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Joseph Hoffmann di un anno più giovane di Olbrich, studia all'Accademia con Wagner, aderisce alla Secessione ed esordisce nel '98 con l'allestimento di una sala alla prima mostra secessionista, mostrando subito la sua inclinazione per l'arredamento.
Nel '99 Hoffmann è nominato professore alla Kunstgewerbeschule, e nel 1903 assieme a Kola Moser, fonda un proprio laboratorio, le Wiener Werkstatte, a cui dedica d'ora in poi la maggior parte delle sue energie.
Intento si succedono gli incarichi di architettura: alcune ville signorili a Vienna e nei dintorni, poi nel 1903 il primo edificio pubblico, il sanatorio di Purkersdorf.
Nel 1905 Hoffmann comincia i lavori per il palazzo Stoclet di Bruxelles, che proseguono fino al 1914. Chi visita il palazzo Stclet è subito indotto ad osservare da vicino i deliziosi particolari che Hoffmann vi ha profuso.
Sia il sanatorio di Purkersdorf che il palazzo Stoclet sono stati arredati interamente dalle Wiener Werkstatte. Attraverso questa ditta Hoffmann influisce sui suoi contemporanei molto più che attraverso le opere di architettura.
Per merito suo la tradizione delle Arts and Crafts viene liberata da ogni traccia di medievalismo, cosicché il gusto delle Wiener Werkstatte finisce per dettar legge in tutta Europa, comprese la Francia e l'Inghilterra dove soppianta in parte le analoghe tradizioni locali.
I "mobili viennesi" sono una realtà che ognuno ha sperimentato presso ogni bottega di mobiliere; dopo la guerra mondiale sono apparsi un po' invecchiati, ma hanno continuato ad invadere la case borghesi di poltrone a fiorami, di armadi a riquadri chiari, di letti con testiere sagomate, in cui echeggiano, involgariti da molti passaggi, gli elementi stilistici, hoffmanniani.
Per analoghe ragioni Hoffmann diventa fra le due guerre, dopo la morte di Wagner, il pregettista più affermato della capitale austriaca.
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