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Il feudalesimo
L'importanza della consuetudine crebbe in modo particolare durante il feudalesimo. La particolare struttura sociale di quest'epoca diede vita a nuovi rapporti giuridici, regolati però da norme non scritte. Quest'ultime costituivano:
diritto feudale, il quale regolava i rapporti tra i signori o anche tra essi ed i cittadini e stabiliva le regole della proprietà immobiliare;
diritto canonico, il quale si occupava dei rapporti famigliari affrontandoli per mezzo del cristianesimo;
statuti, i quali tutelavano gli interessi economico-commerciali delle corporazioni, ovvero organizzazioni di mercanti ed artigiani.
sovrani, ossia capi militari che si consideravano a capo del regno;
corte, la quale appoggiava il re e gli imperatori e gli aiutava a governare;
principati, marche, ducati, contee, ai quali il re e gli imperatori affidavano il governo di ampi territori in cambio di un aiuto militare;
principe, il quale si occupava di difendere l'ordine e la pace in una determinato territorio;
signore del luogo, il quale stava al di sotto del principe, ma che si occupava di dirimere le controversie tra i contadini;
istituzioni religiose, le quali si occupavano soprattutto delle questioni famigliari e potevano produrre delle norme, come tutti gli altri membri della struttura sociale del feudalesimo;
mercanti, i quali avevano il compito di decidere le norme con cui regolare i loro traffici.
Per appianare le decisioni, inoltre, il sovrano riuniva una volta l'anno la dieta, ossia un'assemblea alla quale partecipavano tutti i nobili, la quale aveva lo scopo di emanare le leggi principali dell'impero: i modulari.
Infine un sistema così organizzato, nonostante il pregio di consentire una forte autonomia, era caratterizzato da una gran debolezza.
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