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La Distillazione
La distillazione consiste nell'evaporazione del calore di un liquido o di una miscela di liquidi e nella successiva condensazione dei vapori per raffreddamento. Come esperimento a scuola abbiamo potuto osservare il metodo di separazione di un miscuglio omogeneo, il materiale utilizzato è il seguente: becco bulsen o fiamma, trepiedi, sostegni, pinze, pallone a fondo piatto,miscuglio omogeneo, raccordo, termometro, refrigerante ( con uscita dell'acqua, entrata acqua di refrigerazione,uscita del distillato)
e all'interno del refrigerante passa l'acqua di refrigerazione.Comunque tra i molti tipi di distillazione abbiamo studiato la distillazione semplice e cioè quando si separa un liquido da una soluzione solido-liquido; quando invece si vuole separare un liquido da una miscela di liquidi miscibili il processo si chiama distillazione frazionata. Quando i componenti che si vogliono separare hanno punti di ebollizione molto vicini bisogna ricorrere alle colonne di frazionamento.
Secondo me l'esperimento si è rivelato molto interessante anche se non abbiamo potuto osservarene gli altri tipi di distillazione.
Storia e diffusione delle acquaviti.
Esiste una certa difficoltà nel ritrovare documentazioni sufficientemente complete relative alla distillazione, poiché questa attività è un'arte molto antica, la cui origine si confonde con altre numerose pratiche agricole tradizionali.I primi modesti documenti risalenti al 2000a.C dimostrano che i cinesi conoscevano metodi e sistemi adatti all'estrazione delle essenze mediante distillazione per ottenere prodotti utilizzati nel corso di manifestazioni religiose; non risulta però che queste tecniche siano state applicate alle sostanze alcoliche.
In seguito la distillazione si diffuse anche presso altri popoli quali i persiani, rimasti famosi nella storia per la bontà dei lori prodotti, gli egiziani, i greci, i romani e più tardi anche gli arabi.I primi a distillare una materia fermentata, il vino, ottenendo l'acquavite, sono stati gli egizi e rimane sorprendente il fatto che questa scoperta non sia stata acquisita nè dai greci, che con gli egizi ebbero molti scambi, e neanche dai romani, nonostante la notevole diffusione dei prodotti distillati in quell'epoca storica.Solo con grande difficoltà è possibile seguire le vicende della distillazione nei tempi che seguirono alla caduta dell'impero romano ed è unicamente dall' XI secolo che si hanno documentazioni storiche sulla conoscenza di liquori alla corte imperiale di Bisazio.
Una letteratura più precisa sulla distillazione nelle materie alcoliche si ha a partire dal XII secolo e si deve al medico Taddeo Fiorentino che diede inizio alla scuola dei maestri dell'arte della distillazione la quale ebbe vasta diffusione e notevole risonanza.Nei secoli successivi diffusero i segreti della distillazione e, soprattuto le virtù terapeutiche dell'acquavite, dando inizio al primo commercio di superalcolici.Poco alla volta l'arte della distillazione portò alla nascita della grappa, mediante distillazione a fuoco diretto delle vinacce, consentendo così di utilizzare in tal modo non più solo il vino ma anche ma anche il sottoprodotto fino ad allora trascurato.
L'aumento della richiesta di prodotti alcolici e le profonde modificazioni apportate nella tecnica e nell'impiego degli apparecchi appositi hanno permesso la nascita di un'attività industriale svincolata da quella agricola anche se accanto alle industrie di maggiore importanza, sussistono ancora molte piccole aziende a tempo parziale che abbinano più attività.Vi sono quindi più due strutture in contrapposizione: la prima basata sulla specializzazione produttiva, che esige grosse produzioni per ovvie economie di scala, la seconda di tipo agricolo-artigianale, basata su un'economia familiare, favorita dal carattere stagionale di distillazione delle vinacce che si esaurisce entro 3-4 mesi dalla vendemmia, che realizza una continuità fra tradizione e realtà odierna.Una delle conseguenze di questo processo storico, caratterizzato dal paesaggio dalla fase artigianale ad una moderna, è stata quella di ottenere un distillato che differisce da quello antico per quanto riguarda le materie prime, gli apparecchi, tecniche di distillazione.
La distillazione
E' ovvio che produrre acquavite è cosa ben diversa dal produrre alcool etilico: in questo caso si tratta di ottenere un prodotto chimico ben definito mentre per le acquaviti si deve favorire la formazione di aromi e sapori sgradevoli tipici.Con l'obbiettivo di mediare tra l'economia di esercizio del distillatore a fuoco diretto e i pregi della produzione a bagno maria nascono gli alambicchi a caldaie a vapore diretto.Questi apparecchi dalla tradizione grappistica di fine ottocento e rappresentano da soli oltre la metà degli apparecchi ora in uso.Grazie alla loro elevata velocità di esercizio hanno avuto un'immediata diffusione, prevalendo sugli altri apparecchi.Gli odierni alambicchi discontinui presentano una serie di innovazioni: la prima è la presenza di una colonna di concentrazione (o deflammazione) a piatti per alzare il grado alcolico; la seconda è l'organizzazione in batterie degli alambicchi per rendere più continuo il sistema di distillazione.Ultima considerazione degna di nota è il fatto che a seconda della materia prima,delle condizioni climatiche, delle consuetudini locali e di altri fattori ancora, gli apparecchi sono costruttivamente simili ma mai identici, in quanto ognuno è stato personalizzato dal singolo distillatore per adeguarlo alle necessità.
Recentemente a partire dagli anni 70' si sono diffusi anche in Italia gli apparecchi continui.Questi si caratterizzano per l'ininterrotta introduzione della materia da distillare in caldaia, la produzione continuà di distillato, a cui fa seguito il corrispettivo sgombro della materia esaurita.Questi apparecchi sono composti essenzialmente in due parti: una caldaia (di disalcolatore) e una colonna di distillazione, rettifica e demetilizzazione con relativi condensatori e refrigeranti.Anche nel caso di alambicchi continui, comunque, si assiste ad una spinta degli impianti come nel caso degli apparecchi discontinui.
La distillazione nel Biellese.
Nel Biellese c'è solo una distilleria, la distilleria della cittadina di Chiaverano, vicino a Ivrea, ai piedi della Serra.E' stata fondata più o meno agli inizi del 700, in Piemonte, sotto il regno di Vittorio Amedeo II di Savoia.La prova è data dalla citazione di un avo, nato nella seconda metà del XVIII, degli attuali proprietari della distilleria, Alessandro e Carlo Revel Chion. secolo.La distilleria Revel Chion nasce dunque dalla terra e dal lavoro di sette generazioni che, senza mai abbandonare Chiaverano, hanno via via adeguato l'azienda alle esigenze del momento senza mai tradire le origini e le tradizioni.
Io stesso ho constatato che la distillazione è un'operazione abbastanza semplice che viene praticata anche da famiglie di privati per propio uso e consumo.Vengono utilizzati principalmente resti del mosto ma anche frutta come: prugne, pere, mele.
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