO
TOGLIERE IL MATERIALE PRESENTE IN BOCCA (dito ad uncino verso la guancia e tolgo)
ALLENTARE O TOGLIERE TUTTO CIO' CHE STRINGE
GIRARLO VERSO DI SE' NEL SEGUENTE MODO:
muovo l'infortunato per mezzo delle articolazioni
afferro il polso e il gomito del braccio esterno e lo fletto
afferro la caviglia e il ginocchio esterno e lo fletto appoggiando il piede a terra
afferro il bacino e la spalla dalla parte esterna e lo giro sul fianco di modo che sia verso di me.
IPERESTENDO LA TESTA DELICATAMENTE AFFERRANDO IL CRANIO PORTANDO IL MENTO VERSO L'ALTO.
LA CELLULA
La cellula è l'unità biologica fondamentale del nostro organismo e ha forma diversa a seconda della sua funzione.
Essa vive ed ha un proprio ciclo vitale infatti: nasce, si nutre, respira, si riproduce ed infine muore.
La cellula è rivestita all'esterno di una membrana molto sottile detta MEMBRANA CELLULARE che la protegge; all'interno comprende il citoplasma, che è una sostanza simile a gelatina che contiene i MITOCONDRI che producono energia, i RIBOSOMI che si occupano della sintesi delle proteine ed infine l'APPARATO DEL GOLGI.
Il NUCLEO, che si trova di solito al centro ha la duplice funzione di mantenere viva la cellula e di dirigere la sua attività. Questo è protetto dalla MEMBRANA NUCLEARE.
Il NUCLEO contiene 23 coppie di cromosomi di cui 22 coppie sono autosomi mentre la 23esima è eterocromosoma e determina il sesso.
Le cellule si riproducono mediante la mitosi o la meiosi.
L' APPARATO RESPIRATORIO
Il nostro organismo provvede al rifornimento di ossigeno per mezzo dell'apparato respiratorio, costituito dalle VIE RESPIRATORIE (cavità nasali, faringe, laringe, trachea e bronchi) e dai POLMONI.
L'aria penetra nelle CAVITA' NASALI, ricche di muco e di peli. In questo passaggio si inumidisce, si riscalda e si libera dal pulviscolo. Poi scende attraverso la FARINGE, la LARINGE, la TRACHEA e raggiunge i BRONCHI. Da questi due organi passa ai POLMONI e da questi nel sangue.
I polmoni sono due organi di forma conica, paragonabili a due grosse spugne: si dilatano inspirando l'aria (inspirazione) e si restringono eliminandola (espirazione). L'unione di queste due da' origine all'atto respiratorio. I polmoni, contenuti nella gabbia toracica, sono divisi dalla cavità addominale mediante un muscolo detto diaframma. Essi sono formati dalla suddivisione dei bronchi in rami sempre più sottili terminanti in piccolissime cavità: gli alveoli polmonari.
Le pareti di questi sono percorse da minutissimi vasi capillari nei quali scorre il sangue.
Grazie a questi , il sangue può ricevere l'ossigeno dell'aria giunta negli alveoli e cedere l'anidride carbonica che esce con l'aria espirata.
L' INSUFFICIENZA RESPIRATORIA
L' insufficienza respiratoria è l'interruzione della normale respirazione e si ha quando l'apporto di ossigeno è insufficiente per la sopravvivenza.
Questa si presenta in caso di:
Lesioni al torace
Ictus cerebrale
Overdose di farmaci
Ostruzione da materiale
Trauma cranico
Annegamento
Folgorazione
L'ASFISSIA
L'asfissia si verifica perchè:
L'ARIA NON ARRIVA AI POLMONI PER:
Ostacolo delle vie aeree (per estrarre oggetto: dito ad uncino,testa in giù, da dietro chinarlo e posizionare il pugno sotto lo sterno, dare alcuni colpi per stimolare la parte nervosa affinchè il materiale che ostruisce le vie venga rigettato all'esterno)
Paralisi dei muscoli respiratori (FOLGORAZIONI:1.tetanizzazione dei muscoli 2.ustioni dette marchio elettrico. Bisogna agire staccando la persona dalla corrente solo con materiale isolante es. legno e vetro; ALCOOL: Dà problemi alle cellule sessuali e può provocare il coma. Quando si soccorrono persone sobrie bisogna portare attenzione a causa della loro violenza e se l'individuo è cosciente bisogna farlo vomitare e somministrargli caffè salato o aceto; BARBITURICI: chiamare subito il soccorso antiveleni e portare l'individuo e il barbiturico somministrato in ospedale).
L'ARIA NON E' SUFFICIENTEMENTE OSSIGENATA PER:
Eccessiva presenza di CO2 (aria viziata)
L'ARIA CONTIENE GAS TOSSICI TRA CUI:
Ossido di carbonio
Gas di cucina
Idrogeno solforato
Gas industriale
MALATTIE CARDIO-CIRCOLATORIE:
Insufficienza cardiaca
Infarto
Shock
I sintomi dell'asfissia sono diversi ma i più ricorrenti sono:
Mal di testa
Dolori muscolari
Sonnolenza
Svenimento
Come bisogna soccorrere:
Aprire le finestre
Portare l'individuo all'esterno
Chiamare i soccorsi e riferire per quanto tempo circa l'individuo è rimasto in questo luogo.
L' ANNEGAMENTO
In Italia circa 1000 persone all'anno muoiono per annegamento e il 20% avviene in piscina.
Durante l'annegamento la persona inizia a lottare contro l'acqua, respira in modo anomalo e resta alcuni minuti senza eliminare aria. A questo punto non arriva quantità sufficiente di ossigeno alle cellule quindi l'individuo perde il controllo delle sue azioni e non capisce quello che il soccorritore dice. L'epiglottide si chiude spontaneamente per qualche minuto per impedire all'acqua di entrare ma in questo modo non entra nemmeno l'ossigeno.
Molti sono i casi di annegamento in casa. Fondamentale è non fare il bagno da soli, non chiudersi a chiave, non utilizzare acqua troppo calda e chiudere il bagno quando scende l'acqua se in casa ci sono bambini che potrebbero appoggiarsi al bordo della vasca e cadere all'interno.
LA RESPIRAZIONE ARTIFICIALE
La respirazione artificiale consiste in una imitazione dei normali movimenti inspiratori ed espiratori, attraverso i quali il soccorritore cerca di far variare alternativamente da 15 a 18 volte circa in un minuto la capacità del torace di chi non è più in grado di respirare autonomamente.
La respirazione artificiale può essere aiutata seguendo metodi diversi:
LA RESPIRAZIONE BOCCA A BOCCA
LA RESPIRAZIONE BOCCA-NASO
Qui è illustrato il metodo bocca a bocca.
P.S.: Ad ogni sufflata è bene contare 1001, 1002, 1003, 1004, 1005.
L'APPARATO CARDIOCIRCOLATORIO
L'apparato circolatorio è formato dal cuore e dai vasi sanguigni: arterie, vene e capillari.
Il cuore è un muscolo grande come un pugno. All'interno presenta quattro piccole cavità: due atri e due ventricoli. Da questi ultimi partono i vasi sanguigni più grossi: le arterie e le vene. Le arterie si ramificano e raggiungono ogni parte del corpo.
Il cuore esercita sul sangue una pressione, che si trasmette in tutte le direzioni perciò il sangue arriva ovunque, fino alle mani, ai piedi e al capo. La pressione esercitata invece dai muscoli sui vasi sanguigni facilita il ritorno del sangue al cuore attraverso il circolo venoso. Si attivano così la grande
e la piccola circolazione.
Il battito cardiaco è segno delle ritmiche contrazioni del cuore che è fatto di un particolare tessuto muscolare dotato di speciali fibre che si trasmettono in ordine di contrazione. A causa dell'elasticità delle arterie, il battito cardiaco si ripercuote bene al polso permettendo di controllarlo facilmente. Negli adulti i battiti cardiaci sono 60/70 circa al minuto mentre nei bambini si giunge a 120 battiti al minuto.
Le arterie hanno pareti robuste ed elastiche: si dilatano per ricevere il fiotto di sangue e poi si contraggono per spingerlo in avanti. Queste si trovano per lo più nelle parti più interne del nostro organismo ed emergono sotto la cute solo presso le tempie, sul collo e al polso dove si sentono "pulsare".
Le vene, invece, sono poste frequentemente sotto la cute e si possono intravvedere per trasparenza; hanno pareti più sottili di quelle delle arterie e sono scarsamente elastiche. Queste sono internamente dotate "di valvole" che obbligano il sangue a scorrere in un solo senso anche quando deve salire dal basso verso l'alto, contro la forza di gravità.
Il sangue è formato da un liquido giallognolo, il plasma, e da numerosissime cellule: i globuli rossi, i globuli bianchi e le piastrine.
I globuli rossi danno il suo colore caratteristico al sangue e hanno il compito di trasportare ossigeno ed anidride carbonica. Essi vivono più di cento giorni, sono privi di nucleo e contengono una proteina ricca di ferro detta emoglobina.
I globuli bianchi sono cellule con un grosso nucleo, vivono 4 o 5 giorni e hanno il compito di ripulire l'organismo e il sangue distruggendo germi e sostanze nocive aiutati dagli anticorpi.
Le piastrine sono più piccole dei globuli rossi ed intervengono nella coagulazione del sangue in caso di emorragie.
Il nostro corpo contiene 5/6 litri di sangue e se una persona, a causa di un incidente o di una malattia, perde molto sangue, si trova in serio pericolo di vita.
LE EMORRAGIE
L'emorragia è la fuoriuscita di sangue da una qualunque parte del corpo.
Queste si suddividono in:
ESTERNE quando il sangue si versa all'esterno
INTERNE quando esso si raccoglie in una cavità corporea
VENOSE SEMPLICI
ARTERIOSE IMPONENTI
Se si tratta di una emorragia venosa semplice esterna bisogna:
Tamponare sul punto di uscita e comprimere, realizzare un bendaggio, appoggiarvi il ghiaccio e se si tratta di gamba o braccio alzarli.
Se anche la benda è sporca bisogna lasciarla a contatto con la pelle e al massimo porvi sopra altre bende per evitare che il flusso aumenti.
Non bisogna assolutamente utilizzare il cotone idrofilo e porlo a diretto contatto con la ferita.
Se si tratta di un' emorragia arteriosa imponente esterna bisogna:
Tamponare sul punto di fuoriuscita con salviette o asciugamani.
L'emorragia dei grossi rami arteriosi, che può provocare in breve tempo la morte, può essere fermata mediante le compressioni a distanza impedendo così al sangue di arrivare al punto di apertura.
La compressione deve essere eseguita sempre prima dell'apertura e in particolari punti:
Sull'arteria carotide
Sull'arteria succlavia
Sull'arteria omerale
Sull'arteria ascellare
Sull'arteria poplitea
Sull'arteria femorale con le dita
8. Sull'arteria femorale con un legaccio o il laccio emostatico
Nel caso sia stato utilizzato il laccio emostatico bisogna controllare l'ora in quanto non si possono superare i 40 minuti.
Se si tratta di amputazione non disinfettare la parte staccata ma avvolgerla in un fazzoletto.
Le emorragie esteriorizzate sono:
L'epistassi
L'otoragia
L'epistassi è la fuoriuscita di sangue dal naso e bisogna:
Piegare la testa in avanti
Bagnare la fronte
Premere le narici
Utilizzare una sottile garza imbevuta di acqua ossigenata come tampone. Evitare di utilizzare cotone idrofilo o emostatico.
L'otoragia è la fuoriuscita di sangue dalle orecchie e avviene in caso di rottura del timpano o trauma cranico. Non bisogna impedire la fuoriuscita del sangue tamponando, anzi, inclinare il capo per far sì che il sangue esca e non si fermi nel cervello. Questo sangue sarà rosato perché mischiato con il liquido cerebrale.
Le emorragie interne avvengono dopo una caduta o un trauma e si presentano nello stomaco, nell'intestino e nei polmoni.
Possono essere: 1. Semplici 2. Gravissime
Per quanto riguarda le emorragie semplici bisogna fare impacchi di acqua fredda senza porla a contatto diretto con la pelle e togliendola e mettendola.
E' importante non massaggiare.
Se invece si tratta di emorragia gravissima bisogna recarsi in ospedale in quanto non possiamo fare niente.
I sintomi dell'emorragia sono:
Brividi e sudorazione
Agitazione
Polso poco percepibile
Pallore per mancanza di ossigeno
LO SHOCK
Lo shock è lo stato patologico caratterizzato dalla depressione delle funzioni vitali. Può insorgere per numerose ragioni e nei più diversi momenti patologici per cui si distingue:
Shock ipovulemico cioè da emorragie ed ustioni
Shock neurogeno cioè da spavento e dolore
Shock cardiogene caratterizzato dal cedimento della pompa
Shock anafilatico cioè da farmaci, sostanze a cui si è allergici e morsi da insetti.
Nel caso di morso da vipera non bisogna succhiare e disinfettare ma applicare un bendaggio compressivo e tranquillizzare l'individuo.
LA PELLE
La pelle o cute è uno strato continuo che riveste esternamente tutto il nostro corpo. Nello spessore della pelle si trovano disseminati migliaia di corpuscoli tattili che sono in comunicazione con il cervello al quale riferiscono le percezioni di caldo, freddo, liscio, ruvido e doloroso.
LE FERITE
Le ferite sono una disgiunzione dei tessuti molli e si dividono in:
Ferite da punta: poco sanguinanti e facilmente infettabili
Ferite da taglio a margini netti: molto sanguinanti e difficilmente infettabili
Ferite lacerocontuse a margini irregolari
Ferite lacere: provocate da traumi che strappano i tessuti
Ferite da arma da fuoco
Dalla ferita si ha una fuoriuscita di sangue e un ingresso di germi ed è nelle piccole ferite che si hanno maggiori problemi. Bisogna:
Lavare bene la ferita con acqua procedendo dal centro verso l'esterno
Premere per permettere la fuoriuscita di sangue e germi
La pericolosità è data dalla profondità e dall'estensione e nel caso che nella ferita sia contenuto un corpo estraneo bisogna fare attenzione a rimuoverlo perché potrebbe spezzarsi.
E' utile quindi coprire la ferita con una garza sterile fissata da cerotti su tutti e quattro i lati.
LE USTIONI
Le ustioni sono delle lesioni dovute all'azione diretta del calore sui tessuti dell'organismo umano. Tali lesioni si suddividono a seconda dei danni che i tessuti riportano in:
Ustioni di primo grado nelle quali si osservano segni sotto forma di arrossamento della pelle (eritema solare)
Ustioni di secondo grado nelle quali si ha la sa di vescicole e bolle (raffreddare, disinfettare la ferita se la bolla si rompe e dopo aver tolto la pelle coprirla)
Ustioni di terzo grado nelle quali si ha la carbonizzazione dei tessuti che può interessare le masse muscolari e talora le ossa. In questo caso coprire con un panno pulito e chiamare il 118. Se le ustioni sono estese al 27% del corpo bisogna chiamare i soccorsi.
Se le ustioni sono provocate da basi caustiche tra cui ammoniaca e acido muriatico bisogna lavare
bene la zona per diluire la sostanza.
Se le ustioni sono provocate da incendio non bisogna correre ma buttarsi a terra e rotolare per
spegnere le fiamme, non togliere indumenti aderenti alla pelle ma bagnare e raffreddare.
LE FRATTURE
La frattura è la rottura di un osso e i sintomi sono:
Dolore vivo
Impotenza funzionale
Vomito
Gonfiore ed ecchimosi (raccolta di sangue)
Colore lividobluastro
Le fratture possono essere differenti:
Frattura incompleta (osso leso lievemente)
Frattura completa (rottura totale dell'osso: lasciarla immobile)
Frattura completa con spostamento
Frattura comminuta (rottura dell'osso in tanti frammenti)
Frattura aperta (squarcio del muscolo: coprire e basta)
Frattura esposta (lasciare la persona immobile)
LE LUSSAZIONI
La lussazione è la fuoriuscita definitiva di un capo articolare dalla sua sede naturale non seguita dal rientro. I sintimi sono:
Dolore
Gonfiore
Ecchimosi
E' necessario immobilizzare la parte lussata ed andare da un ortopedico.
LE DISTORSIONI
La distorsione è la fuoriuscita di un capo articolare dalla sua sede naturale con successivo immediato rientro in sede. I sintomi sono:
Dolore
Gonfiore
Ecchimosi
E' necessario raffreddare la parte per evitare l'emorragia e non bisogna né massaggiarla né scaldarla ma fasciarla e usarla il meno possibile.
IL CASCO
Il casco è una copertura difensiva della testa a forma tonda o tondeggiante di cuoio, materia plastica o fibra, foderati di sughero o gommapiuma per proteggersi da eventuali cadute e urti.
E' necessario che il casco sia:
Intero
Di giusta misura
Allacciato
Ben tenuto in quanto se cade a terra perde le sue funzioni per la rottura delle strutture interne e in questi casi è bene farlo controllare da persone specializzate.
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