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ome abbiamo visto, l'aggettivo nouveau ha soprattutto il significato polemico di rifiuto del particolare equilibrio tra repertorio stilistico tradizionale e tecnica costruttiva su cui s'è fondata finora la cultura artistica europea.
È naturale perciò che la diffusione dell'art nouveau tocchi solo parzialmente la Francia, che è stata la principale depositaria e l'interprete autorizzata della suddetta tradizione.
Compaiono, contemporaneamente all'art nouveau, due esperimenti di avanguardia di tutt'altro genere, quello di Perret e quello di Garnier, che si appoggiano proprio alla linea maestra della tradizione francese e ne propongono una rielaborazione originale.
La cultura architettonica francese è basata sul classicismo e su una raffinata tradizione tecnica, ma la fisionomia di questa tradizione rischia di andare dispersa per opera dell'eclettismo, che abitua a mescolare e a contaminare sia gli stili storici, sia i materiali e i sistemi costruttivi.
Perret e Garnier insorgono contro l'eclettismo contemporaneo e si appellano ai due principi complementari della tradizione remota: il classicismo, inteso in senso quasi filosofico, come spirito di geometria e di chiarezza, e la coerenza strutturale; a questo secondo assunto si presenta mirabilmente il cemento armato, che proprio in questo periodo diventa d'uso comune e possiede tali caratteristiche di continuità statica e di adattabilità che diventa d'ora in poi, per gli architetti francesi, quasi il sistema costruttivo d'elezione.
Il cemento artificiale è un materiale scoperto all'inizio del secolo dall'inglese Aspdin.
Verso il 1845 comincia la produzione industriale, e si fanno i primi tentativi di associare il cemento al ferro, per conferirgli la resistenza a trazione che da se non possiede.
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